Buongiorno a tutti! In questo dodicesimo capitolo
troviamo di nuovo il nostro Ed alle prese con i suoi confusi problemi
adolescenziali xD.
Non vi anticipo altro, vi lascio alla storia!
12. SIAMO SOLO NOI
-
che caldo!
Ansimò Winry,
spalancando le finestre della sua camera. Si passò una mano sulla mente sudata
e sbuffò per il fastidio di quell’afa così appiccicosa. Dopotutto, aveva ragione.
Quella sera l’umidità era altissima, e l’estate inoltrata si faceva sentire più
del solito. I grilli urlavano il loro canto, facendo innervosire la povera
ragazza che stava affacciata alla finestra, osservando i vasti prati bui,
illuminati solo dalla bianca luce della luna.
L’umidità, quella
sera, aveva intensificato quel profumo d’erba bagnata che le era tanto caro e
familiare.
Si sfilò la
maglietta, ripiegandola e posandola nel secondo cassetto dell’armadio,
rimanendo in reggiseno. Volse il suo sguardo allo specchio e lo osservò: era
rosa pallido, ornato da un delicato pizzo nero. Si vedeva proprio attraente
quella sera. Arrossì, pensando a quale sarebbe stata la reazione di Edward se
l’avesse vista così. Scosse la testa, eliminando l’imbarazzante pensiero.
Si sdraiò sul letto,
e chiuse gli occhi, volgendo un ultimo sguardo alla tranquilla campagna.
Stava per
addormentarsi, quando qualcuno entrò di colpo, spalancando la porta.
-
Win, ho bisogno
di parlarti.
Ed stava sulla
soglia, con la maniglia ancora in mano. Non si era accorto delle condizioni
della ragazza. Winry gettò un urlo e lanciò la chiave inglese che si trovava
sul comodino in testa al povero ex alchimista.
Il ragazzo finì a
terra sanguinante con un gigantesco bernoccolo che spuntava dai lunghi capelli
dorati, sciolti. Si alzò dolorante, massaggiandosi la testa con la mano
sinistra. Lanciò uno sguardo di fuoco a Winry, che nel frattempo si era
nascosta con il lenzuolo.
-
Ma che cazzo fai?
Chiese furibondo. La
meccanica si strinse il lenzuolo al petto e urlò contro a Edward, che la
guardava furente.
-
Ma cosa fai tu!
Bussa la prossima volta! Maleducato!
-
Beh scusa! Che
bisogno c’era di tirarmi in testa quel coso?!
-
Mah, secondo te?!
Solo allora Ed si
accorse che Winry indossava solo la biancheria intima. Imbarazzato, si tolse la
canottiera nera e gliela lanciò.
-
Ma che fai?
-
Mettila, dobbiamo
parlare.
Disse, tornando
serio. La ragazza annuì e indossò la canottiera. Un forte profumo di erba
bagnata la avvolse, facendola sciogliere. Sorrise. Beh, alla fine l’aveva vista
con quel reggiseno. Che le leggesse nella mente?
-
Di cosa volevi
parlarmi?
-
Beh ecco...
Disse Ed, ormai
seduto sul letto con lei, disegnando cerchietti sulla coperta con le dita delle
mani. Winry era davvero bella quella sera. Aveva qualcosa di speciale, di...
diverso.
-
Volevo
parlarti... beh... di quello che è successo oggi pomeriggio...
-
Parli del...
bacio?
Ridacchiò
imbarazzata Winry, sorridendo solare. Ed ricambiò il sorriso, accarezzandole
una mano.
-
Beh, sì. Ecco
io...
-
È stato
bellissimo, Ed.
Il ragazzo l fissò
negli occhi. Osservò quei due oceani blu, quel viso così perfetto, e quelle
labbra così morbide e dolci, che non vedeva l’ora di assaggiare nuovamente.
-
Anche... per
me...
Disse imbarazzato, spostando
lo sguardo alla porzione laterale del reggiseno, lasciata scoperta dalla
canottiera troppo grande. Deglutì. Quel corpo lo chiamava, e lui lo desiderava
ardentemente. Come Ulisse viene attratto dal canto delle sirene.
Accidenti a te Al,
pensò.
-
È stato...
importante per te?
Che domande. Ovvio
che era stato importante. La cosa più importante in quel momento, l’atto che
aveva desiderato di compiere per anni. L’azione che lo aveva reso estremamente
felice, che lo aveva fatto innamorare ancora di più.
Ma, naturalmente,
non glielo avrebbe mai detto.
-
Beh, Win... lo
sai che non sono bravo con queste cose... comunque sì... è stato davvero
importante...
Winry schiuse gli
occhi e gli sorrise.
-
Sei bellissima...
Ammise con un filo
di voce. Gli occhi blu della ragazza di fronte a lui si illuminarono, se
possibile, di una luce ancora più intensa.
-
Grazie...
Sussurrò, mentre
vedeva il viso del ragazzo che amava farsi sempre più vicino. Chiuse gli occhi
prima di incontrare le sue labbra, così da potersi gustare a pieno anche il
momento d’attesa. Gli circondò il collo con le braccia, premendo sulla sua nuca
per averlo ancora più vicino.
Le loro lingue si
incontrarono e iniziarono a danzare insieme, spinte da una forza a loro
estranea, che avevano conosciuto da poco. Il cuore le batteva furiosamente nel
petto, e dei brividi di piacere avevano invaso il suo corpo.
Edward la teneva
stretta a sé, e non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare. Le sue mani
scivolavano veloci sulla schiena della ragazza, sulle guance, sul collo.
Lentamente la fece
distendere sul materasso e lui la seguì, mettendosi sopra di lei, e
soffocandola con i suoi baci, sempre più spinti.
Le parole del
fratello minore gli echeggiavano nella mente.
Lui la voleva.
La desiderava.
La sua mano si
spostò sulle gambe di lei, per poi risalire il bacino e la pancia. Si soffermò
su quest’ultima, accarezzandola delicatamente. Poi riprese il suo cammino,
salendo sempre più in alto, entrando nella canottiera di cotone nero.
Il cuore di Winry
fece un battito più forte quando sentì la calda mano di Edward sfiorarle il
seno sinistro. Posò la mano su quella di lui.
-
Aspetta...
Si limitò a dire. Il
ragazzo ritirò subito la mano e la guardò negli occhi. Nello sguardo, si
leggevano mille pensieri diversi: paura, tentazione, delusione, rabbia.
-
Non... me la
sento Ed. Scusa.
Edward la guardò
dolcemente.
-
Certo Winry.
Scusami tu, ho esagerato.
Si poteva udire una
punta di risentimento nella sua voce. Ma non verso Winry, bensì verso sé
stesso. Cosa stava facendo? Possibile che non sia capace di trattenersi?
Nemmeno un minimo di autocontrollo?
-
Scusa davvero,
Win. Non so cosa mi sia preso...
-
Stai tranquillo!
Non mi è dispiaciuto, solo... non me la sento stasera...
La sua voce era chiara,
pulita, nitida. Sincera. Edward sorrise, sollevato da quelle poche parole. Il
volto di Winry si illuminò nuovamente.
-
Allora vado...
-
Di già?
-
Sì, ho molto
sonno. Buonanotte Win!
Le diede un bacio
sulla fronte e sia alzò dal letto, dirigendosi verso la porta. Winry, presa dal
momento, sussurrò sottovoce una frase. Nonostante il basso tono, Edward la
sentì chiaramente.
-
Aspetta... rimani
qui.
-
Che cosa?
-
Rimani qui,
stanotte. Dormi con me.
Mormorò Winry,
spostandosi più a sinistra sul materasso, lasciando uno spazio vuoto di fianco
a lei. Il giovane ex alchimista divenne tutto rosso in volto.
-
Tu... tu vuoi che
io...?
-
Sì... ti prego,
Ed. dormi con me.
Non seppe neanche
come fece, dato che il suo cervello non aveva dato l’ordine di muovere le
gambe, ma ben presto si trovò sotto il lenzuolo con lei. Era imbarazzatissimo e
impacciato. Non sapeva come comportarsi in certe situazioni!
Decise di
circondarla con le sue braccia, così che lei potesse trovare un comodo rifugio
sul suo petto. La bionda meccanica si accoccolò felice tra le braccia del suo
amico d’infanzia.
-
Grazie...
Bisbigliò lei, prima
di chiudere gli occhi.
Passarono dieci
minuti, nei quali Edward non aveva fatto altro che osservare il viso di
porcellana della ragazza della quale era innamorato da sempre. Le spostò un
ciuffo di capelli dalla fronte, così da poter ammirare tutto il suo angelico
viso.
Quanto era bella.
Quanto lo rendeva felice tenerla tra le braccia, in quel letto così comodo. Era
quella la vera ricompensa per aver salvato il mondo.
Non il suo braccio.
Non il corpo di suo
fratello.
Non la salvezza del
pianeta.
Certo, anche quelle
erano cose estremamente importanti. Ma in quel momento, non gli interessavano
minimamente. Sapeva di essere un’egoista, ma la cosa non gli destava interesse.
Ora era lì, con lei.
E non c’era niente di più importante al mondo.
La ragazza tra le
sue braccia respirava piano, regolarmente. Il suo seno si alzava e si abbassava
al ritmo dei suoi respiri.
Dormiva, ne era
certo. Sorrise.
-
Ti amo.
Disse con un filo di
voce, ben sapendo che lei non l’avrebbe mai saputo.
A quanto pare, però,
si sbagliava.
-
Anche io...
Rispose Winry,
sorridendo dolcemente, con gli occhi chiusi. Edward arrossì di botto, nel
scoprire che in realtà Winry era sveglia e aveva sentito tutto.
Si sentiva così
strano dentro. Finalmente era riuscito a dirglielo, e si era levato un gran bel
peso dallo stomaco. Il rossore sulle sue guance sparì.
Sapeva che niente e
nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento.
C’erano solo loro.
Edward e Winry.
Nessun altro.
Non c’erano più
parole, né sospiri.
Solo il respiro
lento di due ragazzi, stretti l’una all’altro, che erano entrati da poco in un
mondo tutto speciale, fatto apposta per loro.
Ecco qui, è finito anche questo. Spero di aver
descritto bene i loro personaggi, perché su questo capitolo mi ci sono
soffermata un bel po’... non sapevo se far succedere qualcosa, ma poi ho
pensato: no, è assolutamente troppo presto.
Confido nelle vostre recensioni!
Grazie per tutti i vostri commenti, mi spronate ad
andare avanti con la mia storia! Scusate, so che è Domenica ma ho una quantità
di cose da fare... nel prossimo capitolo vi risponderò alle recensioni,
promesso ^.^
Al prossimo capitolo, baci
Ele_divina