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Autore: iride89    01/11/2005    5 recensioni
Lily Evans odia James Potter...questo è un fatto, una regola che nessuno può cambiare, è così e basta! ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola, e questa è una di quelle eccezioni...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sciogli i tuoi capelli

Sciogli i tuoi capelli

 

Era normale per lei. Ogni mattina si alzava dal letto, e inspirava profondamente l’aria antica della scuola che lei tanto amava…la scuola che la accoglieva per il sesto anno consecutivo…la scuola dove aveva potuto perfezionare la sua magia…Hogwarts.

 

-ehi Evans tutto bene? Mi sembri un po’ palliduccia stamattina…che c’è hai incrociato Mocciosus nei corridoi?-

Lei sapeva a chi apparteneva quella voce…quell’odiosa voce…che la tormentava come del resto il suo possessore.

Si girò di scatto assumendo la classica espressione dura –no Potter, è la tua presenza che mi rende infelice-

-bè almeno non hai perso la tua solita aria dolce, calda e tenera che mi riservi sempre quando mi vedi! –disse sarcasticamente James Potter mentre si spettinava ancora di più quei capelli che nemmeno se lo sognavano di rimanere a posto –su coraggio, sono sicuro che se tu accettassi il mio invito ad andare ad Hogsmeade questo sabato il tuo umore si solleverebbe…allora Evans che mi dici?-

-ti dico che sei il solito borioso ragazzino immaturo che mi perseguita da sei lunghissimi anni e che dalle mie labbra sentirà uscire solo NO in risposta alle sue richieste di appuntamento!- e così dicendo si alzò dalla panca della Sala Grande su cui si era seduta a fare colazione, ma che purtroppo dovette saltare per qualche spiacevole inconveniente.

 

I pensieri le vorticavano nella testa inesorabili “perché a me?” si chiedeva mentre raggiungeva con largo anticipo l’aula della sua prima lezione del giorno “perché quell’arrogante fanfarone mi deve stressare la vita mettendomi per di più in imbarazzo? Mi chiede sempre di uscire con lui di fronte a tutti quanti e persiste nonostante gli abbia sempre rifilato due di picche e sapendo l’opinione che ho di lui! È proprio vero che l’erba grama è dura a morire…anche se non posso negare che un po’ carino lo è…ma no Lily a cosa stai pensando…tu odi Potter!”

 

Era vero, James Potter aveva sempre tentato di uscire con lei, Lily Evans e sempre aveva ricevuto rifiuti e insulti. Gli era piaciuta sin dalla prima volta che l’aveva vista alla stazione. Non era che una piccola bimba di undici anni che intimorita, ma nello stesso tempo curiosa, apriva i grandi occhi verdi a quel mondo nuovo mentre le piccole dita si attorcigliavano ai suoi deliziosi capelli fulvi raccolti in una morbida treccia.

E subito capì che quella creatura era speciale…ma il suo atteggiamento da spavaldo e affascinante che riusciva a far cadere ai suoi piedi buona parte della popolazione femminile, non faceva effetto su di lei. Doveva farla cedere, doveva farla ricredere, e col tempo, ne era sicuro, ci sarebbe riuscito. Avrebbe solo dovuto cambiare un po’ il suo carattere, e non rinnegando la sua natura da scavezzacollo e combina-guai, ma maturando. Concetto alquanto difficile da accettare per un malandrino come lui.

 

Le ore trascorrevano inesorabili, Trasfigurazione, Incantesimi, Pozioni…le ore procedevano, ma sembrava che durassero più del normale, e per di più un pensiero fisso…lui. Perché proprio lui e non il calderone che aveva di fronte a sé. Sapeva che se non lo avesse controllato costantemente la pozione che stava preparando sarebbe stata un disastro. Cosa che assolutamente non poteva succedere a Lily che aveva i voti più alti di tutta la sua classe e non poteva permetterselo in qualità di Prefetto. Ma ogni qualvolta guardava il liquido le sembrava che sulla superficie si delineassero capelli neri perennemente irti, occhi nocciola che brillavano dietro un paio di occhiali rotondi, un naso diritto, un mento deciso e un sorriso dolcissimo, un sorriso che lui non le rivolgeva mai. Già perché quegli unici sorrisi che le rivolgevano erano carichi di sarcasmo e malizia. Ritrovandosi con questi pensieri Lily mescolò vigorosamente la sostanza cercando di ignorare la sua voce proveniente dal fondo dell’aula.

“perché i miei pensieri si rivolgono sempre a…lui!?”

 

La lezione era finita e lei si diresse a gran carriera in biblioteca, il distrarsi della mattina le aveva chiuso lo stomaco e non se la sentiva di pranzare. Il corridoio ovviamente era deserto, e Lily si lasciò andare in un lungo sospiro liberatorio.

-come mai quel muso lungo Evans?- la ragazza inizialmente si stupì, non si era accorta che lui l’aveva seguita…era una vera proprio persecuzione!

-non penso siano affari tuoi Potter!- proferì la ragazza in tono freddo.

-aspetta provo ad indovinare, ti sei pentita di aver rifiutato il mio invito di stamattina!- sorrise il giovane, ma quel sorriso scomparve non appena udì la risposta

-ti prego Potter, lasciami stare…- non c’era né ira né disprezzo, ma supplica e rassegnazione. Sembrava che Lily potesse scoppiare a piangere da un momento all’altro.

-Evans che ti succede? Ora mi fai preoccupare sul serio…-ma non fece in tempo a terminare la frase che la ragazza chiuse gli occhi e si accasciò svenuta al suolo. Il ragazzo tentò di afferrarla meglio che poté, non si aspettava che questa potesse cascare, ma fortunatamente i suoi riflessi, sviluppati durante gli allenamenti di Quidditch attutirono la caduta.

Dopo averla adagiata sulle sue braccia la portò in infermeria dove Madama Chips le diede un primo soccorso, ma attendendo il suo risveglio per una diagnosi certa, anche se aveva rassicurato il giovane dicendogli che non era niente di grave. Gli permise di stare accanto alla fanciulla addormentata in un lettino, solo dopo avergli strappato la promessa che sarebbe stato tranquillo, conoscendo la sua natura irrequieta e vivace.

 

Passarono le ore e Lily si destò solo a sera tarda.

Non aveva mai dormito così bene, si sentiva al sicuro come se un angelo custode vegliasse diligentemente il suo sonno…era così rilassante e rassicurante.

Alzò le palpebre e si ritrovò a fissare un paio d’occhi nocciola che la guardavano preoccupati. Sbatté le palpebre più volte…aprì la bocca…ricordò cos’era successo: biblioteca, Potter e poi buio totale. Guardandosi intorno capì che era in infermeria, probabilmente era svenuta

-ti sei svegliata finalmente…cominciavo a preoccuparmi!- la voce del ragazzo accanto a lei la riportò alla realtà, e si accorse che la sua voce era dolce e sollevata del fatto che lei si fosse svegliata. Lei arrossì senza capire bene il perché e lui le sorrise dolcemente, come solo aveva fatto nei suoi sogni.

-perché non rispondi? Ti senti male?- cominciò ad allarmarsi il giovane.

-no, no…sto bene, è solo che…tu…io…cosa ci fai qui? Ricordo solo che stavamo litigando e poi…tutto buio. Spiegami per favore-

 

James era sbalordito, lei non gli aveva mai parlato così, sembrava una bambina spaurita, la stessa che aveva visto cinque anni prima. Stessi occhi vigili, stessa treccia che raccoglieva i morbidi capelli rossi. Quei capelli lo avevano sempre fatto sognare, si era chiesto innumerevoli volte com’erano immaginandoseli setosi e profumati.

Sorrise come mai aveva fatto. E solo in quel momento capì…solo la sua preoccupazione gli fece prendere comprendere che era ora di maturare e crescere, anche per James Potter. E questo lo avrebbe fatto solo per lei, per la ragazza più sensibile, bella e innocente che avesse mai conosciuto, ma che sapeva essere anche scontrosa, buffa e intelligente.

Le spiegò com’erano andate le cose e per la prima volta ebbero una conversazione come due persone civili.

 

Lily osservò rapita il volto di James che mentre parlava si perdeva nei due smeraldi che erano gli occhi della ragazza. Lei non l’aveva mai visto così dolce e lui aveva l’istinto di proteggerla vedendola così tenera.

Calò il silenzio, i loro sguardi si incrociarono, Lily avvampò e James abbassò lo sguardo, finché l’infermiera non fece il suo ingresso nella stanza facendo cadere su di sé l’attenzione generale.

 

-bene signorina Evans, mi dica ha fatto colazione stamattina?- chiese Madama Chips con in mano una cartella.

-veramente no- disse la ragazza.

-e posso sapere il perché? Dovresti sapere che importante fare un’ adeguata colazione soprattutto per voi giovani!- chiese un po’ indispettita la signora.

-ha ragione, però…ecco…io…- non se la sentiva di mentire, così si volse a guardare James che era rimasto in silenzio e che capì al volo che era stato lui ad allontanarla dalla Sala, ma lei decise di coprirlo –sono spiacente, ma già stamattina non mi sentivo molto bene, ero preoccupata per un compito molto difficile e non avevo fame- proferì convinta lasciando il ragazzo di stucco.

-mh, mi raccomando non lo faccia più…comunque non è una cosa grave, probabilmente stanchezza e affaticamento. Ok potete andare. Mi raccomando signor Potter accompagni la signorina direttamente nella vostra Sala Comune, ha bisogno di riposo!-  detto questo l’infermiera li lasciò liberi.

 

Una volta che furono fuori dall’infermeria un silenzio imbarazzato calò tra i due giovani che si lanciavano occhiate furtive mentre camminavano lentamente. Stranamente anche James era a disagio, e quando aprì la bocca per parlare, la ragazza lo anticipò – Grazie per ciò che hai fatto James…- Lily si stupì di sé stessa, l’aveva chiamato per nome, e a quanto pareva non gli era dispiaciuto affatto.

Il ragazzo infatti udendosi chiamare con il proprio nome di battesimo fu immensamente felice e si aprì in un largo sorriso  -figurati!- rispose, ma essendo ripiombati nuovamente in silenzio continuò –ascoltami…ecco…io volevo dirti che…- ma le parole gli morirono in gola perché la ragazza fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato: si era alzata sulle punte dei piedi e, rossa in viso, aveva posato delicatamente le sue labbra all’angolo della bocca di James. Fatto ciò si maledisse di essere stata così avventata, ma non era riuscita a trattenersi, e così una volta staccatasi dal giovane abbassò lo sguardo mentre inspiegabilmente gli occhi cominciarono ad inumidirsi…qualcosa era cambiato nel cuore di Lily Evans…e solo ora se ne accorse. Ma un senso di tristezza gravò sul suo animo, lei ormai aveva capito i sentimenti che la legavano a Potter, ma…

 

James dapprima ammutolito, arrossì leggermente e sollevò il viso della ragazza per poi scoprire che i suoi occhi brillavano pericolosamente, le lacrima cominciarono a scendere inesorabili.

Era passato dall’essere la persona più felice del mondo a quella più addolorata

-che c’è? Perché piangi?- le chiese a bassa voce preoccupato, tentando di cancellare con le mani quelle lacrime che erano coltellate per lui.

I loro occhi si incrociarono e Lily ruppe il silenzio con un singhiozzo, e tentò di spiegarsi                –I-io…insomma…ho bisogno di sapere se…perché…- continuava a farfugliare ma si arrestò quando James, che aveva ancora il viso tra le sue mani chiuse gli occhi e la baciò, e non un bacio come quello casto, puro e infantile della ragazza, ma più maturo e profondo.

Erano entrambi in estasi, da principio sembrava un sogno, ma la realtà era ancora più piacevole. Questo finche Lily ad un certo punto si staccò improvvisamente, lasciando di stucco James che cominciò a temere il peggio. –no, così no- gli occhi della ragazza si riempirono nuovamente di lacrime che rigavano copiosamente le gote arrossate – no, tu…vedi…ho capito che tu…mi piaci davvero…ma io per te non sono altro che una sfida….sono l’unica ragazza che si è sempre negata…e ora che hai ottenuto ciò che volevi sicuramente mi lascerai tronfio e spiattellando a tutti che sei riuscito a rubare il cuore anche a me!- la ragazza non seppe da dove aveva tirato fuori il coraggio, ma sapeva che queste parole erano state difficili da pronunciare. Era stato un gesto avventato, come un po’ tutto in quella sera, e certa di essersi resa ridicola, voltò le spalle a James.

Quest’ultimo inizialmente ci rimase male alla separazione di Lily, pensando ad un suo rifiuto, ma dopo aver ascoltato tutto il discorsetto, non poté non esplodergli il cuore dalla gioia.

Bè un po’ gli dispiacque, perché la ragazza pensava che i suoi sentimenti non erano autentici, e non poteva darle torto per il modo in cui si era sempre comportato.

Ma al diavolo il passato. Abbracciò da dietro Lily cingendole la vita per non farla scappare e affondando il volto nell’incavo tra la spalla e il collo alternando piccoli baci con dolci parole di rassicurazione. –non temere mia piccola Lily, tu per me non sei una ragazza qualsiasi, sei la ragazza di cui sono perdutamente innamorato, e se tu lo vorrai ti renderò felice anche se non so se la felicità che potrò donarti sarà altrettanto forte come questa che sto provando adesso!- detto questo la voltò delicatamente e dopo aver visto un sorriso di pura gioia dipingersi sulle labbra di lei, si unirono in un lungo bacio.

 

Non sapevano quanto tempo era passato, sapevano solo che non erano mai stati così felici. Mano nella mano e sorridenti stavano camminando per i corridoi vivendo attimi magici, come la scuola che li ospitava. Si fermarono abbracciati a guardare il cielo da una delle grandi finestre che si aprivano e ad un tratto il ragazzo disse –sciogliti i capelli, Lily- lei prima lo guardò stupita, poi obbedì disfando la treccia che rivelò la sua folta capigliatura rossa. Il ragazzo allora affondò la mano nei capelli e prese a giocare con alcune ciocche divertito, mentre donava dolci baci alla “sua” Lily, che coinvolta nel gioco prese a scompigliare teneramente i suoi.

 

  
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