Quando tutto ricominciò
A
volte era difficile stargli vicino.
Lo
divenne soprattutto dopo la morte di Sirius.
Dopo
la morte del suo ultimo amico malandrino.
Però
io era lì, e lui non se ne accorse, non subito almeno.
Non
quando io gli ronzavo intorno come una mosca.
Lo
dico, perché è la pura e semplice verità, credetti di non avere speranze.
Divenni
sciatta, la mia vita era senza un vero senso.
Passo
un anno, e la mia vita divenne via via sempre più inutile.
Non
mi bastavano le lacrime, non mi bastava l’idea che servivo un Ordine più
grande. No.
Ma
per guarire mi sarebbe bastata una cosa sola.
Chissà
che ho fatto, me lo chiedo ancora nelle tetre serate in cui fuori diluvia e nel
mio appartamento c’è un debole calduccio, ma alla fine grazie all’aiuto di
quella ragazzina lo ottenni.
La
ringrazierò in eterno, perciò grazie mia piccola amica, grazie Gin, che anche
se solo quindicenne capì i miei sentimenti e mi aiutò ad andare avanti.
Mi
ero ripresa, non potrò mai dire che l’avevo dimenticato, questo no, ma un
giorno lui, il mio Remus, mi venne a trovare.
Era
una brutta sera, quella, epilogo di una giornata pesante e difficile, inoltre
diluviava ed era saltata la corrente.
Fu
allora che sentii bussare alla porta, e col cuore in gola mi avvicinai
all’ingresso.
La
mia testa mi diceva che non poteva essere lui, ma il mio cuore continuava a
sperare del resto la speranza è l’ultima a morire.
Aprì
la porta ed il mio cuore mancò un battito, perché aldilà di ogni previsione
lui c’era.
Non
capii che cosa voleva da me, non lo compresi proprio.
Mi
sorrise, poi mi si avvicinò, sentii il suo fiato sul mio viso, lo guardai,
interrogandolo con lo sguardo, chiuse gli occhi, e ridusse a nulla la distanza
tra le nostre labbra.
Così
sui due piedi ferite che non si erano mai rimarginate del tutto si chiusero, in
un unico bacio, dolce, amaro, passionale e leggero, ecco cos’era quel bacio
per me almeno era l’infinito.
Restai
davvero stupita, il mio cuore batteva ed i miei occhi color fiordaliso quella
sera, lo ricordo chiaramente, interrogarono i suoi.
Mi
guardavano divertiti ammaliati, dolcemente, amore ecco cos’era quel bacio,
amore, l’amore di una vita.
Ed
ecco che il mio corpo e la mia mente tornarono alla vita, così in una notte
buia e tempestosa ma con la luce nel cuore.