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Autore: Miyu Orwell    14/12/2003    0 recensioni
"Draco Malfoy si comporta in modo strano... sembra quasi gentile. Harry Potter si chiede il perchè. Lo scoprirà a Natale del loro quinto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Da quel momento, la loro storia ha inizio." Questa è la prima storia che ho scritto ed è composta da 17 capitoli. Spero di ricevere dei commenti e delle critiche. Grazie.
Genere: Romantico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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MISTERI
CAPITOLO -2- RITORNO A HOGWARTS

Finalmente il giorno del ritorno a Hogwarts era arrivato! Alle 11.00 in punto sarebbe partito il treno che li avrebbe condotti alla migliore scuola di magia e stregoneria del mondo!
A Harry batteva forte il cuore. I ricordi dei momenti terribili vissuti il precedente anno scolastico, lo avevano reso ansioso. Ma con lui c’erano i suoi migliori amici: Ron e Hermione. Poteva anche contare sul suo padrino, Sirius, che era latitante da ormai due anni perché accusato di aver ucciso tredici persone, quando in realtà era stato Peter Minus, uno dei suoi migliori amici a scuola, a commettere quel terribile reato.

Quella mattina il signor Weasley aveva chiamato dall’ufficio postale del villaggio, per prenotare tre taxi babbani che li avrebbero portati a Londra, per prendere il treno diretto alla scuola. Arrivarono alla stazione di King’s Cross in anticipo di ben venti minuti e, dopo aver scaricato tutti i bauli, si avviarono verso i binari nove e dieci. Una volta arrivati, avanzarono a gruppi verso l’apparentemente solida barriera che separava i due binari: per primi, andarono Harry e Ron; poi Fred e George; infine Ginny, con i signori Weasley.
In pochi minuti, Harry e Ron trovarono posto in uno scompartimento ancora vuoto, mentre Fred, George e Ginny andarono in cerca di alcuni loro amici. Ben presto arrivò anche Hermione, che si sedette con Harry e Ron, dopo aver salutato tutti i componenti della famiglia Weasley.

Salutarono dal finestrino i signori Weasley, mentre il treno cominciò a muoversi alle 11.00 in punto. I tre ragazzi si risedettero e iniziarono a parlare. Prima e dopo l’arrivo del carrello del pranzo, dal quale Harry prese un bel mucchio di dolci da dividere con i suoi due amici, molti dei loro compagni vennero a salutarli, compresi Seamus, Dean e Neville, che si fermarono con loro nello scompartimento semivuoto. Il viaggio trascorse piacevolmente e molto velocemente, senza intoppi, né battibecchi. Quando giunsero alla stazione di Hogsmeade, Harry, Ron e Hermione, videro Malfoy particolarmente tranquillo e serio. “ Secondo me, sta male! Non è venuto nemmeno a pizzicarci durante tutto il viaggio!” Disse Hermione. “ Già. Anche secondo me. Tu che ne pensi Harry?” Chiese Ron. “ E-Eh? Bè effettivamente non sembra più lui, ma già dall’anno scorso è diventato così; infatti, una volta, mi ha persino chiesto scusa, per essermi venuto addosso!” I due lo guardarono sconcertati “Ma sei sicuro che avesse capito che eri tu?” Chiese Hermione, allarmata. “Ma si, certo. Mi ha persino guardato in faccia. Praticamente è successo così: stavo correndo in corridoio perché dovevo andare da Hagrid, quando, svoltato un angolo, ho sbattuto la testa contro quella di un’altra persona e sono caduto. Quando ho alzato lo sguardo, ho visto Malfoy che si teneva la testa, dolorante. Dopodiché mi ha guardato e mi ha detto più gentilmente del solito: “Scusa Potter. Ero di fretta. Non ti ho visto.” Allora gli ho risposto, che anche io andavo di fretta. Poi mi ha salutato e ha ricominciato a correre nel corridoio che avevo appena percorso io. Sono rimasto lì per terra per diverso tempo, perché ero rimasto sbalordito, finché non mi ricordai di Hagrid.” “Strano…molto strano…”bisbigliò Hermione. Ron rimase a bocca aperta, sconvolto, finché non presero le carrozze per andare a scuola. Naturalmente prima salutarono Hagrid, che stava radunando i primini, per condurli via lago.

Una volta arrivati a scuola, ci fu lo smistamento, dove diversi ragazzi entrarono a far parte dei Grifondoro. Dopodiché i tavoli di tutta la sala si riempirono di leccornie, lasciando senza fiato i nuovi arrivati. C’era pollo arrosto, salsicce, bacon, bistecche, roast beef, patate di ogni genere, piselli e pudding. Harry e Ron si riempirono subito il piatto di quasi tutto, mentre Nick-Quasi-Senza-Testa si presentava ai novelli studenti e salutava quelli vecchi.
Dopo la prelibata cena, ci fu il discorso di Silente, che rammentava a tutti gli studenti che la foresta era, come dice il nome, proibita, e che il guardiano, Argus Gazza, aveva aggiunto alla già lunghissima lista, nuovi strumenti magici che non si potevano usare a scuola. Inoltre disse che, come ogni anno (a parte il 4°, naturalmente. Nd Miyu), gli allenamenti di Quidditch si sarebbero tenuti dalla seconda settimana dell’anno scolastico e chiunque fosse interessato a giocare per la squadra del suo dormitorio, avrebbe dovuto contattare Madama Bumb.
Infine disse: “ E ora, prima di andare a letto, intoniamo l’inno della scuola!” e con un colpo di bacchetta, iniziò a dirigere la musica, mentre tutti cantavano:

Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore,
te ne preghiamo, insegnaci bene
giovani, vecchi, o del Pleistocene,
la nostra testa tu sola riempi
con tante cose interessanti.
Perché ora è vuota e piena di venti,
di mosche morte e idee deliranti.
Insegnaci dunque quel che è richiesto,
dalla memoria cancella l’oblio
fai del tuo meglio, a noi spetta il resto
finché al cervello daremo l’addio.

Durante l’inno, molte teste si girarono verso il tavolo dei Serpeverde. Anche Hermione se ne accorse e, dopo aver notato ciò che attirava l’attenzione di tutti, strattonò Harry e Ron, per farlo vedere anche a loro: Malfoy stava cantando! Non l’aveva mai fatto in quattro anni di scuola!!
Harry notò lo sguardo, puntato su Malfoy, di Silente, che però non riuscì a decifrare, fino a che il preside non incrociò lo sguardo allarmato di Madama Chips; allora Silente sembrò compiaciuto e, al tempo stesso, divertito, così l’infermiera si tranquillizzò e sorrise felicemente.

Tutto questo, per Harry, era incomprensibile. Cosa diavolo stava succedendo?!

  
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