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Autore: kymyit    28/09/2010    0 recensioni
Impel Down è stata nuovamente invasa.
Ma da chi? I misteriosi personaggi che hanno compiuto tale rimprovevole azione non tardano a farsi riconoscere. Il tutto in nome dell'amicizia, un fiore che sboccia nel deserto.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Trema ancora, Impel Down!

 

 

 

A due anni dalla guerra di Marine Ford, a Impel Down, precisamente nella sala dei monitor, il direttore Magellan, riemerso dalla terza seduta giornaliera al gabinetto, si ritrovò fra le mani l’ennesima gatta da pelare.

“Da quando quella marmaglia di feccia è riuscita a evadere, tutti si sono messi in testa di poter fare il buono e cattivo tempo nella mia prigione.” Pensò, massaggiandosi l’enorme ventre indolenzito. –Di chi si tratta, stavolta?- chiese a uno degli uomini seduti alle postazioni.
-Ecco signore…- disse questi, confuso –Non si tratta da un’evasione. Ma…- deglutì –Un’invasione…-
Gli occhi di Magellan si spalancarono.
Ancora una volta qualcuno aveva tentato quell’impresa.
Dopo due anni, si ritrovò a temere per la rinnovata inespugnabilità della fortezza dei tormenti.
L’uomo seduto davanti ai monitori trafficò un poco con i comandi, per permettere al direttore di vedere da diverse e migliori inquadrature la situazione.
Il primo livello e il secondo erano invasi dalla nebbia e il portone d’ingresso era stato sfondato da qualcosa di enorme.
Non era stata un’entrata in scena in sordina, bensì una dichiarazione di guerra vera e propria.
Chi poteva essere così stupido da compiere un’impresa simile alla luce del sole, svelando in maniera così palese la sua presenza.
-Ah!- Finalmente scorse qualcosa in mezzo al grigiore della fitta nebbia.
Si trattava del secondo livello, l’Inferno delle Bestie Demoniache.
-Sono in due…- disse piano fra sé, ma poi scorse altre ombre, fugaci e rapide, nel terzo livello.
Rimase pensieroso per qualche secondo, poi ordinò di informare chi di dovere di rinforzare i controlli nei vari livelli e passò in rassegna ai vari criminali.
A parte quelli più pericolosi segregati nel Livello 6, chi altri poteva essere oggetto di tanto desiderio da spingere qualcuno a organizzare un’evasione così plateale?

 
-Sei il solito idiota!- ringhiò una delle figure –Seguimi, mi stai facendo perdere tempo!-
-Zzzzz…-
-E NON DORMIRE!- strillò la silhouette, colpendo con un calcio la nuca della seconda figura. Questa parve risvegliarsi e si rivolse alla prima –Non è colpa mia, se c’è tutta questa nebbia.-
-Marimo del cavolo! Per colpa tua…- il suo tono si fece più piagnucoloso –Per colpa tua non ho potuto seguire le mie regine.-
-Ma tornatene a Kamabakka.-
La prima figura biascicò qualcosa d’incomprensibile, mentre i suoi occhi fiammeggiavano d’ira.
Poi un ruggito e un'enorme belva si gettò contro di loro.
-Spaghetti!- ruggì.
I due si scansarono, ma questa riuscì a ritrovarli persino nella nebbiosità.
-Accidenti, segue il nostro odore.- disse la prima figura, schivando una zampata.
-Credevi davvero che il trucchetto della nebbia funzionasse?- disse pacato l’altro, afferrando qualcosa che portava al fianco.
-UDON!- La bestia corse ancora verso la prima figura, la quale però si precipitò sotto il suo ventre e Magellan, dalla sala di controllo poté vedere chiaramente la sagoma enorme della Sfinge piegarsi in due e alzarsi da terra, sorretta, con una sola gamba, da un uomo. La nebbia piano piano si diradò a causa dello spostamento d’aria enorme e i volti dei due invasori furono presto svelati.

Il primo era Sanji Gamba Nera, 77 milioni di Berry. Fisico slanciato e capelli biondi, raccolti in una coda bassa. Portava una felpa a maniche lunghe nera, che scopriva le clavicole e appena le spalle, abbinata con pantaloni e scarpe sempre neri e una cravatta bianca al collo.
-Dannata bestia, fa un po’ di silenzio, ci mancavi solo tu.-

Il secondo era Roronoa Zoro, il Cacciatore di Pirati, con una taglia di 120 milioni di Berry.
Era più alto di Sanji e anche più robusto. I capelli verdi erano semi nascosti da una bandana nera e il ventre fasciato da una pancera verde a righe. Anche lui indossava abiti scuri, con pantaloni sul verde cupo, quasi nero e una canottiera blu notte a stampa floreale azzurra. Aveva una cicatrice sull'occhio destro.

-Non perdere tempo, cuoco!- esclamò rivolto all’altro, poi corse, sparendo nella nebbia, seguito dal compagno che gli urlò dietro –Idiota, lì è da dove siamo venuti!-

Magellan confrontò i volti dei due su quelli riportati nei manifesti di taglia che si era fatto passare in fretta e in furia da un altro impiegato.
Certo, quello di Sanji non era per niente somigliante, ma…
-Non ci sono dubbi… Ma perché proprio ora e…- poi ebbe l’improvvisa illuminazione sul perché Rufy, detto Cappello di Paglia, avesse invaso nuovamente Impel Down.
-Chiamatemi Hannyabal!- ordinò perentorio –E ditegli di raggiungermi al 6 Livello il prima possibile!-


Livello 3, l’Inferno della Fame.

 
-Pant pant…. Spero quei due si muovano…-
-Anf…. Che caldo torrido… La direzione è quella giusta?-
-Yohohoho! Questo caldo farà evaporare tutto il mio sudore, anche se, essendo uno scheletro non sudo!-
-Si, ma fai scorregge e anche la cacca, questa come me la spieghi?-
-Mi sono allenato tanto per riuscirci.-
-Non è umanamente possibile!-
-Ma io sono uno scheletro, yohohoho!-
-INSOMMA, STATE ZITTI O CI BECCANO!-
-Mutandine…-
-No Brook, non ti farò vedere le mie mutandine!-
-Namisan, non sono stato io. Però, ora che mi ci fai pensare, mi faresti vede- -NO!- il suono secco delle ossa spaccate risuonò nella nebbia, quasi del tutto diradata, insieme ad un ruggito fastidioso e stridii metallici.

 
Sala Monitor
 

-Eccoli! Stanno uscendo ora dalla nebbia!- gridò una guardia, comunicando con Magellan attraverso un lumacofono –C’è la ciurma al completo direttore!-
E dall’ascensore, Magellan non poté che rimanere sorpreso ancora una volta “Dopo due anni di silenzio assoluto, è assurdo pensare che sia tornato in scena in questo modo…”

-Questo coso mi si è aggrappato agli slip.-
-UNA MANTICORAAA!-
-AIUTOOOO!-

Nami la Gatta Ladra, con una taglia di 16 milioni di Berry.
La navigatrice portava splendidamente uno scamiciato azzurro, in contrasto con i suoi sbarazzini capelli rossi, raccolti in alte due codine ai lati della testa.
-E’ smettetela di urlare voi due!- urlò, rivolta a Brook e Chopper, che abbracciati assistevano alla furiosa lotta di Franky per liberarsi della belva che gli aveva addentato le mutande.

Cutty Flam, conosciuto come Franky il Cyborg, con una taglia di 44 milioni di Berry, si ostinava a indossare degli slip e a correre qua e là a piedi nudi, indossando solo una camicia con disegnati ingranaggi e stelle, occhiali da sole e la sua caratteristica catena d’oro al collo. Rispetto alla foto dell’avviso di taglia presentava una cicatrice al centro della fronte, ma altri cambiamenti era impossibile vederli esternamente. Dopotutto quell’individuo era finito nell’isola di Barjimoa e creato tutto quello scompiglio, non c’era da stupirsi che avesse fatto tesoro di qualche segreto del grande scienziato Vegapunk.

Il gruppo intanto era giunto davanti al passaggio tra il terzo e quarto livello.
-Dobbiamo scendere fino all’ultimo livello, vero Robin?-

-Eccolo! E’ proprio lui, direttore! E’ Cappello di Paglia!-

Monkey D. Rufy, detto Cappello di Paglia, 300 milioni di Berry.
Non sembrava cambiato più di tanto, rispetto a due anni prima. Anche i vestiti erano uguali. Probabilmente era un modo per rievocare quell’evasione e tutto ciò che essa comportava.

E infine, c’era Nico Robin, la Bambina Diabolica, con una taglia di 80 milioni. I lunghi capelli neri erano raccolti e fissati sul capo con una stecca viola, abbinata con abito dello stesso colore decorato con ragnatele nere. Portava poi lunghi stivali neri in velluto, all’apparenza comodi e confortevoli.
-Si.- annuì la donna, rivolta al suo capitano –Le informazioni sono queste e la planimetria dell’edificio fornitaci da Ivankof è molto utile.-

-Che caldo…- ansimò Nami, agitando invano la mano davanti al collo, per cercare un po’ di frescura –E quella ventola… anche se creassi altra nebbia, la diraderebbe.-
-Dobbiamo procedere con attenzione.- disse Robin
-E quei due?- chiese Franky
-Ci raggiungeranno. Con Zoro c’è Sanji, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi.- disse Rufy, continuando a fissare il sottostante livello “Sto arrivando.”

 -Eccone altri due… La ciurma è divisa in due gruppi uno si muove nel secondo livello, l’altro, più numeroso si trova fra il terzo e il quarto. C’è un membro che non compare… ah no, eccolo. Dicevo, eccovi i dettagli…-

L’ascensore si fermò intanto al sesto livello. Quando Magellan uscì, trovò Hannyabal intento a recitare qualcosa a mani giunte.
-Ti prego fa venire una diarrea coi fiocchi al direttore, così che possa prendere il suo pos… agh! Che lapsus!- si corresse alla vista del superiore –Volevo dire, fa che si riesca a bloccare quest’invasione così che il diretto…- ma Magellan alzò la mano, per intimargli di tacere.
-Seguimi.-

 

-Ma ma… e quel tipaccio che hai detto?- chiese Chopper, preoccupato.
Tony Tony Chopper, il Grazioso Peluche, con una misera e misteriosa taglia di 50 Berry. Portava quel buffo cappello rosa, i suoi pantaloncini bordeaux e l’inseparabile sacca con medicinali e varie attrezzature di pronto soccorso. Il suo corno sinistro era perfettamente integro e non era più tenuto insieme dall’anellino in metallo. Aveva fatto tesoro delle conoscenze mediche dell’isola di Torino e quella riparazione non era nulla di eccezionale ormai.

-Ragazzi…- iniziò Brook –Dov’è finito Narciso?-
Brook il Canterino, con una taglia di 33 milioni di Berry.
Per l’occasione era vestito elegante, con un abito uguale in tutto e per tutto al suo solito completo, solo meno logoro.

Le guardie osservarono meravigliate il manifesto di taglia risalente a mezzo secolo prima, circa. Quella ciurma era una continua sorpresa. Ma che aveva detto lo scheletro?

-Oh, no! Anche lui!- strepitò Usop, sotto le mentite spoglie di Sogeking, come se quel travestimento potesse in effetti renderlo irriconoscibile.
Con una taglia di 30 milioni di Berry, il re dei Cecchini, Sogeking!
Da sotto la maschera non si potevano scorgere grandi cambiamenti, eccetto una maggiore muscolatura rispetto a quella del passato e una chioma più folta.

 
All’inizio del terzo livello, intanto…

-Smetti di seguirmi!- gridò un ragazzo dai capelli verdi, piuttosto aggraziato nei lineamenti. Le sue ali da farfalla azzurra sbattevano velocemente, per scampare a una manticora particolarmente insistente.
-Giarrettiera!-
-Ma sentitelo…- socchiuse gli occhi, irato –Mi sembra di sentire parlare qualcuno… uh?-
Poi finalmente scorse due figure venire verso di lui.
-Non dirmelo.- disse solo, sospeso a mezz’aria, mentre Zoro correva e Sanji lo inseguiva per fermarlo.
-Brutto idiota! E’ dall’altra parte!-
-Ti dico di no!-
-Si è perso di nuovo…- fu l’aspro commento.
-Oh, Narciso ammmowre sei tuGH-
Proprio mentre il cuoco stava per avvinghiarsi a lui, il ragazzo gli sferrò un pugno in faccia e scese a terra.
Indossava una maglia a mezze maniche che scopriva le spalle, con il marchio DOSKOI PANDA stampato sul petto, un gilet verde acqua corto e polsini abbinati, pantaloni arancioni a righe e sandali neri. Appesi in vita portava dei Kunai e una pianta carnivora sporgeva dalla sua schiena e posava le grosse foglie che formavano la sua bocca sulla spalla del ragazzo.
-Non perdiamo tempo.- disse, guardandosi alle spalle –Questo posto non mi piace per niente.-
-Culottes!- esclamò la manticora, seduta a riprendere fiato, pronta a continuare l’inseguimento e dando ragione alla fretta del ragazzo.


-C’è un decimo membro in quella ciurma signore, non sembra avere una taglia.-
-Ci mancava solo questa…- borbottò Magellan che, seguito da Hannyabal, era ormai giunto a destinazione. –Continuate a tenermi informato e bloccateli prima del quinto livello.-
-Si signore!-
Di fronte ai due stava la gabbia che un tempo imprigionava Portugase D. Ace e Jinbei, il Cavaliere del Mare.
E dentro quella cella vi era un uomo.
-Il destino è curioso…- disse, rivolto a quella persona -…non avrei dovuto risparmiarti la vita. Ora dovrò pagarne le conseguenze, qualunque esse siano…-
L’uomo dietro le sbarre, avvolto nell’oscurità, aprì la bocca per parlare, ma rimase in silenzio. Non poteva comprendere. In quel livello le notizie dall’esterno giungevano a malapena.


Nella sala delle guardie intanto vi era grande apprensione.
Sadychan si era diretta al quarto livello con i guardiani demoniaci, mentre Saldeath al terzo, con i Blugori.
La sadica donna rimase sul lungo ponte circondato dal mare infuocato, in attesa dei pirati, conscia che non sarebbe riuscita a bloccarli tutti, ma conscia anche del fatto che avrebbe fatto loro del male e ne avrebbe goduto.
Schioccò la frusta, fremente d’ansia, in astinenza da gemiti e grida e quando scorse un gruppo di figure correre verso di lei, si mise in posizione velocemente.
-Mmmmm… vi aspettavo…- disse, arrossendo e già pregustando il sangue, col suo sapore ferroso.
-Attenti!- esclamò Rufy, indicando i Guardiani –Quelli sono piuttosto forti!-
-Nessun problema!- fece Brook, di rimando, portandosi avanti ed estraendo dalla gabbia toracica il suo prezioso violino.
Sogeking prese due Pachinko fumogene e le scagliò velocemente verso Sadychan e i suoi crudeli bestioni. Il fumo si levò presto denso e impenetrabile, ma più concentrato della nebbia e coprente solo quel tratto che includeva la donna e i quattro bestioni.
-Dannazione mmmmm odio questi trucchetti!- si lamentò lei –Ma se credete che basti del fumo per fermare i miei cuccioli mmmmm vi sbagliate di grosso!-
Fece schioccare la frusta al suolo con violenza e le fiere alle sue spalle corsero superandola, facendo tremare il terreno sotto i suoi piedi. Sorrise soddisfatta del vantaggio, la sadica donna, ma quando si alzò nell’aria una delicata melodia, il sorriso la abbandonò, lasciando spazio a un’espressione di stupore.
-Nenia Franc…- disse Brook continuando a suonare. Gli animali giunsero fino a lui, poi si placarono. I loro occhietti si fecero pesanti e crollarono pesantemente al suolo, innalzando un gran polverone.
-Mmmmm!- fu il commento irato della diavolessa di Impel Down, mentre compariva dal fumo –Non posso credere che tu sia riuscito ad addormentare i miei tesorini così facilmente…- cominciò.
-Rufy, noi proseguiamo.- disse Robin, ma Rufy era crollato al suolo anche lui.
-Ma non è possibile!- esclamò furiosa Nami –Ma in questi due anni che hai fatto?!-
-Lasciate pure fare a me…- disse pacato lo scheletro –Yohohoho! Sarò felice di deliziare quest’affascinante signorina con la mia musica.-
-Mmmmm… l’unico suono che mi delizierà…- disse Sadychan, agitando la frusta –Sarà quello delle tue ossa rotte e delle tue grida MMmmmm agonizzanti…-

 
-Siete circondati, arrendetevi!- esclamò qualcuno.
Sanji, Zoro e Narciso erano completamente circondati da un esercito di Blugori armati fino ai denti.
-Ci mancava anche questa… ecco cosa succede a seguire una Testa d’Alga…- sospirò Sanji, aspirando una boccata della sua sigaretta.
-Taci, sopracciglio arrotolato. O ti rispedisco a calci fra le braccia di Ivachan…- disse piano, aggiungendo dell’ironica tenerezza al nome del regino dei Newkama.
-E basta voi due!- li beccò Narciso, esasperato, tendendo le orecchie, a captare qualcosa. Le antennine sul suo capo vibravano visibilmente, disorientate –Questi animali, sono guidati da qualcuno.- disse.
Sanji sorrise, puntando le bestie e battendo la punta delle scarpe al suolo, come un toro pronto a caricare il suo obbiettivo -Tranquillo, ci penso io.- disse –Ma tu, stai attento.- con la testa indicò la ventola che divideva i livelli.
-Tsk… non sono più quello di Florence. Dovrei ringraziare Kuma Bartholomew per quel viaggetto fuori programma.-
E già. Ma grazie a quel viaggetto aveva anche rischiato di lasciarci la pelle, e senza colpa, visto l’isola in cui era finito.
Uno dei Blugori gli saltò addosso puntandogli contro il suo puntuto forcone, ma Narciso fu lesto e con un colpo d’ali si alzò più in alto in volo.
-Rankyaku.- disse piano, continuando a sbattere le ali e produrre piccoli e pericolosi fendenti d’aria che s’abbatterono come pioggia sul malcapitato animale, il quale sanguinò copiosamente da numerosi e profondi tagli.
-Rokushiki?- disse una voce, che fece voltare il terzetto, anzi il quartetto, anche la pianta era un membro intelligente della ciurma. Il suo nome era Dorothy.
La voce invece, era di Saldeath, sorpreso dalla tecnica del ragazzo farfalla, il quale non rispose.
-Sono veramente sorpreso, ma devo impedirvi di andare oltre, senza indugiare.- disse il piccolo ufficiale, riprendendo a suonare il suo forcone per guidare i suoi violenti primati.
Ma i pirati di Cappello di Paglia non si fanno spaventare facilmente, specie in scontri che ritengono perfettamente alla loro altezza. Anzi. Un’orda di gorilla era decisamente poco anche per uno solo di loro.
-Taglio…- Zoro, infatti, usò una delle sue mosse caratteristiche, poco innovativa, ma comunque letale per tre degli animali.
-Party Table Kick Course!- fu la volta di Sanji, che reggendosi con le mani sul dorso di un Blugori ne scalciò altri due e compì diverse evoluzioni con risultati devastanti. Per i nemici.
Tornato con i piedi per terra sogghignò verso il rivale –Ben cinque, Zoro.-
Zoro fece per ribattere, quando si accorse che non poteva superare l’altro. Intorno a loro tutto taceva e Saldeath era più meravigliato che mai.
Mucchi di Blugori giacevano al suolo e Narciso attendeva i compagni sull’orlo del pozzo, come se niente fosse.
-Non abbiamo tempo da perdere.- disse semplicemente.
Dalle ali cadeva sottile una polverina azzurra, soporifera. Era uno dei poteri del suo Frutto del Diavolo, oltre alla capacità di trasformarsi in un enorme lepidottero e usare un’altra polvere, velenosa.
-Bravooooo!!- fu il commento di Sanji, che si esibì nel Love Hurricane. Era più forte di lui.
-Non crederete che vi lasci passare così?- esclamò Saldeath, irritato dal fatto che i suoi avversari lo stessero ignorando, ma poi non si oppose più. Lo sguardo feroce e sanguinario di Zoro bastò per farlo arrendere. Perché lui era piccolo e se aveva dalla sua l’intelligenza e capacità di controllo sugli animali, la realtà dei fatti era che queste qualità compensavano la sua debolezza fisica.
E la furia omicida che lesse negli occhi del Cacciatore dei Pirati fece crollare la sua anima. Come un fendente, annientò la sua forza d’animo, costringendolo in ginocchio, tremante.

Dalla sala di controllo Magellan riceveva i vari aggiornamenti fin nel Livello 6 e non era per nulla rassicurato.
-Sadychan sconfitta da un mucchio d’ossa e i Blugori annientati in poco tempo da un ragazzino senza neppure una taglia?! Chi altri è rimasto?- osservò al suo fianco. Hannyabal era sparito.
-Torna qui, idiota!- ringhiò ed ecco sbucare il testone dell’altro da dietro una cella.
-Preferirei diventare diretto… ehm vorrei evitare di andare al piano superiore.-
Di principio il direttore fu tentato di alitargli mefiticamente in faccia, ma si trattenne. Era una situazione delicata.
-Hannyabal.- disse, pacato –Non dobbiamo permettere altri insulti alla nostra Impel Down.- osservò il prigioniero, che li fissava meravigliato.
-Ha… ha detto la nostra?- gli occhi di Hannyabal si fecero grandi e luminosi, colmi di lacrime di commozione –Io… io…- estrasse dalle tasche due ventagli e si esibì in uno sfrenato tifo in onore del superiore (cosa rara, invero) –Eh!Eh! Direttore! Eh!Eh!- poi si corresse –Eh!Eh! Direttore! Sarò direttore! Eh!Eh!-
-Va di guardia all’ingresso!- fu il commento esasperato di Magellan che poi si rivolse al suo lumacofono -Avvisate il quartiere generale della Marina. Abbiamo un problema e bisogno di rinforzi.-
Troppo tardi, direttore.
Se avessi chiesto prima i rinforzi, forse saresti riuscito a risolvere la situazione.
Forse.

Sala dei monitor e delle comunicazioni.

Tutto taceva.
Tutti erano a terra, svenuti, con i corpi contorti in innaturali e dolorose posizioni. Braccia scure e occhi azzurri si ritirarono dalle pareti, lasciando al loro posto l’incantata illusione di delicati petali bianchi.


Al Quinto Livello, Robin riprese a correre velocemente, fianco a fianco con Franky e Nami. Rufy li precedeva attraverso la scorciatoia segnalata dall’archeologa.
Seguendo la mappa fornita da Ivankof ritrovarono l’entrata per il livello 5.5, ancora miracolosamente intatto in tutta la sua bizzarria.
Tagliarono per le cucine e Rufy ne approfittò per mangiare del cibo in scatola alla velocità della luce.
-Ti sembrava il caso?!- chiese Nami, guardandosi intorno e cercando un passaggio segnato sulla mappa.
Dietro un mobile basso c’era un taglio innaturale nel muro, appena percettibile. –Dev’essere questo.- disse e Franky prontamente spostò il mobile. Era quello il punto. L’apertura di forma quadrata era quasi perfettamente sigillata, ma al cyborg bastò uno strattone deciso per rimuovere il blocco in pietra e aprire il varco verso un lungo e stretto cunicolo.
-Mi raccomando.- disse la navigatrice, rivolta agli altri, ai casinisti del gruppo –Facciamo piano. Arriveremo sopra le loro teste in men che non si dica.-
Rufy sorrise e si chinò, entrando nell’apertura dietro la ragazza “Bonchan… resisti.”

-Idiota non da quella!- ringhiò Sanji, indicando furiosamente davanti a sé e guardando in cagnesco Zoro, che correva nella direzione opposta –Qui! Qui!-
-E’ senza speranze…- fu il commento di Narciso, che precedeva i due, entrando nel Livello 5, guardandosi intorno.
Il livello quattro era tranquillo, grazie a Brook, che avevano recuperato poco prima. Lo scheletro era tutto contento e soddisfatto.
-Ah…. Sadychan… Non ho resistito…- arrossì –Ho controllato…. Non portava le mutandine.-
Sanji si voltò di scatto verso di lui, prima estasiato e poi furioso. Prima con gli occhi a cuore, poi ridotti a fessura –Tu hai fatto cosa?!- ringhiò.
-Zoro…- disse piano il botanico, indicando lo spadaccino che spariva dall’altra parte del ponte, oltre il mare di fiamme.
-Idiota è dall’altraaaaa!- gli urlò dietro Sanji.


-Direttore…- disse piano Hannyabal –Qui è tutto tranquillo.-
-Bene.- rispose Magellan.
-Direttore…-
-Hannyabal, ti sei accorto anche tu, che siamo rimasti solo noi a poter combattere?-
Il vicedirettore annuì –Mi merito una promozione, lei che dice?-
Magellan sbuffò –Se proprio ci tieni, quando questa storia finirà, il posto sarà tuo.-
Hannyabal rimase di sasso.
Perché lui provocava il suo superiore, ma d’altro canto lo faceva perché sapeva per certo che lui non avrebbe mai ceduto. Invece, quella montagna di veleno aveva deciso di farsi da parte, scoraggiato dal fallimento. E per quanto fosse arrivista e sboccato, il bizzarro vice non poté che star male a quella frase.
Magellan era quasi morto due anni prima. Perché per la depressione e la vergogna di essersi fatto sfuggire un’orda di pericolosi criminali e aver contribuito così a minare la tanto decanta inespugnabilità di Impel Down, si era lasciato andare, avvelenandosi col suo stesso veleno, affogando nel suo dispiacere.
Poi un giorno gli fu recapitata una cartella contenente i dati di numerosi incidenti d’evasione accaduti proprio in quella prigione. Ogni direttore aveva affrontato quel dramma di vergogna almeno una volta, ma erano stati resi noti solo due incidenti. Quello riguardante Shiki il Leone Dorato e quello che aveva visto Magellan piantato in asso.
E da quel momento l’uomo velenoso decise di fare in modo che quell’incidente rimanesse l’unico della sua onorata carriera di direttore. Ma c’era sempre qualcosa che non lo lasciava dormire tranquillo.
Un uomo, che giaceva nel Sesto Livello. Un uomo più uomo di tanti altri, nonostante si atteggiasse e parlasse come una donna. Un uomo vero che gli chiese –Che sta succedendo?-
-Mi stupisce sempre la tua tanto decantata “amicizia”.- rispose Magellan, tramutando il suo corpo in veleno. Oltre la sua testa si elevò l’idra venefico e Bentham ancora non comprese.
-Di che stai parlando, insomma?!-
-Mi hai chiesto perché ti ho salvato, quella volta.-
Mr. 2 deglutì. Il suo viso era coperto di lividi ed escoriazioni, il trucco era sfatto e incrostato sulla pelle, il sangue colava lungo le sue tempie insozzando i suoi capelli d’ebano più lunghi e sfatti e il suo fisico massiccio era solo l’ombra di un tempo. Era magro, malnutrito, debole…
-Volevo un capro espiatorio, all’inizio. Però poi ho desiderato comprendere il perché del tuo sacrificio.-
-Mi pare di avertelo già detto, zuccherino…- ribatté sogghignando –Amicizia.-
Magellan rimase in silenzio.
-I fiori sbocciano nel deserto, è così improbabile che anche dei criminali provino questo sentimento?-


-Fermi.-
-Nami che fai?!- Rufy non si arrestò in tempo e urtò contro il fondoschiena della navigatrice, la quale non gli risparmiò un calcio all’indietro.
-Ahia!-
-Sssst!- bisbigliò lei –Sentite questo rumore?-
Rufy si mise in ascolto. Un rombo come di tuono risuonava fra le pareti in roccia. Sempre più forte.
Poi una crepa.
E il vuoto.

Il soffitto del Livello Sei collassò fragorosamente davanti agli occhi del direttore e del suo vice appena accorso. Entrambi rimasero basiti alla vista di un piccolo manipolo di uomini e donne urlanti piovere dai piani superiori come grandine accompagnati da macerie e neve.
Ovviamente Rufy sorrideva.
E com’era ovvio Sogeking, Chopper e Brook frignavano avvinghiati fra loro e Nami si reggeva alla sua adorata sorellona.
Ancora, Zoro davanti a tutti rinfoderava le spade, prima di toccare suolo senza danni. Almeno finché la navigatrice non lo colpì sulla nuca con uno dei suoi pugni ben assestati.
-Ci volevi ammazzare?!- sbottò furente.
E Sanji, salvato dal crollo da Narciso, ovviamente non poté che dare ragione alla sua bella. –Volevi ammazzare la bellissima Nami, Marimo di merda?!- ruggì prendendolo a calci, sempre sulla zucca. Al che Zoro rispose con un fendente che il cuoco schivò –Ma che ne sapevo io che stava lì in mezzo?!-
-Che pauraaaa!- pianse Brook –Il cuore mi scoppiava nel petto!-
E partì la solita solfa di  “Ma io sono uno scheletro e un cuore non ce l’ho! Yohohoho!” mentre Rufy raccoglieva il suo cappello sorridendo.
-Ciao, Bonchan.- disse, rivolto all’amico. L’okama era incredulo, temeva si trattasse solo di una dannata illusione. Un’allucinazione da fame, un effetto delle esalazioni venefiche di Magellan.
Ma il direttore era sorpreso quanto lui e anche Hannyabal era in quello stato di meraviglia.
Una manica di pazzi aveva compiuto l’ennesimo disastro e rideva e scherzava davanti a loro come se niente fosse.
Sanji e Zoro litigavano, i piagnoni frignavano, le ragazze cercavano di mettere pace e Franky si dava alle pose Super. Perché erano felici. Erano insieme, di nuovo. Ed erano lì per un motivo ben preciso.
-Mugichan…-
-Sono venuto a salvarti, Bonchan.-
L’uomo scosse la testa, commosso –Non dovevi, stupido… sigh… Non… dovevi…-
Il ragazzo parve incredulo –Perché?-
-Tu… sei tornato… per me?-
I pirati di Cappello di Paglia smisero di battibeccarsi e si volsero verso l’obbiettivo. Verso gli ostacoli sul loro cammino.
Magellan e Hannyabal erano gli unici muri da abbattere prima di tornare alla luce della ribalta.
Rufy mise il pollice fra le labbra, iniettando l’aria nel corpo, diffondendola nei muscoli e nelle ossa, le sue gambe pomparono il sangue a rapida velocità e il suo cuore impazzì celermente. E mentre luceva di un rosso bagliore, il suo corpo emetteva fiotti di vapore.
-Gear fourth.- disse, poi diede inizio alla fine, esclamando ciò che più Bentham avrebbe voluto sentire in quei duri anni di reclusione –Bonchan, stiamo per entrare nel Nuovo Mondo. VUOI VENIRE CON NOI?-
Bentham non smise di piangere di gioia.
Riuscì a malapena a rispondere con voce strozzata –S-SIII!... ngh…-
Neppure l’incombenza di Magellan spaventò i pirati, che sorridevano ancora e non smisero di farlo per tutto il tempo della lotta.
Perché erano insieme.
Perché presto sarebbero ripartiti.
Perché avevano un nuovo compagno.
E Magellan ebbe un altro assaggio di quell’amicizia, di quel fiore del deserto che non riusciva a concepire. Non da dei criminali.

 

Fine.

Finalmente!!

Spieghiamola bene questa cosa XD
Volevo salvare Mr 2, volevo che si unisse alla ciurma, ma volevo ci fosse anche il mio Narciso e volevo mettere i Mugiwara dopo due anni. Chi ha visto le immy spoiler dirà -Sono diversi.- 
Lo so. Ho inizato a scrivere quando non giravano le immy incriminate, perciò, perdonatemi. La canotta floreale di Zoro è tributo (mio) a Mihawk, perché Zoro non è tipo da troppi sentimentalismi. Gli bastano quelli per Kuina U_U
La cicatrice però mi piace e anche i capelli lunghi di Usop.
Invece non mi piace l'idea dei baffetti di Sanji e la calvizie di Franky U_U Na na na!
Narciso e Dorothy vengono dalla mia fic With Broken Wings e sono stati reclutati prima dell'arcipelago Sabaody. Kuma li ha poi spediti in una certa isoletta dove il botanico ha rischiato di essere massacrato da Lucci, il quale ha cambiato idea pensando di fare un dispettuccio al governo, ecco.
Il Gear Fourth è un misto tra il Second e il Third, ma è una mia invenzione, per ora XD (vero? O______O)
Non fucilatemi, ma adoro Hannyabal XD

Bonchaaaaaaaan!!

 

   
 
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