Trema
ancora, Impel Down!
A due anni dalla guerra di Marine Ford, a Impel Down, precisamente nella sala dei monitor, il direttore Magellan, riemerso dalla terza seduta giornaliera al gabinetto, si ritrovò fra le mani l’ennesima gatta da pelare.
-Ecco signore…- disse questi, confuso –Non si
tratta da un’evasione. Ma…- deglutì
–Un’invasione…-
Gli occhi di Magellan si spalancarono.
Ancora una volta qualcuno aveva tentato
quell’impresa.
Dopo due anni, si ritrovò a temere per la rinnovata
inespugnabilità della fortezza dei tormenti.
L’uomo seduto davanti ai monitori trafficò un poco
con
i comandi, per permettere al direttore di vedere da diverse e migliori
inquadrature la situazione.
Il primo livello e il secondo erano invasi dalla
nebbia e il portone d’ingresso era stato sfondato da qualcosa
di enorme.
Non era stata un’entrata in scena in sordina,
bensì
una dichiarazione di guerra vera e propria.
Chi poteva essere così stupido da compiere
un’impresa simile alla luce del sole, svelando in maniera
così palese la sua
presenza.
-Ah!- Finalmente scorse qualcosa in mezzo al
grigiore della fitta nebbia.
Si trattava del secondo livello, l’Inferno delle
Bestie Demoniache.
-Sono in due…- disse piano fra sé, ma poi scorse
altre ombre, fugaci e rapide, nel terzo livello.
Rimase pensieroso per qualche secondo, poi ordinò
di informare chi di dovere di rinforzare i controlli nei vari livelli e
passò
in rassegna ai vari criminali.
A parte quelli più pericolosi segregati nel Livello
6, chi altri poteva essere oggetto di tanto desiderio da spingere
qualcuno a
organizzare un’evasione così plateale?
-Sei il solito idiota!- ringhiò una delle figure
–Seguimi, mi stai facendo perdere tempo!-
-Zzzzz…-
-E NON DORMIRE!- strillò la silhouette, colpendo
con un calcio la nuca della seconda figura. Questa parve risvegliarsi e
si
rivolse alla prima –Non è colpa mia, se
c’è tutta questa nebbia.-
-Marimo del cavolo! Per colpa tua…- il suo tono si
fece più piagnucoloso –Per colpa tua non ho potuto
seguire le mie regine.-
-Ma tornatene a Kamabakka.-
La prima figura biascicò qualcosa
d’incomprensibile,
mentre i suoi occhi fiammeggiavano d’ira.
Poi un ruggito e un'enorme belva si gettò contro di
loro.
-Spaghetti!- ruggì.
I due si scansarono, ma questa riuscì a ritrovarli persino
nella nebbiosità.
-Accidenti, segue il nostro odore.- disse la prima
figura, schivando una zampata.
-Credevi davvero che il trucchetto della nebbia
funzionasse?- disse pacato l’altro, afferrando qualcosa che
portava al fianco.
-UDON!- La bestia corse ancora verso la prima
figura, la quale però si precipitò sotto il suo
ventre e Magellan, dalla sala
di controllo poté vedere chiaramente la sagoma enorme della
Sfinge piegarsi in
due e alzarsi da terra, sorretta, con una sola gamba, da un uomo. La
nebbia piano
piano si diradò a causa dello spostamento d’aria
enorme e i volti dei due
invasori furono presto svelati.
-Dannata bestia, fa un po’ di silenzio, ci mancavi
solo tu.-
Era più alto di Sanji e anche più robusto. I
capelli verdi erano semi nascosti da una bandana nera e il ventre
fasciato da
una pancera verde a righe. Anche lui indossava abiti scuri, con
pantaloni sul
verde cupo, quasi nero e una canottiera blu notte a stampa floreale
azzurra. Aveva una cicatrice sull'occhio destro.
Certo, quello di Sanji non era per niente
somigliante, ma…
-Non ci sono dubbi… Ma perché proprio ora
e…- poi ebbe
l’improvvisa illuminazione sul perché Rufy, detto
Cappello di Paglia, avesse
invaso nuovamente Impel Down.
-Chiamatemi Hannyabal!- ordinò perentorio –E
ditegli di raggiungermi al 6 Livello il prima possibile!-
Livello 3, l’Inferno della Fame.
-Pant pant…. Spero quei due si muovano…-
-Anf…. Che caldo torrido… La direzione
è quella
giusta?-
-Yohohoho! Questo caldo farà evaporare tutto il mio
sudore, anche se, essendo uno scheletro non sudo!-
-Si, ma fai scorregge e anche la cacca, questa come
me la spieghi?-
-Mi sono allenato tanto per riuscirci.-
-Non è umanamente possibile!-
-Ma io sono uno scheletro, yohohoho!-
-INSOMMA, STATE ZITTI O CI BECCANO!-
-Mutandine…-
-No Brook, non ti farò vedere le mie mutandine!-
-Namisan, non sono stato io. Però, ora che mi ci
fai pensare, mi faresti vede- -NO!- il suono secco delle ossa spaccate
risuonò
nella nebbia, quasi del tutto diradata, insieme ad un ruggito
fastidioso e
stridii metallici.
Sala Monitor
-Eccoli!
Stanno uscendo ora dalla nebbia!- gridò
una guardia, comunicando con Magellan attraverso un lumacofono
–C’è la ciurma
al completo direttore!-
E dall’ascensore, Magellan non poté che rimanere
sorpreso ancora una volta “Dopo due
anni
di silenzio assoluto, è assurdo pensare che sia tornato in
scena in questo
modo…”
-UNA MANTICORAAA!-
-AIUTOOOO!-
La navigatrice portava splendidamente uno
scamiciato azzurro, in contrasto con i suoi sbarazzini capelli rossi,
raccolti
in alte due codine ai lati della testa.
-E’ smettetela di urlare voi due!- urlò, rivolta a
Brook e Chopper, che abbracciati assistevano alla furiosa lotta di
Franky per
liberarsi della belva che gli aveva addentato le mutande.
-Dobbiamo scendere fino all’ultimo livello, vero
Robin?-
Non sembrava cambiato più di tanto, rispetto a due
anni prima. Anche i vestiti erano uguali. Probabilmente era un modo per
rievocare quell’evasione e tutto ciò che essa
comportava.
-Si.- annuì la donna, rivolta al suo capitano –Le
informazioni sono queste e la planimetria dell’edificio
fornitaci da Ivankof è
molto utile.-
-Dobbiamo procedere con attenzione.- disse Robin
-E quei due?- chiese Franky
-Ci raggiungeranno. Con Zoro c’è Sanji, quindi non
c’è nulla di cui preoccuparsi.- disse Rufy,
continuando a fissare il
sottostante livello “Sto
arrivando.”
-Ti prego fa venire una diarrea coi fiocchi al
direttore, così che possa prendere il suo pos…
agh! Che lapsus!- si corresse
alla vista del superiore –Volevo dire, fa che si riesca a
bloccare quest’invasione
così che il diretto…- ma Magellan alzò
la mano, per intimargli di tacere.
-Seguimi.-
-Ma
ma… e quel tipaccio che hai detto?- chiese
Chopper, preoccupato.
Tony Tony Chopper, il Grazioso Peluche, con una
misera e misteriosa taglia di 50 Berry. Portava quel buffo cappello
rosa, i
suoi pantaloncini bordeaux e l’inseparabile sacca con
medicinali e varie
attrezzature di pronto soccorso. Il suo corno sinistro era
perfettamente
integro e non era più tenuto insieme dall’anellino
in metallo. Aveva fatto
tesoro delle conoscenze mediche dell’isola di Torino e quella
riparazione non
era nulla di eccezionale ormai.
Brook il Canterino, con una taglia di 33 milioni di
Berry.
Per l’occasione era vestito elegante, con un abito
uguale in tutto e per tutto al suo solito completo, solo meno logoro.
Le guardie osservarono meravigliate il manifesto di taglia risalente a mezzo secolo prima, circa. Quella ciurma era una continua sorpresa. Ma che aveva detto lo scheletro?
-Oh,
no! Anche lui!- strepitò Usop, sotto le
mentite spoglie di Sogeking, come se quel travestimento potesse in
effetti
renderlo irriconoscibile.
Con una taglia di 30 milioni di Berry, il re dei
Cecchini, Sogeking!
Da sotto la maschera non si potevano scorgere
grandi cambiamenti, eccetto una maggiore muscolatura rispetto a quella
del
passato e una chioma più folta.
-Smetti
di seguirmi!- gridò un ragazzo dai capelli
verdi, piuttosto aggraziato nei lineamenti. Le sue ali da farfalla
azzurra
sbattevano velocemente, per scampare a una manticora particolarmente
insistente.
-Giarrettiera!-
-Ma sentitelo…- socchiuse gli occhi, irato –Mi
sembra di sentire parlare qualcuno… uh?-
Poi finalmente scorse due figure venire verso di
lui.
-Non dirmelo.- disse solo, sospeso a mezz’aria,
mentre Zoro correva e Sanji lo inseguiva per fermarlo.
-Brutto idiota! E’ dall’altra parte!-
-Ti dico di no!-
-Si è perso di nuovo…- fu l’aspro
commento.
-Oh, Narciso ammmowre sei tuGH-
Proprio mentre il cuoco stava per avvinghiarsi a
lui, il ragazzo gli sferrò un pugno in faccia e scese a
terra.
Indossava una maglia a mezze maniche che scopriva
le spalle, con il marchio DOSKOI PANDA stampato sul petto, un gilet
verde acqua
corto e polsini abbinati, pantaloni arancioni a righe e sandali neri.
Appesi in
vita portava dei Kunai e una pianta carnivora sporgeva dalla sua
schiena e
posava le grosse foglie che formavano la sua bocca sulla spalla del
ragazzo.
-Non perdiamo tempo.- disse, guardandosi alle
spalle –Questo posto non mi piace per niente.-
-Culottes!- esclamò la manticora, seduta a
riprendere fiato, pronta a continuare l’inseguimento e dando
ragione alla
fretta del ragazzo.
-C’è un decimo membro in quella ciurma signore,
non
sembra avere una taglia.-
-Ci mancava solo questa…- borbottò Magellan che,
seguito da Hannyabal, era ormai giunto a destinazione.
–Continuate a tenermi
informato e bloccateli prima del quinto livello.-
-Si signore!-
Di fronte ai due stava la gabbia che un tempo
imprigionava Portugase D. Ace e Jinbei, il Cavaliere del Mare.
E dentro quella cella vi era un uomo.
-Il destino è curioso…- disse, rivolto a quella
persona -…non avrei dovuto risparmiarti la vita. Ora
dovrò pagarne le
conseguenze, qualunque esse siano…-
L’uomo dietro le sbarre, avvolto
nell’oscurità,
aprì la bocca per parlare, ma rimase in silenzio. Non poteva
comprendere. In
quel livello le notizie dall’esterno giungevano a malapena.
Nella sala
delle guardie intanto vi era grande apprensione.
Sadychan si era diretta al quarto livello con i
guardiani demoniaci, mentre Saldeath al terzo, con i Blugori.
La sadica donna rimase sul lungo ponte circondato
dal mare infuocato, in attesa dei pirati, conscia che non sarebbe
riuscita a
bloccarli tutti, ma conscia anche del fatto che avrebbe fatto loro del
male e
ne avrebbe goduto.
Schioccò la frusta, fremente d’ansia, in astinenza
da gemiti e grida e quando scorse un gruppo di figure correre verso di
lei, si
mise in posizione velocemente.
-Mmmmm… vi aspettavo…- disse, arrossendo e
già
pregustando il sangue, col suo sapore ferroso.
-Attenti!- esclamò Rufy, indicando i Guardiani
–Quelli sono piuttosto forti!-
-Nessun problema!- fece Brook, di rimando,
portandosi avanti ed estraendo dalla gabbia toracica il suo prezioso
violino.
Sogeking prese due Pachinko fumogene e le scagliò
velocemente
verso Sadychan e i suoi crudeli bestioni. Il fumo si levò
presto denso e
impenetrabile, ma più concentrato della nebbia e coprente
solo quel tratto che
includeva la donna e i quattro bestioni.
-Dannazione mmmmm odio questi trucchetti!- si
lamentò lei –Ma se credete che basti del fumo per
fermare i miei cuccioli mmmmm
vi sbagliate di grosso!-
Fece schioccare la frusta al suolo con violenza e
le fiere alle sue spalle corsero superandola, facendo tremare il
terreno sotto
i suoi piedi. Sorrise soddisfatta del vantaggio, la sadica donna, ma
quando si
alzò nell’aria una delicata melodia, il sorriso la
abbandonò, lasciando spazio a
un’espressione di stupore.
-Nenia Franc…- disse Brook continuando a suonare.
Gli animali giunsero fino a lui, poi si placarono. I loro occhietti si
fecero
pesanti e crollarono pesantemente al suolo, innalzando un gran
polverone.
-Mmmmm!- fu il commento irato della diavolessa di
Impel Down, mentre compariva dal fumo –Non posso credere che
tu sia riuscito ad
addormentare i miei tesorini così facilmente…-
cominciò.
-Rufy, noi proseguiamo.- disse Robin, ma Rufy era
crollato al suolo anche lui.
-Ma non è possibile!- esclamò furiosa Nami
–Ma in
questi due anni che hai fatto?!-
-Lasciate pure fare a me…- disse pacato lo
scheletro –Yohohoho! Sarò felice di deliziare
quest’affascinante signorina con
la mia musica.-
-Mmmmm… l’unico suono che mi
delizierà…- disse
Sadychan, agitando la frusta –Sarà quello delle
tue ossa rotte e delle tue
grida MMmmmm agonizzanti…-
Sanji, Zoro e Narciso erano completamente
circondati da un esercito di Blugori armati fino ai denti.
-Ci mancava anche questa… ecco cosa succede a
seguire una Testa d’Alga…- sospirò
Sanji, aspirando una boccata della sua
sigaretta.
-Taci, sopracciglio arrotolato. O ti rispedisco a
calci fra le braccia di Ivachan…- disse piano, aggiungendo
dell’ironica tenerezza
al nome del regino dei Newkama.
-E basta voi due!- li beccò Narciso, esasperato,
tendendo le orecchie, a captare qualcosa. Le antennine sul suo capo
vibravano
visibilmente, disorientate –Questi animali, sono guidati da
qualcuno.- disse.
Sanji sorrise, puntando le bestie e battendo la
punta delle scarpe al suolo, come un toro pronto a caricare il suo
obbiettivo
-Tranquillo, ci penso io.- disse –Ma tu, stai attento.- con
la testa indicò la
ventola che divideva i livelli.
-Tsk… non sono più quello di Florence. Dovrei
ringraziare Kuma Bartholomew per quel viaggetto fuori programma.-
E già. Ma grazie a quel viaggetto aveva anche
rischiato di lasciarci la pelle, e senza colpa, visto l’isola
in cui era
finito.
Uno dei Blugori gli saltò addosso puntandogli
contro il suo puntuto forcone, ma Narciso fu lesto e con un colpo
d’ali si alzò
più in alto in volo.
-Rankyaku.- disse piano, continuando a sbattere le
ali e produrre piccoli e pericolosi fendenti d’aria che
s’abbatterono come
pioggia sul malcapitato animale, il quale sanguinò
copiosamente da numerosi e
profondi tagli.
-Rokushiki?- disse una voce, che fece voltare il
terzetto, anzi il quartetto, anche la pianta era un membro intelligente
della
ciurma. Il suo nome era Dorothy.
La voce invece, era di Saldeath, sorpreso dalla
tecnica del ragazzo farfalla, il quale non rispose.
-Sono veramente sorpreso, ma devo impedirvi di
andare oltre, senza indugiare.- disse il piccolo ufficiale, riprendendo
a
suonare il suo forcone per guidare i suoi violenti primati.
Ma i pirati di Cappello di Paglia non si fanno
spaventare facilmente, specie in scontri che ritengono perfettamente
alla loro
altezza. Anzi. Un’orda di gorilla era decisamente poco anche
per uno solo di
loro.
-Taglio…- Zoro, infatti, usò una delle sue mosse
caratteristiche, poco innovativa, ma comunque letale per tre degli
animali.
-Party Table Kick Course!- fu la volta di Sanji,
che reggendosi con le mani sul dorso di un Blugori ne
scalciò altri due e compì
diverse evoluzioni con risultati devastanti. Per i nemici.
Tornato con i piedi per terra sogghignò verso il
rivale –Ben cinque, Zoro.-
Zoro fece per ribattere, quando si accorse che non
poteva superare l’altro. Intorno a loro tutto taceva e
Saldeath era più
meravigliato che mai.
Mucchi di Blugori giacevano al suolo e Narciso
attendeva i compagni sull’orlo del pozzo, come se niente
fosse.
-Non abbiamo tempo da perdere.- disse
semplicemente.
Dalle ali cadeva sottile una polverina azzurra,
soporifera. Era uno dei poteri del suo Frutto del Diavolo, oltre alla
capacità
di trasformarsi in un enorme lepidottero e usare un’altra
polvere, velenosa.
-Bravooooo!!- fu il commento di Sanji, che si esibì
nel Love Hurricane. Era più forte di lui.
-Non crederete che vi lasci passare così?-
esclamò
Saldeath, irritato dal fatto che i suoi avversari lo stessero
ignorando, ma poi
non si oppose più. Lo sguardo feroce e sanguinario di Zoro
bastò per farlo
arrendere. Perché lui era piccolo e se aveva dalla sua
l’intelligenza e
capacità di controllo sugli animali, la realtà
dei fatti era che queste qualità
compensavano la sua debolezza fisica.
E la furia omicida che lesse negli occhi del
Cacciatore dei Pirati fece crollare la sua anima. Come un fendente,
annientò la
sua forza d’animo, costringendolo in ginocchio, tremante.
Dalla
sala di controllo Magellan riceveva i vari
aggiornamenti fin nel Livello 6 e
non era per nulla rassicurato.
-Sadychan sconfitta da un mucchio d’ossa e i
Blugori annientati in poco tempo da un ragazzino senza neppure una
taglia?! Chi
altri è rimasto?- osservò al suo fianco.
Hannyabal era sparito.
-Torna qui, idiota!- ringhiò ed ecco sbucare il
testone dell’altro da dietro una cella.
-Preferirei diventare diretto… ehm vorrei evitare
di andare al piano superiore.-
Di principio il direttore fu tentato di alitargli
mefiticamente in faccia, ma si trattenne. Era una situazione delicata.
-Hannyabal.- disse, pacato –Non dobbiamo permettere
altri insulti alla nostra Impel Down.- osservò il
prigioniero, che li fissava
meravigliato.
-Ha… ha detto la nostra?- gli occhi di Hannyabal si
fecero grandi e luminosi, colmi di lacrime di commozione
–Io… io…- estrasse
dalle tasche due ventagli e si esibì in uno sfrenato tifo in
onore del
superiore (cosa rara, invero) –Eh!Eh! Direttore! Eh!Eh!- poi
si corresse
–Eh!Eh! Direttore! Sarò direttore! Eh!Eh!-
-Va di guardia all’ingresso!- fu il commento
esasperato di Magellan che poi si rivolse al suo lumacofono -Avvisate
il
quartiere generale della Marina. Abbiamo un problema e bisogno di
rinforzi.-
Troppo tardi, direttore.
Se avessi chiesto prima i rinforzi, forse saresti
riuscito a risolvere la situazione.
Forse.
Tutti erano a terra, svenuti, con i corpi contorti
in innaturali e dolorose posizioni. Braccia scure e occhi azzurri si
ritirarono
dalle pareti, lasciando al loro posto l’incantata illusione
di delicati petali
bianchi.
Seguendo la mappa fornita da Ivankof ritrovarono
l’entrata per il livello 5.5, ancora miracolosamente intatto
in tutta la sua
bizzarria.
Tagliarono per le cucine e Rufy ne approfittò per
mangiare del cibo in scatola alla velocità della luce.
-Ti sembrava il caso?!- chiese Nami, guardandosi
intorno e cercando un passaggio segnato sulla mappa.
Dietro un mobile basso c’era un taglio innaturale
nel muro, appena percettibile. –Dev’essere questo.-
disse e Franky prontamente
spostò il mobile. Era quello il punto. L’apertura
di forma quadrata era quasi
perfettamente sigillata, ma al cyborg bastò uno strattone
deciso per rimuovere
il blocco in pietra e aprire il varco verso un lungo e stretto cunicolo.
-Mi raccomando.- disse la navigatrice, rivolta agli
altri, ai casinisti del gruppo –Facciamo piano. Arriveremo
sopra le loro teste
in men che non si dica.-
Rufy sorrise e si chinò, entrando nell’apertura
dietro la ragazza “Bonchan…
resisti.”
-E’ senza speranze…- fu il commento di Narciso,
che
precedeva i due, entrando nel Livello 5, guardandosi intorno.
Il livello quattro era tranquillo, grazie a Brook,
che avevano recuperato poco prima. Lo scheletro era tutto contento e
soddisfatto.
-Ah…. Sadychan… Non ho resistito…-
arrossì –Ho
controllato…. Non portava le mutandine.-
Sanji si voltò di scatto verso di lui, prima
estasiato e poi furioso. Prima con gli occhi a cuore, poi ridotti a
fessura –Tu
hai fatto cosa?!- ringhiò.
-Zoro…- disse piano il botanico, indicando lo
spadaccino che spariva dall’altra parte del ponte, oltre il
mare di fiamme.
-Idiota è dall’altraaaaa!- gli urlò
dietro Sanji.
-Direttore…- disse piano Hannyabal –Qui
è tutto
tranquillo.-
-Bene.- rispose Magellan.
-Direttore…-
-Hannyabal, ti sei accorto anche tu, che siamo
rimasti solo noi a poter combattere?-
Il vicedirettore annuì –Mi merito una promozione,
lei che dice?-
Magellan sbuffò –Se proprio ci tieni, quando
questa
storia finirà, il posto sarà tuo.-
Hannyabal rimase di sasso.
Perché lui provocava il suo superiore, ma d’altro
canto lo faceva perché sapeva per certo che lui non avrebbe
mai ceduto. Invece,
quella montagna di veleno aveva deciso di farsi da parte, scoraggiato
dal fallimento.
E per quanto fosse arrivista e sboccato, il bizzarro vice non
poté che star
male a quella frase.
Magellan era quasi morto due anni prima. Perché per
la depressione e la vergogna di essersi fatto sfuggire
un’orda di pericolosi
criminali e aver contribuito così a minare la tanto decanta
inespugnabilità di
Impel Down, si era lasciato andare, avvelenandosi col suo stesso
veleno,
affogando nel suo dispiacere.
Poi un giorno gli fu recapitata una cartella
contenente i dati di numerosi incidenti d’evasione accaduti
proprio in quella
prigione. Ogni direttore aveva affrontato quel dramma di vergogna
almeno una
volta, ma erano stati resi noti solo due incidenti. Quello riguardante
Shiki il
Leone Dorato e quello che aveva visto Magellan piantato in asso.
E da quel momento l’uomo velenoso decise di fare in
modo che quell’incidente rimanesse l’unico della
sua onorata carriera di
direttore. Ma c’era sempre qualcosa che non lo lasciava
dormire tranquillo.
Un uomo, che giaceva nel Sesto Livello. Un uomo più
uomo di tanti altri, nonostante si atteggiasse e parlasse come una
donna. Un
uomo vero che gli chiese –Che sta succedendo?-
-Mi stupisce sempre la tua tanto decantata
“amicizia”.-
rispose Magellan, tramutando il suo corpo in veleno. Oltre la sua testa
si
elevò l’idra venefico e Bentham ancora non
comprese.
-Di che stai parlando, insomma?!-
-Mi hai chiesto perché ti ho salvato, quella
volta.-
Mr. 2 deglutì. Il suo viso era coperto di lividi ed
escoriazioni, il trucco era sfatto e incrostato sulla pelle, il sangue
colava
lungo le sue tempie insozzando i suoi capelli d’ebano
più lunghi e sfatti e il
suo fisico massiccio era solo l’ombra di un tempo. Era magro,
malnutrito,
debole…
-Volevo un capro espiatorio, all’inizio. Però poi
ho desiderato comprendere il perché del tuo sacrificio.-
-Mi pare di avertelo già detto, zuccherino…-
ribatté
sogghignando –Amicizia.-
Magellan rimase in silenzio.
-I fiori sbocciano nel deserto, è così
improbabile
che anche dei criminali provino questo sentimento?-
-Fermi.-
-Nami che fai?!- Rufy non si arrestò in tempo e
urtò contro il fondoschiena della navigatrice, la quale non
gli risparmiò un
calcio all’indietro.
-Ahia!-
-Sssst!- bisbigliò lei –Sentite questo rumore?-
Rufy si mise in ascolto. Un rombo come di tuono
risuonava fra le pareti in roccia. Sempre più forte.
Poi una crepa.
E il vuoto.
Il
soffitto del Livello Sei
collassò fragorosamente
davanti agli occhi del direttore e del suo vice appena accorso.
Entrambi
rimasero basiti alla vista di un piccolo manipolo di uomini e donne
urlanti
piovere dai piani superiori come grandine accompagnati da macerie e
neve.
Ovviamente Rufy sorrideva.
E com’era ovvio Sogeking, Chopper e Brook frignavano
avvinghiati fra loro e Nami si reggeva alla sua adorata sorellona.
Ancora, Zoro davanti a tutti rinfoderava le spade,
prima di toccare suolo senza danni. Almeno finché la
navigatrice non lo colpì sulla
nuca con uno dei suoi pugni ben assestati.
-Ci volevi ammazzare?!- sbottò furente.
E Sanji, salvato dal crollo da Narciso, ovviamente
non poté che dare ragione alla sua bella. –Volevi
ammazzare la bellissima Nami,
Marimo di merda?!- ruggì prendendolo a calci, sempre sulla
zucca. Al che Zoro
rispose con un fendente che il cuoco schivò –Ma
che ne sapevo io che stava lì
in mezzo?!-
-Che pauraaaa!- pianse Brook –Il cuore mi scoppiava
nel petto!-
E partì la solita solfa di “Ma io
sono uno scheletro e un cuore non ce l’ho!
Yohohoho!” mentre Rufy raccoglieva
il suo cappello sorridendo.
-Ciao, Bonchan.- disse, rivolto all’amico. L’okama
era incredulo, temeva si trattasse solo di una dannata illusione.
Un’allucinazione
da fame, un effetto delle esalazioni venefiche di Magellan.
Ma il direttore era sorpreso quanto lui e anche
Hannyabal era in quello stato di meraviglia.
Una manica di pazzi aveva compiuto l’ennesimo
disastro e rideva e scherzava davanti a loro come se niente fosse.
Sanji e Zoro litigavano, i piagnoni frignavano, le
ragazze cercavano di mettere pace e Franky si dava alle pose Super.
Perché
erano felici. Erano insieme, di nuovo. Ed erano lì per un
motivo ben preciso.
-Mugichan…-
-Sono venuto a salvarti, Bonchan.-
L’uomo scosse la testa, commosso –Non dovevi,
stupido…
sigh… Non… dovevi…-
Il ragazzo parve incredulo –Perché?-
-Tu… sei tornato… per me?-
I pirati di Cappello di Paglia smisero di battibeccarsi
e si volsero verso l’obbiettivo. Verso gli ostacoli sul loro
cammino.
Magellan e Hannyabal erano gli unici muri da
abbattere prima di tornare alla luce della ribalta.
Rufy mise il pollice fra le labbra, iniettando l’aria
nel corpo, diffondendola nei muscoli e nelle ossa, le sue gambe
pomparono il
sangue a rapida velocità e il suo cuore impazzì
celermente. E mentre luceva di
un rosso bagliore, il suo corpo emetteva fiotti di vapore.
-Gear fourth.- disse, poi diede inizio alla fine,
esclamando ciò che più Bentham avrebbe voluto
sentire in quei duri anni di
reclusione –Bonchan, stiamo per entrare nel Nuovo Mondo. VUOI
VENIRE CON NOI?-
Bentham non smise di piangere di gioia.
Riuscì a malapena a rispondere con voce strozzata
–S-SIII!...
ngh…-
Neppure l’incombenza di Magellan spaventò i
pirati,
che sorridevano ancora e non smisero di farlo per tutto il tempo della
lotta.
Perché erano insieme.
Perché presto sarebbero ripartiti.
Perché avevano un nuovo compagno.
E Magellan ebbe un altro assaggio di quell’amicizia,
di quel fiore del deserto che non riusciva a concepire. Non da dei
criminali.
Fine.
Finalmente!!
Spieghiamola
bene questa cosa XD
Volevo salvare Mr 2, volevo che si unisse alla ciurma, ma volevo ci
fosse anche il mio Narciso e volevo mettere i Mugiwara dopo due anni.
Chi ha visto le immy spoiler dirà -Sono diversi.-
Lo so. Ho inizato a scrivere quando non giravano le immy incriminate,
perciò, perdonatemi. La canotta floreale di Zoro
è tributo (mio) a Mihawk, perché Zoro non
è tipo da troppi sentimentalismi. Gli bastano quelli per
Kuina U_U
La cicatrice però mi piace e anche i capelli lunghi di Usop.
Invece non mi piace l'idea dei baffetti di Sanji e la calvizie di
Franky U_U Na na na!
Narciso e Dorothy vengono dalla mia fic With Broken Wings e sono stati
reclutati prima dell'arcipelago Sabaody. Kuma li ha poi spediti in una
certa isoletta dove il botanico ha rischiato di essere massacrato da
Lucci, il quale ha cambiato idea pensando di fare un dispettuccio al
governo, ecco.
Il Gear Fourth è un misto tra il Second e il Third, ma
è una mia invenzione, per ora XD (vero? O______O)
Non fucilatemi, ma adoro Hannyabal XD
Bonchaaaaaaaan!!