Questa fan fiction si è classificata undicesima al "We Want... Missing Moments!" di TittiGranger
AUTORE:
LoveChild
OGGETTO: Specchio delle Brame
MISSING MOMENT: Hermione torna a scuola da sola
TITOLO: Insomnia
PERSONAGGI: Hermione Granger, Ron Weasley
GENERE: Romantico, Sentimentale
RATING: verde
ELEMENTI BONUS SCELTI: LUOGO:
salotto della Tana
COLORE: verde scuro
OGGETTO: cappello
Insomnia
Era
già l’una passata quando Hermione scese nel
salotto della Tana. Non
riusciva a dormire. Come poteva? Si sedette sul divano e dovette
togliere
qualcosa dallo spazio fra i cuscini. Un cappello. Non
uno di quelli da
mago, semplicemente uno di quei cappellini di carta babbani, quelli che
si
usavano per le feste. Già, la sera prima avevano
festeggiato. Che cosa c’era da
festeggiare, poi? Si chiese torcendosi le mani. Il fatto che lei, Luna
e Ginny
tornassero a scuola era forse un avvenimento da festeggiare? Lo era, a
quanto
pareva. Non per lei, lei non era affatto contenta. Poggiò il
mento sul palmo
della mano sinistra. Lei non aveva nulla da festeggiare. Erano passati
otto
anni, si disse. Otto, lunghi, anni. Nonostante la
stanchezza si
concentrò: si erano conosciuti il primo settembre; il primo
settembre
millenovecentonovantuno. Ma non era quello il giorno che importava. No,
il
giorno importante era stato il trentuno ottobre, il giorno in cui erano
diventati amici. Quanti mesi erano passati da quel trentuno ottobre?
Ottanta
due. Se si eliminavano circa due mesi all’anno, quelli che
lei passava con i
genitori, erano sessantotto. Avevano passato esattamente
sessantotto
mesi insieme ovvero cinque anni e otto mesi insieme. E ora si sarebbero
divisi.
Lei sarebbe andata a Hogwarts mentre Ron e Harry non sarebbero tornati.
Non si
sarebbero visti per nove lunghi, lunghissimi,
orribili mesi. Le lacrime
cominciarono a scivolarle sulle guance, si passò una mano
fra i capelli e le
dita le rimasero impigliate in quel groviglio che costituiva la sua
chioma.
Ritirò la mano in un gesto di stizza. A cosa serviva andare
ad Hogwarts un
altro anno? Le avrebbero forse insegnato a far diventare quel maledetto
cespuglio che erano i suoi capelli in una capigliatura decente con un
colpo di
bacchetta? Ovviamente no! Perché tornare? Per studiare,
certo, ma sarebbe stato
lo stesso? Le sarebbe piaciuto ugualmente studiare senza Ron e Harry
che le
gironzolavano intorno scodinzolanti per avere un aiuto nei compiti?
Già senza
Harry, e senza Ron… Avrebbe dovuto
lasciare andare Ron. E se lui avesse
cambiato idea? Se avesse ragionato sul fatto che era una tremenda
so-tutto-io
saccente con un cespuglio al posto dei capelli?
Ripensò
con un sorriso triste alla sera precedente quando Ron la teneva
stretta e la guardava con quella sua espressione buffa sotto il
cappellino a
cono, ripensò a quando non visti si erano baciati a lungo.
Avrebbe dovuto
rinunciare a quel calore e a quei baci
per nove mesi.
Si
lasciò andare a un pianto isterico, le ginocchia al petto
circondate
dalle braccia e la testa nascosta per fare meno rumore possibile. E
mentre
piangeva per sé si sentiva tremendamente in colpa. Piangere
per nove mesi di
lontananza? Che diritto aveva, lei, di piangere per nove stupidi
mesi
quando Fred sarebbe stato lontano per sempre? Quando molti non
sarebbero
tornati più, mai più.
Sentì
lo scricchiolio delle scale e poi la luce inondò il salotto.
Hermione
alzò la testa e i suoi occhi pieni di lacrime si fermarono
su Ron.
-Ti
prego, Ron, spegni la luce…- mormorò Hermione con
voce tremante. Di
nuovo la stanza piombò nell’oscurità.
Sentì una lieve pressione sul divano e
poi le calde braccia di Ron l’avvolsero.
-Mione…-
mormorò preoccupato il ragazzo, posandole un dolce bacio
sulla
tempia.
-Ron,
non voglio andare!- sussurrò lei singhiozzando.
Il
ragazzo si irrigidì leggermente:-Cos’è
successo? Perché non vuoi andare?
-I-io
non voglio stare lontana da te, non voglio!
Herimone
sentì il sorriso di Ron su i suoi capelli.
-Te
l’avevo detto che avevi mangiato troppa torta, troppo in
fretta!- disse
lui allontanandola leggermente e assumendo un’espressione di
finto rimprovero.
-Eh?-
la ragazza era rimasta talmente sbigottita dalla risposta che aveva
persino smesso di piangere.
-Beh
si, Herm. Lo sai bene che se mangi troppo prima di andare a dormire
poi ti innervosisci e cominci a sragionare! Aspettami qui.- Hermione
guardò
sbigottita il suo ragazzo che scompariva nella cucina buia, da cui poco
dopo
riemerse con due bicchieri di latte. –Tieni.- disse
dolcemente- E bevi
lentamente!
La
ragazza eseguì l’ordine senza fiatare.
-Fa
freddo…- costatò il ragazzo. Con un colpo secco
di bacchetta fece
apparire un pacco regalo –Te l’avrei voluto dare
domani, come regalo d’inizio
anno, ma mi sembra molto meglio dartelo adesso. Spero ti risollevi il
morale!
Hermione
prese con mani tremanti il pacchetto rettangolare che Ron le
porgeva sorridente.
Lo
aprì lentamente, non riusciva a distinguere bene i colori ma
il
pacchetto doveva essere color ecru e il nastro rosso, quando lo ebbe
scartato
rimase piacevolmente colpita: era un dolcevita di colore verde scuro.
-Ho
chiesto consiglio a Ginny…- disse il ragazzo, poi aggiunse
– il colore
però l’ho scelto io: verde.
-P-perché
proprio verde? Tu odi il verde! Ti ricorda Serpeverde…
Ron
cominciò baciandole la fronte:-Verde come verde speranza.
Speranza perché
spero di rivederti presto- poi le baciò il naso
–perché spero di stare sempre
assieme a te- scese a baciarle gli angoli della bocca- e
perché il verde ti
dona Hermione.
-Ripetilo.-
disse la ragazza sognante.
-Il
verde ti dona- ripeté divertito.
-No…
il mio nome…
-Hermione.
-Ancora…
-Hermione,
Hermione, Hermione, …- Ron ripeté varie volte il
nome della
ragazza mentre la teneva stretta a sé. Ad un tratto lui la
strinse più
forte:-Hermione?
-Mmh…?-
chiese lei, tra il sonno e la veglia.
-Ti
amo. – gli occhi castani della ragazza si spalancarono e lui
le
sorrise, non c’era traccia d’imbarazzo sul suo
viso. Quello che al solo
pensiero lo avrebbe, anni prima, fatto arrossire ora era per lui la
cosa più
naturale da dire, ancora di più che
‘buongiorno’, dire di amare Hermione era
l’unica cosa che valeva la pena di pronunciare. Ronald
Weasley era cresciuto.
Ad
Hermione parve che il cuore potesse esploderle da un momento
all’altro,
prese la mano del ragazzo e se la poggiò
all’altezza del cuore:-Stai attentando
alla mia vita, vero?- gli chiese dolcemente.
-Certo!
Lo faccio perché così potrò riciclare
il maglione e regalarlo a
Lavanda… Ops forse questo non dovevo
dirtelo…- disse con aria furba Ron.
Hermione
in un movimento repentino salì a cavalcioni su di lui e gli
tirò
la testa all’indietro:- Weasley, giuro che se provi
a pensare a
un’altra donna, Ginny e tua madre escluse, ti uccido. A
mani nude.
-Se
me lo ordini così gentilmente, Hermione, non ho nessun
motivo di
trasgredire!- disse ironico stringendole la vita e baciandola con
passione.
-Ti
amo, Ron.- sussurrò lei tra un bacio e l’altro.
-Cosa
cavolo state facendo voi due?- il salotto della Tana
fu
illuminato e la voce di Ginny Weasley giunse tagliente alle loro
orecchie.
-Hermione
ha fatto indigestione.- rispose semplicemente Ron senza accennare
minimamente a lasciar andare la sua ragazza.
-Ah
davvero? E questo cosa ha a che vedere con il fatto che te la stai
spiaccicando addosso?- chiese la rossa con aria saccente.
-Beh,
ecco, …- Hermione provò a dire qualcosa per
giustificarsi ma Ron intervenne
prontamente:-Sai, Ginny, lei è la mia fidanzata,
siamo
maggiorenni e non ho nessun dovere di darti spiegazioni.
Detto
ciò prese in braccio la sua ragazza e dandole un bacio sul
naso le
disse:-E’ ora di andare a letto ti devi alzare presto domani
mattina.
Ron
cominciò a salire le scale sotto lo sguardo attonito di
Hermione e
Ginny.
Hermione,
accoccolata contro il petto del suo ragazzo, si ritrovò a
pensare
che sì, senz’altro sarebbero stati nove mesi
difficili, e che avrebbe sentito
ogni giorno la mancanza di Ron, ma i pensieri che prima
l’avevano tormentata le
sembrarono stupidi: loro si amavano, quello importava. Avevano superato
sei
anni di scuola, Lavanda Brown e una guerra, nove mesi sarebbero passati
in
fretta…
E
poi c’erano sempre i pomeriggi a Hogsmade… no?
Fine
NOTE AUTORE: Evito accuratamente di scrivere su Ron ed Hermione, solitamente, perché mi sembra sempre una profanazione. Questa fan fiction, però, mi sembra un po’ meno ‘profanante’ di quanto mi aspettassi (me felice *.*). Luogo a parte, non sono molto convinta di aver usato bene il bonus del colore; il bonus dell’oggetto, invece, posso dire di non averlo proprio usato: insomma azzeccare la parola ‘cappello’ non vuol dire usarla. U.U
In linea di massima, comunque sono relativamente soddisfatta del risultato.