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Autore: Walnut    01/10/2010    5 recensioni
I ricordi invecchiano con le persone e muoiono quando loro scompaiono.
Questa storia ha partecipato al "Vedo, sento, scrivo" contest, indetto da SaliceMcMay ed Elos.gordon.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nascosti nella nebbia

 

[ Non ti fermare, figlio ribelle

ci sarà pace alla fine

posa la tua testa stanca e falla riposare

non piangere più ]

 

 

E' come se fossi nel nulla.

Un silenzio spettrale, enigmatico, sosta su questo luogo come una presenza. L'unico rumore che si sente sono le foglie secche schiacciate sotto i miei piedi.

La nebbia cammina con me, offuscandomi la vista. Gioca con gli alberi a rincorrersi e col sole a nascondino. Il sole si è nascosto dietro lei, ma la nebbia non se n'è accorta.

Una lieve brezza mi accarezza il volto e solleva un po' di foglie da terra che ricadono più in là.

C'è calma in questo luogo, si sta bene.

E' intatto, inviolato. Sembra che nessuno ci passi mai, forse è veramente così.

Questo luogo è intriso di ricordi. Sono palpabili. Li sento ridere e scherzare, danzare su immaginarie note musicali, parlare con l'aria e invecchiare nel tempo.

I ricordi invecchiano con le persone e muoiono quando loro scompaiono.

In questo momento vorrei solo sdraiami e dormire. Dormire profondamente, come non faccio da tempo, dormire e non svegliarmi più. Dormire e basta.

Ma loro, i ricordi, non mi danno tregua. Mi hanno raggiunto e si sono uniti agli altri.

Sono stato stupido a venire qui. Sapevo che sarebbe successo, ma ho voluto sfidare il caso e il destino e ora ne pago le conseguenze.

Si mischiano confusi agli altri e parlano parlano e parlano sempre più forte, fino a entrarmi con forza in testa.

Sir, che dici? Ti piace questo posto?

Vorrei cacciarli dalla mia testa ma non ci riesco. Dannazione, lasciatemi qui in pace con me stesso. Almeno voi risparmiatemi.

Io e Lily ci sposeremo in fondo a questa piccola stradina alberata.”

La nebbia e il freddo mi trascinano in luoghi sconosciuti, la testa mi gira e non ho più il controllo di me stesso. I ricordi, malvagi, si ribellano alla mia richiesta di sparire. Vogliono vendicarsi: li ho accantonati per troppo tempo e ora vogliono uscire alla luce, ma qui, di luce, non ne vedo.

E' possibile che ricordi che io non conosco vengano da me per essere ascoltati e vissuti? Loro, i ricordi abbandonati, proprio quelli.

Strisciano a terra con le loro catene e mi si avvicinano. Gemono. Vogliono che qualcuno si occupi di loro.

Ma come posso farlo io? Io che non riesco neanche a controllare i miei?

Auguri James, a una vita felice e lunga.

Basta. Basta, basta, basta.

<< Vi prego, io non posso aiutarvi! Dovete aiutare me! Devo ritrovare me stesso! >> urlo << Lasciatemi in pace, non posso aiutarvi. Non posso. Non io. >>

Sento l'eco del mio urlo rimbombare nel sentiero e infrangersi contro i corpi dei ricordi felici, essere assorbito dai ricordi tristi e scomparire nella nebbia.

Sir, devo dirti una cosa importante.”

<< Perché? Perché fate questo? >>

Si avvicinano a me silenziosamente. Tacciono per rispetto. Parlano perché non ne possono fare a meno.

Ho paura, Sir. Aiutami.

Non voglio che mi si avvicinino. Ho paura di loro. Ho paura di diventare come loro. Lo spettro di qualcuno, di una vita.

Con forza spezzo la barriera di nebbia che si era formata attorno a me e corro.

Ciac. Ciac. Ciac.

Le foglie sotto di me si sbriciolano e piangono. Si girano per guardarmi e indicarmi.

<< E' triste per il suo amico morto. >>

<< Sta impazzendo. >>

<< E' passato di qui? >>

Al mio passaggio si nascondo e tremano. I ricordi mi inseguono veloci, sono appena dietro me.

Vedrai James, andrà tutto bene.”

I ricordi mi chiamano infuriati.

<< Non diventerò come voi! >>

Continuo a correre, non so per quanto. I polmoni mi fanno male e il fiato è diventato corto. Poi lo vedo.

C'è un piccolo spiazzo davanti a me. Me lo ricordo.

Non è molto grande, ma è accogliente. Un grosso albero, il più grande, sovrasta tutti. Fa più freddo qui.

Il silenzio è come piombo. Niente si muove e tutto tace. La nebbia a smesso di vorticare e si è fermata a guardare, i ricordi si sono nascosti dietro gli alberi.

Ti voglio bene amico mio.”

Le ginocchia non reggono e cado a terra. Respiro l'aria autunnale e piango. L'odore d'autunno qui è forte, pesante. Mi riempe e mi disorienta.

Nascondo la testa per non farmi vedere. Sto scoppiando.

Urlo e striscio verso l'albero. Voglio ancora farmi del male prima di abbandonarmi al dolore.

Un ricordo, l'unico che ha avuto il coraggio di farsi avanti, mi si avvicina.

<< Qui è dove James si è sposato, ricordi? Eri il suo testimone. >>

Tremo e piango.

<< Ti ha chiesto se saresti diventato padrino di Harry. >>

Piango e urlo.

<< Vai via, non voglio vederti. >>

<< L'hai già fatto. >>

<< VAI VIA! >>

<< Come vuoi tu. >>

Torna dagli altri e mi lascia finalmente solo.

Struscio la testa contro la terra come un cane e continuo a piangere.

Alla fine saremo sempre insieme.”

Non ti scordar di me.”

I ricordi non possono trattenersi troppo a lungo, non è colpa loro se rincominciano a parlare.

Mi lascio cullare da loro finalmente. Mi sto facendo del male e non mi importa.

Sono contenti ora. Ho accettato le loro suppliche e li ho resi felici.

Ci sono ricordi più grandi e altri più piccoli, alcuni sono bambini. Mi sussurrano cose che non vorrei sentire e che mi colpiscono come lame al petto.

Dopotutto stanno facendo solo il loro lavoro. Sto pagando le conseguenze delle mie scelte.

I ricordi mi mostrano di tutto. Gli episodi felici mi passano davanti agli occhi come un film, gli episodi tristi appaiono a spezzoni; i ricordi hanno eliminato le parti più brutte.

Le voci tacciono all'improvviso, senza spiegazione. C'è qualcosa nell'aria che non riesco a riconoscere. Alzo lo sguardo di poco e guardo l'albero di fronte al quale sono a terra. Non c'è niente di strano...

<< Non ti ho mai lasciato solo e mai lo farò. >>

E' come un urlo nel vuoto.

Di scatto mi alzo da terra. Le foglie si staccano da me e cadono a terra, i ricordi mi guardano dispiaciuti.

<< James? >> chiamo.

<< James, dove sei? Non farmi questi scherzi. >>

<< James? JAMES! >>

Mi giro da tutte le parti, guardando fin dove mi è possibile, ma non c'è nessuno. Guardo l'albero dietro me e non vedo niente.

<< James? >> il mio è poco più di un sussurro.

<< James, dove sei? >>

Un calore improvviso mi sfiora il braccio, accarezzandolo. Mi volto e vedo un raggio di sole posato sul mio braccio.

Piango silenziosamente mentre scivolo a terra.

Noi Malandrini siamo immortali, non ricordi?

La nebbia ha trovato il sole.

 

 

N/A

Purtroppo per voi son di nuovo qui. Non che il mio blocco sia evaporato come acqua al Sole, ma questa è una storia che avevo già scritto e che ho deciso di pubblicare.
Voglio specificare che la storia ha partecipato al "Vedo, sento, scrivo - immagini, musica, storie" contest, indetto da SaliceMcMay ed Elos.gordon, classificandosi tredicesima. Nel contest era richiesto di scegliere un'immagine e una canzone - la mia era Carry on, my wayward son dei Kansas.
A me è piaciuta scriverla e spero che a voi piaccia leggerla.
A presto, ringrazio le giudici per il loro giudizio accurato e giusto e chi recensirà/leggerà,.

 

P.S: Per chi ha letto "Prigioniero di me stesso" questa è come se fosse un continuo (?)
Questa storia si svolge dopo la morte di James e Lily Potter, quindi dopo il 31 Ottobre. Ho voluto immaginare un luogo dove James e Sirius si ritrovassero dopo che J.Potter si era sposato, e la scelta è ricaduta su questa stradina. Godric's Hollow. Godric's è un villaggio, perciò ho immaginato quel preciso luogo dove far svolgere il tutto, dove far celebrare questo matrimonio e dove far tornare Sirius dopo la loro morte. Tutto qui.

<3

   
 
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