Lisachan, ehm, nelle mie intenzioni dovrebbe trattarsi di un’episinalefe, cioè l’ultima
lettera del verso precedente (la “i” di discorsi) si fonde con la prima lettera di
“intelligenti”… ammesso e non concesso che io abbia capito che cosa sia un’episinalefe, visto
che continuo a non essere capace nemmeno di pronunciarla.
Happy, nonostante il tono didascalico della spiegazione precedente, non sono un’
insegnante di lettere, anche se probabilmente aver scelto quella strada avrebbe migliorato la
mia vita (e peggiorato quella dei miei ipotetici studenti); in quanto a scrivere le poesie, non
servono nemmeno carta e penna, perciò compongo, diciamo così, nella mia testa nei momenti
liberi, mentre guido o mentre faccio la coda alla cassa o quando non riesco a dormire la notte.
Così alcune volte sforno una poesia dalla sera alla mattina, altre invece mi ci incaponisco per
diversi giorni di fila.
Bando alle ciance, ecco di seguito i miei quinari. Il momento è uno dei grandi momenti della
serie, chi parla ovviamente è Buffy in prima persona.
IL DONO
Ecco, mi tuffo.
Dapprima, volo:
veloce scendo
lieve nel vento.
Credo persino
per un momento
che in fondo in fondo
resto nel mito
e alla Signora
do il benservito.
Poi, scorgo il suolo
balzarmi addosso.
Lo spazio solo,
prima del botto,
per un pensiero,
l’ultimo vivo:
“Prendimi, mamma:
ecco che arrivo.”