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Autore: Franzolina_    03/10/2010    1 recensioni
Premetto, questa non è una storia propriamente su HP, è su in GDR a tema HP(i personaggi sono quindi attori di altri film, i principali:
Misha -> Gwyneth Paltrow; Luke->CHris Martin; Matt-> Eric Szmanda; Ebenezer-> Robert Downey; Kat-> Rachel McAdams; Alan-> Ioan Gruffudd; Rick-> Brendan Fraser; Susan-> Rachel Weiz...). Questa è la storia dell'amore tra Luke e Misha, una Corvonero ed un Grifondoro che si innamoreranno alla follia l'uno dell'altro, ostacolati però dal migliore amico Serpeverde che cercherà di conquistare il cuore di Misha, il tutto condito con la giusta dose di magia e comicità... a voi!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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<< E quindi aggiungere tre pungiglioni tritati fini..>> Misha finì di dettare la ricetta e spostò una ciocca di capelli che le cadevano davanti agli occhi.
<< Detesto Pozioni, è una materia inutile… >> Fu il commento di Ben, seduto accanto a lei con i libri aperti  <> Borbottò.
<< Smettila, Stark…. Tutto ciò che impariamo ci sarà utile prima o poi… quando entreremo nel mondo del lavoro…>> Rispose Misha meccanicamente, era ormai una discussione all’ordine del giorno.
<< Forse per te che diventerai una barbosa Auror…. Ma io, che sarò costretto ad optare per la via Oscura…>> Si interruppe perché Misha si era voltata a guardarlo con un’espressione sofferente << Non sei costretto, ognuno è libero di fare ciò che crede, Ben… >> l’occhio le cadde inavvertitamente sullo stemma della Casa ricamato sull’uniforme del ragazzo. Serpeverde.
Ebenezer seguì lo sguardo si Misha e sorrise << Hai centrato il punto, cara.>> Lei fece finta di nulla e riaprì il libro abbassando la testa e mormorando << Abbiamo ancora l’ultimo step della ricetta da riscrivere…>> Ben, sospirò e riaprì il quaderno, in attesa del dettato dell’amica. 
Il giardino di Hogwarts era sempre chiassoso e affollatissimo non appena si avvicinava la primavera e tutti, Misha e Ben compresi occupavano un albero e si godevano dei pomeriggi di studio all’aperto. Non molto lontano dall’albero sotto cui sostavano la Corvonero e il Serpeverde, si trovava l’ingresso al castello; l’intera scuola passava per quella via per uscire nel parco.
<< Dunque ora, tritati i pungiglioni aggiungerli alla miscela e lasciare bollire per due or…>> Si bloccò di colpo, dopo aver alzato lo sguardo attirata da risate e schiamazzi. 
Un nutrito gruppo di ragazzi, per la maggior parte Grifondoro, erano cinque o sei, o giù di lì, si stava avviando verso il lago spintonandosi e scherzando. Tra questi, colui che pareva il “capo-banda” camminava svelto, dando spintoni ad un altro ragazzo, alto e dal fisico atletico, dovevano essere grandi amici…. E in effetti, lo erano.
<< Oh, Michelle, ti prego, sempre dietro a sbavare per quel… quel… quella sottospecie di caricatura di conte!>> Ben richiuse il libro di colpo e lo battè a terra facendo sobbalzare Misha che si voltò << I-io… non stavo sbavando… stavo notando che fanno chiasso, e ho solamente guardato…>> non finì la frase.
<< Se, ho capito… ci vediamo in giro.>> Il Serpeverde raccolse i suoi libri e si allontanò a grandi passi, tagliando appositamente la strada al gruppo dei Grifondoro e lanciando un’occhiata truce al ricciolone in prima fila e al suo compare.
Misha sospirò, afflitta, l’unico amico che aveva se l’era lasciato scappare, tutto perché… aveva una cotta per un ragazzo che, probabilmente, non l’avrebbe mai neanche notata… 
 
*stunk*
Misha lasciò cadere pesantemente sul piatto di Ebenezer un muffin gigante coperto di cioccolato.
Lui alzò lo sguardo verso Misha e tirò gli occhiali rettangolare sul naso e sobbalzò, guardandosi attorno.
<< Ma che diamine ti salta in mente?!?! Ho una reputazione da difendere! >> Esclamò occultando il muffin. <> Sibilò lui, acido.
<< Ah-ah… divertente…  in ogni caso la tua reputazione non è in pericolo. Tu non hai amici.>> Commentò sarcastica lei sedendosi di fronte a lui. Ebenezer la fulminò con lo sguardo e tolse gli occhiali << Non ti devi scusare… io non ho un bel carattere…>> Lei lo interruppe << Lo so… è per questo che sei un Serpeverde..>> Sorrise.
Ben era felice che Misha fosse venuto a cercarla, sin dai primi tempi ad Hogwarts aveva avuto solo lei come appoggio e lei solo lui; dopo che i due ebbero trascorso un po’ di tempo assieme, si congedarono per seguire lei Rune Antiche, lui Divinazione.
A Ben non piaceva per nulla il corso di Divinazione, ma ci doveva andare, volente o nolente, se desiderava passare i M.A.G.O. ; ma non era solo un odio per la materia in sé il suo, ma piuttosto un odio per i suoi compagni di corso: la banda dei Grifondoro che Misha tanto invidiava e che lui tanto odiava, perché erano belli, bravi e privilegiati, non come lui, solo, furioso con il mondo e con sé stesso.
Tutti conoscevano e rispettavano quel gruppo di ragazzi, che erano le personalità più di spicco del Grifondoro; tra di loro, il capo era un certo Lookwood Sanders, figlio del conte Artemis Sanders, un famosissimo Auror, e di Evelyn Tisdale, una personalità di spicco del ministero della magia del Dipartimento di Applicazione delle Leggi Magiche, due pezzi grossi, insomma, ma Luke non si atteggiava a superiore per la sua condizione, e questo lo rendeva abbastanza sopportabile agli occhi di Ben, quello che però lui più odiava del ragazzo era la sua perfezione, nessuna pecca nella sua vita, era Caposcuola e Prefetto di Grifondoro, capitano della squadra di Quidditch,con il ruolo di Cercatore, amato dai docenti, dagli studenti e…. da Misha. Era questo che in realtà feriva Ebenezer, lui, neanche conoscendo la ragazza, rappresentava l’unico ostacolo tra lui e Misha… o almeno, di questo lui era convinto.
Al fianco di Luke non poteva mancare Richard, Richard O’Connell, anche lui Prefetto e membro della squadra si Quidditch, nel ruolo di Cacciatore, non si separava mai né dall’amico né da una certa Rachel, una morettina di cui lui era da sempre innamorato, e nessuno era mai riuscito se fosse un sentimento corrisposto o meno.
Stava di fatto che il gruppo formato da Luke e Rick era ben saldo e raramente ammetteva estranei, era un rapporto di amicizia fin troppo radicato nel tempo, tutti restavano insieme il più possibile, si aiutavano a vicenda con disimpegno e, tutti li amavano, troppo per Ben.
Anche quel giorno a Divinazione il gruppone era ben distribuito, sempre capeggiato dai due soci, tutti intenti a giocherellare con la sfera per le predizioni; quando Ben entrò nella sala nessuno lo notò, come sempre, e lui filò dritto nel suo angolo, lontano da tutto e da tutti.
Le sue meditazioni furono ben presto interrotte dalla voce della professoressa che annunciava l’inizio di un lavoro o qualcosa di simile, ma Ben non prestò particolare attenzione alle indicazioni dettate… almeno finchè…
<< Stark! Lei lavorerà con Sanders!>> La squillante voce della docente fu come un fulmine a ciel sereno per Ben che guardò sconvolto la donna << No!>> esclamò alzandosi in piedi e notò che anche Lookwood ebbe la stessa reazione.
<< Non era un suggerimento il mio… Sanders, và a sederti accanto a Stark e mettetevi all’opera… anche il resto della classe!>> Ebenezer attese che Lookwood si sedesse accanto a lui per poi cominciare a scrutarlo sospettoso. I due rimasero per un bel po’ a guardarsi in malo modo finchè il Grifondoro non prese l’iniziativa e parlò << Senti, tu non mi piaci, e io non piaccio a te, ma l’hai sentita la Vedova Allegra… dobbiamo lavorare insieme, e non ho intenzione di prendere un brutto voto.>> Commentò, serio << Ah, già, per diventare Auror come papino ci vuole una condotta perfetta, tanti crediti e ottimi voti…>> lo canzonò Ben, ma Luke non ci mise molto a ribattere acidamente << Posso capire che tu non concepisca queste cose… per diventare Mangiamorte no ci vuole una grande preparazione.. solo puro sadismo, suppongo..>> << Accidenti, allora sei capace di rispondere.. ma attenzione.. è un comportamento che non si addice ad un conte… >> Solo una pessima occhiataccia della professoressa riuscì a fare in modo che i due la smettessero di stuzzicarsi per iniziare finalmente a lavorare: dovevano interpretare i fondi del thè dell’altro.
<< Ebbene… tu hai… una specie di ali… poi…una luna ed una mano…>> Luke poggiò la tazza di Ben e prese a sfogliare il libro. << Oh… tu… avrai quindi… novità…. Un amore e una nuova amicizia!>> sentenziò infine.  << Io, invece?>> Chiese poi, rivolgendosi al compagno di lavoro.
Ben era così tentato di dire a Luke che c’era un Gramo nella sua tazza che a stento riusciva a trattenere le risate, si contenne e poggiò anche lui la tazza sul tavolino, con un’espressione tesa << Sei sicuro di volerlo sapere?>> Al cenno di assenso di Luke aggiunse << E’ stato piacevole conoscerti, finchè è durato.>> Luke sbiancò di colpo e degluttì lanciandosi sulla tazzina e maneggiandola tutto tremante… Dopo averla rigirata per un po’ lanciò un’occhiata piena di odio a Ben e mormorò << razza di idiota, mi è preso un colpo!>> <> Scherzò l’altro << In ogni caso, come vedi c’è una chitarra e un… anello… quindi non morirai ma ti sposerai… beh, più o meno ci siamo…>>
<< Oh, andiamo, sono al sesto anno e non ho una ragazza, avrai interpretato male…>> prese la tazzina e la rigirò per un po’… << Oh accidenti!>> Ma la campanella suonò e i due si alzarono <>  Luke allungò la mano verso Ben che lo guardò e poi la strinse controvoglia << Non dire in giro che l’ho fatto…>> Borbottò, e se ne andò lasciando Luke a ridacchiare nella classe.
 
<< Com’è andata la lezione?>> Chiese Misha quel pomeriggio stesso mentre lei e Ben si avviavano a trasfigurazione.
<> Biascicò lui mordendosi la lingua.
<< O-Oh…>> Fu l’unico commento di Misha prima di entrare in classe, visibilmente paonazza.
 
<< Che corso hai ora?>> Chiese Ben, meravigliandosi della sua premurosità.  <> Spiegò Misha, sistemando i suoi libri nella cartella.
<< Magnifico… a… allora a dopo…>> Mormorò Ben, impacciato per poi dileguarsi in fretta per i corridoi del piano.
Misha scrollò la testa stupita dell’atteggiamento dell’amico e prese a camminare trafficando con i libri e non prestando attenzione a dove metteva i piedi finchè…. Accadde tutto in pochi istanti.
Misha aveva appena finito di riporre l’ultimo libro nella cartella quando alzò lo sguardo per vedere qualcuno urlare << Matthew, se ti pesco ti appendo al muro!>> e … venirle addosso. Quando la Corvonero riaprì gli occhi non riusciva a focalizzare chi avesse davanti, quando lo fece, il cuore le si fermò, o almeno a lei così parve. Davanti, o meglio sopra di lei c’era proprio Luke Sanders, rosso paonazzo e completamente nel panico.
<> Chiese lui preoccupato <> ma lei era pietrificata, lo fissava ad occhi sbarrati, quando parlò, dopo molto biascicò qualcosa come <<  I-io… sono cosciente… credo…>> Lui sorrise e finalmente si accorse di esserle ancora sopra, quindi si rialzò in fretta e le tese una mano. << Perdonami…non sono un maniaco… volevo accertarmi di non averti uccisa… sai, non ci vorrebbe proprio per il curriculum…>> abbozzò un sorriso, passandosi una mano tra i riccioloni dorati. E Misha ebbe un sussulto, quel ragazzo le piaceva davvero tanto. <> lui mosse un passo in avanti verso di lei << Ohhh… si… si.. stò bene, non ti preoccupare… non finirai ad Azkaban per omicidio oggi!>> Sorrise. <> Ammiccò, tenendo la mano per presentarsi; Misha la strinse e si presentò a sua volta << Michelle Alene Blythe Tompsett… Ma ti prego chiamami Misha, Michelle è da anziata attempata!>> ridacchiò.
<< Beh, non ti si può dare di certo dell’anziana attempata, mi spiace deluderti…>>  Luke la osservava, la ragazza era decisamente il suo tipo. Misha dal canto suo arrossì ancora di più; fece per parlare ma fu interrotta dall’arrivo di un ragazzo, molto affascinante, alto e dal fisico scolpito, che teneva per un orecchio un ragazzino con i capelli dorati e ricci, sicuramente del primo anno, e con una faccia terribilmente somigliante… a quella di Luke. Dietro ai due ragazzi c’erano due Grifondoro, una del settimo ed una del primo anno, entrambe con una faccia divertita.
<<  Luke… l’ho preso!>> Esclamò il ragazzo aitante tirando il ragazzino su afferrandolo per le spalle mentre si dimenava per liberarsi <> strillava lui << Se continui così non credo che Richard ti libererà!>> la ragazzina del primo anno fece un passo avanti e guardò il compagno sconsolata <> Borbottò lui.
<> Chiese l’altra ragazza avvicinandosi a Luke e guardando Misha <> Spiegò Luke. <> Lo corresse lei automaticamente.
La ragazza di nome Susan tese la mano per presentarsi, mentre Luke si dedicava al ragazzino ancora appeso a gambe all’aria << Piacere, io sono Susan Carnahan, lei è Katherine Johnson, Megafusto lì accanto è Richard O’Connell..>> << E io sono Matthew Sanders!>> Il biondino interruppe Susan << E tu sei davvero uno schianto di Corvonero… usciamo assieme?>> propose, spavaldo. Al che Kat lo fulminò con lo sguardo e scambiò con Luke un cenno d’intesa; quest’ultimo fece un altro cenno a Rick che prese a  scuotere il povero Matt.
Misha non si trattenne e scoppiò a ridere di gusto. << Ma che bambino simpatico!>> commentò asciugandosi le lacrime <> <>  lo corresse lei <> lo canzonò Matt, Lukelo fulminò con lo sguardo << Michelle non è la mia ragazza…>> <> stavolta il tono della Corvonero era leggermente supplichevole.
<< In ogni caso… scusa Misha…>> Borbottò Matt roteando gli occhi << Tranquillo, mi stai simpatico, Matthew…>> lei sorrise al ragazzino e gli scompigliò i capelli <> lui annuì e tornò dalla sua compagna << Andiamo Kat? A stare con gli anziani si invecchia dentro!>> Commentò la prese per la divisa e la trascinò via senza che potesse salutare… la si sentì urlare << Ciao ragazzi e grazie!>> da lontano.
I rimasti si guardarono e presero a ridere. << E’ davvero singolare il piccolo Matthew…>> commentò Misha << mi piace, ha stile!>> Luke la guardò scrollando il capo << Hai visto solo la punta dell’iceberg, Michelle…>> <> lo corresse Rick strizzando l’occhiolino alla Corvonero, che sorrise.
A rovinare quel momento idilliaco ci si mise la campanella che segnalò l’inizio delle lezioni pomeridiane e, di conseguenza, la lezione di Pozioni di Misha << Oh, mi spiace, devo andare… ho pozioni…>> lei sospirò e si rimise la cartella sulla spalla. Luke mosse un passo avanti e tese ancora una volta la mano. Misha rimase a guardarla per qualche secondo, per poi rivolgere al Grifondoro un’occhiata interrogativa. <> Biascicò lui, alle sue spalle Susan e Rick stavano facendo una seria fatica a non ridere.
 
Il giorno seguente Misha stava seduta, in disparte, come sempre al tavolo dei Corvonero a consumare la sua colazione, da lontano dei suoni acuti e gutturali lasciavano presagire l’imminente arrivo dei gufi con le lettere delle famiglie, lei non attendeva particolari lettere da nessuno, ma, un gufo si posò accanto a lei con una lettera nel becco, in attesa di ricevere una meritata coccola per il suo lavoro.
Misha, stupida di quella lettera, congedò il gufetto dopo avergli dato un pezzetto di muffin e dopo averlo accarezzato sulla piccola testolina; il messaggero parve gradire molto e salutò la biondina con un suono gutturale di profondo apprezzamento.  Aprì quindi la lettera, e non potè trattenere la sua più vera e sincera gioia. Era così felice che avrebbe potuto piangere.
Luke passeggiava tranquillo per i corridoi,  non aveva poi così tanta fretta di andare a fare colazione, Rick e Susan erano da qualche parte, probabilmente assieme, e sinceramente, così solo, si sentiva un po’ disperso; stava di fatto che avrebbe dovuto comunque mettere qualcosa sotto i denti.
Spalancò la porta della Sala Grande e diede un’occhiata in giro, al tavolo dei Corvonero, quella ragazza,quella a cui era finito addosso… Michelle… esattamente la stessa ragazza che continuava a rivedere nella sua testa dopo quell’incontro così bizzarro. Impacciato si passò una mano tra i capelli, tirò i ricci, come sempre quando era nervoso, e si diresse verso di lei, era sola, il momento perfetto per attaccare bottone.
Mentre le si avvicinava i gufi arrivarono a consegnare le lettere dei parenti, e, qualcosa arrivò anche per Misha, qualcosa che a Luke parve, la rese molto felice.
<< Disturbo?>> Chiese lui, sedendosi accanto a lei senza fare troppi complimenti, tutta quella sicurezza simulata da lui non lo rendeva nulla se non più goffo e buffo. Ma Misha non vi prestò attenzione e strillò entusiasta: << Sono zia!>> saltò felice e abbracciò Luke, cosa che lo sconvolse non poco…. Si limitò a darle una leggera pacca di sostegno sulla spalla e a balbettare parole incomprensibili… ma comunque sufficienti per riportare Misha sulla terra e farle razionalizzare il suo gesto… aveva appena abbracciato Lookwood Sanders senza un minimo preavviso, e pubblicamente per giunta.
Si staccò all’istante da lui e si guardò attorno. Metà scuola li stava fissando e stava mormorando tra sé.
<< Ehm, non è come sembra, sono appena diventata zia!>> agitò in aria una foto in movimento di un neonato con una facciotta tonda e un espressione da teppista adorabile. Tutt’intorno si levò un coro femminile di “Ahhhh!” che provocò in Misha una strana sensazione di nausea.
<< Oh, fantastico, fa vedere!>> Esclamò lui prendendo la foto << Che buffo bambino… ha la faccia di uno che ne combinerà di tutti i colori… >> Arricciò il naso << E’ tuo nipote, quindi?>> chiese, calcolando tutte le possibili variabili dell’età del fratello o sorella. 
<< Sisi, lui è il bimbo del mio adorato fratellone Alan… lui ha 8 anni più di me… ma siamo legatissimi, la mia vita senza di lui non avrebbe un senso… >> Spiegò, emozionandosi un po’. Luke la stette ad ascoltare attentamente, quella ragazza aveva un che di strano, di stupendo, insomma, le piaceva davvero…. Che l’interpretazione dei fondi di caffè di Stark fosse poi stata corretta?
Un detto dice…. “Parli del diavolo, e punta il forcone”…. Probabilmente Luke pensò a questa massima quando comparve accanto a loro Ebenezer Stark, con l’espressione di chi, aveva appena visto qualcosa di sconcertante. << Ohhhhh, Stark…. Che c’è, hai visto uno Schiopodo ballare in tanga?>> Chiese Luke, che probabilmente aveva interpretato così la faccia del Serpeverde << No, non in tanga… in uniforme da Grifondoro però si..>> Ebbe la prontezza di rispondere l’altro, conquistandosi un’occhiata piena di veleno da Misha << E’ nato, finalmente?>> Cambiò prontamente discorso Ben vedendo la foto del piccino << Era ora, mi chiedevo se la gestazione nella tua famiglia durasse più del normale…>> Strappò la foto dalla mano di un Luke in preda ad una crisi mistica e la guardò, rigirandola per un po’ << Ha qualcosa di te… non saprei cosa… forse l’espressione… mmm… no, neanche… ha la faccia simpatica… sarà un mezzo teppista poco ma sicuro… >> Commentò, appoggiando la foto accanto alla mano di Misha e aggiungendo << Quindi ora, oltre che avere un nome da anziana sei pure zia… niente male per una sedicenne…>> ridacchiò, mentre Misha lo spintonava divertita.
Luke, dal canto suo era in difficoltà. Perché Misha andava così d’accordo proprio con Stark!?!?
<< State assieme voi due?!?!?>> Chiese, anzi, quasi urlò, leggermente sconvolto.
<> Fu immediata e indiscutibile la risposta di Misha, non pervenne quella di Ben, che guardò malinconico Misha e sospirò << Ma perché me lo chiedi così?>> s’informò lei, lusingata.
<< N-no… è che io…. Io… >> Prese la foto del bambino e disse << Non mi hai ancora detto come si chiama…>> chiese lui, nella speranza che Misha non approfondisse ulteriormente la questione <<... Si chiama James…>> rispose lei, sorvolando volutamente sulla precedente domanda.
<< Oh, beh, bel nome…>> commentò Luke, addentando un muffin per l’agitazione.
Ebenezer li osservava scrollando la testa… “ecco fatto, presto si metteranno assieme, me lo sento” si continuava a ripetere, cercando di discostare quel doloroso pensiero di poter perdere Misha per sempre.
<> La voce tuonante di Rick fece capolino da dietro i tre, il ragazzo aveva i capelli scompigliati e una grande macchia di rossetto sulla guancia, cosa che scatenò l’ilarità di Luke e Misha << Immagino che tu abbia elaborato grandi tattiche di gioco con l’altra Cacciatrice della squadra…ovvero Susan, ovvero la mia migliore amica!>> Luke sferrò al compare una sonora pacca sul coppino.
<> e rispose con tanto vigore alla botta sul coppino che Luke finì in avanti, per massima gioia di Ben.
<> Commentò, rivolto poi verso Misha << Michelle-Misha, vero? >> scherzò alzando il cinque alla ragazza, che rispose con entusiasmo.
<< Ehm, Misha, me ne vado… ho una leggera nausea qui… puzza di ricconi…>> Borbottò Ben, congedando Misha senza altri preamboli. Rick roteò gli occhi << Vedi perché ci dobbiamo allenare? Vuoi farti battere dai questi fetenti? Io no di certo. Andiamo!>> Lo prese per la divisa e lo trascinò via ma non prima di essersi rivolto a Misha chiedendole << Ti andrebbe di venire ad assistere agli allenamenti? Luke non si muoverà da qui senza di te, temo…>> Ad una simil richiesta… poteva mai Misha rifiutare?
 
Il sesto anno passò così velocemente per Misha che a stento credeva di averlo vissuto appieno. L’ultimo giorno di scuola di solito per lei rappresentava una sorta di liberazione, non vedeva l’ora di tornarsene a casa, da suo fratello, dalla sua famiglia; quest’anno invece no. Tutto era diverso. Tutto era nuovo, e grazie a Luke.  Ma, come tutte le cose belle, presto ebbe una fine.
Proprio l’ultimo giorno di scuola del sesto anno di Misha, durante il viaggio di ritorno a casa sull’Espresso, fu un giorno intenso per lei, pieno di emozioni.
Si trovava nel vagone dei Grifondoro, Luke le stringeva la mano mentre scherzava con Rick e Matt. Lei stava conversando con Susan e Kat. Tuttavia, non era felice, ultimamente aveva abbandonato Ben, e non se lo perdonava proprio. 
<> Disse lei, alzandosi, e lasciando la mano di Luke. Non si voltò nemmeno ad osservare le espressioni dei suoi compagni di vagone.
Mentre camminava osservava ciascuna carrozza, ma di Ben non vi era traccia. Quando lo trovò, nell’ultimissima cabina, ebbe un tuffo al cuore…. Era solo. Con la testa fra le mani e sulle gambe una lettera; a giudicare dai sussulti, stava piangendo.
<> Esclamò lei entrando in fretta nella cabina e sedendosi accanto a lui <> Chiese, strattonandolo.
Lui non rispose subito, rimase immobile per un po’ e poi alzò lo sguardo << Và via, Michelle, và via….>> disse, tra i singhiozzi <> Esclamò lei.
<> Singhiozzò << Adele, stà male…. È al Mungo… ed è grave! I-io… sono solo, di nuovo.>> Esclamò, nascondendo il volto. A Misha mancò il respiro: Adele era la zia che aveva cresciuto Ben dopo la morte dei suoi genitori, non aveva nessuno se non lei. Senza pensarci lei si mise accanto a lui, lo abbracciò e gli disse <> Esclamò lei, trattenendo le lacrime <>
<< Reagire!!?!? Reagire?!?!? >> Urlò lui discostandosi dal lei << Come mi puoi chiedere una cosa simile?!? Sono sempre stato solo, nessuno mi ha mai voluto bene, prima o poi tutte le persone che amavo mi hanno lasciato! I miei genitori, Adele morirà, perché lo so che morirà e….>> Si fermò. 
<> Chiese Misha, nonostante sapesse la risposta.
<> Disse lui con rabbia << Lo sai, ormai è chiaro che tu per me non sei solo un’amica… l’hai sempre saputo… e nonostante questo tu hai scelto Luke… ma io so perché, perché sai che lui ti può dare quello che vuoi, mentre io… io posso solo trascinarti nel baratro.>>
Si lasciò cadere sul sedile di fronte a Misha. Lei piangeva in silenzio fissando il vuoto, la cosa che più la faceva star male è che probabilmente era vero. Ebenezer la guardava e sentiva un peso al cuore troppo forte da sopportare.
<> Le prese la mano <> Misha rimase immobile, a riflettere.  << Questo tuo silenzio mi stà uccidendo…>> Abbozzò un sorriso, poi, mandando al diavolo il suo auto-controllo, si avvicinò a Misha e la baciò.
Fu un bacio intenso, almeno finchè un rumore fortissimo di porta che sbatteva non interruppe l’evento.
Quando i due voltarono lo sguardo verso l’ingresso sobbalzarono entrambi. Un Luke furibondo li stava guardando. << Misha! Levati da lì, ora!>> Esclamò prendendo la Corvonero e trascinandola a sé. Sfoderò la bacchetta e la puntò contro Ben << Stark! Tieni giù le mani da lei.>>  Al che Ben scoppiò a ridere <>
<< Smettila…>> Sibilò Luke, furioso, la mano che stringeva la bacchetta gli tremava.
<> Strillò Misha mettendosi in mezzo.
<> Esclamò, piangendo.
<> Commentò Ebenezer, guardando Luke.
<< Ti piacerebbe, vero?>> Commentò l’altro.
<> Le parole di Misha furono così forti che Lookwood non ribattè nemmeno, abbassò la bacchetta e guardò Misha, afflitto. Non proferì una parola mentre usciva dalla cabina, richiudeva la porta e lanciava un ultimo sguardo all’unica donna per cui davvero aveva provato qualcosa.
 
<> Rick fissava ad occhi sbarrati il suo migliore amico, supino sul sedile della carrozza, con la testa appoggiata alle gambe di Susan -che gli carezzava i capelli- e con una mano sugli occhi. <> Matt fissava Luke preoccupato.
<< Oh, Lookwood, ti prego, ci deve essere una spiegazione logica… è impossibile che Misha abbia cambiato idea dopo aver baciato Stark!>> La vocina di Kat era flebile ma energica, lei teneva la mano libera di Luke ben stretta tra le sue <> Tutti i presenti nella carrozza si voltarono a guardare malissimo il piccolo Sanders ; Rick, in particolare, gli diede un’energica manata <> Commentò, indicando il fratello.
<> commentò senza entusiasmo.
<> Susan gli tirò un ricciolo, ma Luke non si mosse, e questo era davvero preoccupante.
<> Chiese Kat, timidamente.
<>  <> L’esclamazione di Susan fece impallidire sia il piccolo Sanders che Kat <> Si morse il labbro e guardò Rick.
<< Luke,  non l’hai persa per sempre, credimi. Stark non è il tipo da relazione stabile, Misha lo è. Siete nati per stare insieme… Eddai, non farmi dire queste fesserie sentimentali… sai che non sono un tipo da siffatte smancerie!>> persino Luke ridacchiò << Grazie, ragazzi… me ne farò una ragione… Troverò qualcun altro che possa rimpiazzare Misha… nonostante lei sia la donna della mia vita!>> terminò la frase e prese a singhiozzare. Tutti lo fissavano sconvolti ma non fecero in tempo a replicare perché il treno si fermò.
<< Avanti, Campione, in piedi… fortuna che vieni da me per un paio di settimane…>> Commentò Rick, tirando su Luke a forza e trascinandolo con sé a ritirare il baule.
<> Disse Susan scompigliando i capelli di Matt. In realtà stava andando da tutt’altra parte. Percorse tutto il treno mentre la gente si affettava a scendere, fece appena in tempo a trovare chi voleva trovare, proprio mentre usciva da un portellone del treno.
<< Come diamine hai potuto?!?>> Sibilò afferrando la giacca di Misha e facendola voltare << Luke è distrutto e tutto per causa tua!>> continuò << Siamo tutti sconvolti… non ti credevamo capace di .. di una cosa simile!>> Misha non replicò, subito, la lasciò finire, guardava Susan inespressiva, come se si aspettasse una ramanzina del genere.
<> Iniziò lei, ma fu interrotta dall’arrivo di Ben <> Chiese, stringendo Misha. <<No..>> Sibilò lei, furibonda.
<< Susan, non ti preoccupare, mi dispiace per Luke ma… se la caverà… io non sono la persona giusta per lui…>> Rispose, con un tono che non era per nulla convincente. Solo allora Susan notò che la bionda aveva gli occhi lucidi; decise quindi  di non proseguire quella discussione e rimase impalata sulla banchina della stazione a guardare Misha che si allontanava con Ben.

 
<< Ma tu sei pazza! Pazza! Pazza! Pazza, dico io! >> Alan Tompsett era furioso, tuttavia non urlava, sostanzialmente perché stava cullando tra le braccia il figlio di pochi mesi che, dopo una giornata da incubo si era finalmente addormentato, non prima certo di essersi fatto coccolare dalla zia.
<< Andiamo, Al! Ha bisogno di me!>> Sussurrava Misha, convinta. 
<< Quando ti ho detto “Sorellina per il tempo che starai qui per le vacanze puoi portarti qualcuno” non intendevo “Sorellina per il tempo che starai qui per le vacanze puoi portarti un ragazzo … maschio …. Serpeverde! ” Sibilò Alan saltellando sul posto. 
<> Commentò Misha scrollando la testa << Molla immediatamente mio nipote prima che rimetta tutto il cibo che ha ingerito in cinque mesi di vita!>> lo minacciò.
<< In realtà…. In cinque mesi di vita ha rimesso più di quanto abbia ingerito … un campione il piccolo Tompsett! Tutto la zia! >> Misha spalancò la bocca, offesa e allargò le braccia  << Beh, tu non ti ricordi, ma i primi tempi facevi di quei numeri vomitando…. Mi hai segnato l’infanzia a dire il vero…>> Spiegò, smettendo di saltellare, poiché aveva notato che James mugugnava. 
<< A volte mi chiedo se davvero tu sia mio fratello… in ogni caso ringraziami … se non ti avessi vomitato addosso tutte quelle volte non saresti l’uomo che sei ora!>> Scoppiò a ridere ma si tappò la bocca quasi subito per non svegliare il piccino. Troppo tardi. James prese a strillare e Alan rimase piuttosto stordito da quelle urla, talmente tanto da piantare in mano a Misha il povero bimbo. 
 
<< Fallo mangiare, per la biancheria buona di Merlino… Vado ad asciugare il sangue che mi scende dalle orecchie!>> Esclamò lui tappandosi le orecchie e lasciando la stanza.
Misha rideva come una pazza nel vedere il fratello fare il padre ed era felice di aiutare, soprattutto per l’incolumità del nipote. << Avanti piccolino della zia… basta piangere… adesso ti preparo la pappa!>> in pochi minuti Misha preparò tutto l’occorrente e si mise a sfamare James, il quale ne fu entusiasta tanto da affondare le manine nel piatto felice. In quel momento Ben entrò in cucina e si fermò a guardare Misha armeggiare con le pappe.  <> Commentò lui, avvicinandosi. << Non essere sciocco, aiuto solo mio fratello… fosse per lui James non mangerebbe…>> Disse lei, in tono piatto facendo però delle smorfie per fare in modo che il piccolino mandasse giù la pappa.
<< No, dicevo, ci sai fare con i mostriciatt… con i bebè…>> Roteò gli occhi senza che Misha vedesse.
<< Ti chiederei di provare a nutrire mio nipote… ma, vedendo come nutri gli Asticelli a scuola…  credo che passerò…>> Proseguì Misha ridacchiando.
 << Ah-ah… spiritosa… comunque io sono un uomo di casa… mettimi alla prova!>> La Corvonero si voltò di scatto verso di lui << Mai e ripeto MAI, sfidare una Tompsett>>.
E nelle due settimane successive Ben capì il perché.  Misha lo fece lavorare così tanto che Ben quasi rimpianse la compagnia della zia…. Tra corsi da genitore, pappine da preparare, pietanze da cucinare e lavoretti domestici da fare, il giovane non chiedeva altro se non cinque minuti di riposo.
Quel pomeriggio i due stavano pulendo la cucina, mentre Alan leggeva il giornale.
<< Per me tuo fratello ci stà sfruttando…>> Iniziò lui spruzzando una soluzione babbana sulla cucina. 
<< Ma smettila, io lo faccio volentieri, al massimo sono io che stò sfruttando te…>> Ridacchiò sedendosi sul piano cottura. Intanto suonò il campanello della porta di casa.
Ebenezer smise di pulire e prese a sorridere maliziosamente e si avvicinò a Misha << La cosa però non mi disturba>> Fece per baciarla quando dall’altra stanza giunse la voce di Alan << Misha… vieni un momento…>> 
Lei roteò gli occhi << Spero che sia importante perché avevo..>> Si fermò immobile nel salotto guardando il motivo per cui il fratello l’aveva chiamata. Luke stava in piedi davanti a lei, con i suoi riccioloni disordinati e una faccia pallida, i suoi occhioni azzurri spenti si illuminarono non appena videro la ragazza.
<< Michelle!>> La salutò lui sorridendo e accennando un movimento verso di lei ma arrestandosi subito.
A lei prese un groppo al cuore… Che cosa ci faceva lui lì? E perché nonostante fosse pallido e sciupato era così bello? Domande a cui Misha non seppe trovare una risposta.
<< Alan… sparisci per piacere…>> Disse, per poi correre ad abbracciare Luke. Il fratello di Misha mugnugnò qualcosa di incomprensibile e li lasciò soli.
<< Luke, io… non volevo farti soffrire.>> Iniziò lei ma si fermò subito vedendo l’espressione del ragazzo.     << Non importa.. evidentemente doveva andare così… spero solo che tu non abbia cambiato idea su di me solo perché non bacio bene…>> Provò a ridere ma non ci riuscì. << Non ho speranze che tu scelga me, vero?>> Chiese, retorico << Ma ecco, io… non riesco a smettere di pensarti.. io… sono innamorato di te.. N-non… >> Misha fece un passo indietro. Non una seconda volta.
<< Luke, smettila, tu sei un conte, io una persona normale… non voglio che la gente pensi che io stò con te perché me ne voglio approfittare…>> Buttò lì.
<< Ma smettila! Posso rinunciare al mio titolo… lo farei se tu me lo chiedessi…  e sinceramente, non mi importa del giudizio della gente.. io lo so che Strok..>> 
<> lo corresse lei .
<> Disse, in tono fermo.
Lei non fece in tempo a rispondere che dalla cucina comparve Ben con in braccio James. << Toh, chi si vede.. come mai qui, Sanders? Stai importunando la mia donna? >> Chiese, ma Luke non gli prestava attenzione, fissava sconvolto il bambino… non aveva realizzato che si trattasse di James… pensava fosse…. loro figlio.  Misha guardò prima Luke, poi intercettò il suo sguardo e sgranò gli occhi. <> urlò, prendendo in braccio James e mettendolo davanti a Luke. << Vedi? Non ci somiglia.. ci, cioè a me si.. ma è mio nipote,è ovvio che mi somigli… non è nostro figlio!>> La pelle di Luke salì di una tonalità, ora sembrava meno un cadavere. Intanto la Corvonero accomodava il piccino sul seggiolone per dargli la pappa. Intanto Ben se la rideva alla grande <> Si teneva lo stomaco dal ridere mentre il piccolo James guardava i presenti spaesato. Misha si tratteneva dal ridere solo per rispetto di Luke << Smettila Ben.. Sei un insensibile…>> Commentò appoggiando il piatto sul seggiolone. Mentre lei parlava, James non esitò ad affondare le manine paffute nel piattino e ad afferrare un pugno di pappa per… lanciarlo contro Luke… che fu investito da un’ondata di omogeneizzato alla pesca.
Ebenezer rise come un pazzo mentre Luke si asciugava il viso senza fare un plissé . << Che… bambino… spiritoso… gliel’hai insegnato tu? >> Chiese a Ben guardando James come Hannibal Lecter osserva un pezzo di carne al sangue.  Il piccolo Tompsett, dal canto suo batteva le manine soddisfatto <> Fu il suo commento.
Luke sfoggiò tutta la sua verve da conte per non commentare ulteriormente le situazione << Comunque… sono passato per invitarti…>> <> Lo interruppe Ben, ma fu zittito da un cenno di Misha << A casa mia… per un gala… ci saranno anche Susan, Rick.. Kat e Matt, beh, ovvio che sia anche lui, è mio fratello abita con me.. eheheheh…>> Finì con una risata isterica e si mise le mani in tasca. E sopraggiunse la seconda ondata di omogeneizzato . << JAMES!>> Lo ammonì Misha ma scoppiò a ridere. 
<< Oh, fate pure… un giorno questo bambino avrà bisogno di me… >> Commentò, profetico. << In ogni caso… verrai?>> Chiese; Misha guardò Ben lui prese parola per primo << Quando sarebbe?>> 
<>
<< Questo si era capito… ma tu rispondi lo stesso.>>
<< Nemmeno mia madre mi dà gli ordini, non vedo perché dovrei obbedire ad uno come te…>>
<< Hai ragione… tua madre ti stira solo le uniformi..>>
<< Non hai qualche innocente da fare fuori per Hobby? Non sono ancora iniziati gli stage da Mangiamorte?>> 
<>
<< Ah. Ah. Dovevo ridere? No, perché se dovevo dire fammelo sapere che ci provo… >>
<< Hai finto di rompere le p…>> 
<>  Esclamò Misha, interrompendo il grande scambio di battute.
Entrambi mormorarono uno “scusa”.
<< E’ sabato sera, comunque…>> Aggiunse Luke.
<< Misha non può sabato…>> Disse Ben.
<> Chiese Luke.
<< Perché proprio sabato sera sarà impegnata con me.. in camera mia..>> 
Misha lo guardò ad occhi sgranati <> ma lui scrollò le spalle. La Corvonero si voltò verso Luke e si scusò <
Lo guardò, dispiaciuta, mentre lui annuiva. Con uno scatto riuscì ad evitare la terza ondata di pappa, intanto arrivò Alan che osservava la scena cercando di capire.
<> Commentò acido, guardando Ben e Luke << Possibilmente 2 su 3 e ovviamente sai chi devi salvare….>> << Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih!>> Fu il commento di James, quasi avesse capito. <> Commentò Luke << Ne combinerà di tutti i colori… è troppo furbo..>> E prese in pieno la quarta ondata. Sospirò << Suppongo che me lo meritassi….>> Commentò, asciugandosi il viso per la terza volta << Credo che per farlo mangiare ne dovrai aprire una nuova confezione… >> Abbozzò un sorriso. << Io vado. Ciao Misha… Ebetener…. >> Lo guardò con disgusto << Ciao… ehm… Fratello di Michelle….>> Alan alzò un sopracciglio << Misha, tu hai dei seri problemi in fatto di uomini…>> Commentò, prendendo in braccio il figlio << E tu un’ottima mira… Ehi… Coso… Ben.. perché non pulisci il soggiorno mentre io e mia sorella parliamo? Bravo Benny… >> Gli diede una pacca sulla spalla e fece cenno a Misha di seguirlo.
  
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