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Autore: Dean Lucas    05/10/2010    5 recensioni
Ian riabbraccia Isabeau ma scopre il prezzo del perdono di Ponthieu: i ragazzi si vedono costretti a ritornare con Isabeau nel presente in cerca dell'unico manufatto che può convincere Guillaume. Nel passato, una donna mette alla luce una bambina, senza sapere che avrebbe scritto alcune delle pagine più importanti della storia di Francia. Il suo destino si intreccerà con quello di Ian, Daniel, Isabeau e Ty, tra guerre e assedi, sconfitte e vittorie e soprattutto un nuovo amore più forte di ogni cosa. E quando tutto sembrerà ormai perduto, e la vita della misteriosa ragazza e il segreto stesso di Hyperversum saranno in grave pericolo, una donna dovrà prendere la decisione forse più importante nella storia dell'umanità. Chi c'è dietro Hyperversum? I ragazzi forse l'hanno sempre saputo, ma quando arrriverà finalmente il momento di conoscere la risposta, questa li sorprenderà più ancora delle loro incredibili avventure.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tra un capitolo e un altro, riassumerò per maggiore chiarezza espositiva le parti della trama non ancora sviluppate o completate.

Capitoli 5-13

Nel pieno svolgimento delle guerre tra Francia e Inghilterra, Jeanne compie 13 anni ed è una ragazzina molto sveglia, gentile con tutti e caritatevole: nonostante la giovane età, visita e conforta i malati e non era insolito che offrisse il proprio giaciglio ai senzatetto per dormire lei stessa per terra, sotto la copertura del camino. La sua vita si snodava nelle forme usuali delle ragazze di campagna di quel tempo: i lavori casalinghi, filare e cucire, si alternavano a quelli più impegnativi, come sorvegliare il gregge e custodire la mandria comunale. Nello stesso periodo stringe amicizia con Juliette, figlia di vicini pastori, di due anni più grande di lei.

Ian e l’amico decidono di separarsi per un breve tempo, per dar modo a Daniel di tornare nel presente e di pianificare insieme a Jodie tutto il necessario per il loro piano: avrebbero lanciato il gioco dal castello stesso, in modo che dopo il viaggio di ritorno si sarebbero ritrovati, insieme a Isabeau, nello stesso luogo: Chatel Argent, ai giorni nostri. Daniel quando ritorna a casa trova anche Ty: ora che sa ogni cosa sul Falco d’Argento, sentendosi in colpa per quello che era successo dopo che il conte l’aveva visto sparire sotto i suoi occhi, si sente obbligato anche lui a fare di tutto per discolpare Ian. Convince Daniel a portarlo con loro quando torneranno nel XIII secolo. Si terranno aggiornati via email e si daranno appuntamento per quando tornare nel medioevo, quindi fa ritorno in Canada. Nel frattempo, Ty fa equitazione, frequenta un corso di tecniche di spada medievale, qualsiasi cosa che gli ricordi la straordinaria avventura nel XIII secolo. Si spinge persino a farsi cancellare il tatuaggio dei Guns sull’avambraccio sinistro. Occorrono molte sedute e parecchi soldi per la rimozione al laser: quando arriverà infine giorno concordato con Daniel per ritrovarsi a Chatel Argent nel XIII secolo al posto del tatuaggio resterà ancora una macchia arrossata.

Daniel invece, perfezionati tutti i preparativi e affidata la piccola Alex ai nonni per la breve “vacanza in Francia”, ritorna nel passato e questa volta può portare indietro con sé Ian e Isabeau, nel XXI secolo. Il loro compito sarà quello di soddisfare le condizioni poste da Guillaume. Gli amici sanno adesso cosa occorre fare: dovranno riportare nel medioevo il manoscritto miniato originale con tutta la storia del casato di Ian, l’oggetto che chiarirà al di là di ogni dubbio a Guillaume che ciò che Ian sostiene è la verità: Daniel è convinto che Hyperversum non consente di portare con sé gli oggetti appartenenti ad una epoca diversa, come i vestiti e le armi ad esempio. Ma quell’oggetto appartiene al XIII secolo. Lo shock per Isabeau di ritrovarsi in una epoca diversa è parzialmente attutito dal fatto di conoscere perfettamente il luogo dove si trova: Chatel Argent è cambiato molto nei secoli, ma il cuore del castello è ancora in qualche modo riconoscibile. Insieme scoprono quel luogo stanza dopo stanza, ripercorrendo i ricordi più belli del passato, tra la meraviglia di Isabeau quando si imbattono nella tecnologia moderna, finché arrivano al salone dedicato al museo dei manufatti medievali. Concesso dal Musée National du Moyen Âge di Cluny, il codice originale è proprio lì, inespugnabile, protetto da un allarme collegato alla Gendarmerie Nationale. Ma Jodie ha in mano la copia del codice pressoché perfetta appartenuta a Ian e lo stesso amico è uno dei più autorevoli professori universitari americani, famoso per le sue ricerche sui codici medievali. Ottenere il permesso di poter toccare con mano e di studiare il vero codice è tutt’uno con l’idea di sostituirlo temporaneamente con l’altro manufatto in loro possesso, almeno fintanto che Ian e Isabeau non fossero tornati dal XIII secolo.

Era da poco iniziato l'anno 1429 quando gli inglesi erano ormai prossimi ad occupare completamente Orléans, cinta d'assedio sin dall'ottobre del 1428, la città, sul lato settentrionale della Loira, aveva, per la posizione geografica ed il ruolo economico, un valore strategico nel decidere le sorti della contesa tra Francia e Inghilterra. In quegli anni infatti la Francia si trova nel pieno della Guerra dei Cent'anni ed è spezzata in due: il nord con Parigi è occupato dagli Inglesi e dai Borgognoni ed a sud è sotto il controllo del re Carlo VI e dai suoi sostenitori, gli Armagnacchi.

Dopo che erano morti entrambi i legittimi contendenti alla corona, Enrico V di Inghilterra e Carlo VI di Francia, gli inglesi avevano approfittato della guerra civile fra i Borgognoni ed Armagnacchi per proclamare Enrico VI, allora ancora bambino, re di Inghilterra e di Francia. Il figlio di Carlo VI, il legittimo erede al trono francese, Carlo VII, si rifiuta di abdicare ma non può farsi incoronare re secondo il rito ufficiale, poiché per tradizione il rito si deve tenere nella Cattedrale di Reims, allora sotto il dominio inglese.

Lord Glasdale, non ancora comandante inglese dell’assedio, era noto per la vigliacca abitudine di abusare delle donne più giovani che catturava, condannandole poi al rogo per coprire sotto le false accuse di eresia, il suo vile comportamento, che nemmeno la Chiesa avrebbe tollerato.

Un giorno, al suo ritorno dai giochi nei campi insieme all’inseparabile Juliette, Jeanne scopre con orrore che gli inglesi hanno invaso il suo villaggio. Il sole tramontava su edifici ridotti in macerie fumanti e su corpi mutilati che giacevano qui e là lungo le strade, esattamente nella posizione in cui erano caduti e che venivano già spogliati dagli empi spigolatori che seguivano agli assassini. Le due ragazze si precipitano a casa di Jeanne: non appena Juliette si accorge che non sono soli, con fare protettivo, nasconde Jeanne in un armadio a muro che protegge con il suo corpo. Due soldati inglesi si affacciano subito dopo nella stanza e Juliette li affronta cercando di soffocare le lacrime e con in mano un coltello. Jeanne è la testimone inorridita, impotente e traumatizzata del massacro dell’amica che adora, uccisa da un colpo di spada e violentata contro la porta dell’armadio dove lei si nasconde, da un soldato inglese ubriaco e brutale. Un volto in particolare non potrà mai più dimenticare: quello di William Glasdale, che comandava le scorribande degli inglesi. In seguito a questo tragico evento, Jeanne viene mandata a vivere dagli zii in un villaggio vicino a Vaucouleurs, nella valle della Mosa. Jeanne inizia a sviluppare più o meno inconsciamente il desiderio di vedere vendicata la morte dell’amata Juliette e di veder cacciati via per sempre tutti gli inglesi.

La guerra tra francesi e anglo-borgognoni sfiora intanto i territori appartenenti ai vassalli di Francois de Ponthieu, conte di Ponthieu nel 1429. Le truppe messe a disposizione dal feudatario, col Falco d’Argento orgogliosamente sul petto in memoria del loro leggendario avo, sono ingaggiate in battaglia dagli inglesi nei pressi di Verdun. Il conte, deciso a punire la rinomata malvagità del capitano inglese, Lord Glasdale, lo va a cercare personalmente sul campo. Veterano di tante battaglie, si difende abilmente nel duello con l’inglese, ma nel momento stesso in cui riesce a disarmare Lord Glasdale, sente la voce del giovane figlio che cerca aiuto, circondato da due borgognoni e sanguinante da un fianco. Il conte decide di risparmiare la vita all’inglese e si precipita in soccorso del figlio, si sbarazza del primo nemico e mentre si accinge a dare il colpo di grazia al secondo, viene trafitto alle spalle da Glasdale, che schiumante di rabbia per essere stato disarmato, lo colpisce a tradimento. Thierry de Ponthieu, accasciato al suolo e ferito, può solo vedere il valoroso padre morire e chiedere pietà al suo nemico. Glasdale non mostra tuttavia alcuna compassione, trafigge l’unico erede maschio del casato di Ponthieu e ordina di gettare il suo cadavere nella Mosa, dove nessuno potrà piangerlo o dargli sepoltura.

Jeanne, vinta anche la resistenza del genitori, prende la decisione che avrebbe consacrato la propria vita ad una missione. Non avrebbe più permesso che tragedie come quella di Juliette accadessero di nuovo, gli inglesi dovevano essere tutti cacciati via. Ma per prima cosa occorreva incontrare il comandante della piazzaforte più vicina: avrebbe parlato ad ogni costo con il capitano Robert de Baudricourt proprio lì, a Vaucouleurs.

Finalmente, gli amici americani con Isabeau da Chatel-Argent (e Ty da casa sua in Canada) sono pronti a ritornare nel XIII secolo, con in mano il codice miniato originale, la prova che Ponthieu cercava. Daniel ricarica l’ultima partita salvata, lancia il gioco e…. scoprono con sgomento che qualcosa è andato storto. Un effetto imprevedibile del mod istallato?

Ora, nei pressi di Montmayeur, ma circa due secoli più avanti come presto si renderanno conto, quei feudi confinanti con la Fiandra sono contesi da inglesi e francesi e saranno teatro proprio dello scontro finale della guerra dei cent'anni.

E il solito, beffardo, Hyperversum non risponde più ai comandi.

Nel presente, infatti, a premurarsi di far visita a Ian, arriva personalmente il Curatore del Musée National du Moyen Âge di Cluny, Bertrand LeClercq, vecchio conoscente durante gli anni degli studi di Ian in Francia e suo rivale per fama accademica, desideroso di rivedere il giovane americano di cui non aveva mai compreso le ragioni dell’improvviso successo che aveva tratto proprio nella decifrazione dei codici medievali. Jodie comprende subito che non può certo ingannare il Curatore con la copia in suo possesso, e non sapendo cosa inventare, accampa la scusa che Ian ha portato il codice con sé per studiarlo, ma non sa dove si trova. Mosso da un sentimento di invidia nei confronti di Ian, il Curatore non perde tempo per mettergli il bastone tra le ruote: chiama la Gendarmerie per far luce su quel lui definisce un vero furto e un atto di sottrazione di un importante reperto storico da parte degli americani. Con disperazione di Jodie, i computer e tutto il loro materiale vengono posti sotto sequestro, confiscati e messi a disposizione delle indagini. La stessa Jodie viene tratta in arresto per accertamenti. 

Il padre di Daniel, il colonnello John Freeland, è promosso di grado e avanzato a Brigadier General. Contestualmente, sulla base del Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act, viene trasferito con compiti di coordinamento dalla US Army alla USIC, la United States Intelligence Community, l'entità collaborativa cui fanno capo tutte le diciassette agenzie ed organizzazioni del governo federale degli Stati Uniti. Sylvia gli rimprovera di aver accettato senza consultarla il prestigioso incarico, che lo costringerà a volte a viaggiare all’estero e in particolare in Europa, dove lui dovrebbe assecondare la collaborazione delle agenzie americane con le unità locali dei governi del vecchio continente con finalità di prevenzione del terrorismo.

Nel Medioevo intanto è Il 12 febbraio 1429, poco a nord della città assediata di Orléans, Ian, Daniel e Isabeau sono stati scaricati dal gioco, o dal destino, presso una piccola cittadina di nome Rouvray. Con terrore, si scoprono subito circondati da alcune migliaia di soldati anglo-borgognoni in marcia verso di loro, nel tentativo di catturare un grande convoglio di rifornimenti alle loro spalle, vitale per le truppe francesi assediate. Comprendono, loro malgrado, di non poter evitare la battaglia, passata alla storia come la Battaglia delle aringhe: tali provviste facevano infatti parte delle vettovaglie previste per l'imminente periodo quaresimale. Di Ty, che invece il gioco aveva catapultato a Vaucouleurs, nessuna notizia.

Ian, lottando per la sua stessa vita e in grave difficoltà, ormai allo stremo delle forze, non può impedire al comandante inglese, Glasdale, di rapire le donne del convoglio e insieme a loro, la stessa Isabeau. Nonostante la situazione disperata ingaggia ugualmente un duello con l’inglese che sprezzante si sbarazza di lui in poche mosse mentre Daniel aiutato da alcuni difensori francesi gli salvano la vita. Glasdale, mentre loro si danno alla fuga, lo deride urlando che si sarebbe prima divertito con la bella dama francese e poi l’avrebbe gettata in pasto alle fiamme come tutti i francesi avrebbero meritato infine di morire. Ian è distrutto e disperato.

Nello stesso giorno, a Vaucouleurs intanto, Ty è sconcertato: nessuna notizia degli amici, non sa dove si trova, indossa una pesante armatura a piastre di metallo che non ha nulla a che fare con l’usbergo a maglie di acciaio che aveva selezionato nel gioco prima di avviare la partita. D’accordo con Daniel aveva infatti deciso che per restare nascosto agli occhi di chi lo credeva morto e sepolto per avvelenamento, avrebbe accompagnato gli amici indossando usbergo e camaglio come un qualsiasi cavaliere di Chatel Argent. Non sa ancora che un malfunzionamento nel Mod istallato da Daniel l’aveva separato dagli amici e l’aveva scaraventato non nel XIII secolo ma nel XV. Non sa nemmeno che il gioco, come con qualsiasi altro parametro, aveva adeguato la sua armatura all’epoca in cui si trovava adesso. E la corazza che indossa, scoprirà molto più avanti, era identica a quella dello scomparso figlio del conte di Ponthieu, adattata da Hyperversum o dal Mod a quella che secondo la storia doveva indossare l’unico Thierry de Ponthieu vivente nel 12 Febbraio 1429: lui.

Ty viene infatti  immediatamente “riconosciuto” come il conte Thierry: ha la sua armatura, ha lo stesso volto, gli stessi capelli, persino la voce è identica. Dopo la disastrosa ritirata di qualche tempo prima, nella battaglia dove aveva trovato la morte il conte Francois, nessuno aveva saputo spiegare che fine avesse fatto suo figlio, né il suo corpo era mai stato ritrovato. Una donna, la contessa Caroline de Ponthieu moglie del defunto Francois, lo abbraccia e benedice il Signore di averle fatto ritrovare almeno il figlio scomparso. Ty scopre di essere quasi identico al vero figlio della donna. L’unica differenza che Caroline nota è che lui appare molto più magro, evidentemente malnutrito dopo essere fuggito per tanto tempo agli inglesi. Vedendolo spaesato e reticente, Caroline decide di sincerarsi dell’identità del ragazzo con l’unico modo per lei infallibile. Con una scusa fa togliere a Ty l’armatura e gli fa sollevare la manica sinistra della tunica fino a scoprirgli l’avambraccio. Suo figlio in quel punto aveva una voglia rossastra sulla pelle. La stessa che ha Ty dopo essersi fatto cancellare parzialmente il tatuaggio col simbolo dei Guns.

  
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