Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: lames76    06/10/2010    2 recensioni
Questa storia si è classificata come seconda al concorso "La Stazione e... il Drago!" indetto da Eylis.
La storia doveva trattere questi due temi (tratto dal bando del concorso):
Questi due elementi, un luogo ed un personaggio, dovranno obbligatoriamente essere presenti nel vostro racconto:
- il primo deve essere una Stazione. Deve trattarsi, come sapete, di un luogo, e può avere tutte le caratteristiche e non caratteristiche che volete purché rimanga un ruolo ed abbia importanza nella storia
- il personaggio obbligatorio deve invece essere un Drago. Deve ovviamente essere un personaggio (potrebbe anche essere una statua, ma avere caratteristiche da personaggio, es. almeno poter pensare) e anche qui potete sviluppare il tema come e quanto volete (drago parlante, nuova specie, persona che ha le caratteristiche che ricordano un drago,… sbizzarritevi!) purché draghesco ed importante rimanga


Genere: Fantasy, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il vecchio Benson arrivò arrancando lungo la pista che intagliava l’erba della prateria come una lunga cicatrice chiara.
Dorothee l’aveva scorto quando si trovava ancora molto distante dalla sua stazione, visto che quella mattina era salita al piano superiore, sulla terrazza, per stendere delle lenzuola. Con calma era discesa ed aveva messo qualcosa a scaldare.
L’uomo era giunto una trentina di minuti dopo, trovando la donna ad aspettarlo con in mano un grande pezzo di stoffa che gli aveva passato senza una parola, per poi indicargli l’agglomerato di rocce che nascondeva la sorgente.
"Anche a me fa piacere vederti", aveva bofonchiato l’uomo con ironia afferrandolo e dirigendosi verso il suo patibolo.
A dirla tutta, la prima volta che era arrivato aveva avuto una furibonda discussione con lei. Non sarebbe stata una vecchia megera a dirgli cosa fare e come comportarsi: figuriamoci se si sarebbe fatto imporre di lavarsi!
Ed invece se lo era fatto imporre, visto che la donna, con i suoi modi fermi, burberi ed estremamente categorici gli era sembrata un muro invalicabile.
Quando entrò nella stazione, quindici minuti dopo, trovò ad attenderlo un tavolo apparecchiato ed un piatto di minestra fumante. Benson appoggiò il fucile da caccia alla parete e si avvicinò. Le pellicce semi conciate le aveva lasciate fuori, vicino alla sorgente: altro dictat della donna che non voleva quegli "ammassi puzzolenti" vicino alla sua abitazione.
L’uomo si sedette e mangiò avidamente, senza parlare.
Nel frattempo vide che la donna era uscita brandendo altri tre pezzi di stoffa, sintomo che altri ospiti stavano arrivando.

Effettivamente quella sera era c’era il pienone, visto che erano ben in otto.
Benson sedeva vicino al camino fumando la sua pipa, il giovane MacCullon stava terminando di mangiare il suo piatto di minestra, i coniugi Carter chiacchieravano amabilmente con i loro vicini, i Konaris, mentre Borzanov era intento a vantarsi delle sue ultime imprese di caccia. Dorothee era dietro il rozzo bancone, ricavato da un vecchio tavolo di legno e stava pulendo i bicchieri.
"Ve lo dico io!", l’uomo aveva uno spiccato accento straniero, lui diceva di provenire da un posto chiamato Lettonia, ma nessuno di loro sapeva precisamente dove fosse, forse era un nuovo stato americano, "Tornerò famoso!"
Dorothee scosse il capo con disapprovazione, se solo si fosse accorta di quanto stava bevendo l’avrebbe fermato, ma oramai era troppo tardi e l’omone era quasi del tutto brillo. Dannazione alla sua fiaschetta di alcool!
"Smettila gradasso!", lo apostrofò senza nessuna animosità il vecchio Benson, "Sei un cacciatore mediocre, lo sei sempre stato!", tirò su col naso e poi sputò nel fuoco beccandosi un’occhiataccia da parte della donna.
"Non è vero!", ruggì biascicando l’altro grattandosi furiosamente l’incolta barba castana, "In mia terra...", parve rendersi conto, in uno sprazzo di lucidità, di aver parlato in maniera scomposta, "Nella mia terra ero famoso!", barcollò fino a portarsi vicino al ragazzino, Ian MacCullon, appoggiandosi allo schienale della sua sedia, "Ero un cacciatore famoso... tutti mi riverivano e le donne erano sempre pronte a soddisfarmi", gli fece un sorriso lascivo poi fu scosso da un singulto.
"E com’è che sei finito qui, povero in canna?", lo punzecchiò ancora Benson tornando ad aspirare una grande boccata di fumo.
Ivan Borzanov, si voltò verso di lui, "E’ colpa di quella bestia!", esclamò quasi sibilando, "Un giorno, più di quattro anni fa, mi hanno chiesto di eliminarla, ma è fuggita prima che potessi farlo!", strinse i pugni attorno allo schienale di legno facendosi sbiancare le nocche, "Ma l’ho inseguita e prima o poi la ucciderò!"
Il ragazzetto pareva combattuto tra la curiosità di ascoltarlo e la noia di averlo quasi appollaiato sopra la sua sedia, "Che bestia?"
Il lettone gli appoggiò una mano sulla spalla e gli piantò lo guardò diritto negli occhi, "Un drago!"
Le due coppie di coniugi si voltarono verso di lui, MacCullon impallidì ma prima che potesse dire nulla fu scosso dalla risata di Benson, "E tu credi che noi si bevano queste fandonie?", gli puntò il boccaglio della pipa contro, "Sei solo un povero ubriacone!"
L’altro si scostò dal ragazzino facendo tre passi verso il vecchio pronto a passare alle vie di fatto.
Ma si bloccò a metà strada.
La mano di Dorothee si era come materializzata sulla sua spalla fermando il suo incedere.
Erano un’immagine stramba vicini, la vecchia donna era piccola, gracile, tutta pelle ed ossa mentre lui era grande ed enorme.
L’uomo si fermò a guardarla poi si mise una mano sulla bocca e corse fuori.
Da dentro lo sentirono dare di stomaco diverse volte.
"Stupido ubriacone", mormorò Benson tornando a guardare le fiamme e riportandosi in bocca il boccaglio della pipa.
Anche i coniugi tornarono al loro chiacchiericcio.
Nessuno notò che MacCullon aveva negli occhi uno sguardo terrorizzato.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: lames76