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Autore: Tsukichan    06/10/2010    6 recensioni
La mano lascia il fianco e sale a cercare le tue dita sulle pagine. La tua mano sinistra si blocca e lascia le pagine, andando a celarsi sul bordo del piccolo tavolo di sostegno, aspettando un incontro.
Non parliamo, lasciamo che siano i corpi a cercarsi, le mani s'incontrano...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Desire…

Ho il cuore che mi tempesta nella testa. Cerco di stare calmo, ma la vicinanza del suo viso mi sta facendo venire voglie ormonali che potrebbero trasformarsi in tragedia se non corrisposte.

Tu, la diciottenne, migliore cartografa della ciurma di cappello di paglia, che scivoli veloce tra le pagine di un enorme libro per cercare di farmi capire come riconoscere i più semplici cambiamenti climatici, visto che di guardia ci sono quasi sempre io.

Io il diciannovenne spadaccino che con fare casuale poggio la mia mano sul tuo collo. Ritmicamente le nocche delle dita si scontrano con la tua pelle e la mano si apre in una carezza leggera, salendo sui capelli arancioni.

Tu, che non ti muovi, nervosamente parli, cercando di farmi capire qualcosa, solo il respiro diventa più affannoso, facendo danzare i tuoi seni.

-           Mi sembra che quello che stai dicendo è scritto qui – una frase qualsiasi che mi permetta di allungarmi verso il libro

Il mio viso sfiora il tuo e la passione cresce insieme al desiderio. La mano scende dai capelli, segue le forme esili del tuo corpo morbido e si ferma sul fianco, sotto i seni.

Premo sul tuo maglione, quasi per poter sentire la carne, quella leggera pressione mi conferma il tuo momento di nervosismo, non parli, sei tesa e l’atmosfera diventa erotica.

I problemi che ci dividono spariscono in questa stanza illuminata da una piccola luce sulla tua scrivania, il cui fascio illumina il libro, quel libro che involontariamente partecipa al mio gioco.

Tutti gli altri chiacchierano di cose futili in attesa della cena, nella stanza accanto, mentre il mio alito sfiora la tua pelle: parole sussurrate, quasi sospirate.

Avvicino le labbra al tuo orecchio – prova a vedere qui

La mano lascia il fianco e sale a cercare le tue dita sulle pagine. La tua mano sinistra si blocca e lascia le pagine, andando a celarsi sul bordo del piccolo tavolo di sostegno, aspettando un incontro.

Non parliamo, lasciamo che siano i corpi a cercarsi, le mani s'incontrano.

Comincio a giocare con le tue dita sottili, allenate da anni di disegni di cartine.

La mano destra cerca di supplire alla sinistra impegnata nei nostri giochi.

La ricerca continua - pensi davvero che io possa esserne in grado? - chiedo come scusa per rompere quel silenzio

-          Potrebbe capirlo anche un cretino - solleva la testa guardandomi negli occhi e mostrandomi la lingua - avanti continuiamo, credo che tu sia sulla strada giusta per trovare quello che cerchi da tempo

La mano lascia le dita e indecentemente si appoggia al tuo cuore. Il tuo seno sobbalza, anche se il respiro è flebile.

La mano libera torna sul libro, mentre la mia lingua per la prima volta, assapora il tuo orecchio.

Un gesto veloce, pazzo, illogico, come questo gioco sottile verso cui stiamo andando: so che è tutto sbagliato.

Guardo il tuo collo libero dal maglione aperto sul davanti, i battiti irregolari che ne gonfiano le vele, il leggero spostamento del tuo corpo sulla sedia, denota attesa. Istintivamente reclini la testa leggermente all’indietro, i capelli scivolano sbarazzini, lasciandomi spazio libero.

Mi posto in avanti verso il libro, la mano tocca il tuo viso, ne apprezza i contorni.

Colgo l’attimo fuggente di un bacio rubato, labbra inesperte ed eccitate si scontrano, scambio di salive, tocco di lingue, ricerca esasperata del piacere.

Le tue dita inerti tra le pagine, gli occhi chiusi.

-          La cena è pronta – la voce di Sanji arriva fino alla biblioteca

Quella stessa voce che ruba il desiderio e ci riporta alla realtà, interrompendo il nostro dolce supplizio.

-          Arriviamo Sanji – urli

Le nostre mani tornano ai loro posti iniziali. Una leggera carezza sensuale segue il tuo corpo e stacco con sofferenza il mio viso dal tuo.

-          Arriviamo – confermo

Lasciamo la stanza andando dai nostri amici, dal nostro capitano, dal cuoco rompiscatole.

-          Allora questo testone ha capito qualcosa Nami-san? – ecco lo stupido del ricciolo che non si risparmia

-          Abbiamo iniziato … ancora qualche altra lezione e raggiungeremo il nostro scopo

Ti guardo e vedo un leggero rossore, immagino i tuoi pensieri.

Mi siedo a tavola e, combattendo per riuscire a prendere qualcosa dai piatti prima che il capitano trangugi tutto, ti lancio sguardi furtivi – ancora qualche lezione e avrò finalmente imparato ad orientarmi verso ciò che più mi interessa …

   
 
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