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Autore: Najara    07/10/2010    4 recensioni
(SG1) Un nuovo pianeta, un antico nemico. Niente di strano, ma a volte la tecnologia può fare miracoli!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Jackson, Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Teal'c
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo

 Terzo capitolo

 

Daniel steso su di una collina, accanto a Teal’c, osservò la piccola costruzione nascosta tra gli alberi. Avevano raggiunto quel rudere seguendo un gruppo di alieni. La sua sorpresa era stata grande quando, dal nascondiglio in cui lo aveva gettato Teal’c, aveva visto spuntare dal bosco un gruppo di alieni e non alieni sconosciti, ma gli stessi che anni prima avevano tentato di invadere la Terra e che solo grazie alla presenza di Teal’c e Sam erano stati fermati. Li avevano seguiti e non c’erano dubbi, erano loro gli autori del rapimento di Sam e Jack. Il gruppo era chiaramente alla ricerca di qualcuno, Daniel non ci aveva messo tanto a capire che si trattava di loro, poi visto che le ricerche erano infruttuose erano ritornati a quella che doveva essere la base. Daniel si era aspettato qualcosa di diverso, sicuramente non quella struttura vecchia e ormai cadente. Da quella piccola collinetta avevano una vista privilegiata ed avevano seguito i movimenti degli alieni per quello che restava della mattinata, erano usciti ed entrati a numeri di cinque per alcune ore, poi tutte le attività si erano fermate e le squadre erano rientrate, o avevano rinunciato, cosa di cui dubitava, o avevano un altro piano, aspetto più inquietante. Non ci volle molto per capire che la costruzione era sotterranea o occultata, quella struttura non avrebbe mai potuto accogliere un simile numero di alieni. Teal’c gli fece un cenno e insieme si ritirarono in un luogo più sicuro. “Teal’c, cosa possiamo fare?” “Non lo so Daniel Jackson, quella costruzione è inattaccabile e infiltrarsi è impossibile” “Ma qualcosa dobbiamo fare!” “Sì” Teal’c rimase pensieroso poi aprì una delle tasche del suo giubbotto e ne estrasse del C4 “Possiamo dar loro una possibilità offrendogli un diversivo” Daniel annuì era l’unica opzione.

 

Sam aprì la porta e Jack si fiondò all’interno, i due gruppi di alieni in corsa si fermarono davanti alla stanza, si scambiarono delle informazioni nella loro lingua, poi presero la stessa direzione, sempre correndo, tutta la base sembrava ormai a conoscenza della loro fuga. Entrambi avevano il fiatone, come se avessero corso, mescolare le emozioni le amplificava nettamente, era come se non avessero più lo stretto controllo che erano stati addestrati ad avere in situazioni di pericolo. Si guardarono e le emozioni fluirono tra di loro… gioia, sollievo, amore. Era come se si vedessero per la prima volta, davanti ai loro occhi non c’era l’immagine che avevano di solito ma l’immagine proiettata dal loro cervello, un immagine creata dai sentimenti che provavano uno per l’altro, i loro cuori battevano più velocemente, il desiderio che ognuno provava per l’altro e che controllavano così bene da anni si fuse, crescendo e diventando insostenibile, prima ancora che se ne rendessero conto, le loro bocche si trovarono, i loro corpi si strinsero nel tentativo di imitare le menti e non fare più che uno. Provarono sensazioni indescrivibili, era più di quello che avevano provato fino ad allora la gioia, il piacere, le emozioni che sentivano trovavano eco nella mente dell’altro ritornando amplificate. Non avevano più coscienza dei loro corpi, eppure percepivano con estrema chiarezza ogni movimento, ogni carezza, ogni bacio, senza sapere chi dava e chi riceveva, ma beneficiando del piacere di ricevere e dare insieme.

Improvvisamente un forte boato risuonò nella stanza Sam e Jack ripresero coscienza del presente, si separarono ancora storditi dalla forza delle emozioni provate, non sapevano quanto tempo era passato, si guardarono e di nuovo le parole non furono necessarie, si amavano era un fatto, non potevano negare ciò che era avvenuto, non potevano dare la colpa alla tecnologia aliena, quella era la verità, ma ora dovevano uscire vivi da lì, non era esattamente il momento adatto, eppure lo era stato… Sospirando distolsero lo sguardo e ripresero il pieno controllo del loro corpo e in parte della loro mente. Uscirono dalla stanza, Jack impugnava l’arma recuperata da Sam. Sbirciò nel corridoio, c’era un gruppo di alieni che parlavano tra di loro agitati, poi sopraggiunse un altro alieno, era riconoscibile grazie al colore blu sulla testa, disse qualcosa e la maggior parte, in silenzio, lo seguì lasciando alla porta cinque guardie… troppe. Sam, che aveva seguito tutto attraverso di lui, gli propose un piano, Jack annuì e lei ritornò veloce nella stanza. Quando uscì dalla stanza aveva le sembianze di Jack. Il Jack originale si stesa a terra. Entrambi percepivano la tensione, se il loro piano falliva era difficile che ne sarebbero mai usciti. Sam uscì alla vista delle guardie “Due qui!” Sperò che capissero e sperò che come sulla Terra i subalterni reagissero ad un tono di comando senza fare domande. Trattenne il respiro, ma poi due di loro si avvicinarono anche se apparivano guardinghi, cosa difficile da affermare visto quanto erano diversi, Sam abbassò il collo della maglietta per mostrare il dischetto poi fece un cenno verso Jack steso a terra “Dobbiamo portarlo fuori…” Poi per buona misura aggiunse “La donna ci è sfuggita, per ora”. Non provennero domande e Sam rimase in silenzio, i due alieni sollevarono Jack e si avviarono verso la porta, Sam li seguì con la massima calma. Solo Jack sapeva il turbamento che la agitava e che lui stesso provava, avevano già vissuto esperienze rischiose, ma qui stavano davvero sul filo del rasoio, il minimo errore, un piccolo colpo di sfortuna e sarebbero stati scoperti. Jack le impose di smetterla di elencare i componenti della tavola degli elementi, capiva che era il suo modo di abbassare la tensione, ma stava iniziando a saperli anche lui e questo era troppo! Sam si rilassò grazie alla semplice finta insofferenza e lo ringraziò, era tra le braccia di due alieni, immobile e riusciva ancora a rassicurarla! Quando furono abbastanza lontani, lo avvertì e Jack che fece un brusco movimento facendo cadere i suoi due custodi, Sam non si fece pregare e prima che potessero reagire, li aveva colpiti entrambi con la loro arma, poi si misero a correre verso il bosco, di comune accordo deviarono e facendo un vasto giro si ritrovarono alle spalle dell’edificio. Si acquattarono su una collinetta per osservare i movimenti, gli alieni entravano ed uscivano in grossi gruppi, Sam e Jack si chiedevano cosa avesse provocato tutta quell’agitazione e soprattutto il rumore che avevano sentito, poi udirono di nuovo un forte boato, un po’ più lontano del primo, si scambiarono uno sguardo sorridendo, quello era molto probabilmente del C4. Rimasero sdraiati, osservando la reazione degli alieni per alcuni minuti, poi udirono un rumore alle loro spalle e si voltarono all’unisono, Jack puntando l’arma, che Sam gli aveva consegnato, davanti a loro comparve un esterrefatto Daniel. Poi spuntò Teal’c che puntò verso di loro la sua arma. Daniel lo imitò e Jack stupito alzò la sua. “Che diavolo…?” Iniziò a chiedere, poi fu raggiunto da un pensiero di Sam che sembrava divertita, immediatamente capì anche il perché. Abbassò l’arma e si voltò verso Carter, che aveva ancora le sue sembianze e la vide togliersi il discetto e ricomparire. Teal’c abbassò la lancia e Daniel fece altrettanto. “Ottima idea il C4!” Teal’c inchinò leggermente la testa poi intervenne Daniel “Che cosa è successo?” “Il solito… direi che non c’è tempo è ora di andarsene” Detto questo si alzò e si incamminò poi si fermò, scambiò dei rapidi messaggi con Sam che rispose nella stessa maniera poi alzò le spalle, Teal’c e Daniel li guardavano incuriositi “Jack… perché hai ancora quella roba sulla testa” Jack si sfiorò la fronte, non ci aveva neanche pensato, fece un gesto di noncuranza “Teal’c ti dispiace fare strada… noi eravamo incoscienti quando siamo arrivati qui e non ho la più pallida idea di dove sia lo Stargate” Teal’c annuì poi si mise in testa, Daniel che chiudeva la fila non poté non notare lo strano comportamento di Sam e Jack che sorridevano apparentemente senza motivo oppure facevano gesti come se fossero nel pieno di una conversazione, vide persino Jack colpirsi la fronte con una mano e Sam sorridere di gusto per uno scherzo che chiaramente solo loro vedevano. Incontrarono diverse truppe aliene, ma Teal’c ormai conosceva il territorio e seppe come aggirarle. La notte li colse che erano ancora a diverse ora di marcia dallo Stargate e Jack fece cercare un posto per accamparsi, era troppo pericoloso avanzare ancora, rischiavano di finire senza accorgersene in un gruppo di alieni. Trovarono un posto adeguato vicino ad un ruscello, era facilmente difendibile e un solo uomo di guardia poteva vedere arrivare il nemico da lontano. Vi si sistemarono per la notte.

 

 

Kloe2004: credo che da svegli sia tutto più interessante… concordi? Non penso che Sam abbia ancora intenzione di colpire Jack… anzi direi che tutto questo stress faccia un bel po’ di bene!

 

Ramo87: Grazie! Spero ti piacerà fino alla fine!

 

23jo: Wow! Dai così arrossisco! Grazie mille, come al solito sei troppo gentile!

 

Cipollina: Direi che ci hai preso l’idea è proprio quella! E in effetti ora chi se li toglie più quei simpatici aggeggini!

 

 

  
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