Titolo: l' Augurio
Autore James Juniper
Tradotto da Freya
Parte 1/?

Il telefono stava suonando di nuovo ed il bel aristocratico rispose
affrettatamente.
"Pronto?" Disse nel ricevitore. Era in ritardo, non che realmente
importasse, considerato il fatto che lui era il proprietario della intera
società.
"Draco? Ciao, sono Aster Straeh, sto chiamando solo per
congratularmi con te per il tuo ultimo successo."
Draco aggrottò le sopracciglia e tentò di afferrare la tazza di
caffé, bilanciando contemporaneamente la sua valigia sul ginocchio e
sistemandosi la giacca.
"Il dipinto o il libro?" disse lui.
"Il dipinto chiaramente, non sono ancora arrivata a leggere il libro, ma
sono sicura che è sicuramente un bel lavoro!"
"Sì, puoi tagliare corto? Sono in ritardo."
"ok, aspetto ansiosamente la nostra riunione ad agosto, e di nuovo,
congratulazioni, è un opera d' arte."
"Veramente? Io pensavo fosse brutto." Rispose lui ed appese il telefono
nel
bel mezzo della risata della donna.
Lasciò il suo appartamento e si diresse nell? enorme garage.
quello spazio era indubbiamente di un tri-miliardario ,
con più di cinquecento macchine, la maggior parte mai utilizzate.
Scelse una convertibile nera e lucente.
Velocemente, si avviò lungo l'autostrada diretto al suo ufficio.
L'edificio, costruito espressamente da lui per la sua società, era
alto quarantacinque piani, di un blu traslucido.
Giunto d'innanzi ad esso,scese dall'auto e diede le chiavi al
valletto.
Entrato, fu circondato immediatamente da persone su tutti i lati,
venendo sommerso da richieste di favori, conferme, opinioni e più.
Lui li ignorò tutti ed entrò nell'ascensore che l'avrebbe condotto sulla
cima all'edificio.
L'ultimo piano,era infatti, completamente addetto ai suoi uffici.
Una finestra enorme,che correva lungo l? intera lunghezza dell?ufficio,
alle spalle della sua scrivania, d'innanzi all'elevatore,
permetteva una splendida vista della campagna.
Mise la borsa sulla scrivania e sedette sulla più costosa
poltrona dell? agenzia. Perché, si chiedeva, doveva venire a lavorare se

desiderava restare a casa?
Sospirando, pigiò un bottone "Diamond, ci sono
comunicazioni?" chiese.
Diamond era la sua segretaria e probabilmente l'unica donna
nell'edificio con cui lui non aveva dormito. Non perché non fosse
attraente, no, no, era molto attraente, ma era anche la
miglior segretaria che l'enorme stipendio potesse assicurargli, e
lui non aveva voglia di licenziarla se lei non avesse accettato il fatto
che non voleva una storia che andasse oltre il sano sesso.
Lui aveva già licenziato molte ragazze per quella ragione,
guadagnandosi il nomignolo di Playboy aristocratico o bastardo senz'anima.
"Sì," rispose Diamond. "Lei ha 155 comunicazioni per la mattinata e
15 offerte di pranzo??"
" vere comunicazioni?" Lui l'interruppe, sapendo che avrebbe capito perfettamente

quello che lui voleva dire.
"Sì, la Signorina Parkinson vuole che lei sappia che è realmente
un bastardo e la signorina Dele dice di essere spiacente di non
esser riuscita a soddisfarla."
"Ah, pensi scopriranno l'una dell'altra?" chiese passandosi una mano
attraverso i capelli.
"Sì, Dele come le altre quattordici ragazze con cui scambia rapporti? equivoci.
Oh, e sua
madrel? ha cercato."
"Ok, grazie. Bene, puoi tentare di trovarmi qualcuna per domani sera?
Penso che Sapphire non verrà a cena con me."
"Cosa sicura, Sig. Malfoy." Diamond ritornò nel suo ufficio e lo
lasciò al suo lavoro.
Poco dopo le porte dell'elevatore si aprirono sull'ufficio di
Draco, facendo apparire una donna a dir poco attraente e sexy.
Draco spinse di nuovo il bottone. "Diamond? Annulli
l'ultima richiesta."
"Sì, Sig. Malfoy."
Draco ammirò la donna dagli scuri capelli che si avvicinava alla sua
scrivania.
"Cosa la porta da me, signorina Silver?" chiese gentile.
Spade Silver era forse l'unica donna che non aveva licenziato
dopo aver dormito con lei, soprattutto perché lei lo stava usando
per lo stesso scopo, solo alleviare la solitudine per un po? di
tempo. Lei era davvero la sola che non aveva mai chiesto che loro diventassero:
`qualche cosa di più. '
"I tuoi archivi," rispose lei, sedendosi sulla scrivania e mettendo in
mostra la molto, molto corta gonna e una camicia tagliata bassa.
La donna gli diede le cartelle di file che aveva portato. "il Sig. Rindle
ha tagliato
la distribuzione dei nostri prodotti perché hai
dormito con sua figlia."
"Oh sì?"
"il Sig. Ross ti ha cacciato via dal suo consiglio perché hai sedotto
sua moglie."
"ma Se è stato anche maledettamente facile ?"
"Ed il Sig. Kado ha rescisso la sua associazione con te perché
l? hai ingannato."
"OK poi, qualche nuova buona?"
"Le azioni sono cresciute." Lei disse indicando un depliant blu
sulla scrivania. "Anche se solamente di cinquanta centesimi."
Draco sorrise furbescamente. "Ehi con tutto quello che mi hai appena
detto, è molto,no?"
"Giusto." Concordò Spade e fece per andarsene, ma Draco si alzò dalla
sua scrivania e la fermò.
"Perché tutta questa fretta?" disse mettendo le mani sulla sua
sottile vita.
Spade non esitò un attimo e se ne liberò . "Cosa vuoi Malfoy?"
"La cena, alla festa di domani notte."
Spade roteò gli occhi. "Io sto uscendo con qualcun' altro."
"E all'ora? Non puoi annullare? Digli che il `Playboy
Aristocratico ' ti ha richiesto umilmente come scorta."
"Sapphire e Pansy si sono scoperte ?" disse ,
indovinando immediatamente.
Draco sospirò, ed avanzò di nuovo verso di lei. "Sì, e secondo
Diamond, anche le altre quattordici hanno capito."
"Hm, un vero colpo."
"Cosa?"
"Solamente quattordici?"
Draco restrinse i suoi occhi. Spade aveva un sorriso divertito.
"Bene Malfoy, sono spiacente ma io davvero ho iniziato una storia seria."
Gli occhi di Draco si allargarono. "Tu? Tu, tra tutte le persone in una
relazione seria?"
Spade roteò gli occhi spazientita. "È così difficile da credere?"
"sì?e?"
"Bene! forse ci vedremo là, ok?" lo interruppe lei,continuando a camminare
versol? ascensore, spinse il bottone ed aspettò.
"Chi stai vedendo?" le chiese Draco curioso e Spade sorrise con un bagliore
divertito negli
occhi. "La tua segretaria." Rispose entrando nell'elevatore.
Draco quasi cadde a terra.
Alla fine della giornata, Draco era esaurito.

Fu veramente contento
di essere finalmente a casa.
Non che facesse qualche cosa di stancante a lavoro?
Fondamentalmente, si limitava a stare seduto...
Prese una bottiglia di vino dal frigorifero e Si versò un bicchiere camminando
fino alle finestre del patio
che mostravano il cortile posteriore, dove si celebravano le feste
Bene, non aveva nessuna accompagnatrice per la prossima notte, ma era
sicuro che Diamone glie ne avrebbe trovata facilmente qualcuna.
Anche se gli aveva detto
di annullarlo, lei era insieme a Spade, quindi avrebbe dovuto sapere che
Spade avrebbe rifiutato.
Sentì improvvisamente un bagliore di lampo ed un forte rumore,come
di un albero che precipita.
Aprì le porte di vetro del patio e uscì fuori.
Lui di scatto le porte di vetro, prese un ultimo sorso dal bicchiere e l

si diresse verso la fonte del suono.
Trovò l'albero da cui era giunto il rumore.non sembrava esserci nulla di
strano.
Poi notò qualche cosa sull? albero. Cercò di
vedere attraverso la pioggia che stava cominciando a scendere.
Notò?UNA PERSONA!?! Decise immediatamente di scalare
l'albero. Arrivò vicino, e capì di non essersi sbagliato.
Sembrava svenuta. su un albero!?
Draco guardò più da vicino e si accorse di come era bella la
persona in questione. C'era un qualche strano bagliore dorato che lo circondava
e aveva dei bellissimi capelli neri e disordinati. Draco arrivò quasi a
toccare
quella splendida creatura,quando il ramo si ruppe.
"Merda!" gridò Draco mentre lui e quella etera creatura precipitavano verso
il terreno.
"Grande, questo mi lascerà una bella contusione." disse guardando il
suo braccio e toccando la coscia.
Lui poi si volse verso la persona che giaceva poco lontano da lui.
Notò solo in quel momento che era un maschio. Draco l'andò a prendere e
sollevandolo fu sorpreso di
trovarlo così leggero. Il giovane si strinse istintivamente verso il
calore che il corpo di Draco emanava e questo sentì qualche cosa
stringersi nel suo stomaco.
Notò che il bagliore dorato stava affievolendosi e la carnagione
del giovane divenne più vicina ad una persona normale.
Portò il giovane dentro.