Misunderstandings
Apro
di scatto gli occhi, trattenendo il fiato a causa della paura e avvertendo
qualcosa urtarmi il gomito. Riesco a ritornare completamente alla realtà non appena
mi rendo conto del disastro che ho combinato.
-
Cazzo…
- impreco sottovoce, chinandomi a recuperare la catasta di libri che ho urtato
nel risvegliarmi di colpo dall’ennesimo incubo che ho avuto.
Ho
ancora il cuore che mi batte all’impazzata… se non avvertissi
nitidamente il fondoschiena intorpidito ben aderito alla sedia mi sembrerebbe
quasi di star correndo ancora…
Di
nuovo. Ho sognato di nuovo di scappare, di essere inseguita da… bah… un’ombra,
una forma indefinita che protende le braccia verso di me, procurandomi la pelle
d’oca anche adesso che sono sveglia.
Com’è
frustrante sognare di scappare! Per un brevissimo lasso di
tempo, nel sogno, avverto la necessità di fermarmi a guardare da chi sto
scappando… ma alla fine la fifa – che io tendo accuratamente a definire invece
“istinto di sopravvivenza” per non farmi arrivare il morale a terra più di
quanto già non lo sia – ha il sopravvento.
Eppure
qualcosa mi dice che anche se riuscissi a voltarmi e a
guardare il mio inseguitore, molto probabilmente non vedrei niente… se non,
forse, una forma dai lineamenti femminili.
Kalì.
È
lei il mio incubo, dopotutto… e ciò basta a spiegarmi il perché di tutti questi
risvegli traumatizzanti. Scappo da un qualcosa di cui non conosco nemmeno la forma…
perché in fin dei conti, discorsi eroici a parte, me la faccio
sotto.
Sospiro
pesantemente, mordendomi poi il labbro inferiore e continuando a recuperare i
tomi volati giù dal tavolo sul quale precedentemente
erano ordinatamente posizionati, maledicendo il genio che me li ha posizionati
così vicino!
…
e naturalmente dovevo anche urtare la testa sotto al tavolo.
Nulla da fare… non si diventa tanto facilmente come
me… ci si deve solo nascere in certe condizioni…
…
La
persona che ho di fronte solleva il volto dal tomo che stava consultando quel
tanto che basta a ricambiare il mio stesso sguardo perplesso. Semmai si possa parlare di “sguardi” e “perplessità” con…
-
Cosa…
? – chiedo confusa, rendendomi conto di essere rimasta con la bocca aperta
troppo a lungo. – Dov’è…? - . Saga. Dov’è Saga? E soprattutto: quando
recupererò la facoltà di parlare?
-
È
andato via un’ora fa, aveva
altre faccende di cui occuparsi – risponde nel suo classico tono monocorde il
mio interlocutore, come un automa.
…
Mi
gratto il mento distrattamente, facendo vagare lentamente lo sguardo attorno a
me, constatando – con un certo disappunto - che io e lui siamo le uniche anime
vive presenti nell’immensa biblioteca della tredicesima.
…
Inspiro
profondamente, tentando di allentare la tensione.
-
Mi…
mi spiace essermi addormentata… - quasi sussurro, sperando comunque
di esser stata abbastanza udibile, dal momento che era quella l’intenzione …
I
suoi occhi rimangono incollati alla pagina che sta consultando.
-
Ricordi
il motivo per cui sei sussultata? - .
La
sua voce giunge alle mie orecchie come una stilettata. Così fredda…
-
Il
solito – rispondo sbrigativamente, abbassando gli occhi per non dover più incrociare
i suoi.
Quando l’istinto mi fa rialzare lo
sguardo… noto il suo volto diafano leggermente rivolto verso di me.
Abbasso gli occhi, automaticamente,
afferrando con agitazione un libro qualsiasi accanto a me e prendendo a
sfogliarlo distrattamente, cercando
così di non dar l’impressione di esser turbata… ma riuscendo a fare, molto
probabilmente, il contrario.
Improvvisamente
un gesto secco della sua mano attira la mia attenzione, distogliendomi dalle mie elucubrazioni…
Ha
chiuso il tomo che stava consultando.
-
Shaka
– pronuncio prima che il raziocinio me lo impedisca… pentendomene poi subito
dopo. Che mi salta in mente?
Com’era
ovvio che accadesse, ormai voltatosi e datemi le spalle, volge appena il capo al di là di una di quest’ultime,
indicando così di starmi ascoltando… ma io non so cosa dire.
-
…
vai via? – chiedo con un filo di voce, intendendo in realtà porre un “perché”
dinanzi alla domanda.
Se non fossi così impegnata a pensare febbrilmente a
cos’altro dire per trattenerlo, adesso sarei più che sicura che quello che mi è
sembrato fuoriuscire dalle sue labbra fosse un sospiro.
…
-
Mi
sembra ovvio – lo sento poi rispondere alla mia domanda nel momento in cui
abbasso la testa, rassegnata, sollevandola per puntarla di nuovo sulla sua
schiena.
-
Perché? – non posso fare a meno di chiedere,
incapace di vedergli compiere quel gesto. Sono tante le cose che vorrei dirgli… ma non riesco ad esprimerne neanche una.
Non
mi aspettavo di dover vivere una situazione che coinvolgesse
me e lui da soli dopo tutto quello che…
…
Ed
evidentemente deve essersi accorto che non sono a mio agio con lui… ma continuo a non comprendere…
-
Abbiamo
entrambi un lavoro da sbrigare e una situazione di tensione non gioverebbe a nessuno dei due – mi risponde sbrigativamente,
sorprendendomi.
-
…deve
esserci necessariamente tensione tra di noi? – trovo
il coraggio di chiedergli, seppur ancora con voce flebile.
Perché sono consapevole di aver sparato
l’ennesima stronzata.
Mi
dichiara il suo amore - seppur a modo suo - per giunta
baciandomi, ed io lo ripago rispondendo al bacio ma pensando ad un altro. E adesso mi aspetto anche che si comporti come nulla fosse
accaduto. Bella stronza egoista che sono.
Il
rumore conseguito allo spalancarsi delle porte della biblioteca della
tredicesima mi fa ritornare coi piedi per terra…
costringendomi a risultare impassibile quasi quanto l’uomo che ho davanti.
Shaka accenna un leggero saluto col capo
come suo solito quando Mu lo saluta, nello stesso identico modo, venendo poi a
sedersi accanto a me, non prima di avermi carezzato dolcemente il capo per
rendermi nota la sua presenza.
Ancora
a disagio, cerco di mascherare questo stato d’animo voltandomi – dando così le
spalle a Shaka – e sorridendo gioviale al custode
della prima casa… che mi fa gelare il sorriso sul volto.
…
Quando
i suoi occhi – precedentemente socchiusi – si riaprono
e mi osservano interrogativamente… mi rendo conto di
essere indietreggiata… impedendogli di baciarmi.
…
-
I
volumi del terzo scaffale li ha Dohko – sento
pronunciare improvvisamente Shaka… che, in cuor mio,
ringrazio – seppur paradossalmente - per avermi tirata momentaneamente fuori da
questa situazione. – Quelli del secondo li prendo io – c’informa,
salutando nuovamente con un cenno del capo, questa volta entrambi, e avviandosi
verso la porta.
Una volta sparito, l’espressione di Mu – da pura
cordialità – prende a riconcentrarsi su di me, cercando insistentemente i miei
occhi… che io mi premuro di rivolgere altrove… da brava codarda quale sono!
-
Come
stai? – mi chiede dopo un po’, nel suo classico tono gentile, mentre io fingo
di essere impegnata a cercare qualcosa nell’indice del libro che ho davanti,
con uno pseudo sorriso da “non-chiedermi-nulla-ti-prego-non-so-che-inventarmi”
stampato in faccia…che io tendo, però, a far passare per un sorriso rilassato.
In maniera poco credibile, naturalmente.
-
Bene
– indugio nel rispondergli, ben consapevole di averci messo troppo tempo per
farlo. Lui,
infatti, non distoglie lo sguardo da me nemmeno per un attimo. – Beh, gli
incubi non mi lasciano in pace, ma… - .
-
Scusami
- .
…
decido di voltarmi verso di lui, lentamente, tentando di capire cosa sia successo.
-
Non
intendevo metterti in imbarazzo - .
In
imbarazzo…?
…
-
Tu
non… - tento di dire, non trovando però le parole. Tu
non, cosa? Tu non c’entri nulla, sono io che non me la sento di baciarti
davanti a Shaka ben sapendo cosa possa significare
per lui assistere ad una scena simile?
…
dannazione.
Prima
che riesca a trovare le parole giuste per esprimermi,
Mu mi afferra delicatamente una mano e me la bacia, sorridendomi, facendomi
così intendere di non preoccuparmi a trovare una risposta… mentre il senso di
colpa galoppa incontrastato, facendomi abbassare nuovamente lo sguardo.
-
Cosa dicevi a proposito degli incubi? – mi
viene in soccorso il cavaliere dell’ariete, cambiando discorso. Non avendo alcuna idea su come affrontare il discorso che tentavo in
tutti i modi di apprestarmi a fare, decido di cogliere la palla al balzo.
-
Fondamentalmente
niente di nuovo – dico, per poi sospirare. – Stessa
storia di sempre, ma credo che questa volta siano chiari segnali di spossamento
psicologico… tanto per cambiare – decido di scherzarci su, vedendolo sorridermi
con una leggera punta di disapprovazione in viso.
Per
lui sto affrontando questa situazione egregiamente…ma
la sua valutazione non è certamente obiettiva, dunque non fa carta.
Sorrido
a mia volta, soffermando lo sguardo su ogni particolare del suo bel viso
gentile, afferrandogli delicatamente il volto con entrambi le mani e
sporgendomi verso di lui…
Un
tossicchiare imbarazzato c’interrompe prima ancora che le nostre labbra si
sfiorino, facendoci voltare la testa verso l’entrata della sala.
-
Perdonate
il disturbo – si scusa Dohko, avanzando lentamente nella sala per darci il
tempo di ricomporci, durante il quale ho avuto modo di
osservare il volto di Mu andare in fiamme.
Beh,
involontariamente adesso siamo pari. Anche se non è
proprio la stessa cosa.
Trattengo
forzatamente una risata, concentrando il mio sguardo sul cavaliere della
bilancia che, depositati dei libri sul terzo scaffale – quelli a cui si
riferiva Shaka probabilmente – si accinge ad
abbandonare la sala.
-
Ah,
Mu – esclama Dohko, ritornando sui suoi passi. – La riunione di stasera è stata
anticipata di un’ora - .
Apparentemente
incurante della comunicazione, improvvisamente focalizzo la mia attenzione
sulla frase del cavaliere di Libra non appena quest’ultimo
abbandona definitivamente la sala.
-
No… - mi lascio
sfuggire, sconsolata, comprendendo cosa comporti.
Mu
si gira a guardarmi, inarcando le sopracciglia, visibilmente sorpreso dal mio pseudo gemito contestatario.
-
Niente
– mi affretto ad aggiungere, rendendomi conto che fondamentalmente la mia
potrebbe risultare una contestazione superficiale. Ma
il suo sguardo, stavolta, sembra non voler abbandonare il mio fino a quando non mi sarò spiegata.
-
È
che… - inizio, prendendo ad arrossire prima ancora di dare delle spiegazioni. -
…contavo di… beh… stare un po’ insieme - .
E che ti basti e avanzi, Grande Mu, come spiegazione.
Diamine,
non voglio credere che sia l’unica a cui manchi un po’ d’intimità. E per
intimità intendo coccole, anche se
ogni volta che associo questo termine alla faccia di Milo – che è la persona
più spudorata che conosca – capisco quanto possa essere
facilmente fraintendibile come termine.
Ma no, io e Mu…
Insomma
no.
…
anche se quella sera in cui portò una mia mano al suo petto per farmi sentire
quanto battesse il suo cuore… beh… ci sfuggì un tantino la situazione di mano.
A
giudicare dal caldo che sto avvertendo il mio volto
deve essere diventato incandescente… ma tu guarda che razza di pensieri devo
fa-…
- Mi dispiace – mi sussurra il cavaliere
di aries avvicinandosi pericolosamente al mio volto,
avvolgendo entrambe le mie mani con le sue e conducendole alla bocca per
baciarle. – So di essere stato poco presente in quest’ultimo
periodo, ma le riunioni sono fondamentali - .
Già, anche se non riesco pienamente a
comprendere in che senso siano fondamentali. Insomma, sono indubbiamente utili,
confrontare più teste in maniera abbastanza frequente prima o
poi darà i suoi frutti…
…
No,
la verità è che queste riunioni non servono a un cazzo. Infiniti bla, bla, bla trita e ritrita che
fondamentalmente non fanno altro che far venire
l’emicrania a chi vi partecipa.
-
Potreste
proporre a Saori un’interruzione dei synagein… - azzardo, cogliendo subito il cambiamento
improvviso del suo sguardo, che sembra essersi quasi scandalizzato. - … almeno
fino a quando non avrete nulla di concreto da comunicarvi, Mu! – aggiungo,
facendogli così intendere cosa esattamente intendessi,
vedendo nuovamente il suo volto cambiare espressione, tramutandosi in uno
sguardo determinato.
-
Non
ci riuniremmo se non lo considerassimo necessario - .
-
Mh,
necessario a cosa? – gli chiedo dunque, avvertendo una sua mano abbandonare le
mie e indicare alcune delle librerie presenti, dagli scaffali vuoti.
-
Intere
generazioni di professionisti hanno scritto quei libri, e ritengo fuori
discussione che la loro conoscenza possa rivelarsi
inutile - .
Sospiro
profondamente, distogliendo lo sguardo dal suo, sconsolata, e prendendo a
cercare un tomo che stavo consultando poco prima che mi addormentassi.
-
Non
ho mai considerato i vostri tentativi di approfondimento
sulla materia inutili - .
-
Ma
contesti la necessità di scambiarci informazioni grazie ai synagein
- .
-
Esattamente!
– replico ostinata, lasciandomi andare ad un ennesimo sospiro – questa volta liberatorio – quando riesco a trovare il volume che
m’interessava. – Contesto l’inutile dispendio di
energie a cui vi sottoponete - .
Prima
che possa replicare a sua volta, sfoglio velocemente
il tomo fino a quando non ritrovo il paragrafo che m’interessa, per poi
mostrarglielo.
…
e non mi sfugge l’ombra che gli attraversa gli occhi,
turbandolo.
-
Secondo…
- sollevo leggermente il libro che ha ora tra le mani Mu, leggendone il nome
impronunciabile dell’autore. - …questo tizio – capitolo infine. – Un’ipotetica
reincarnazione di Parvati dovrebbe assumere le fattezze della divinità che reincarna. Ora, premettendo che io
non arrivo neanche lontanamente alla bellezza di quest’ultima…
- mi blocco, vedendo lo sguardo di Mu sollevarsi lentamente dal tomo e passare
in rassegna ogni parte del mio corpo e del mio viso… facendomelo andare in
fiamme.
-
Consentimi
di dissentire – quasi sussurra, allungando la mano che non regge il libro per
avvolgermi delicatamente una mano, prendendo ad accarezzarmene il dorso con il
pollice, mentre il suo sguardo ritorna al tomo ed io tento di non andare in iperventilazione. – Continua – m’incita
poi a fare.
-
…
Qualora Kalì si svegliasse –
riprendo, dopo essermi schiarita la voce. – Il corpo che ospita
la divinità dovrebbe subire delle mutazioni a causa di un particolare processo…
- m’interrompo, allungandomi verso di lui per voltargli la pagina di riferimento,
per poi gesticolare in maniera molto vaga, a fargli intendere che non ricordo
esattamente per filo e per segno il procedimento lì descritto. - … che coinvolge l’aura dell’essere umano che funge da scrigno e
il cosmo della divinità. – riassumo, distogliendo lo sguardo
dall’illustrazione di Kalì e concentrandolo sul volto
di Mu, contratto in un’espressione seria e tesa.
Avvolgo
entrambe le mani attorno alla sua, carezzandone dolcemente le dita, finchè non riesco ad attirare
nuovamente la sua attenzione.
-
Beh,
come vedi niente pelle bluastra e altre braccia che mi escono dai fianchi –
scherzo, cercando di smorzare la tensione e vedere un sorriso affiorare sul suo
volto… ma tutto ciò che ottengo è, sì, un sorriso, ma
amaro.
-
Per
concludere… ciò che prima cercavo di spiegare è che,
per quanto tutte queste persone abbiano tentato di studiare il fenomeno della
reincarnazione… nessuna di esse lo è mai stata. - .
Gli
occhi di Mu tornano a riconcentrarsi sull’immagine di Kalì
che riporta il tomo.
-
Quindi…
non è affatto inutile che voi tentiate di
documentarvi, solo che è chiaro che le informazioni che memorizziate non possano
mai essere attendibili al cento per cento… non possano mai esservi
concretamente utili… - .
Faccio
perdere lo sguardo nel vuoto, in un punto imprecisato alle spalle di Mu,
venendo colta improvvisamente da una sorta d’illuminazione…forse…
-
No
- .
Monosillabo
secco, che mi fa sobbalzare e ritornare con lo sguardo sull’uomo che ho
davanti, che sembra stia perforandomi con quelle iridi dal verde intenso che si
ritrova.
-
…
non posso distrarmi un attimo, eh? – chiedo retoricamente,
riferendomi al fatto che non ci abbia pensato su due volte a leggermi nel
pensiero in un momento in cui avevo lasciato cadere momentaneamente la barriera
mentale.
Il
suo sguardo torna ad addolcirsi, mentre la mano che
sorregge il tomo chiude quest’ultimo con un colpo
secco e raggiunge il mio volto, prendendo a carezzarlo lievemente.
-
Non
accadrà…-.
Sospiro
profondamente.
Anche
a me piacerebbe esserne così tanto sicura.
Prima
ancora che i miei pensieri si riconcentrino troppo
sulle orribili prospettive che vedono avverarsi le supposizioni del dannato
paragrafo che ha attirato la mia attenzione, avverto una mano di Mu andare ad
appoggiarsi delicatamente su una mia guancia, per poi avvolgermi la nuca e
condurmi verso il suo volto…
-
Oh…
scusate! – esclama la voce di un Aldebaran imbarazzato che, a giudicare dai
rumori che seguono alla sua entrata nella biblioteca, deve aver fatto cadere
qualcosa.
Riapro
gli occhi nello stesso momento in cui li riapre anche Mu, scoppiando a ridere
insieme a lui per l’ennesima interruzione.
*********************************
Sbadiglio
sonoramente, conducendomi solo alla fine dell’atto una mano alla bocca,
intravedendo subito dopo Camus lanciarmi uno sguardo
ammonitore di sbieco.
-
Che c’è? – gli chiedo, in procinto di
farne un altro.
-
Aspetta
almeno di essere uscito dalla tredicesima - .
-
Perché? Credi sia in grado d’identificarmi?
Fino a prova contraria potresti essere stato anche tu – scherzo, vedendolo
sorridere divertito subito dopo.
-
‘Notte, ragazzi! - .
Provo
a rispondere ad Aldebaran ma uno sbadiglio mi riempie
nuovamente la bocca, così sollevo una mano per salutarlo, mentre Mister Ice,
accanto a me, si limita a rivolgergli uno dei suoi soliti cenni col capo.
Che
poi non è che disponga di svariati cenni, è
l’interpretazione che varia.
Lo
stesso cenno sta per: “Buongiorno”, “buona sera”, “buona
notte”, “arrivederci”, “addio”, “accomodati”, “non provarci nemmeno”, “ti
uccido”… Ouch!
-
Ehi!
– protesto, cercando di rimanere serio e trattenere la
risata.
-
E la gomitata per cosa sta? - .
-
“Ti
pesto?” - .
-
Promosso,
Scorpio – mi rende noto Camus, scuotendo la testa quando io scoppio a ridere di
nuovo.
-
Buona
notte a tutti – ci saluta Aioria, venendo ricambiato
subito dalla maggior parte di noi… no, mi correggo.
La
maggior parte di noi se l’è già filata… sono così
rintronato da non essermene accorto? All’ennesimo sbadiglio, suppongo di sì.
Oh,
Athena.
Cosa vedono i miei occhi…
-
Che fai? – mi chiede Camus
seccato, quando poggio un mio braccio grossolanamente su una sua spalla,
impedendogli di avanzare.
-
Mi
godo la scena… - .
A
quel punto il cavaliere di Aquarius
si volta, guardando nella stessa direzione verso cui sono diretti i miei occhi.
- Ehi! – protesto nuovamente
quando una sua mano va a chiudersi attorno ad un mio polso,
trascinandomi lontano da lì come un peso morto.
- Pur finirai col combinare qualche
guaio… – mi spiega Camus nel suo classico modo
spicciolo, trovando non poca difficoltà nello spostarmi a causa della mia
profonda reticenza ad allontanarmi da lì.
- Non mi sembra che tu abbia bevuto
qualcosa di diverso dall’acqua durante la riunione, Milo – ci si avvicina Dohko
improvvisamente, allontanandosi dal duo
che aveva attirato la mia attenzione.
- La stanchezza riesce a metterlo fuori
uso più della sangria di Shura… - borbotta Camus accanto a me, continuando a reggermi e a tenermi
sufficientemente lontano dai cavalieri su cui i miei occhi si depositano nuovamente,
per poi spostarsi sul volto del cavaliere di Libra, davanti a me, che ha chiuso
gli occhi, evidentemente per aver compreso quali siano i miei pensieri.
- Cosa ti spinge a cercare una verità
che non ti riguarda? – mi chiede ad un certo punto, dopo aver sospirato.
- Curiosità, direi – gli rispondo
sinceramente, spostando nuovamente gli occhi da lui ai due e dai due a lui.
- Non è sufficiente per ficcanasare
nella vita degli altri, direi – mi fa il verso lui, riprendendomi bonariamente.
A quel punto mi sento in dovere di mettere i cosiddetti puntini sulle “i”.
Punto
i miei occhi nei suoi.
-
Il
“ficcanasare”, come lo chiami tu, non implica lo “sparlare”… due delle tre
persone di cui voglio delle informazioni sono miei amici…- .
Dohko,
di tutta risposta, inarca un sopracciglio, con scetticismo.
-
Ma
mi hai preso per una vecchia pettegola?! -.
Il
cavaliere di Libra, dopo aver sorriso per lasciarmi intendere di avermi preso
in giro, punta i suoi occhi nei miei, stando ben attento a
incanalare i suoi pensieri solo e unicamente nella mia direzione… facendomi
letteralmente sbiancare.
Spalanco
la bocca, facendo vagare lo sguardo da lui a loro e da loro a lui nuovamente…
-
Fila
– praticamente mi ordina quando capisce di avermi
scioccato, incurante, come me, di Camus, al mio
fianco, il cui sguardo sta – invece – spostandosi da me a Dohko e da Dohko a
me, tentando probabilmente di capirci qualcosa.
Dobbiamo
essere un bello spettacolo visti dall’esterno.
Mi
autoimpongo di non rivolgere più il mio sguardo verso
Shaka e Mu, che nel frattempo stanno
ancora amorevolmente parlando, incuranti del fatto che i loro affari privati
siano stati condivisi in pubblica piazza. Specie il primo.
…
Non posso crederci.
-
Filo
– concordo, lanciando uno sguardo d’intesa al cavaliere di libra, dando una
pacca sulla spalla a Camus a mò
di saluto e urlando un saluto anche agli altri due,
decidendomi a percorrere di corsa le scale.
Devo
assolutamente averne la certezza.
Mi
basta un sì o un no, un sì o un no, un sì o un… eccola!
-
Sh!
– le intimo non appena mi ci trovo di fronte, mettendole una mano davanti alla
bocca per impedirle di urlare. Devo averle fatto
prendere un colpo a giudicare da come ha spalancato gli occhi, terrorizzata. –
Ahi! – urlo subito dopo io, ritirando la mano che ha
impedito alla sua bocca di far uscire anche solo una sillaba, per poi
osservarmene i danni avvicinandomela agli occhi, alla luce di una lampada
esterna alla prima casa. Cavoli, che morso! – Hai delle tenaglie al posto dei denti…
- .
Lei
continua a guardarmi, giustamente, esterrefatta.
-
Ma
ti sei rincoglionito?! – sbraita poi improvvisamente,
facendo un passo indietro e guardandomi dall’alto in basso come uno strano
esemplare vivente da cui stare alla larga. A quel
punto mi limito solamente ad alzare entrambe le mani verso di lei per intimarle
di abbassare la voce, per poi sillabare attentamente la parola “scusa”,
affinché possa calmarsi.
Solo
allora mi accorgo della tazza che regge tra le mani, ma nel momento in cui il
mio sguardo si posa sulle sue mani, sollevate a metà busto, lei conduce una mano
a chiudersi all’altezza del petto la leggera vestaglia che indossa.
-
Conto
fino a tre. Se entro tale termine non mi avrai dato
una motivazione sufficientemente esaustiva per spiegare la tua presenza qui, a
mezzanotte passata: ti castro! - .
-
Shaka
ti ha baciata? - .
Apre
la bocca in una pseudo espressione orripilata… per poi richiuderla ed aprirla di nuovo,
prendendo ad annaspare.
-
Cosa? – mi chiede con un filo di voce,
facendosi nel frattempo di un altro passo più lontana
da me, spalancando gli occhi.
Oh,
Athena.
Questa volta tocca a me spalancare gli
occhi, per poi ridurli a due fessure nel tentativo d’impedirmi di scoppiare a
ridere.
-
Non
posso crederci…- dico tra una risata trattenuta e
l’altra, vedendo gli occhi di Reiko spalancarsi, se possibile, ancor più di prima.
-
Ma che… diamine di domanda è, Milo? – mi
chiede, rimanendo a bocca aperta, basita dal fatto che stia continuando a
ridere.
-
Athena,
che donna! Hai la capacità di risvegliare i morti, tu! – esclamo, prodigandomi
in diversi inchini per renderle omaggio a mo di sfottò, venendo
afferrato improvvisamente per la maglia dalla mano che regge la tazza e venir
coperto di pugni dall’altra.
Continuo
a ridere, incapace di fermarmi, afferrandole entrambe le mani con la mia e
capovolgendo la situazione, neutralizzandola e facendole il solletico con
l’altra.
-
Idiota…
ma che vi siete bevuti al synagein?!
– riesce a chiedermi, non riuscendo a trattenersi dal
ridere anche lei.
-
E brava la nostra Reiko… sei riuscita a
smuovere il cavaliere di Virgo! -.
-
Ma
piantala! Di che diavolo stai parlando?! - .
-
Del
fatto che il tuo volto abbia assunto delle tonalità imbarazzanti non appena ho
associato il nome “Shaka” al termine “bacio”… Athena! Altro che Kalì, questa è
la fine del mondo! – non posso impedirmi di scoppiare a ridere nuovamente,
avvertendo i pugni di Reiko colpirmi vari punti del torace, con un certo
impegno. Devo averla innervosita parecchio.
-
Ok,
smammo! – esclamo improvvisamente, rendendomi conto che sta passando troppo
tempo. – Grazie per l’informazione, spogliati di più e buona notte! – le dico
tutto d’un fiato, afferrandole la testa per baciargliela, facendole un
occhiolino e lasciandola lì su due piedi a inveirmi
verbalmente contro, con tanto di pugno alzato a mò di
minaccia.
Riprendo a ridere, risalendo le scale
velocemente, pensando all’assurda situazione… finchè
non sono costretto
a fermarmi.
Alzo
lo sguardo, trovandomi puntati addosso un paio d’occhi
familiari… ora per niente amichevoli.
Cazzo.
Angolo
dell’autrice…
Come
al solito, no. Non avevo
abbandonato la storia J
ma avevo la storia della mia vita da scrivere e gestire… che ultimamente non
sta ottenendo affatto dei buoni epiloghi.
Non
intendo ammorbarvi, ognuno ha la sua storia da scrivere e gestire dopotutto,
spero solo che stiate tutti bene e che questa storia continui – nonostante i mostruosi
ritardi – ad appassionarvi.
-
erica0501:
costituisce un onore
per me l’essere riuscita a dar voce a un membro appartenente alla cricca
silenziosa J
e mi rende ancora più onorata il sapere che addirittura la passione per la mia
storia t’induca a rileggerla più volte da capo… vorrei poter offrire a te, così
come ad altri come te, una decente puntualità per gli aggiornamenti, ma – con
tutto il cuore – proprio non ci riesco. Se può bastarti, sappi che
indipendentemente possa far passare tra un capitolo e l’altro, non l’abbandonerò J qualora vorrai seguirmi – al costo di essere ripetitiva –
ne sarò onorata *inchino*;
-
Ai91: Shaka presume che Kalì possa manifestarsi in Reiko… non so se con quest’altro capitolo la cosa ti sia più chiara. Siccome
questi benedetti thugs sembrano essere molto
interessati alla povera ragazza… e siccome, nonostante le svariate occasioni,
nonostante qualche ammaccatura riportatele, non le
hanno mai torto un capello, Shaka ha riflettuto sul
fatto che probabilmente il motivo dipenda dal fatto che Reiko, oltre che essere
la reincarnazione di Parvati, sia anche quella di Kalì, dal momento che quest’ultima
venga generata dalla prima, nella religione induista. Spero adesso ti sia più
chiaro J eventualmente non esitare a chiedere
ancora! Sono qui per questo! =D ;
-
ChiaraFilo: … ci son
stati nuovi sviluppi sul fronte sentimentale J spero valgano lo stesso. Come
prenderà Mu l’aver scoperto quel particolare su Shaka?
J
Un
ringraziamento profondamente sentito alle 40 persone che hanno aggiunto la
storia tra le preferite, alle 20 che l’hanno aggiunta tra le seguite e a tutti
i silenziosi lettori! *inchino*
Ci
rileggiamo presto, spero.
Buon
proseguimento a tutti J
[E, se potete, scusatemi ancora una volta…]
HOPE87