Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Bad A p p l e    10/10/2010    3 recensioni
Parlare non è il mio forte, ma questa volta farò un’eccezione e lo farò semplicemente perché tutti devono sapere, perché non devono esserci più dubbi di nessun genere sulla storia di come Hinata Hyuuga tradì il villaggio… o meglio, di come il villaggio tradì Hinata Hyuuga.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Hidan, Hinata Hyuuga, Shino Aburame
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mentre tutto scorre

 

File 04: Fiumi di rancore.

 

 

Pain, il capo dell’Akatsuki.

Ho avuto occasione d’incontrarlo solo poche volte, ma mi sono bastate per mettere in chiaro che quell’uomo ha la capacità di mettere paurosamente in soggezione la gente con cui parla. Se si esclude ciò e la sua moralità un po’ distorta –come quella di tutti, alla fine- resta senza dubbio tra i primi posti nella lista delle persone con cui preferirei avere a che fare.

Curioso, veramente curioso quanto nel giro di un mese io abbia totalmente cambiato il mio punto di vista, fatto sta’ che le persone che fanno parte di quell’associazione siano senza dubbio le migliori che io abbia mai incontrato.

 

 

Il Leader dell’Akatsuki si fece avanti, seguito a ruota dal suo angelo silenzioso, Konan. Odiava le sorprese, e trovare appena fuori dal covo della sua associazione la ragazza che aveva così sconsideratamente tentato di spiarli era, senza ombra di dubbio, una sorpresa. Una brutta sorpresa, considerato il suo attuale umore più nero della pece.

Nessuno parlò, men che meno Hinata, terrorizzata da quell’uomo.

«Vi ho chiesto: Che cosa sta succedendo?» ripeté, sostanzialmente calmo.

Il tono gelido ricordò ad Hinata quello di Hiashi, quindi avrebbe certamente preferito che Pain avesse urlato.

«Ebbene?» li esortò per quella che, lo fece intuire con lo sguardo, era l’ultima volta. Alla fine Hidan si schiarì la voce, «capo, durante l’inseguimento io e Kakuzu abbiamo avuto modo di comprendere che questa ragazza in realtà…»; ma Pain gli fece cenno di tacere.

«Lascia che sia lei a spiegarlo» ordinò, gelido.

Hyuuga sgranò gli occhi a quella richiesta, ma non osò alzare lo sguardo. Fu a testa china, quindi, che prese il coraggio a due mani e proferì quel fiume di parole ed odio che da troppo tempo si teneva dentro.

Più parlava e più l’odio cresceva.

Ad un certo punto temette di venir divorata da tanto astio, quindi si concesse qualche breve secondo di pausa, per poi ricominciare, dovendo ammettere che più che divorarla tutto quel risentimento sembrava darle forza, tanto che riuscì pure a guardare in faccia il viso del Leader, mentre raccontava la parte dell’incontro con Hidan e Kakuzu.

Non tralasciò nulla –nulla!-, nemmeno ciò che le aveva raccontato Uchiha riguardo a Najisa. Quando terminò di parlare si sforzò di non riabbassare gli occhi, cercando di decifrare l’espressione neutra di Pain; non riuscendoci fissò rapidamente la donna che gli stava di fianco, ma pure lei aveva un’espressione indecifrabile.

Intimidita si avvicinò di più, inconsciamente, ad Hidan.

«Akatsuki non è un ritrovo per senza tetto» mormorò Pain, «non accettiamo chiunque» decretò.

Lei sgranò gli occhi, non sapendo cosa fare. Ora che era stata rifiutata cosa sarebbe successo?

In un attimo di lucidità concessole da quel momentaneo panico, si rese conto che Pain non l’aveva ancora rifiutata, le aveva solo spiegato che non si accettava ogni cane randagio che aveva avuto qualche scaramuccia col proprio villaggio.

«Io non sono “chiunque”» frusciò la ragazza, cercando inutilmente di tenere fermo il tono della voce. Riuscì a racimolare un po’ di sicurezza solo quando infilò la mano nel tascapane e ne estrasse un kunai.

Si tolse il coprifronte e con lentezza quasi solenne lo sfregiò.

Un graffietto sul coprifronte, che sarà mai?

Qualcuno di voi potrebbe chiederselo.

Ebbene, quello non era un graffietto, quello era il simbolo che Hinata non voleva tornare indietro, che da quel momento avrebbe messo anima e corpo a servizio di quell’Associazione al solo scopo di potersi, un giorno, vendicare di chiunque l’avesse fatta soffrire.

Pain la fisso e per la prima volta il fantasma di un’emozione gli attraversò il viso: soddisfazione.

Quando parlò, il tono non era più gelido. «Bene, Hinata, benvenuta all’Akatsuki» commentò, conoscendo la grandezza del piccolo gesto appena compiuto dalla ragazza, «l’odio che provi per il tuo villaggio, te l’assicurò, sarà per te la più grande delle armi; ed il fatto che Najisa sia tuo fratello promette molto bene: fu un ninja straordinariamente potente».

«“Fu”?» domando Itachi, scettico.

Pain gli concesse una rapida occhiata di compatimento, «se vuoi convincerti che il tuo sensei sia ancora vivo, affari tuoi; ma un ninja del calibro di Najisa Hyuuga non sparisce nel nulla di punto in bianco».

«Mica ne sarai innamorato, eh, Ita-chan?» lo prese in giro Deidara. Uchiha prima lo fulminò con un’occhiata omicida, per poi tentare inutilmente di chiuderlo dentro a Tsukuyomi; odiava quel maledetto congegno che l’artista s’era impiantato nell’occhio, rendeva inutile ogni suo tentativo di dargli una lezione una volta per tutte.

«Fottiti» si limitò, quindi, a rispondergli.

 

 

Sinceramente non so spiegarmi per quale motivo riposi la mia fiducia nella lealtà e nella capacità di giudizio di quelli che una volta consideravo amici.

Convocai tutti quelli che furono compagni di corso miei e di Hinata all’accademia, aggiungendo alla lista Tenten, Rock Lee e Neji; per rendere l’incontro meno “sospetto” ad occhi indiscreti, chiesi a loro d’incontrarci all’Ichiraku Ramen, per la gioia del gentile signor Teuchi.

«Vi ho chiesto di venire perché ho intenzione di riportare a Konoha Hinata» dissi senza i giri di parole che, personalmente, odio con tutto me stesso, «chi è con me?»

Subito calò un silenzio lungo ed spiacevole; tanto assordante che ne rimasi nauseato, non riuscendo a crederci.

A rompere il silenzio fu Sakura, «Shino» esordì con tono di compatimento, cosa per cui non penso sarò mai in grado di perdonarla completamente. Mai compatirmi, mi manda in bestia. «Tsunade-sama è stata piuttosto chiara in proposito: non autorizzerà nessuna missione di recupero» mormorò.

La guardai con ovvietà, sebbene il mio sguardo fosse completamente occultato dalle lenti scure degli occhiali. «Infatti non l’ho chiesto all’Hokage, l’ho chiesto a voi» dissi.

Naruto sospirò, «capisco come ti senti, giuro che lo capisco perfettamente… ma so per esperienza personale che Hinata non vorrà tornare, esattamente come non è voluto tornare Sasuke» mormorò a sguardo basso, rabbuiandosi. Tutto sommato il suo discorso non faceva una piega, se Hinata non fosse voluta tornare non avrei comunque potuto costringerla, tuttavia non potevo nemmeno starmene con le mani in mano e dimenticarla come se non fosse neanche mai esistita.

«Perfetto: tu e Sakura vi tirate fuori… voialtri?» domandai, deciso.

Chi più chi meno, su tutti passò lo stesso sguardo colpevole. Avevo sperato in almeno in Neji, i cui rapporti con la cugina erano recentemente migliorati parecchio: lui aveva, infatti, l’espressione più combattuta e risentita. Probabilmente temeva ripercussioni attraverso il sigillo.

Avrei voluto riuscire ad essere in un certo senso un po’ “sollevato” per il sincero rammarico presente negli occhi di tutti, ma proprio non ci riuscii; no, quel sentimento venne annegato sul nascere da ondate di rabbia che scorrevano nelle vene come se fossero state veleno.

Per cercare di calmarmi bevvi una generosa sorsata d’acqua dal mio bicchiere, come se ciò avesse potuto lavare via l’ira.

Quando parlai, comunque, la voce risuonò pacata come sempre, con mia enorme sorpresa. «Penso che, tuttavia, questo possa interessarvi» dissi, per poi evocare un particolare insetto tramite la tecnica del richiamo.

«Uno scarabeo?» domandò Tenten, vagamente scettica.

Gli sguardi di Naruto e Kiba s’illuminarono di consapevolezza, cosa che mi strappò un lieve sorriso.

«No, non è uno scarabeo…» esordì Inuzuka.

«E’ un Bikochu!» concluse il biondo.

Io annuii, «non è un Bikochu qualsiasi, è in grado di inseguire qualsiasi odore io gli sottoponga e… ed è riuscito a trovare Hinata e ciò che ha sentito è parecchio interessante. Prima che voi decidiate sul serio cosa fare, vorrei che ascoltaste quanto ha da raccontare Tenka» dissi, indicando l’insetto.

Tra lo stupore generale, Tenka si schiarì la voce e fece un resoconto dettagliato di cos’era successo dall’incontro tra Hinata, Hidan e Kakuzu, fino all’arrivo al covo di Pain.

Il racconto di Itachi su Najisa Hyuuga fu la ciliegina sulla torta.

 

 

 

 

Di nuovo, mi spiace ma non ho tempo per i ringraziamenti (non diventerá un abitudine) La prosima volta, cascase il mondo, recupero i ringraziamenti per il precedente capitolo e per quello prima ancora, riot!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Bad A p p l e