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Autore: Serenity Moon    14/10/2010    9 recensioni
Una strana leggenda trasformerà le loro vite. Una storia che si perde nella notte dei tempi... - Facciamo un bagno?- - A quest'ora? Ma è tardi!- - E' perfetto-. Non seppe resistere a quelle meravigliose iridi azzurre splendenti alla luce della luna.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Adoro dedicare il mio lavoro a qualcuno.

Questo capitolo va a ryanforever,

buon compleanno (in ritardo!)

 

 

Full moon at 2 o'clock

 

 

 

Le indovine hanno sempre ragione...

 

 

 

Strawberry credeva di galleggiare. Lì dove si trovava non esisteva niente. C'erano solo lei e la luce, tanta luce, troppa luce! Era così intensa che quasi le impediva di aprire gli occhi, però stava bene. Si sentiva leggera, libera e serena come mai prima d'allora. Era felice!

Non dormiva, ma non era nemmeno del tutto sveglia. Sapeva dove si trovava, cosa era successo la sera prima, aveva paura ma allo stesso tempo si sentiva finalmente viva.

Si girò fra le lenzuola ancora con gli occhi chiusi. Non voleva alzarsi. Il suo unico desiderio era rimanere a letto per il resto della sua vita con Ryan.

  • Non è possibile!-

Una voce proruppe da un angolo e la disturbò.

" Sì, hai ragione. Non è possibile che non si possa mai stare un po' in pace" si disse, ma la voce continuava imperterrita.

  • Non possono farlo, credevo avessimo risolto tutto-.

" E' la voce di Ryan" comprese infine Strawberry.

Anche se controvoglia, si costrinse ad aprire gli occhi e quello che vide non le piacque per nulla.

Ryan era già in piedi e furibondo urlava a qualcuno all'altro capo del cellulare cose che per lei erano del tutto senza senso.

Si tirò su coprendosi col lenzuolo e restò in attesa che la conversazione finisse. Voleva capire cosa stava succedendo. Rimase in ascolto un bel po' fino a quando Ryan si girò e la vide. In fretta e furia congedò il suo interlocutore promettendogli che lo avrebbe raggiunto il prima possibile e, chiuso il telefono, entrò in camera.

Strawberry rimase di stucco. Non si era accorta che era ancora mezzo nudo concentrata com'era ad origliare e le ci volle un po' prima che si ricordasse di respirare.

Lui si sedette sul letto di fianco a lei e come se fosse un gesto abitudinario, la baciò teneramente sulle labbra.

  • Ti ho svegliata, scusami- le disse dispiaciuto regalandole una carezza.

  • Mi sa che hai svegliato tutti nel raggio di un chilometro- precisò lei.

  • Urlavo così forte?-

  • Abbastanza...- confessò.

  • Perché non torni a dormire? E' ancora presto- la invitò con un altro bacio. - Io devo andare di nuovo in città e...-

  • Ryan con chi stavi parlando?- lo interruppe. Si era fatta seria in volto, voleva sapere.

Anche lui si rabbuiò, indeciso se raccontare la verità o meno. Prima o poi avrebbe dovuto farlo, ne era consapevole, ma preferiva rimandare quel momento di un altro po', almeno fino a quando le cose si fossero del tutto risolte.

  • Ryan?- insistette ancora Strawberry costringendolo stavolta a guardarlo negli occhi. In quel modo era sicura che non le avrebbe mentito.

  • E' una storia lunga- iniziò lui, - e ora devo andare-.

  • Ma...-.

  • Perdonami, ma ora proprio non posso. Ti chiedo solo di fidarti di me, puoi farlo Strawberry?- le chiese prendendole il volto fra le mani. Annuire le costò un immenso sforzo. Non era facile rinunciare alla curiosità e mettere da parte la preoccupazione che fosse successo qualcosa di grave ma lo fece. Si fidava davvero di lui. Soddisfatto per quella risposta, Ryan si alzò, si diresse verso l'armadio, dal quale tirò fuori una maglietta che indossò senza nemmeno guardare e si avvicinò alla scrivania da dove prese alcuni fogli di carta e una valigetta. Poi si voltò verso di lei e la raggiunse per baciarla nuovamente.

  • Non so quanto ci vorrà, mi aspetterai?-.

  • Lo farò- sussurrò lei e lo vide andar via di tutta fretta. Istintivamente portò le gambe al petto e le strinse con le braccia. Voleva piangere ma si costrinse a rimandar giù le lacrime.

Le venne in mente una domanda che aveva sentito da qualche parte e a cui non era mai riuscita a dare una vera risposta.

Può il più bello dei sogni trasformarsi nel peggiore degli incubi?

" Sì"

 

Un paio d'ore dopo le ragazze erano di nuovo tutte sedute al solito tavolo per la prima colazione. L'indomani sarebbero ripartiti per tornare a casa, la vacanza ormai era conclusa anche se sembrava essere iniziata il giorno prima. Come tutte le cose belle, ovviamente, era durata troppo poco.

- Strawberry, hai preso l'abitudine di fare colazione con noi ora che dobbiamo tornarcene a casa?- Paddy punzecchiò la ragazza che però aveva di tutto in testa tranne che la voglia di scherzare.

Mina non si lasciò sfuggire lo sguardo assente e triste dell'amica e di nuovo si decise ad agire. Era sicura che fosse successo qualcosa tra lei e Ryan ma doveva scoprire cosa. Certo, il vederla così giù le dava ben poche speranze che qualunque cosa fosse accaduta poteva rientrare nell'elenco delle belle esperienze ma si rifiutava di credere che entrambi dopo tutte le sue prediche, i convincimenti e i buoni propositi, alla fine fossero riusciti a rovinare tutto lo stesso. Li avrebbe presi a calci lei stessa se fosse stato così.

Strawberry evitava accuratamente di incrociare lo sguardo della brunetta. Astutamente fingeva che fosse tutto normale ma ogni qualvolta Mina fissava gli occhi su di lei magicamente una posata cadeva o lei si sentiva pungere le gambe da qualche insetto.

  • Qualcuno ha visto Ryan?-

La domanda di Lory fece trasalire Strawberry e fece tornare a galla le ansie e i turbamenti che con tanto sforzo la rossa aveva provato ad accantonare per tutta la mattinata.

Un dubbio: non rispondere e far finta di nulla o al contrario dire che lei sapeva e zittire Lory una volta per tutte?

  • E' dovuto andare in città a sbrigare degli affari urgenti- disse infine sbocconcellando una fetta biscottata simulando una perfetta indifferenza.

  • Ti ha detto che tipo di affari?- si informò Kyle.

Strawberry rimase sorpresa. Nemmeno Kyle ne sapeva niente? Ma che diavolo stava combinando allora Ryan?

  • No- gli rispose facendogli capire che anche lei condivideva le sue preoccupazioni, ma il discorso si chiuse lì.

Più tardi quando finirono la colazione le ragazze andarono in spiaggia mentre Strawberry e Mina restarono in casa. Tornarono in stanza e Mina iniziò a bombardare la sua amica di domande alle quali la ragazza di limitò a rispondere con dei monosillabi. Esattamente come il giorno prima. La rossa si sedette sul letto e distrattamente si mise a piegare i vestiti da riporre in valigia per la partenza mentre l'altra la squadrava dalla testa ai piedi alla ricerca di indizi.

Odiava quando Strawberry non le parlava anche perché ormai era diventata un'ottima dissimulatrice e riuscire a capire cosa nascondeva dietro quegli occhioni color cioccolato era davvero un'impresa ardua.

Senza alcun tipo di ritegno la fissava, la studiava, cercava di decifrare i suoi movimenti e le sue espressioni ma dopo mezz'ora ancora nulla. Poi finalmente Strawberry sbuffò e presa dal nervosismo tirò contro la parete opposta il paio di calzini che stava appallottolando.

  • Ti prego smettila di guardarmi in quella maniera, sto già abbastanza male di mio- la supplicò affondando le mani nei capelli.

  • Posso sapere cosa è successo stavolta?- le chiese avvicinandosi e abbracciandola. Di nuovo la sensazione di vivere un déjà-vu...

  • Sono preoccupata per Ryan-.

  • Tutto questo c'entra qualcosa col fatto che stanotte non hai dormito in camera?- azzardò la moretta. Strawberry rimase pietrificata. Se n'era accorta...

  • Strawberry, se vuoi che ti aiuti devi confidarti ed essere sincera con me- la esortò. - E' successo qualcosa fra te e Ryan?-

  • Siamo stati a letto insieme- confessò di botto la rossa ad un tono di voce talmente basso da sembrare provenisse dal piano inferiore.

  • Voi avete cosa?!- Mina al contrario quasi urlò.

  • Per favore non farmelo ripetere! Non so ancora se devo esserne contenta o pentirmene- piagnucolò in preda all'isteria.

  • E come è successo?-

  • Mina! Ma che domande sono? E' successo e basta. C'era il mare, la brezza, la luna piena... Ci siamo baciati e...-

  • In spiaggia?-

  • No, in camera sua. Ehi! Non cambiare discorso! Non è dove abbiamo passato la notte il punto-.

  • E allora qual'è? Non dirmi che se n'è andato senza dirti niente-.

  • No, era ancora in camera quando mi sono svegliata. L'ho trovato che sbraitava al cellulare non so con chi. Gli ho chiesto chi era ma non mi ha risposto. Mi ha supplicata di fidarmi di lui e di aspettarlo e poi è andato via-.

  • E tu sei preoccupata perché...-

  • Perché stamattina era agitatissimo e nemmeno Kyle sa di che affari si sta occupando. Senza tralasciare il fatto che non abbiamo neanche parlato di quello che è successo. Mina non so che fare-.

  • Oh Strawberry!- Mina le prese il volto fra le mani e la guardò intensamente. Notò che era pallida e aveva gli occhi pieni di quelle lacrime che per orgoglio aveva trattenuto ma che desiderava tantissimo poter lasciare libere. La guardò e capì che non era più quella ragazzina svampita e codarda che aveva conosciuto anni fa, ma una donna capace di innamorarsi così come succede solo nelle favole. Una donna di cui essere invidiosi e orgogliosi allo stesso tempo. Una donna che sa che se vuole qualcosa, deve combattere e non si arrende mai fino alla fine.

  • Amica mia- le disse con un sospiro, - io non posso proprio dirti che cosa fare perché semplicemente non lo so. Ma posso aiutarti a fare chiarezza nella tua testolina confusa. Pensaci bene e rispondi sinceramente: tu ami Ryan?-

La rossa si irrigidì di colpo come colpita da una freccia. Lo amava? O era solo uno stupido capriccio, uno sfizio che aveva deciso di togliersi?

Non sarebbe stata la prima volta dopotutto. Con tanti ragazzi prima di lui era successa la stessa cosa. Qualche appuntamento, dei regali, un paio di baci e poi, appena era sicura di averli ai suoi piedi, fuggiva via. Storielle di poche settimane, senza senso né valore in attesa di quel principe azzurro che non arrivava mai. Ma con Ryan era diverso, lo era sempre stato.

Prima amici, poi allergici l'uno all'altra, sempre a litigare e a punzecchiarsi per poi andare d'amore e d'accordo pochi secondi dopo. Che cosa erano lei e Ryan? Amici? No sicuro. Conoscenti? Neanche lontanamente. Amanti? Forse... Innamorati?

Innamorati... Quella parola galleggiò a lungo fra i pensieri della ragazza.

Lei non era mai stata innamorata prima, non sapeva cosa voleva dire, non aveva i termini adatti per creare quel paragone.

Pensò a Ryan e lo vide al caffè con una strana scintilla negli occhi mentre la invitava al mare per le vacanze, lo ritrovò in spiaggia, sorridente, a giocare in acqua con lei e ancora in camera sua con un vassoio dei suoi pasticcini preferiti per un dolcissimo buongiorno. Ricordò il suo nome lampeggiare instancabile sul display del suo telefonino la sera della festa e il profondo dispiacere quando le aveva chiesto scusa per essere solo un povero ed ingenuo maschio. Le ritornò in mente la sua apprensione e la sua disponibilità quando si era fatta male, la dolcezza e l'allegria di una serata passata a guardare le stelle, stretti nel calore poco familiare di un abbraccio nuovo.

"Ti rimarrà la cicatrice..." La sua tristezza.

"Facciamo un bagno" La sua spontaneità.

"Fragolina!" La sua petulanza.

La sua bellezza rischiarato dalla luce argentea della luna.

La sua tenerezza mentre facevano l'amore.

Il suo tocco esperto ed insicuro allo stesso tempo, dolce, attento.

I suoi baci roventi, morbidi, al sapore di sale, infiniti.

Il suo respiro, la sua voce, i suoi sospiri, i suoi occhi. Due preziose gemme per le quali sarebbe potuta morire in qualsiasi momento.

Era quello l'amore? Amava davvero Ryan?

Per la seconda volta nella stessa giornata Strawberry fu capace di rispondere ad una domanda che in passato l'aveva messa in difficoltà.

  • Sì- rispose convinta a Mina.

  • Bene, allora sai cosa fare-.

Ne erano sicure entrambe.

 

A Tokyo le cose procedevano lentamente. Il tempo sembrava aver rallentato il suo corso in maniera nauseante ed estremamente fastidiosa. Di quel passo ci sarebbero volute ancora ore prima di concludere l'affare. Ore che tenevano Ryan lontano dal suo ultimo giorno di vacanza, dai suoi amici e soprattutto dalla sua Strawberry.

Chissà lei cosa stava facendo? Si augurò con tutto se stesso che non fosse arrabbiata con lui anche se ne aveva tutto il diritto. Se n'era andato di corsa senza darle nemmeno una spiegazione. Al suo posto lui sarebbe stato furioso, ma sperava e sapeva in cuor suo che la sua Strawberry era di gran lunga migliore di lui.

  • We can start the meeting, Mr Shirogane- una voce irruppe nei suoi pensieri e lo costrinse a concentrarsi sul presente.

  • Well, here I am- rispose distrattamente incamminandosi verso la sala appositamente preparata per lui e gli altri uomini che in giacca e cravatta si apprestavano a distruggergli la vita.

" Non ce la farete" pensò fra sé e sé. "La mia Strawberry mi ha insegnato una cosa in questa settimana: se c'è da combattere per ottenere qualcosa che voglio, allora lo farò. Sono pronto per la battaglia" si disse risoluto ed entrò nella tana dei leoni.

 

Dopo sei ore di estenuanti trattative, nervosismo e perdite di pazienza finalmente gli uomini nella stanza riuscirono a trovare un accordo.

A poco erano servite le offerte più che ottime che avevano proposto al giovane americano. Il ragazzo si era dimostrato risoluto fino alla fine ed proprio alla fine loro avevano deciso di arrendersi e di sparire dalla scena una volta per tutte.

Ryan uscì dalla sala estremamente stanco ma anche soddisfatto, sicuro di aver fatto un ottimo lavoro di cui andare orgogliosi. Il lavoro era sistemato. Guardò l'orologio che portava al polso e rabbrividì. Erano già passate le diciotto. Lo aspettavano tre ore di strada prima di poter arrivare dalla sua Strawberry, era tardissimo.

Subito salì in sella alla sua Suzuki e sgommando partì alla volta del mare pregando con tutto se stesso che non fosse troppo tardi per sistemare la sua vita.

Arrivò alle ventidue passate. Aveva corso come un folle infrangendo tutte le regole del codice stradale ma non aveva potuto evitare il traffico dell'ora di punta che lo aveva rallentato più di quanto la sua pazienza gli concedeva.

Durante il viaggio non aveva smesso un attimo di pensare alla sua Strawberry, a quello che le avrebbe detto, alla paura che provava al solo pensiero di trovarla incavolata nera ad aspettarlo con le mani sui fianchi e una pila di piatti pronta al lancio. Avrebbe tanto voluto parlare con Mina, ascoltare qualcuno dei suoi sempre azzeccati consigli ed essere sicuro così di non fare qualche passo falso. Ma non poteva continuare a vivere alle spalle della sua amica. Doveva iniziare a prendersi le sue responsabilità e fare l'uomo una volta per tutte. Se la sua Strawberry voleva picchiarlo lui avrebbe abbassato la testa e se le sarebbe prese. Doveva dimostrarle che la voleva davvero, che per lei avrebbe fatto qualunque cosa e che era la sua stessa vita.

Parcheggiò la moto in garage e di corsa si avviò verso l'ingresso. Stava supplicando alla sua mano di smetterla di tremare così da poter infilare la chiave nella toppa ed aprire quando la luna, sbucata fuori da una nuvola, illuminò il sedile di legno sul terrazzo. Ryan rimase di stucco. Sulla panca, con le ginocchia strette al petto e un'espressione immensamente triste stampata in volto c'era proprio la sua Strawberry.

Le si avvicinò titubante pensando che forse si era sbagliato, ma non era così. Lei era lì, in carne, ossa e canottiera.

  • Strawberry, ma che ci fai qui?- le chiese apprensivo.

  • Mi hai chiesto di aspettarti ed eccomi qui-.

  • Mi sarei accontentato anche dentro- le disse inginocchiandosi e prendendole le mani che con assoluta devozione si portò alle labbra per baciarle. - Sei gelata, ti prenderai un malanno così- la rimproverò dolcemente per poi sbottonarsi il giubbotto e poggiarglielo sulle spalle.

  • Grazie- sussurrò e ne approfittò per stringersi a lui. Le era mancato quel tocco dolce, quel calore profumato di arancia e dopobarba.

  • Ryan- gli disse interrompendo a malincuore l'abbraccio, - lo so che non sono affari miei, ma ti prego, puoi dirmi cosa è successo? Perché stamattina te ne sei andato in quel modo?-

Lui sospirò. Era dispiaciuto per averle dato tutte quelle preoccupazioni. Glielo leggeva in faccia che aveva passato l'intera giornata a chiedersi il motivo del suo comportamento e, conoscendola, chissà quante scene aveva sfornato la sua testolina pazza.

  • Piccola- le disse guardandola dritto negli occhi, - ti sbagli. Sono affari tuoi e per due motivi. Numero uno perché voglio condividere tutto con te e due perché questa storia riguarda il caffè Mew Mew-.

  • Il caffè? Cosa...?-

  • Una catena di ristoranti americani voleva acquisirlo per farne un fast food. Ovviamente mi sono opposto in tutte le maniere. L'altra volta, quando ti ho detto che dovevo andare in città era per questo motivo. Avevo un incontro con gli acquirenti. Credevo di aver risolto tutto ma ieri sera sono tornati alla carica-.

  • E' per questo allora che eri così irritato ieri a cena- constatò la rossa.

  • Esatto. Ero arrabbiato perché non avevano rispettato i patti e cercavo una soluzione. Stamattina ero al telefono con l'avvocato. Non ho potuto raccontarti niente perché dovevo andare, ma ti giuro che avrei tanto voluto che fossi con me. Le hanno provate tutte, hanno ricorso anche ai metodi più scorretti ai limiti della legalità, ma non ce l'hanno fatta. Il caffè Mew Mew è nostro e di nessun altro-.

  • Quindi l'hai salvato? Cielo, ti ringrazio-

  • Sì, il caffè è salvo, ma ora sto rischiando di perdere qualcosa di molto più importante- le disse fissando lo sguardo su di lei.

Il cuore della ragazza ancora una volta smise di battere per poi riprendere ad una velocità totalmente anormale. Lentamente si costrinse a tornare a respirare. Quando avrebbe smesso di farle quell'effetto?

  • Non voglio perderti Strawberry. Sei troppo importante per me-

  • Perché dovresti perdermi Ryan?-

  • Perché sono un idiota e in un modo o in un altro finisco sempre per rovinare tutto-.

  • Te l'ho ripetuto talmente tante volte che alla fine te ne sei convinto, eh Shirogane?-

Strawberry scoppiò a ridere. Una risata leggera, spensierata, come di mille campane. La risata preferita di Ryan, quella che l'aveva fatto innamorare di lei insieme a tante altre mille cose. Istintivamente un sorriso si aprì anche sul suo volto rendendolo ancora più bello se era possibile.

  • Vorrei poterti sempre sentire ridere così- le confessò regalandole una carezza.

  • Bene, allora smettila di dire idiozie. Non è stato facile convincermi che quello che sto facendo è giusto, ma alla fine ce l'ho fatta e se sono qui è perché lo voglio davvero. Ok, forse siamo già andati un po' troppo oltre però credo che si possa rimediare-.

  • Ricominciamo?-

  • No, Ryan, non voglio ricominciare. Sarebbe inutile e senza senso. Io voglio continuare da dove abbiamo interrotto, solo senza accelerare i tempi. Non corriamo o finiremo per perderci i momenti più belli-

Lui annuì d'accordo. Strawberry aveva ragione. La loro impulsività poteva portarli a rovinare tutto quello che con difficoltà avevano creato e gli venivano i brividi solo al pensiero di mandare in fumo la magia degli ultimi giorni. Era un rischio che non voleva correre. Doveva solo fare una cosa: liberare il cuore e rivelarle i suoi veri sentimenti. Le aveva detto che le piaceva, ma per lui non era abbastanza.

  • E' troppo presto per dirti che ti amo?- le chiese speranzoso di non ricevere un sì.

Lei sorrise e gli si avvicinò fino a sfiorargli il naso con il suo e a fior di labbra sussurrò: - No, se accetti un anche io come risposta-.

Le loro bocche si unirono, vita e respiro l'uno dell'altra, stavolta dolci, più caute, desiderose di scoprirsi, di svelare all'altra i propri più reconditi segreti e diventare un tutt'uno.

Nuovamente la luna fece capolino dalle nuvole e illuminò entrambi, investendoli di candida luce argentata.

  • Spegnete la luna!!!- piagnucolò Strawberry interrompendo il bacio e facendo scoppiare a ridere Ryan intento ad accarezzarle i capelli.

  • Poverina, ci ha portato così tanta fortuna- la difese il biondo divertito.

  • Effettivamente non ci ha lasciati mai. Quell'indovina aveva ragione-.

  • Quella della festa fissata con 'pesca tre carte, figliolo?'-

  • L'hai incontrata anche tu? Non faceva altro che ripetermi di stare attenta alla luna-.

  • A me che avevo bisogno di fortuna nel trattare con un gatto, che poi da quand'è che nei tarocchi esiste la carta del gatto?-

  • Si sarà fatta un mazzo da sola, a meno che...- un'idea lampeggiò nei pensieri di entrambi. Si guardarono increduli, chiedendo all'altro la conferma a quello che stavano pensando.

  • No!- esclamarono entrambi e tornarono a ridere dandosi degli sciocchi per quello stupido sospetto.

Rimasero lì, accoccolati su quello scomodo sedile di legno per ore a ridere, stuzzicarsi e baciarsi, riscaldati dal loro abbraccio e semplicemente felici di essere loro, illuminati dai timidi raggi della luna che dall'alto li avrebbe protetti per sempre, contenta di quell'amore che finalmente era riuscito a sbocciare, vittorioso su invidie, vergogne e malintesi, immersi nella strabiliante magia di una luna piena alle due in punto.

 

 

 

... e le coincidenze non esistono (Bonus)

 

 

 

Mina era molto soddisfatta.

Dalla finestra della camera che divideva con Pam e Strawberry aveva sentito tutta la discussione/dichiarazione tra i due innamorati e ora orgogliosa di sé e del suo lavoro si accingeva a dedicarsi alla sua consueta toeletta serale.

Prima però aveva un'ultima cosa da fare. Prese il cellulare dalla borsa e in fretta digitò un numero imparato a memoria poco tempo prima.

Al terzo squillo la voce di una donna anziana la salutò.

  • Salve Shizuja- rispose la ragazza, - come va?-

  • Molto bene grazie e lei signorina Aizawa? Ha qualche notizia da darmi?-

  • Il nostro piano ha funzionato. Come posso dire... I due piccioni non la smettono più di tubare-.

  • Carina come metafora. Hanno scoperto qualcosa?-

  • No, stia tranquilla e comunque negherei fino alla morte. Noi dopotutto non sappiamo nemmeno dell'esistenza dell'altra, giusto?-

  • Giusto. Credo quindi che il mio lavoro finisca qui. E' stato un piacere Mina-.

  • Anche per me. Mi ricorderò di lei. Ah, quasi dimenticavo... Distrugga quel mazzo di carte. Addio Shizuja- e riattaccò senza attendere una risposta.

All'altro capo del telefono l'anziana donna di nome Shizuja ripose accuratamente un mazzo di carte in una scatola di cartone blu notte. Prima di chiuderla ne prese una e la guardò divertita.

"Buona fortuna ragazzi miei, che la luna vi assista".

Ripose il Gatto e con un nastro argentato sigillò la scatola per sempre.

 

Pam entrò in camera proprio mentre Mina poggiava il cellulare sul tavolo della toeletta e come se niente fosse cominciava a spazzolarsi i capelli. La ragazza la guardò di sottecchi, poi si avvicinò alla porta finestra e con le braccia conserte e la voce divertita le disse:

  • Sei davvero tremenda-.

  • Oh sì, lo so. Me lo ha detto anche Kyle. No, anzi lui per essere precisi mi ha dato della perfida, ma fa lo stesso- le rispose con non chalance.

  • Non avrei mai creduto che potessi arrivare a tanto. Assoldare un'indovina... Mi hai stupita-.

  • Quei due avevano bisogno di una bella scossa. Ho solo giocato d'astuzia, tu avresti fatto lo stesso-.

  • Lo confesso-.

  • Quindi niente rimproveri. Ho fatto la mia buona azione e mi sono anche guadagnata una settimana di totale asservimento da parte Paddy-.

  • Povera bambina!- sospirò Pam.

  • Ah, se la caverà e poi lo ha proposto lei per la nostra scommessa, io mi sono limitata ad accettare-.

  • E a fare di tutto per vincere- sottolineò la giovane ancora intenta a scrutare fuori.

  • L'ho fatto per loro- rispose Mina alludendo ai due ragazzi ancora abbracciati sulla panchina. - E poi sai come si dice: in guerra e in amore tutto è lecito- le disse alzandosi dalla toeletta per andare a letto.

  • Hai sbagliato mestiere. Tu dovevi fare la terrorista-.

  • Sopravviverò!- disse in una risata e rimboccate le lenzuola chiuse gli occhi e si addormentò.

 

 

 

The end

 

//°♥ L'angolo di Serenity Moon♥°\\

 

Salve mie dilette, eccomi di nuovo qui!

Dopotutto non è passato così tanto tempo come temevo, anzi! Vi confesso che il capitolo è già pronto da un bel po', ma per un motivo o per un altro non ho aggiornato. Non chiedetemi perché, è troppo difficile da spiegare e soprattutto da capire. L'importante però, credo che sia che ora sono qui con l'ultimo capitolo di questa assurda Fan Fiction che vi ha tenuto compagnia in questi mesi.

E' stata un'esperienza fantastica poter condividere con voi le mie idee, la mia creatività, la mia voglia di scrivere e sapervi in così tanti ad attendere di volta in volta i miei aggiornamenti mi ha riempito il cuore di gioia.

Grazie, davvero.

Grazie perché ci siete, ci siete stati e ci sarete sempre.

Grazie perché mi avete sostenuta sempre, nel bene e nel male. Tante volte ho pensato di rinunciare a scrivere o perché non mi sentivo all'altezza o perché gli eventi della vita mi hanno indotto a pensare a strade diverse, ma voi, col vostro affetto, il vostro entusiasmo, la vostra presenza tradotta in numeretti sempre crescenti nel profilo delle Fan Fiction mi hanno sempre riportata coi piedi per terra. Serenity esiste perché ci siete voi. Serenity siete voi!

Grazie!

Come sempre un abbraccio e un bacio a: algin91, aricch, BonnieMora, clow 4093, Dark Queen, Eruanne, fiore di ren, Ichi_chan, Kura, Lali Lanzani, laretta, ldr, lizzielovedarcy, machy, NinaFallenAngel, pinkywinky, Scorpioncina, Stella94, _ire_ , _Sama_ eclipse_shine, kiara shirogane, ldr, liliana87, Lily Winter, luchia nanami, LunaticMaki, R e d_V a m p i r e, sesshy_91, pink rose, Hatori e kAgOmE_InNaMoRaTa 96.

In particolare un bacio grandissimo a:

ryanforever: fiuùùùù! Menomale! Ora mi sento più leggera sapendo di essere stata redenta e perdonata... Che bella sensazione... *_* (ritorna sulla terra) Oh sì, ho invidiato anche io Strawberry e non sai quanto. Quella ragazza è stramaledettamente fortunata! Ma come fa?!?!? Ops, l'ho fatta io così, mannaggia! Beh, tesorina mia, ci sentiamo alla prossima FF, mi aspetterai, vero??? (Chi ti ricordo, eh? Chi ti ricordo???) A presto, un bacio grande! Ti voglio bene! (P.S. No su FB non ci siamo ancora trovate, ma rimedio subito!)

Ichi_chan: Amorina!!! Ma che cosa vai a pensare?? (pssss... Fai bene, fai bene, l'ho sempre detto che Strawberry è un po' ritardata). Quanto sei dolce, dolce, dolce!!! Quel capitolo è stato un vero sogno, non so come mi sia potuto uscire così romantico vista la carestia di questi tempi. Solo in un'opera di fantasia un ragazzo può essere così dolce, carino e premuroso... Che disdetta! Ci sentiamo presto, ok? Ti voglio bene tanto tanto!

Sesshy_91: carissima, che bello ritrovarti! Certo che mi fanno piacere le tue recensioni, anche perché non sono per nulla banali e mi aiutano molto. Che sei carina, sempre a farmi tanti complimenti... Grazie! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, spero valga lo stesso per questo, anche se è l'ultimo... Sì Mina è adorabile anche se è davvero terribile, quando vuole qualcosa non si ferma davanti a niente come hai potuto leggere nel bonus che vi ho regalato (ah quanto sono buona...)Scherzi a parte, se vuoi puoi aderire anche tu alla fondazione: "Costruiamo una statua a Mina" siamo già in molte:D Lory non poteva avere speranza con me nel mezzo, poveretta. Patient! C sentiamo presto spero, un abbraccio!

_ire_: Cara bentrovata! Mi ha fatto piacere trovare la tua richiesta d'amicizia su FB e ovviamente la tua recensione. Se continui ad adularmi così finirò per montarmi la testa! Grazie! Mi sa che l'ultimo capitolo è arrivato troppo presto per i tuoi gusti, vero? Mi dispiace, ma il fatto è che sto lavorando a tante altre storie e ho preferito smaltire un po' di materiale. Spero che questa tanto sudata fine ti sia piaciuta. Mi sono scervellata, mi è costata tanta fatica ma eccola qui, anche per te. Te ne regalo un pezzettino per tutto il sostegno che mi hai dato:) Grazie di cuore per essermi stata vicina:D Spero di ritrovarti nelle prossime Fan Fiction, un bacio!

 

Siamo arrivati proprio alla fine...

Ragazzuole, è stato davvero un piacere. Per ora vi saluto, ci rivediamo a novembre con la prossima Fan Fiction di cui vi anticipo il titolo, ovvero: Stay, una storia d'amore sulle note della stupenda canzone di Miley Cyrus. Vi aspetto per vivere insieme un'altra avventura con i nostri personaggi preferiti.

Non dimenticatevi e state sicuri che io vi porterò sempre nel cuore.

Vi voglio bene, la vostra... Serenity 

   
 
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