Note: e-ehm... salve.
Vi state chiedendo che diavolo ci faccio io qui senza un aggiornamento di Meet? Beh, pago pegno ._.
La verità è che questa qui sotto è una cazzata colossale, nata da un mio sproloquio onirico. A Samek però il mio sogno era piaciuto così tanto che ho deciso di sfidarla: se lei avesse scritto una drabble per ogni riferimento grindeldore del settimo libro io avrei preso il mio sogno fangirlante e l’avrei trasformato in una fic.
Lei ha scritto, a tempo di record oltretutto, Quello che il settimo libro (non) dice – che io sento il dovere di pubblicizzare perché ogni drabble è un gioiellino che merita – e quindi non mi resta che pagare pegno ed espormi al pubblico ludibrio con questa cazzata –  una cazzata carina, però, mi è stato assicurato XD .
Quindi, a voi, signori/e, e che i pomodori siano belli maturi! XDDD

Ottobre 1979

-‘Fanculo Voldemort! Stasera c’è il concerto dei Kiss!-

L’esclamazione distrasse James Potter dalle ultime notizie che i giornali davano sul Mago Oscuro più grande di tutti i tempi che Sirius aveva appena allegramente mandato a ‘fanculo.

Non proprio allegramente, si disse poi il padrone di casa, osservano come in realtà l’espressione di Felpato fosse tutto fuorché allegra. I tratti del viso erano infatti contratti in una smorfia tra l’imbronciato e l’iracondo che lo fecero ridacchiare appena, sovrappensiero.

-Ramoso!-

-Eh, cosa?- rispose quello, mettendo di nuovo a fuoco il viso scocciato dell’amico.

-Dobbiamo andarci! Ho già i biglietti!-

-Ma... eh?- James inarcò un sopracciglio scettico -Dico, sei impazzito? I Mangiamorte non aspettano altro che avere un’occasione per farci fuori e tu vuoi andare a un concerto?-

Più parlava più James si diceva che quella faccenda era un’assurdità – perché non poteva certo assecondarlo in quella follia, eh. Insomma, erano nel bel mezzo di una guerra! – e  non cambiò idea quando Sirius ribatté convinto:

-Eh! Sono i Kiss, capisci? È l’unica data in Inghilterra, dobbiamo andarci!-

I due amici si scrutarono l’un l’altro per qualche istante, poi James ruppe il silenzio, voltandosi e dirigendosi a passo di carica verso il piano superiore della villetta.

-Avviso Lily e ti raggiungo!-

Sirius si lasciò andare a una risata di gioia che, come sempre, ricordò a James le mille notti passate ad ascoltarlo ululare alla luna con Remus.

Una volta fuori di casa, vestito di abiti babbani, James salì in sella alla moto del suo migliore amico e gli cinse la vita.

-Ehi, e Remus?- chiese poi, quando già stavano sorvolando le case verso una destinazione a lui ignota.

-Che c’entra Lunastorta, adesso? Io volevo te per questa serata!-

-Ti ha detto di no, vero?-

-... ha detto che non aveva alcuna intenzione di rischiare il collo per uno stupido concerto di quattro travestiti.- brontolò - Ti rendi conto? Quattro travestiti i Kiss! Che eresia...- ringhiò ancora, non facendo altro che aumentare l’ilarità di James.

Il resto del viaggio passò in silenzio, con solo il rombo della moto nelle orecchie, spezzato di tanto in tanto da stralci di canzoni  urlati a squarciagola al cielo sopra le loro teste.

Sirius era euforico, James poteva sentirlo sotto le mani, da come il suo petto si riempiva d’aria appena prima che le sue labbra si schiudessero per urlare :

- Voglio rockggiare tutta la notte e festeggiare ogni giorno!-[1]

James si sentì invadere dalla stessa euforia anticipatoria, da un formicolio sottopelle che gli faceva sentire amplificata persino la sensazione della pelle del giubbotto contro i palmi delle sue mani. Era una sensazione strana, che gli dava un lieve capogiro e lo costringeva, di conseguenza, a stringere la presa sul suo migliore amico. Sirius non l’avrebbe mai perdonato se gli avesse fatto perdere il concerto per una cosa cosi stupida come la morte.

Dopotutto quello era Sirius, no?

-Avete voluto il meglio, avete ottenuto il meglio! La band più grandiosa del mondo! KISS!-[2]

Il boato che seguì l’annuncio si perse nelle prime note del basso e della batteria. Il pubblico parve gonfiarsi per un lungo attimo, poi un altro urlo proruppe all’unisono da quella moltitudine e accompagnò il vocalist nell’intro.

Sirius era riuscito a infilarsi, chissà come, in quello che pareva essere il punto migliore, faccia a faccia con Gene Simmons.

Dio, ma quanto era lunga quella lingua?

 James si riscosse e voltò gli occhi su Sirius che, accanto a lui, saltava a ritmo della musica e cantava. Sembrava senza pensieri, un ragazzo di quasi vent’anni come ce n’erano tanti altri in giro per il mondo, e James pensò che sarebbe stato bello poter fermare il tempo e immortalare la sua pura felicità per sempre.

Lo guardò e sorrise alla sua espressione fanciullesca, inebriante nella sua bellezza senza tempo, dicendosi che quello, poter vedere quell’espressione, valeva tutti i fottuti rischi del mondo.

Tornò a guarda il palco e si abbandonò alla musica, seguendo Sirius – il suo Sirius – e cantando I was made for lovin’ you, baby come se non ci fosse un domani, una guerra da combattere e un futuro magico da salvare. Come se dovesse solo urlare al mondo quello che il suo cuore sapeva da quel primo incontro sull’Espresso di Hogwarts.

Rock’n roll!