Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: LallaYeah    18/10/2010    3 recensioni
In un angolino dietro un albero, sul prato tagliato perfettamente, due ragazzi sui venticinque anni si godevano la bella e tranquilla atmosfera del parco più grande di Manhattan con un picnik a base di tramezzini e coca-cola.
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010 - a year together", indetta dal « Collection of starlight ».
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Simply

- 25 agosto -
{Prompt #27: “Pic-nic sotto la pioggia a Central Park”
}










Era il venticinque di agosto, e il Central Park di New York non era mai stato così vuoto, eppure la giornata non sembrava essere poi così male. C'era solo qualche nuvola, nel cielo, e tirava una leggera brezza che faceva svolazzare un poco i capelli.
In un angolino dietro un albero, sul prato tagliato perfettamente, due ragazzi sui venticinque anni si godevano la bella e tranquilla atmosfera del parco più grande di Manhattan con un picnik a base di tramezzini e coca-cola.
Si guardavano negli occhi, mentre chiacchieravano, lui le sorrideva, lei arrossiva.
Lei non aveva ancora avuto una relazione, lui invece di donne ne cambiava una alla settimana.
Lei era in imbarazzo, aveva una costante paura di dire qualcosa di sbagliato. Lui invece era perfettamente a suo agio, parlava appena gli veniva alla mente qualcosa, non si faceva alcun problema di nessun genere.
Visti così, sembrava che non avessero un briciolo di feeling, eppure si piacevano. Si piacevano veramente. Ed era questo ciò che in realtà contava: la voglia di passare del tempo insieme, la voglia di divertirsi, la voglia di vivere nuove esperienze. E il bisogno reciproco di aver qualcuno accanto, qualcuno su cui poter contare veramente, qualcuno con cui avere, magari, dei figli.
Uscivano da poco, conoscevano poche cose dell'altro, eppure non avevano pretese. Neanche lui, che di solito non riusciva ad aspettare più di tanto una ragazza. Quella volta però l'avrebbe aspettata anche cent'anni. Si era forse innamorato?
«Sta iniziando a piovere» disse improvvisamente lei, alzando gli occhi al cielo.
Lui allargò gli occhi, stupito. «Impossibile, c'è ancora il sole!» esclamò.
Ma lei era sicura di quello che aveva constatato. «Lo so, è strano» affermò, corrugando le sopracciglia.
Iniziarono a sistemare le loro cose. E fecero bene, perché dopo un paio di minuti pioveva praticamente a dirotto.
«Non ho l'ombrello!» gridò lei. «Prendiamo un taxi?»
«Ho un'idea migliore» ribatté l'altro, e detto questo, la prese per mano e iniziò a correre.
Lei faceva fatica a stare al suo passo, così lui dovette rallentare un po'. Tutti correvano verso l'uscita, mentre i due si dirigevano dalla parte opposta.
«Ma dove mi stai portando?»
Fece una pausa.
«Ti fidi di me?»
«Sì» sussurrò lei, con un fil di voce.
Dieci minuti dopo erano completamente bagnati, e con quell'arietta che c'era, lei iniziò ad avere brividi di freddo.
«Ecco» disse lui improvvisamente, dopodiché fece un cenno con il capo verso il lago che c'era davanti ai loro nasi.
Lei inarcò un sopracciglio, confusa. Cosa c'era di tanto interessante da guardare?
Allora lui indicò un punto ben preciso, dove una famiglia abbastanza numerosa di anatre nuotava velocemente verso il ponte più vicino.
«Non sono tenerissime viste così?» le fece notare lui, fissandole incantato. «Così indifese...» aggiunse poi.
Non l'aveva mai confessato a nessuno che, ogni volta che si trovava a Central Park, correva verso il laghetto per vedere “migrare” quelle adorabili anatrelle. Con lei però era riuscito ad aprirsi, e non se ne vergognava.
«Sì, è vero» ammise lei, sorridendo.
Rimasero qualche secondo a guardarle, poi lei ebbe un forte brivido e iniziò a sfregarsi le braccia, cercando di farsi un minimo di caldo.
Quando lui se ne accorse, l'abbracciò senza dire niente, semplicemente le circondò i fianchi e le trasmise tutto il calore di cui aveva bisogno. Un gesto così semplice, un gesto così immediato, un gesto così intimo.
Appena lei alzò lo sguardo e incrociò quello di lui, ebbe un ulteriore brivido, questa volta però non a causa del freddo.
Lui lo percepì, e decise che era arrivata l'ora di baciarla. E anche sta volta lo fece senza parlare, senza fare nulla prima: semplicemente congiunse le sue labbra con quelle di lei, con un unico, rapido movimento.
A lei mancò il respiro, e quando lo riprese il suo cuore accelerò sempre di più i battiti.
Si chiese se fosse quello, l'amore.


















*** Spazio Autrice ***

Fanfiction partecipante all'iniziativa 2010: a year togheter, indetta dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }

Avevo iniziato a scriverla qualche giorno fa, e oggi, quando l'ho riaperta, ho deciso di riscriverla completamente. Ho cambiato i personaggi, e le idee che avevo in mente prima. L'ho scritta praticamente tutta d'un fiato, senza preoccuparmi troppo del risultato che sarebbe venuto fuori. Avrò sbagliato? Chi lo sa (:
Recensioni più che gradite! ;D
Baciii,
Lalla

Ps. La scelta di non dare nomi ai personaggi forse dà alla fic troppe ripetizioni, eppure ho deciso di lasciarla così. Volevo che restassero senza nome (:

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: LallaYeah