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Autore: beesp    18/10/2010    1 recensioni
(Il sottotitolo della fiction è tratto dalla parte finale di "Get busy living or get busy dying").
Spoiler! settimo libro.
Dedicata a nemofrommars, partecipante al "Come as you're not" del fanfic_italia.
Ma per cosa, cosa mi rendi, cosa sono, cosa siamo, cosa sei? Cosa viviamo, dove moriamo?
“... Io, Weasley, ti sto bruciando”.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Note: Dedicata a Nemo from Mars, partecipante al “Come as youre not” della fanfic_italia community.









Undressed with all these sad thoughts

From day one I talked about getting out but not forgetting about, how all my worst fears are letting out. He said why put a new adress on the same old loneliness when breathing just passes the time until we all just get old and die”.





Io non ti amo”.

Cosa ti fa credere che invece io provi qualcosa per te?”.


È soltanto sterile amore di plastica, una convivenza di due tessuti di pelle che non si conoscono, e non si stimano. Un metodo per allietare le giornate nebulose di Hogwarts, così vuote e noiose.

Sono finiti i giorni in cui Rose saltellava sulle gambe del padre, raccontandogli di quanto fosse entusiasta all’idea di frequentare la scuola di Magia, conclusi i momenti di svago assieme a suo fratello. È in uno stato d’apatia e d’odio per tutto ciò che possiede (e che non ha).

Scorpius le si avvicinò in un frangente di debolezza per entrambi, poco dopo che il quarto anno scolastico cominciò. Parlarono molto, adolescenti arrabbiati, così immensamente diversi dai loro genitori, pieni di voglia di fare.

Durante l’intero mese di Dicembre uscirono di notte insieme, cercando qualcosa che potesse alleviare la sensazione di inadeguatezza. Erano troppo ubriachi anche soltanto per accorgersi che i loro volti intorpiditi dal freddo invernale si stavano avvicinando, avevano appena quindici anni, eppure pensarono che non vi fosse momento migliore.

Rose e Scorpius persero la loro verginità; ma il giorno dopo entrambi si dissero l’un l’altro che, in realtà, erano esperti in quel campo, e il loro rapporto rimase simile, se pure persero l’interesse iniziale con il quale si erano scambiati delle riflessioni profonde.

Rose è una bella ragazza, e Scorpius è considerato uno dei più affascinanti della scuola.

Sono due anime solitarie, dei fantasmi di carne ed ossa che circa tre volte a settimana si cercano, e si ritrovano in un’aula deserta.

Il modo in cui si avvicinano è sempre assurdamente passionale, come se le mani avessero paura che il corpo dell’altro si sciolga sotto le dita, friabile al tatto.

Scorpius è violento, è disperato. Rose piange sempre quando lui le morde il collo, anche se delicatamente. Non si prende gioco di lei, non la consola neppure. Sono spettatori, lei soffre, lui è dilaniato dal male. Rose getta al vento la cravatta di Scorpius, gli slaccia i pantaloni mentre gli morde il labbro inferiore, Scorpius infila le mani gelate sotto la camicetta, la ragazza rabbrividisce di piacere. La luna che si riflette sui vetri di quella stanza che affaccia sui giardini del castello, quel tanto che basta ad illuminare i loro corpi di uomo e donna immaturi.

La pelle di Rose, il suo seno pallido argenteo, le gambe lisce al tatto. Scorpius e il suo petto stabile, le braccia costantemente ghiacciate che la avvolgono come pezzi di notte per portarla giù, giù...

Rose bacia il suo addome levigato. Le solleva la testa fino alla sua, la fissa negli occhi. Implora, implora qualcosa in una lingua che non conoscono, con tutto quello che c’è tra di loro a ostacolarli.

Se non fosse così, noi potremmo... noi potremmo...”.

Sì”. Rose annuisce, si fionda sulle labbra, gettandosi con impeto contro di lui, le prende le gambe, la avvolge attorno alla vita, la appoggia contro il muro; sente il calore nel solo ventre basso, il pene indurito contro di lei. Rose geme – anche di quel dolore che le stringe il petto.

Ma è così, giusto?”.

Non possiamo nulla contro questa situazione, questo mondo”. Si consolano in quel modo da parecchio, da quando si sono resi conto che, dopotutto, non è solo sesso. Anche se lo ripetono di continuo, lo giurano allo specchio, lo promettono. Immancabilmente l’assenza dell’altro è tangibile come nient’altro.

Le mutandine bianche scivolano lentamente per la linea delle cosce, Rose si assicura che la porta sia incantata affinché dall’esterno non sia visibile, inarca la schiena per tendersi ancor di più al corpo di Scorpius. Le mani dietro la sua nuca, le lecca il collo, si sfila i boxer che cadono senza rumore sulla pila di vestiti alle loro spalle.

Rose Weasley non ha mai coltivato l’idea che fosse sbagliato. Perché, più che altro, ciò che è errato è tutto quel non trovare, come se vi fosse sempre qualcosa di migliore a cui aspirare, per poi ottenerlo e non accontentarsene.

Scorpius è soltanto estasiato da ciò che Rose gli provoca. Non quell’erezione, è soltanto il simbolo meno alto di ciò che diventano minuto dopo minuto. È estasi allo stato puro anche soltanto fissarla negli occhi.

Allora qual è il motivo per cui non sentono la felicità quando si avvicinano?

Cos’è che decide che questi gemiti soffocati di piacere, questi amplessi che non sono soltanto godimento carnale, questo cercarsi dei propri corpi, frugare nei loro cuori... non debba essere il loro mondo reale, ma soltanto fantasie notturne chiuse in stanza di Hogwarts?

Un destino crudele, un Dio che si diverte a ucciderli?

Chiude gli occhi, si morde le labbra Rose, Rose... un fiore delicato eppure tremendamente incostante e inafferrabile. Le stringe i seni tra le mani, gli tiene i fianchi perché non se ne vada da lei.

Rimani, rimani qui con me.

Invece lui va, e viene, e continua a non lasciarsi nemmeno sfiorare da lei. Come lui ha paura di coglierla per le spine indomabili – per quell’espressione d’amore incondizionato trasformato nell’odio più crudele.


Ti odio, Scorpius Malfoy”. Singhiozza.

Ma per cosa, cosa mi rendi, cosa sono, cosa siamo, cosa sei? Cosa viviamo, dove moriamo?

... Io, Weasley, ti sto bruciando”.

Una punta di lui, una minuscola inutile coscienza gli domanda se non stia sbagliando a non chiudere con quella infantile sofferenza.

È meglio del vuoto” Risponde Rose. Anche ai suoi pensieri.



























Angolo dell’autrice: Sicuramente chiunque si sarà accorto di quanto io sia stata impacciata nel descrivere il loro rapporto sessuale, e quanto a parlare di loro. Questo perché – anche se non è una scusante – è la prima volta che scrivo una Scorpius/Rose. Mi sono divertita molto a parlare di loro, mi hanno messo un po della loro angoscia esistenziale addosso, mi hanno intristito e coinvolto in ciò che possiedono e sono.

Non lo so, immagino che dietro tutto questo, dopo, ci sia un lieto fine. Ma non è detto.

Spero che qualcuno abbia letto e che sia piaciuta.

   
 
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