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Autore: angiebear_chan    19/10/2010    2 recensioni
"Avrei voluto in tutti i modi darti un pezzo di quella serata. Beh, sono riuscito a regalarti il cielo"
Cosa farebbero i membri dell'Akatsuki se vivessero ai nostri giorni? Chi sarebbero i loro amici? In quanti guai potrebbero cacciarsi?... senza dubbio in moltissimi... una fantasia in cui i nostri eroi si muovono nella Grande Mela facendo ridere, creando pasticci e, si spera, facendo anche sognare ed emozionare un po'.
Dopo anni di silenzio torna la storia dell'Akatsuki a New York con una versione 2.0 di un capitolo che mi sta particolarmente a cuore: la proposta di matrimonio di Hidan.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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duuuuuuunque... questo capitolo l'ho scritto io tutta sol soletta XD il quarto invece verrà scritto solo dalla mangaka punk... leggete, divertitevi e recensite ;-)...




Parecchie ore dopo Angel se ne stava comodamente seduta, o meglio, spaparanzata sul divano con una tazza di the fumante, un nuovo thriller di cui Hidan non le aveva ancora spifferato la fine e i piedi ben al caldo quando sentì suonare al campanello... guardò l'orologio: 12.30... chi poteva venirla a trovare a quell'ora della notte?
Andò ad aprire; indossava un pigiama nero, aveva i capelli legati e delle pantofole, certo non era l'abbigliamento più adatto ma di sicuro non sarebbe andata a cambiarsi per il primo tizio che suonava al suo campanello a quell'ora!!!  Anche perchè adesso i trilli del campanello erano accompagnati da energiche bussate alla porta...
-Aprimi!!- gridò una voce che Angel conosceva benissimo...
-Hidan?- disse lei aprendo la porta -ma che ci fai qui a quest'ora?-
Le bastò guardarlo per capire che era ubriaco... un classico: ogni volta che si andava al 'dio denaro' lui se ne andava sempre solo dopo aver bevuto come una spugna...
-Hidan dannazione sei ubriaco fradicio!-
-Angel...- mormorò lui crollandole letteralmente addosso; lei lo afferrò all'ultimo minuto e, con fatica, riuscì a trasportarlo sino sul suo divano dove lo lasciò cadere... Hidan la osservò con gli occhi socchiusi ed allungò una mano verso di lei...
-Vado a prepararti un caffè... ti farà bene...- disse Angel andando in cucina... il cuore le batteva a mille... quando lui le si era appoggiato addosso aveva potuto respirare il suo profumo così da vicino!!! E diavolo se era un buon profumo: mascolino, seducente... impossibile da rimuovere dai vestiti... lei se lo sentiva già appiccicato addosso come una coperta calda, come se lui la stesse abbracciando... quella notte, con indosso quel pigiama e quel profumo avrebbe sicuramente dormito sonni tranquilli.
Tornò in salotto dopo aver preparato il caffè e trovò Hidan che nel frattempo era riuscito a mettersi seduto... com'era bello! Si stava passando una mano nei capelli, di solito ordinati elegantemente, scompigliandoli come era solito fare quando era nervoso o confuso...
-Ecco tieni il tuo caffè- gli disse porgendoglielo -come mai qui a quest'ora?-
-Mmmh... non lo so Angel... te l'ho detto questa mattina: tu sei sempre la primissima persona a cui penso quando sono ubriaco o nei guai...-
-E adesso in quale delle due situazioni ti trovi?-
-Mmmmh... entrambe credo... -
-Che fossi ubriaco l'avevo già apito da sola... ma come mai sei nei guai? Cosa succede? Ti sei fatto di nuovo spennare da Tobi?-
-No... non è questo...-
-Devi di nuovo dei soldi a Kakuzu?-
-Nono...-
-Mmmmh, allora... il giudice del tuo caso d'omicidio sarà un ex-camionista peloso?-
-No...- ridacchiò Hidan -non è niente di tutto ciò...-
-Ma allora che cos'è?-
Hidan poggiò la tazza di caffè sul tavolino davanti al divano, si girò verso Angel, la guardò con quei suoi bellissimi, sensualissimi, profondissimi occhi viola-ghiacciato e disse:
-Ti voglio...-
Il cuore di Angel mancò un battito... le si mozzò il fiato come se le avessero tirato un pugno nello stomaco...
-C-c-cosa hai detto?- balbettò scioccata
-Ho detto che ti voglio...- ribattè Hidan convinto chinandosi leggermente su di lei...
-Hidan no! Q-q-questo è s-s-sicuramente l'alcool che parla!! Non ci sono dubbi!- ribattè lei spaventata non tanto da ciò che Hidan le stava dicendo quanto da quello che sarebbe sicuramente successo di lì a poco: lei non aveva abbastanza forza di volontà per opporsi a ciò che volevano sia lei che Hidan... erano tre anni che aspettava il momento in cui lui l'avrebbe stretta fra le sua braccia e l'avrebbe baciata appassionatamente... ora quel momento stava per arrivare e lei pur sapendo che, per non perdere il suo lavoro, avrebbe dovuto mandare Hidan a quel paese tuttavia non ne aveva la forza... dopo se ne sarebbe sicuramente pentita... lui la sollevò di scatto e la trasportò in camera da letto... sapeva dove si trovava perchè era stato in quella casa innumerevoli volte in quei tre anni... ogni volta perchè era ubriaco e non poteva guidare o aveva dimenticato le chiavi di casa da qualcuno...
Le braccia forti di Hidan si strinsero intorno al suo corpo ed Angel sentì che le sue labbra che le sfioravano il collo per poi risalirlo, col respiro le sfiorò l'orecchio, le baciò dolcemente le guance per poi posare finalmente le labbra su quelle di lei...
La bocca di Hidan aveva il gusto deciso dell'alcool e del caffè che aveva appena bevuto... e le sue mani avevano una forza inusuale per un avvocato; erano capaci di essere morbide e delicate ma anche febbrili e rudi sulla pelle di Angel; lui percorreva il suo corpo con le mani come i ciechi quando sfiorano il volto di qualcuno per farsene un'idea...
Il gusto, le mani, l'odore di Hidan inebriavano i sensi di Angel e la stordivano... gli passò le mani sulle spalle e sulla schiena muscolosa artigliandogliela leggermente con le unghie...
-Angel... - sussurrò Hidan con voce roca -Angel...-
-Hidan... Hidan p-p-er favore fermati!- disse Angel col suo ultimo sprazzo di lucidità prima di essere travolta dalla passione...
E qualcuno, forse Jashin, dovette ascoltarla perchè Hidan le cadde improvvisamente addosso: si  era addormentato profondamente...
Angel spostò Hidan e si mise a sedere... sapeva di dover essere felice del fatto che fosse crollato ma... come mai allora il suo cuore stava soffrendo così tanto e si sentiva così disperatamente insoddisfatta?
Sospirando si alzò, tolse le scarpe ad Hidan, lo sistemò meglio e lo coprì... poi si sistemò dall'altra parte del letto e cercò di addormentarsi... come se fosse facile... alla fine però Morfeo ebbe pietà e la accolse tra le sue braccia...
Il mattino dopo Hidan si svegliò con un fortissimo malditesta.. guardandosi intorno capì di essere a casa di Angel anche se non si ricordava come o quando era arrivato lì nè cosa fosse successo... girandosi vide, sul cuscino di fianco al suo, un biglietto... lo prese e lo lesse:
"Hidan io vado a lavorare...  il caffè è nella credenza in alto a destra... le chiavi sono nel solito posto... ricordati di portarmele al lavoro... Angel"
-Tutto come al solito- disse Hidan abituato a quella situazione... l'uomo infatti non sapeva con che confusione si fosse svegliata Angel quel mattino e quanto grande era la sua speranza che Hidan si fosse scordato tutto in modo da poter riprendere a vivere la vita di tutti i giorni...  anche se il suo cuore piangeva, era la cosa migliore e più saggia da fare...
   
 
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