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Autore: angiebear_chan    19/10/2010    1 recensioni
"Avrei voluto in tutti i modi darti un pezzo di quella serata. Beh, sono riuscito a regalarti il cielo"
Cosa farebbero i membri dell'Akatsuki se vivessero ai nostri giorni? Chi sarebbero i loro amici? In quanti guai potrebbero cacciarsi?... senza dubbio in moltissimi... una fantasia in cui i nostri eroi si muovono nella Grande Mela facendo ridere, creando pasticci e, si spera, facendo anche sognare ed emozionare un po'.
Dopo anni di silenzio torna la storia dell'Akatsuki a New York con una versione 2.0 di un capitolo che mi sta particolarmente a cuore: la proposta di matrimonio di Hidan.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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come già detto questa storia è stata scritta solo dalla nostra mangaka punk... leggete e recensite! XD




Anche questa volta non ce l'aveva fatta: si era più volte ripromessa che quella sera, al bar di Kakuzu, non avrebbe bevuto neanche un goccetto di birra; durante la prima parte della serata, ovvero dalle 10.00 alle 11.00, quando Angel era ancora presente,era riuscita a resistere alla grande tentazione grazie anche alle minacce di morte proferite dall'amica se solo sfiorava una bottiglia di Asahi, la birra giapponese, ma appena l'amica era andata a casa non era più riuscita a resistere al dolce richiamo della birra, il suo alcolico favorito. Sia Konan che Pain e perfino Kakuzu stesso,cosa del tutto straordinaria, le avevano intimato di non bere più e di darsi un contegno ma, vedere Deidara e Tobi, il quale era recentemente venuto al bar (quell'idiota!), così vicini che scherzavano,           che ridevano assieme la faceva stare male, troppo male, riusciva a non pensarci solo grazie al mondo ovattato che l'alcool, la birra in particolare, le offriva ogni volta dopo un'ubriacatura con i fiocchi, che giungeva, purtroppo per lei, solo dopo i 50 dollari di birra; questo perché, ormai, non riusciva più ad ubriacarsi facilmente... il suo corpo ormai si era abituato all'effetto collaterale della sua bevanda alcolica preferita facendole spendere un po' troppi soldi in una sola serata.
E come al solito, dopo aver bevuto come una spugna, stava decisamente meglio: le preoccupazioni erano totalmente sparite... naturalmente assieme alla razionalità...
-*hic* chihuahua here chihuahua there everybody wants it everywhere*hic*singing loud and life can be so easy *hic* what can make you move can*hic*you feel the groove what can make you dance ooooh chihuahua*hic*- cantò Alice completamente ubriaca
-Sigh!Io glielo avevo detto!Qualcuno la porti a casa sua prima che vada completamente fuori di matto-sentenziò rassegnato Kakuzu
-Per favore Deidara la puoi portare a casa tu?Tanto sai dove abita!-disse Konan,che voleva aiutare l'amica ad avvicinarsi un po' di più al biondino
-Certo non c'è problema!Dai Alice vieni!-
Per tutta risposta la ragazza si avvicinò barcollando al biondo e lo seguì fino alla sua macchina. Deidara aprì la portiera, fece sedere la collega e si avviò velocemente verso la piccola casa della segretaria; durante il tragitto nessuno proferì parola... arrivarono dieci minuti dopo...
-Alice ora ti porto a casa- il biondino si chinò un po' per mettere la chiave nella serratura e chiudere la lussuosa macchina nera
Ma la ragazza non era molto interessata alle sue parole ma ad un'altra cosa...
-Sai Deidara...ho notato solo adesso che...-
-Che?-
-Hai davvero un bel sedere!-esordì Alice
-Ehm....Grazie?- disse il ragazzo arrossendo visibilmente -Ora però ti porto a nanna non ti addormentare ades...-
Non fece però in tempo a finire la frase che Alice si era già addormentata tra le sue forti braccia...
-Perfetto!Un po' di esercizio fisico non mi farà male-e, detto ciò, aprì la porta dell'appartamento della segretaria e, con Alice ancora addormentata fra le braccia, salì la scale che portavano al piano di sopra dove si trovava la camera da letto adagiando la ragazza sul comodo letto da una piazza e mezza.
Stava per andarsene senza fare rumore per non svegliare l'amica quando, improvvisamente, inciampò (cosa molto facile dato il casino che c'era nella stanza) su un qualcosa di non identificato facendo un rumore infernale e svegliando, come ovvio, Alice.
-Mmmh ...Deidara?-chiese frastornata la segretaria
-Sì...ora però devo andare...-il biondo si volse verso la porta della stanza e stava già per andarsene quando qualcosa, o meglio un qualcuno, lo afferrò con una mano tremante per il polso...
-No...per favore non te ne andare. Rimani con me questa sera...ti prego-
Deidara fissò la ragazza con espressione interrogativa: rimaneva a dormire da Alice solo quando anche lui era sbronzo, cosa non rara, lui non era mai rimasto sobrio a casa dell'amica durante la notte... era successo solo qualche volta per i soliti film party che organizzava una volta al mese con i suoi colleghi, ma tutte le volte, c'era sempre qualcuno; non erano mai stati veramente da soli.
Stava quindi per rispondere negativamente all'offerta ma, non appena notò lo sguardo triste della ragazza, non riuscì a dirle di no e s'infilò nel letto vicino a lei.
Poiché il letto non era adatto a due persone si ritrovarono un po' appiccicati... fatto che portò la perdita totale del controllo da parte di Alice.
Lei si avvicinò con fare sensuale a Deidara respirando a pieni polmoni il profumo emanato dal ragazzo e incominciò a massaggiargli i muscoli perfetti e il ventre...
-Sai Deidara non hai solo un bel culo ma anche un bel corpo, ma la cosa che preferisco di te sono i tuoi occhi azzurri e le tue labbra: sono così invitanti, mi viene voglia di baciarle ogni volta che le vedo- dicendo ciò la ragazza... si avvicinò pericolosamente al viso, che era ormai diventato rosso come un peperone, del capo
-Alice... cosa vuoi fare?-domandò facendo il finto tonto Deidara
-Deidara lo hai capito benissimo, si vede dal tuo sorriso perverso!- la segretaria si stava avvicinando sempre di più ma proprio mentre stava per azzerare completamente le distanze, le forze l'abbandonarono definitivamente e si lasciò cadere in un sonno profondo...
-Un po' mi dispiace ma forse era destino...-disse Deidara citando le famose parole del sommo teologo Neji...
Il ragazzo quella sera rimase a vegliare sul sonno della mora e, il mattino seguente, mandò con una scusante Alice, che purtroppo per lei ricordava tutto dell'accaduto, al lavoro...
   
 
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