Misteri da svelare
Tsunade
era rimasta sconvolta dalla notizia che gli aveva riferito la squadra
Anbu. Tuttavia, malgrado avessero scoperto che la tomba di Minato era
vuota continuava a pensare che esisteva una spiegazione plausibile
per tutto ciò che era successo.
Ammetteva
che lo shinobi aveva uno stile molto simile a quello del Quarto
Hokage, ma questo non significava che fossero anche la stessa
persona.
Strinse
i pugni e prese a camminare avanti e indietro per la stanza.
“Se
solo Jiraya fosse ancora vivo...” bisbigliò,
pentendosi subito
d'aver fatto riaffiorare i ricordi riguardanti il suo vecchio amico.
Stanca
e avvilita guardò il suo viso riflesso nello specchio,
vedendo in
quella superficie trasparente non il volto bello e giovane che tutti
conoscevano, ma quello sfinito e distrutto di una vecchia.
Per
la prima volta si chiese se fosse il caso per lei di lasciare la
carica di Hokage a qualcun altro.
Si
chinò in avanti, raccogliendo alcuni dei fogli che erano
stati
sparpagliati durante il precedente scontro.
La
sua memoria ricordò lo sguardo gelido del ninja che
combatteva per
l'Akatsuki e si sentì gelare le ossa. Quegli occhi le erano
parsi
fin troppo famigliari, eppure tremendamente freddi e vuoti di
qualunque scintilla di vita.
Rabbrividì
nell'ipotizzare che l'Akatsuki avesse potuto utilizzare il cadavere
di Minato per impossessarsi del Kyuubi. Pregò che
così non fosse e
che il caso della sparizione del cadavere si risolvesse con un
semplice furto legato ai ladri di tombe.
Si
sedette su quel che rimaneva della sua sedia e rifletté se
fosse
stato il caso di parlare di quella faccenda con Naruto. Dopotutto se
le sue supposizioni si fossero rivelate vere Minato era pur sempre il
padre di Naruto!
Decise
di lasciare perdere la questione, almeno per quel momento.
Incapace
di prendere una decisione, infine optò per lasciare le cose
com'erano. Mandare a cercare il fuggitivo da una squadra Anbu non
sarebbe servito a nulla ed ancora di meno se si trattava proprio di
Minato. Sarebbero stati sconfitti immediatamente e Konoha non
avrebbe ricavato altro che ulteriori ninja morti inutilmente.
Era
talmente impegnata nelle sue riflessioni che non s'era accorta
dell'arrivo di Kakashi.
“Ehm...
Tsunade?” la chiamò il ninja nascondendo una copia
degli ultimi
libri di Jiraya dietro la schiena.
“Che
altro c'è ancora?” domandò Tsunade
alzando la voce. Solo in quel
momento s'accorse di chi si trattava e sospirò amareggiata.
“Ah!
Kakashi! Se non sbaglio saresti dovuto venire da me circa
un’ora
fa!” commentò Tsunade lanciandogli uno sguardo
poco rassicurante.
Il ninja ridacchiò
imbarazzato. La puntualità non era proprio il suo forte.
“Fa niente. Ora ci
sono cose molto più importanti su cui dobbiamo
discutere!”
“Giusto!” annuì
Kakashi. “Ho sentito che un membro dell'organizzazione Alba
si è
introdotto nel villaggio ed ha attaccato il palazzo!” fece
una
pausa notando il disordine che regnava intorno a lui. “Quel
tipo,
chiunque fosse, non c'è andato molto leggero.”
Tsunade sospirò. “ È
proprio per parlare di lui che ti ho fatto chiamare. Ma prima
rispondi ad una mia domanda.”
Kakashi
annuì in silenzio.
“Il
Quarto Hokage è stato il tuo maestro. È
possibile che covasse qualche rancore verso Konoha? Ti ha mai parlato
di...” non poté concludere la frase che dalle
labbra di Kakashi
proruppero delle risate.
Tsunade lo osservò in
silenzio, capendo quanto potesse suonare strana quella frase.
Minato era l'eroe più
grande che Konoha avesse conosciuto, pensare che lui non amasse il
villaggio era pura pazzia. Eppure...
“Cosa state dicendo?
Certo che non è possibile che odiasse Konoha! Sapete meglio
di me
che lui amava il villaggio! L'avete visto crescere!
Sacrificò la sua
vita e quella di sua moglie per salvarlo dall'attacco del
Kyuubi!”
“È
proprio questo il punto” bisbigliò Tsunade, ma
Kakashi la sentì
ugualmente.
“Vi rendete conto che
state insinuando che Minato non abbia svolto al meglio i suoi
doveri?”
“Kakashi!” chiamò
Tsunade per poi prendere un bel respiro. “Minato potrebbe
essere
vivo! Vivo come me e te!” rivelò stringendo i
pugni.
“Questo non è
possibile!” s'infuriò il ninja. “Io ho
visto il suo funerale, la
sua bara, il suo corpo! Non permetterò a nessuno di dire che
il mio
maestro non si trovasse lì quel giorno!”
urlò pieno di rabbia.
“Lascia che ti
spieghi Kakashi!” intervenne l'Hokage. “Abbiamo
scoperchiato la
sua tomba e...”
“Cosa avete fatto?
Voi, voi non dovevate!”
“Era vuota!” urlò
Tsunade sopra gli insulti che le stava rivolgendo il ninja.
“Ha
cercato di uccidermi! Se non avesse visto Naruto, probabilmente ci
sarebbe anche riuscito!”
“V-volete dire”
balbettò Kakashi. “No, mi rifiuto di credere che
lui… No, è
impossibile. Non ha senso, lui non potrebbe mai, lui
non…”era
sconvolto. Come poteva credere ad una cosa del genere?
***
Lontano
da Konoha, nel
covo segreto dell’Organizzazione Alba, Uchiha Madara stava
discutendo con Pain. Alle loro spalle Sasuke gli ascoltava annoiati
mentre osservava con poco interesse la stanza circostante.
“È stato un errore
mandarlo in missione così presto.”stava dicendo
Pain. “E
comunque non avremmo dovuto mandarlo proprio a Konoha!”
“Come sta ora?”
chiese l'Uchiha sfiorandosi i capelli.
“È nella sua stanza.
Konan lo sta sorvegliando. Gli ho fatto prendere alcuni sonniferi.
Dormirà per qualche ora.” spiegò
“Forse dovremo
modificarli nuovamente la memoria.” disse Madara pensieroso.
“Sasuke!” chiamò, aspettando che il
ninja arrivasse.
“Allora?” domandò
il ragazzo comparendo davanti ai due.
“Devi modificare la
memoria di Minato, lui non è mai andato a Konoha! Tutto
chiaro?”
chiese Pain, osservando il nuovo membro dell'organizzazione.
“Non può farlo
Madara? Io mi devo allenare!” rispose scocciato Sasuke.
“Non
posso perdere tempo con simili sciocchezze! Inoltre, non mi
è ancora ben chiaro perché dobbiamo tenere
quell'uomo con noi!”
“Perché ci serve! Le
sue tecniche e la sua abilità nel combattere sono
formidabili. Forse
nemmeno io sarei in grado di sconfiggerlo!”
confessò il più
vecchio degli Uchiha.
I due attesero che
Sasuke se ne andasse e ripreso a parlare.
“Credi che sia il
caso di informare Sasuke di chi sia Minato in
realtà?” chiese Pain
con noncuranza.
“No” Non è ancora
giunto il momento!” rispose Madara voltandogli le spalle.
Ecco
qui il secondo
capitolo, da cui potete già notare alcuni differenze
rispetto alla
precedente versione. Purtroppo vado di fretta, ma ringrazio tutti
quelli che hanno commentato e aggiunto la ff tra i preferiti-seguiti.
Devo anche dirvi che probabilmente d'ora in avanti non sarò
così
veloce ad aggiornare!
Comunque ho passato
l'esame teorico della patente, quindi dovrei avere maggior tempo a
disposizione.
Ciao^.^