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Autore: Puzzola_Rossa    21/10/2010    2 recensioni
Me ne vado senza voltarmi, sento il tuo sguardo pungente sulla mia schiena. Mi odi, lo so, e mi va bene. Perché in fondo si sa, il confine tra odio e amore è molto sottile.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardami ti prego, guardami ancora. Posa anche solo per un attimo il tuo sguardo su di me. Ancora una volta, una volta sola. Mi basterà. Non ti chiederò di più, un solo sguardo, che sia di amore o di odio, di piacere o di disprezzo. Mi basta vederli.
Eccoli. Due pozze castane che mi osservano. No, non è vero, non è me che guardano, fissano il vuoto, come sempre, sei entrato nel tuo mondo, mondo al quale non avrò mai accesso. Nessuno lo ha, non lo permetterai mai, nemmeno ai "tuoi", ed eccolo, uno di loro ti chiama e tu torni in questa realtà, che ti va stretta così come lo va a me.
Visto? Una cosa in comune l'abbiamo tra tutto ciò che ci divide.

"Che cosa guardi?".

E' la tua voce, oh quanto la amo! La amo quasi più dei tuoi occhi, i tuoi occhi! 
Mi rendo conto solo ora di essere rimasta a fissarti, che stupida che sono, dovrei evitarli certi errori.
Ne faccio molti da quando ho capito di amarti, errori, che mi permettono di esistere per te, errori, questo errore, che mi concede di guardarti e di sapere che è me che vedi ora, solo me e non il tuo mondo.

Non riesco a rispondere, il respiro si fa irregolare, il viso mi si infiamma e inizio a balbettare "N-n-n..". Ridi, scoppi a ridere insieme ai tuoi amici. Pensi che io abbia timore di te, ma non sai quanto ti sbagli.
Vorrei poter abbassare lo sguardo, poter evitare i tuoi occhi ora, quegli occhi che tanto amo mi stanno uccidendo. Ma non posso, non ci riesco. Sei come un serpente a sonagli che ha intrappolato un topo ed è pronto a divorarlo. Si, sono io quel topo, sono in trappola, incatenata al tuo sguardo, roventi sono queste catene e come un incendio mi bruciano l'anima.

Un istante, un istante soltanto, ti giri e le catene si spezzano, sono libera, di nuovo, ma come quando ad un uccellino lasciano aperta la gabbietta e quello però preferisce rimanere dentro, così io volevo di nuovo essere schiava di quel legame che per breve tempo mi aveva unita a te.

"Nulla, davanti a me c'è solo il nulla".

Me ne vado senza voltarmi, sento il tuo sguardo pungente sulla mia schiena. Mi odi, lo so, e mi va bene. Perché in fondo si sa, il confine tra odio e amore è molto sottile.

Angolo autrice:  Bèh che dire, questa è uscita così a scuola, mentre la prof spiegava Copernico, cosa c'entra lui con questa fic non lo so però xD Mi piacerebbe avere delle recensioni, anche negative ù.ù
  
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