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Autore: Emily Doe    22/10/2010    8 recensioni
Draco si vede sfumare i machiavellici - ed assolutamente geniali - propositi di vendetta proprio sotto il naso... ma per cosa?
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: As usual, tutto di zia Jo.
Nota: Vi avviso: è davvero una scemata. Una flashfic (500 parole, Open Office) – stupidotta - che ho ripescato da una cartella per i miei gusti troppo incasinata (e per dirlo io! XD).
(Sì, lo so, i piani di Draco hanno sempre fatto discretamente pena XD)
((← mitica doppia parentesi *_*! Ignoratemi. Dicevo, sì, so anche che lei potrebbe essere chiunque. Nella mia testa *questo spiega tante cose XD*, però, è Hermione.))





La parte piacevole





Avanti ed indietro, avanti ed indietro, avanti... Stop. Pausa. Sguardo torvo rivolto alla stessa porta dello sguardo arrabbiato di cinque minuti prima e di quello disperato di dieci. Smorfia stizzita. Riprendere a camminare. Avanti ed indietro.

L'aveva cacciato. Lei aveva cacciato lui da quella maledettissima stanza – cominciava davvero ad odiarla, ormai. Ed a quel modo, poi! Inconcepibile. Inammissibile! Chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe ridotto a questo punto? Salazar avesse pietà di lui!

Avanti ed indietro, avanti ed indietro. Nuovo sguardo iracondo e, nel frattempo, subdolamente meditabondo. Ricordarsi di riprendere a camminare: il moto aiuta l'esercizio mentale.

“Cosa ci fai qui, Malfoy?”
Di sicuro non stava passeggiando su e giù da due ore perché lei l'aveva cacciato a male parole. No di certo, Weasley. Non farmi ridere. Piuttosto, Weasley cosa ci faceva lì?

Mezzo sguardo – solo perché davanti a Weasley doveva controllarsi – ferito nel profondo. Gelosia. Era il colmo.

Stava solo escogitando il modo più vigliacco ed efficace per renderle pan per focaccia. Vigliacco, perché era ciò che lei detestava più al mondo. Era questo quel che stava facendo da due ore. Il più grandioso piano di vendetta di tutti i tempi, il più malefico, subdolo, geniale e magistralmente orchestrato piano che Mangiamorte potesse mai aver ammirato con profondo, reverenziale ardore.
Voldemort avrebbe pagato fior di galeoni per un'idea come quella, capito Weasley?, pagato.

Sguardo calcolatore, ghigno sulle labbra, tutto già pronto nella sua testa. Avanti ed indietro. Escogitare piani geniali era il suo forte fin dai tempi della scuola. Avanti ed indietro. Che squisitezza di malvagità, che delizioso avvicendarsi di eventi nefasti.

“Signor Malfoy?”

Avanti ed ind-

Stop. Girò su se stesso e, con aria sicura di sé, entrò a grandi passi nella stanza, fermandosi davanti a lei, corrucciato.
“Hai finito di gemere, lamentarti e piagnucolare?”
Aprì la bocca per l'assaggio di quella vendetta che ormai bramava più d'ogni altra cosa, per una risposta tagliente, pungente ed anche vagamente arrogante. Forse persino con una puntina eccessiva di tracotanza: avrebbe dovuto ascoltarle, quelle parole, per poterlo sapere con certezza.
Non seppe, poiché le ascoltò mai.
Tra le braccia di lei un oggetto non bene identificato si muoveva. Un brivido di paura gli saettò per la schiena, lasciandolo intorpidito per ben più di quel paio di secondi, come avrebbe raccontato in seguito. Sgomento. Paralisi. Attacco di panico era la cosa più vicina cui avrebbe potuto assimilarlo.
Non sarebbe dovuto entrare senza aver alzato le difese. Errore da principiante, una vera vergogna. Weasley aveva fatto bene a ridersela della grossa.

“Neppure fossi tu a fare la faticaccia. A te è toccata solo la parte piacevole della faccenda.”

Davanti alle manine ed al nasino perfetto, era già ammutolito.
Davanti agli occhi socchiusi di sua figlia, Draco Malfoy dimenticò qualsiasi proposito di vendetta.
Allungò una mano, timoroso, verso il minuscolo esserino. Le sfiorò la fronte, i soffici capelli bruni.
“La parte piacevole,” gracchiò.
Voldemort sarebbe rimasto a bocca asciutta. E lui un po' più povero.
   
 
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