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Autore: angiebear_chan    22/10/2010    1 recensioni
dunque... questa one-shot è costruita sulla canzone MINUETTO di Mia Martini... mi è venuta in mente queta mattina... non è un capolavoro ma spero ugualmente che vi piaccia... recensite please!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' un'incognita ogni sera mia...
Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no!
Ma poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho!

 

È notte... fa freddo... fuori sembra che la natura stia scaricando sul mondo tutta la sua rabbia e la sua frustrazione... una ragazza di 22 anni è comodamente sistemata sul suo divano guardando la televisione con il fuoco che scoppietta allegramente nel camino...

 

Mary stava guardando un film alla televisione: 'Orgoglio & Pregiudizio'... che bellissima storia d'amore... sospirò immaginandosi di viverne una simile in prima persona... sarebbe stato fantastico... davvero stupendo!

All'improvviso suonarono alla porta...

-Ma chi può essere a quest'ora? Con questo tempaccio poi...- Borbottò Mary andando ad aprire la porta... anche se temeva già di sapere di chi si trattava...- S-s-sei tu... Itan... - balbettò infatti quando vide chi era il visitatore: un uomo sui trent'anni la osservava con i suoi bellissimi occhi grigi attraverso i capelli nerissimi che, bagnandosi, gli si erano appiccicati al volto...

-Non mi fai entrare?- chiese lui con una voce profonda e sensuale...

-C-c-erto, v-vieni dentro...- rispose Mary facendosi da parte per lasciarlo passare ma lui la prese tra le sue braccia e la trasportò sul divano...
 

 

Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no!
Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei...

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte...

 

Itan la baciò prepotentemente, con forza... sembrava un assetato che, dopo settimane, trova una sorgente e corre ad abbeverarsi... le mise le mani sulle spalle e la spinse ancora di più sul divano spostando intanto la bocca sul viso di lei, poi le morse delicatamente il lobo sinistro e scese, lentamente, sul suo collo baciandola, sfiorandola, respirandola... Mary intanto gli passava le mani sulle spalle larghe e forti conficcandogli le unghie nella carne...

-è da parcchio che non ti fai più vedere...- gli sussurrò all'orecchio... -credevo che mi avessi dimenticata, o sostituita...-

-Sssssh... non parlare... - disse lui baciandola di nuovo e passando le mani sul corpo di lei in mille carezze febbrili...

Era sempre così... lui veniva, la voleva, la otteneva senza dire nulla, senza spiegare nulla... senza dare nulla se non qualche attimo di piacere seguito da giorni di solitudine e sofferenza...

 

... E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu!


La mattina dopo, quando si svegliò, Mary era sola... come sempre lui se ne era già andato, come sempre senza salutarla... scoppiò in lacrime: perchè doveva sempre succedere? Perchè tutto, tutte le volte, si ripeteva come in un film? Perchè lui non la aspettava al mattino per darle un semplice bacio e augurarle una buona giornata? Perchè per lui non poteva essere qualcosa di diverso da un semplice oggetto?

 


Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore...


 

Certo la colpa era anche sua... ogni volta si riprometteva che non sarebbe più successo, non gli avrebbe più permesso di trattarla come un giocattolo... ma poi, quando se lo vedeva davanti... si perdeva nei suoi occhi, nei suoi baci, nelle sue carezze e smetteva di pensare a tutto; non pensava più al passato o al futuro... per lei esisteva solo lui, lui che le faceva provare quelle sensazioni così inebrianti...

 

Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua...
... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua...

 


Quella notte Itan tornò... come ogni volta non le disse quasi nulla, come ogni volta a Mary bastò un bacio per sentirsi sciogliere e per perdere completamente la testa... era una stupida...

 

 

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai!
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più...
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse è solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.


 

Sapeva come sarebbe andata a finire... sarebbe rimasta per sempre intrappolata in quella ragnatela di solitudine perchè da sola non aveva la forza per tirarsene fuori e non c'era nessuno in grado di darle una mano... ma gli anni intanto sarebbero passati e lei avrebbe sprecato la sua vita dietro ad un uomo che non la apprezzava, che probabilmente non la amava neppure... ma perchè, perchè, perchè tutte le volte che lui le era vicino lei cercava il suo tocco, cercava i suoi baci e si sentiva come una scolaretta ansiosa di renderlo orgoglioso di lei... ansiosa di sentirgli dire:

-ti amo...- parole che non le aveva mai detto... parole che, probabilmente, non avrebbe mai sentito uscire dalle sue labbra...

 

 

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l'amore vero che sorriso ha...
Pensieri vanno e vengono, la vita è così...

 

 

Una calda lacrima di disperazione le scivolò lungo il viso... Itan, steso su di lei, si sollevò sui gomiti e la osservò... i suoi occhi, in quel momento, esprimevano una forte tristezza... una disperazione difficile da sopprotare, il dolore di un uomo che sa di stare trascinando con sè all'inferno una persona a lui cara...

-Mary...- sussurrò accarezzandole il viso e asciugandole la lacrima con il pollice... - non devi piangere... mi senti? Non devi piangere di tristezza come sta facendo ora... odiami, insultami, maledicimi ma, per favore, non piangere... so benissimo che questa per te è una situazione insostenibile... so che ti fa soffrire, che ti senti abbandonata... ma io... non sono mai stato bravo in queste cose... tu non sai, non hai idea... le ore che sto immobile seduto sul letto ad osservarti mentre dormi... non svegliandoti solo per paura di interrompere un sogno felice riportandoti nello schifo di realtà che IO ho creato per te... in cui IO ti ho intrappolata... io... io vorrei trascorrere con te ogni singolo secondo della mia giornata ma capisco perfettamente che tu non lo accetteresti mai... come potresti essere felice di avere al tuo fianco un uomo tanto orribile... so che mi odi... ma, per favore, non piangere!-

-Sei un idiota...-

Itan abbassò lo sguardo mortificato...

-Tu sei un completo idiota... non lo capisci che io sono triste perchè so che domani mattina, quando mi sveglierò, tu non ci sarai più? Perchè so che te ne andrai senza dirmi nulla? Perchè... perchè non vorrai mai trascorrere qui, con me, un intero pomeriggio?-

-Che cosa?-

-Io... nonstante tutto... nonstante tutta la sofferenza, la solitudine, la tristezza... nonostante tutto questo io continuo ad amarti... stupido cuore di donna...- disse Mary sorridendo timidamente...

Itan allora la abbracciò con passione baciandole il collo...

-anch'io ti amo- sussurrò poi con voce dolce.

   
 
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