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Autore: Strega_Mogana    10/11/2005    4 recensioni
La vita scombussolata di una testolina buffa molto particolare!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Deboli rumori mi svegliano… qualche passo… una frase borbottata a bassa voce… sento che sta aprendo le ante dell’armadio, va in bagno e apre l’acqua per la doccia.

Strofino il viso sul cuscino e sbadiglio, la luce tenue entra dalle tapparelle appena alzate, il letto è caldo, morbido… ha il suo odore… qui tutto ha il suo odore, forse pure io.

Fischietta sotto la doccia, lo fa sempre… è felice… io sono felice… è una bella sensazione, un dolce calore che ti scalda il cuore.

Chiude l’acqua, ha finito e io sono ancora sprofondata tra i cuscini e le lenzuola, sono pigra e lui è mattiniero.. beh non possiamo avere tutto in comune no?

Esce dal bagno, indossa solo i pantaloni neri mentre con la salvietta finisce di asciugarsi i capelli.

E’ bello… sì… è proprio bello e io sono pazza di lui… ah l’amour!

Mi guarda e sorride, lo odio quando fa così.

- Lo sai che appena sveglia sei stupenda. – mi dice sedendosi accanto a me.

- Non è vero. – ribatto buttando la testa sotto il cuscino – Sembro uno spaventapasseri!

Mi toglie il cuscino dalla testa e mi libera il viso dai capelli.

- Uno splendido spaventapasseri. – mi sfiora le labbra e sorride.

- Idiota.

- Potrei offendermi.

- No… non resisti al mio fascino Chiba!- scherzo con un sorriso.

Lui alza gli occhi al cielo e mi abbraccia, mi ritrovo schiacciata sotto di lui ma, di certo, non é una brutta sensazione.

- Ah quanto è vero Tsukino! - ride debolmente e mi bacia con tanta dolcezza… è così dolce e passionale, così dannatamente tenero e sexy… non posso che sciogliermi come neve al sole tra le sue braccia.

Sento una sua mano salire lungo una gamba, sfiorarmi le pelle tanto sensibile del ventre e iniziare a giocare con un seno, io gli sto accarezzando la schiena… ho capito che è uno dei suoi punti deboli.

Mentre siamo così presi qualcuno bussa alla porta.

Lo sento borbottare contro la mia bocca.

- Maledizione… scocciatori insulsi! Chi è?

- Servizio in camera. – fa la voce del cameriere dall’altra parte.

- Vai a prendere il vassoio… mentre io mi butto sotto la doccia.

Si alza a malincuore, sento improvvisamente freddo, mi alzo e, prima che lui potesse aprire al cameriere, mi fiondo in bagno.

Mi sono trasferita nella sua camera da tre giorni, oggi partiamo.

Non abbiamo mai discusso su quello che accadrà quando rimetteremo piede a Tokyo… vorrei parlarne ma non vorrei che fraintendesse le mie parole. Magari scesi dall’aereo non vorrà dire a nessuno che tra di noi è nato qualcosa, che siamo stati insieme in questi giorni… non so proprio cosa pensare e ammetto che questo mi fa paura.

Cosa dovrei fare se lui non vuole più stare con me?

Dai suoi comportamenti potrei escludere questa possibilità… eppure… dentro di me c’è sempre quella vocetta fastidiosa e pessimista che mi urla che c’è qualcosa che non va.

Affronterò in discorso appena arrivati a casa, sì, ne dobbiamo parlare…

Esco dalla doccia in accappatoio, lui é seduto nel salottino, sta leggendo il giornale bevendosi tranquillamente il suo caffè.

Prendo la mia brioche e gli do un leggero bacio sulla spalla nuda, lui sorride, lancia il giornale alle sue spalle, mi afferra per la vita e mi fa sedere sulle sue gambe.

- Dove credi di andare?- mormora vicinissimo al mio viso.

- A fare colazione. – rispondo debolmente.

Lui scuote la testa:

- No, ora sei mia prigioniera.

- Ma io ho fame...- tento di ribellarmi per qualche secondo allontanando il mio collo dalle sue labbra, é una battaglia persa in partenza, senza contare che io non voglio allontanarmi ora da lui.

Cedo a quella sublime tentazione, lo sento armeggiare con la cintura di spugna dell’accappatoio e ridere come un diavoletto contro il mio collo.

- Mi vuoi tentare Mamoru?

- Esatto.

- E la mia colazione?

- La farai dopo.

 

***

 

Parcheggiamo la macchina davanti a casa mia, Mamoru spegne il motore e poi mi guarda.

- Pronta?

- Devo proprio?- gli chiedo sconsolata.

Lo vedo sorridere con la coda dell’occhio, si avvicina a mi da un lieve bacio sulla guancia.

Chiudo gli occhi e sospiro poggiando il capo contro il sedile.

- La mia famiglia é numerosa, impicciona e chiassosa... dimmi come potrò divertirmi? Mia madre non é che la vetta di una montagna di parenti invadenti.

Ride, scende dalla macchina e apre lo sportello dalla mia parte.

- Andiamo... vedremo di uscirne senza fare troppi danni.

Faccio un profondo respiro e prendo la mano che mi porge, mi rendo conto che con lui potrei benissimo andare ovunque... che sia veramente l’amore?

Camminiamo piano nel vialetto che porta verso casa, i passi che rimbombano, nel silenzio del quartiere, sui ciottoli bianchi che mia madre ha voluto importare dall’Italia.

Sono tutti nel giardino sul retro, sento il profumo degli hamburger che papà sta cucinando sulla griglia, la musica e il parlottio vivace dei miei famigliari.

Ci siamo...

- Mamoru.. facciamo ancora in tempo a fuggire. – mormoro prima di svoltare l’angolo della casa.

- Finalmente sei arrivata tesoro!

Accidenti... troppo tardi...

Mia madre mi stritola in un abbraccio e poi abbraccia, più dolcemente, Mamoru.

- Mamoru! Sono felice che tu abbia trovato il tempo per unirti a noi.

- Non sarei mai mancata signora Tsukino. – risponde Mamoru baciandole una mano.

Che gran lecca culo!

Mia madre mi afferra per un braccio e mi trascina verso il giardino.

- Vieni tesoro... ci sono tutti che ti aspettano... non vedevano l’ora di vederti.

Il giardino é gremito di amici e parenti.. mia mamma s’é data da fare quest’anno. Chissà se ha a che fare Mamoru?

Tutti si voltano a guardarmi, lui é dietro di me di qualche metro... aaah posso chiaramente sentire che si diverte come un bambino!

C’é un mormorio generale... brutto segno...

- Usagi!- urla mia zia Arika facendosi largo tra la folla – Sei arrivata! – é la sorella di mia madre, sposata tre volte, vedova tre volte.

Quando ero piccola mi chiedevo sempre perché i suoi mariti morissero come mosche, poi ho assaggiato la sua cucina e allora ho capito.

Mi stritola nel suo abbraccio morsa e mi pizzica le guance come se avessi tre anni.

- Zia ti prego!- le dico cercando di liberarmi.

Improvvisamente si blocca e la vedo fissare Mamoru.

- Ma cara!- squittisce nello stesso modo di mia madre – Non mi presenti questo ragazzo?

Alzo gli occhi al cielo.. niente di peggio di una cinquantenne sposata tre volte ed ancora assetata di uomini!

- Oh sì scusa... si chiama Mamoru.. é il mio...

Ecco ora cosa dico?

Il mio capo? Il mio amante?  Il mio ragazzo?

Chi sei ora Mamoru Chiba?

- Sono il suo fidanzato. – dice Mamoru stringendo la mano della zia – Mamoru Chiba piacere.

Al suono della parola fidanzato tutto il giardino si ammutolisce, l’unico rumore é la musica e gli scoppiettii del fuoco nel barbecue.

Io e Mamoru ci scambiamo un’occhiata preoccupata.

- Usagi... perché ci fissano tutti?- sussurra Mamoru.

- Non ho mai portato un ragazzo a casa. – gli spiego preparandomi al peggio.

Tutto accade in pochi attimi, si sentono grida di gioia, esulti, brindisi e tutti i presenti investono Mamoru come un fiume in piena.

Tra gli spintoni e le grida vengo buttata fuori dalla mischia... mi trovo sola nel giardino mentre tutti  si stanno stringendo attorno a Mamoru.

Lo sapevo che sarebbe finita così... mia madre mi ucciderà per averle rovinato il suo momento di gloria!

Sono il suo fidanzato... già ha detto proprio fidanzato... sorrido e vado al buffet.

Lancio un’occhiata alla marmaglia che si accalca attorno a quel povero ragazzo, io glielo avevo detto che le feste della mia famiglia erano strane!

Ora voglio proprio vedere come si diverte!

Prendo una bottiglia di birra e vado verso mio padre che é l’unico che non si è mosso dalla sua postazione davanti alla griglia.

Indossa il suo solito grembiule con scritto “Date un bacio al cuoco” e sta girando la carne.

- E’ fresca. – gli dico passandogli la bottiglia.

Mi fa uno dei suoi sorrisi dolci e pieni d’amore, si toglie il sudore dalla fronte con il braccio e prende la birra.

- Grazie... qui fa caldo come all’inferno. – ne butta giù una lunga sorsata poi mi indica Mamoru ancora sommerso dalle zie impiccione – Dimmi la verità: è realmente il tuo fidanzato o l’hai portato solo per fare stare zitta tua madre?

Arrossisco un attimo... mio padre é uno dei pochi uomini al mondo a capirmi, prima pensavo fosse il solo assieme a Yuri e Rio ma, ora, c’é anche Mamoru.

- Lui é un fidanzato vero. – confermo girando un paio di hamburger.

Mio padre lo fissa a lungo, in silenzio bevendo la sua birra, lo sta analizzando.

Tremo al solo pensiero di quello che potrebbe dire.

- Sembra un bravo ragazzo. – dice dopo un lungo silenzio che per me é durato secoli.

Ci tengo molto all’approvazione di mio padre, e, dopo quella sua quasi sentenza favorevole su Mamoru, sono molto più sollevata e felice.

- Lo é. – sorrido mentre mia madre porta una fetta di torta al suo neo genero. 

- Sa come prenderti Usagi? O vuole cambiare il carattere del mio Angelo?

- E’ perfetto papà.

- Bene... ora vai a salvarlo. – dice infine con un sorriso – Prima che le tue zie e tua madre lo divorino.

Rido e mi avvicino alla massa che lo circonda.

- Avanti basta! – urlo spostando tutti quelli che mi capitano sotto mano – Lo show é finito! Ok l’avete visto... sì é reale e non é uno scherzo del ponce di mamma... forza! Lasciatelo stare!

Con mormorii, sorrisi cretini e sussurri di approvazione i miei parenti si allontano tutti facendo riprendere fiato a Mamoru.

- Se devi scappare fallo subito. – scherzo porgendogli un bicchiere di aranciata.

- E perché? – chiede lui confuso.

- Perché la mia famiglia sarà sempre così... anche peggio in ceti casi. Oggi li hai visti allegri e festosi... devi vedere quando litigano!

Sorride e mi accarezza una guancia... il suo tocco é delicato.

- Non mi interessa. E poi non devo vederli tutti i giorni.

Scuoto la testa e gli strofino la guancia con un tovagliolo di carta.

- Guarda... nonna Moe ti ha sbaciucchiato tutto.

- Sarà il mio magnetismo. – ride passandomi un pezzetto di torta in bocca – Anche se ad un certo punto ho quasi creduto che volevi lasciarmi tra le loro grinfie. Non si trattano così i fidanzati!

L’ha detto di nuovo... allora non stava scherzando.

- Sei il mio fidanzato allora.

- Avevi qualche dubbio? – mi chiede abbassando il capo per incrociare il mio sguardo fisso sull’erba.

- Non ne avevamo mai parlato... noi non abbiamo messo delle regole. Non sapevo cosa pensare Mamoru tutto qui.

- Ti va bene?

Annuisco lentamente, sento le mie guance andare a fuoco.

Mamoru si china ancora di più e mi sfiora le labbra.

 

 

 

 

 

   
 
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