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Autore: KuromiAkira    25/10/2010    0 recensioni
Lituania, per sbaglio, rimane vittima di un incantesimo di Inghilterra e, agli occhi degli altri, comincia a comportarsi in modo strano.
(Ci tengo a precisare che l'avvertimento OoC è lì solo per correttezza ma è un OoC giustificato e non messo lì per caso XD -e non è nemmeno un OoC normale...-)
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland, Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz, Russia/Ivan Braginski
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hidden Side
Capitolo 4 - La scelta





I due Lituania, insieme a Polonia e agli altri due paesi baltici, alzarono lo sguardo.

Sopra le loro teste la luce diventava sempre più intensa finché non videro più nulla e un forte rumore proruppe nell'aria.

Quando riuscirono a riaprire gli occhi, Arthur, vestito con un ampia tunica nera, era steso sul pavimento.


- Signor Inghilterra! -
Toris accorse ad aiutare l'isola che aveva calcolato male il viaggio ed era caduto a terra al momento di teletrasportarsi.

- Come hai fatto a comparire a casa mia? - chiese un po' infastidito Polonia.
- Semplice, ho fatto in modo di comparire nel luogo in cui c'erano i due Lituania.- spiegò l'inglese sistemandosi e cercando di non pensare alla figuraccia appena fatta.
Si guardò poi intorno. - Bhè che prima o poi finissero a casa tua era scontato, Polonia. - poi si schiarì la voce - Meglio così. -
- Come sarebbe a dire 'meglio così'? - chiese il lituano.
- Hai trovato il modo di annullare l'incantesimo? - chiese invece l'altro Toris pacatamente.

Arthur annuì - Credo che Lituania si sia sdoppiato perchè voleva cambiare e fare uscire anche quei sentimenti che reprimeva da anni. Infatti poi il doppione si è rifiutato di tornare dentro l'originale ed è corso via.
Entrambi, ovviamente, ora volete prevalere sull'altro. Ma per riunirvi dovreste mettervi d'accordo voi. Se uno dei due si rassegnasse a lasciare il posto all'altro tornerete un unico essere. - - Ma ovviamente chi rinuncia diviene la parte più debole, vero? - intuì l'originale, che temeva che quella sorte sarebbe toccata a lui.
In effetti aveva appena finito di pensare di dover lasciare il posto all'altro...

- Io non ho intenzione di tornare come prima. - ribadì l'altro Toris.

Inghilterra guardò il lituano accanto a sé.
- Io... forse è meglio fare come dire l'altro... -
- Lituania! - esclamò Lettonia. Sia lui che Estonia rimasero stupiti da quella frase. Non volevano che Lituania cambiasse improvvisamente, anche se si trattava sempre di una parte di lui.
- Il solito codardo. - commentò sbuffando il secondo lituano.
- Non lo pensi sul serio. - disse l'inglese.
- Cosa? -
- Se lo pensassi vi sareste già unificati. Invece siete ancora entrambi qui quindi non è possibile che tu voglia lasciare il posto a lui. - spiegò. - Quindi dovete trovare il modo per convincere uno dei due a rassegnarsi sul serio. -

Il silenzio tornò a regnare nella stanza finché ,come c'era da aspettarsi, il Toris più sicuro prese parola.

- Polonia... -

Feliks, rimasto in silenzio senza sapere cosa dire fino a quel momento, lo guardò mentre gli sguardi degli altri andarono su di lui.

- Decidi tu. - disse semplicemente.
- Cosa? -
- Sei la persona più importante per noi e se sarai tu a deciderlo allora uno dei due si rassegnerà sicuramente. -

Toris abbassò lo sguardo. Indubbiamente, ora che l'altro sé stesso aveva parlato, lui poteva rassegnarsi veramente solo se Polonia avesse preferito un Lituania più deciso e sincero.

Ovviamente il doppione aveva altro da dire e si avvicinò al polacco.

- È vero che è stato l'altro a dichiararsi ma non l'avrebbe mai fatto senza di me. Rischia di far tornare la situazione esattamente com'era prima. Ma tu volevi fare dei passi avanti, no? -

Polonia abbassò lo sguardo, e questo per colui che fino a quel momento era stato l'originale fu un colpo al cuore e abbassò la testa.
Già sentiva la sua coscienza affievolirsi, segno che sarebbe stato lui a sparire, ma quando sentì Feliks rispondere volle almeno sentire cos'aveva da dire.

- Sì, certo... - confermò - Quando mi hai abbracciato il cuore mi batteva così forte! - esclamò sinceramente - Sono contento di aver visto questo lato di Liet ma non sei tu la parte che più amo di lui. -

Lituania alzò la testa verso il compagno che sorrideva dolcemente.

- Liet è ansioso e esitante, quando pensa troppo diventa davvero noioso. A volte mi verrebbe voglia di prenderlo a schiaffi per questo! Però fa anche tenerezza così! Senza contare che un briciolo di carattere lo mostra solo a me e di questo ne vado fiero.
Senza quelle parti del suo carattere non sarebbe più Liet. E mi sono innamorato di lui perchè proprio perchè è fatto così. - confessò senza alcun imbarazzo.

Improvvisamente la coscienza di Lituania si rafforzò e l'altro Toris, rimanendo serio, chiuse gli occhi e sospirò.

- Ho capito. -
- Però... - continuò il polacco - Spero tu ti faccia vivo, ogni tanto. -

Ciò che Feliks stava dicendo era che voleva che Toris dicesse ciò che pensava pur rimanendo lo stesso di sempre e, percependo che era un messaggio che aveva capito anche l'originale, il doppione sorrise e annuì.

Si riavvicinò all'altro - Non sperare di liberarti di me. -
Ma l'originale scosse la testa, sereno - Ovviamente, visto che sei me. Forse devo ringraziarti. -
- Certo che devi! Razza di idiota! Farò di tutto per riemergere dal fondo del tuo cuore! -

Inghilterra stava già iniziando a recitare la formula magica che avrebbe annullato l'effetto del primo incantesimo, e un ulteriore cerchio magico comparve sopra i due Lituania.

- Non ti terrò più in un posto così angusto. - sussurrò impercettibilmente il Toris originale.

L'altro lo fissò, poi rise appena, rasserenato, prima di sparire dentro di lui.

La luce svanì e il Lituania rimasto si sentì finalmente 'completo'.

- È andata bene? - chiese Raivis.

Il lituano annuì prima di essere assaltato da Polonia che gli mise le braccia al collo.

- Bene, ora possiamo continuare ciò che stavamo facendo prima! - esclamò.

Toris arrossì - Cosa? Adesso? -
- Che stavate facendo, prima? - chiese invece curioso Inghilterra.
- Tu sparisci e porta con te Estonia e Lettonia! - lo liquidò immediatamente il polacco.
- Cosa? Guarda che è anche merito mio se Lituania è tornato normale? - si lamentò Arthur offeso.
- Sì, ma è anche colpa tua! -

In quel momento la porta si spalancò e comparve un Russia desideroso della sua vendetta.

- Oddio, si è ripreso da quello che l’altro Lituania gli ha detto... - commentò Estonia allontanandosi dalla porta avvicinandosi a Lettonia.

- Lituania~ - cantilenò Ivan con un tono che non preannunciava nulla di buono.

Toris rabbrividì e con lui anche gli altri due paesi baltici ma Polonia prese per mano il compagno e corse fuori dalla stanza chiamando anche Eduard e Raivis.
- Tutto quello che è successo è colpa di Inghilterra, prenditela con lui, Russia! - esclamò il polacco correndo fuori casa, intuendo che l'altro Toris fosse prima andato dal russo.

- Cosa? Non puoi scaricare così la colpa su di me! - obbiettò nuovamente Inghilterra trovandosi da solo con un Ivan molto, molto arrabbiato.

- Povero signor Inghilterra. - mormorò Lituania una volta arrivati a casa sua, al sicuro. - Dovremmo aiutarlo. -
- Dopo chiamo Bielorussia così si porta a casa Russia. Non voglio che mi distrugga i mobili! -
Toris sospirò, sentendosi davvero stanco.
Sdoppiarsi e lasciar a piede libero una parte di sé non era affatto facile e prego che l'inglese non facesse più incantesimi simili.
Feliks, però, non aveva intenzione di farlo risposare perchè, rimettendogli le braccia al collo, lo baciò con passione.

- Ah... noi togliamo il disturbo, eh... - informò Estonia uscendo insieme a Lettonia.
- Polonia! - esclamò l'altro imbarazzato allontanandosi.

- Vuoi forse lasciare tutto come prima come ha detto l'altro? -

Lo sguardo deciso di Polonia cambiò in una alquanto triste. Anche lui si era infine dichiarato e non avrebbe accettato alcun passo indietro da parte del compagno.
Fortunatamente questi sembrava esser solo stato frainteso perchè cinse la vita del polacco con le braccia e lo avvicinò a sé.

- No, tranquillo. - lo rassicurò - Ma non avere fretta, ok? -
- Cioè devo aspettare altri secoli? - Polonia lo guardò imbronciato.
- Riesci ad aspettare fino a dopo cena? - sbottò, consapevole che non si trattava solo di questo.
- Sei tu che hai detto di aver atteso troppo tempo! No, guarda, l'iniziativa l'hai presa tu e ora non puoi tirati indietro! -
- C-ci pensiamo dopo... - concluse prendendolo per mano, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
Non voleva che pensasse che ora sarebbe tornato a comportarsi come prima ma gli seriva... l'atmosfera giusta, ecco. Sperava che Polonia lo capisse.

Feliks sorrise nell'intravedere il rossore sul viso di Toris. Adorava Liet imbarazzato, era davvero carinissimo! C'era poco da fare, lui era fatto così.

- Liet, ti amo, sai? - esclamò al massimo della felicità. - Ti amo anch'io. - gli rispose Toris, un po' più tranquillo, portandolo in cucina.

Dopo tutto quello che era successo forse non era più il caso di vergognarsi in quel modo e poi sentiva di essere diventato più coraggioso, grazie all'avventura appena vissuta.
In fondo, a dichiararsi, non era stato l'altro Toris ma lui, il solo e unico Lituania che poteva esistere perchè era anche l'unico che Polonia voleva al suo fianco.
  
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