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Autore: Clou Jeevas    28/10/2010    4 recensioni
« Giappone ci ha invitato nella sua isola privata per passare Halloween tutti insieme!»
trillò l'albino eccitato - festa = alcool-
« non possiamo rifiutare West!» continuò saltellando per la casa[...]
« La strega del bosco, Beatrice, che vive su questa isola» spiegò
« la notte di Halloween viene in questa villa per risorgere»
« ...... PFHAHAHAHAH» Gilbert non riuscì a trattenere una sonora
risata spastica che gli uscì dalla bocca come una forza interna,più grande di lui.
Genere: Erotico, Horror, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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« E' solamente andata via la luce, nulla di preoccupante » confermò Giappone ripristinando l'interruttore generale
« un lampo deve aver fatto saltare qualche cavo » spiegò premendo la levetta per ripristinare l'elettricità.

Tutti gli altri presenti erano immobili. Nessuno osò aprir bocca dopo aver udito quella strana risatina femminile proveniente dal quadro di Beatrice,
« ... che scherzo di merda! » si lamentò Prussia infastidito e divertito allo stesso tempo, si era fatto quasi fregare anche lui per un momento. 
« Nihon, potevi andarci meno pesante con gli effetti scenici per la festa di domani » continuò Ludwig con espressione seria, tentando di alleggerire la situazione, e spostare Italia che si era appiccicato a lui dalla paura.
« Vehh.. quindi era tutto uno scherzo di Nihon? » mormorò l'italiano non del tutto sicuro, « ho avuto veramente paura che fosse la strega del bosco» aggiunse America da dietro Inghilterra, « Pft, le streghe non esistono bastardo! » si lamentò Lovino aggrappato al braccio di Spagna.
Giappone sospirò profondamente, questi occidentali... non capiranno mai..., «veramente io non ho fatto nulla » ammise con voce opaca.
« ...Smettila di raccontare palle! » lo riprese l'albino sbuffando « questa storia della strega mi ha rotto abbastanza! Quando diamine si mangia? »
« Mon dieu, una donna tanto bella su quest'isola... e io non ne sapevo nulla »
« Ma Beatrice esiste! » insistette Maria lagnandosi e rialzando il tono di voce « esiste! Ed è mia amica! »
« Ma tappati la bocca, austrungarica. Non intendo credere a questa storiella assurda della strega, voglio vederla davanti al Magnifico me ,prima di crederci » affermò arrogantemente Gilbert.
« E io nel mio letto » mormorò Francia facendo finta di nulla e dirigendosi verso la tavola da pranzo apparecchiata in compagnia delle altre nazioni.




_____________





La cena fu relativamente lunga.
Giappone non si era sprecato a quanto portate,- l'ospitalità era sacra per lui-, e aveva fatto preparare con cura ogni piatto .
Quando poi il banchetto terminò, ogni nazione si ritirò nella
propria stanza.
« Ragazzi sono Dio » affermò Gilbert tirando fuori bottiglie e bottiglie di alcolici dalla sua valigia, per poi distribuirli ai sue due compagniucci di merende.
Spagna osservò l'etichetta del contenitore: Birra Tedesca.

« Ma è roba da barbari! » si lamentò Francia afferrando una bottiglia e iniziando a sorseggiare quella robaccia giallastra
« Mon dieu » sussurrò con una faccia schifata « Gilbèrt, hai dei gusti proprio ORRIBILI » sputò.

« Se non ti piace puoi darla pure a me » propose Prussia strappando dalle mani del francese la sua amata piccolina e iniziando a scolarsela con tanto amore. Spagna ridacchiò divertito « fossi in te non berrei così tanto, come minimo Germania ti sbatte fuori a dormire » 
« Oh, avevo quasi dimenticato » parlottò infine Francis « devo andare a dare la bonne nuit al mio Arthùr » miagolò con uno strano sorrisetto sulle labbra.
« Tanto non te lo da » trillò l'albino ridacchiando e scolandosi un'altra bottiglia « è impegnato con America » aggiunse.
Sì.
Era proprio stronzo quando voleva, ma un insulto alla birra tedesca equivaleva ad un'offesa personale secondo lui.

« Tsk » sibilò il biondo uscendo dalla porta e sbattendola dietro di sé, seguito da Spagna.
« Che palle. Hanno in mente solo le loro mogliettine con il ciclo » ghignò Prussia buttandosi sul letto « tanto io ho la birra
« Nii-sama... » mormorò Germania irritato « potresti spostarti - e magari non girare per la stanza solo in mutande, e spostare quella dozzina di bottiglie di birra vuote- dal mio letto?»
« ..... »

La stanza di Arthur, una singola ben arredata, stava in fondo al corridoio al primo piano. Francia si sentiva leggermente agitato ad attraversare quel corridoio buio tutto solo, poi con quella storia di Beatrice..., ma per amor di Arthùr questo e altro... Scese le scale velocemente, e camminò lungo il muro, per poi svoltare a destra con estrema sveltezza.
La tempesta non sembrava essersi ancora placata, perciò l'area era soggetta a continui bagliori di luce dovuti ai lampi, e a forti rumori di tuoni, che rendevano ancora più terrificante e angosciante quel tratto di percorso.
Avanti, non avrai paura di uno stupido temporale... disse a sé stesso tremando leggermente, per poi lanciare poi una breve occhiata al pendolo di legno antico. Due minuti a mezzanotte.
Il francese proseguì ancora il suo tragitto lungo la stanza centrale, con la massima velocità,e poi l'ingresso, nel quale si trovava il quadro della strega.
« Ehh... è un peccato che tu non esista davvero, mia bella Beatrice » sussurrò languido il biondo fermandosi un secondo. Ridacchiò, pensando a quante cose avrebbe potuto fare con il meraviglioso corpo della bionda... così morbida. Così viziosa.
Mmmmh.Che donna sublime. Francia era talmente concentrato su quei pensieri impuri che si accorse soltanto in un secondo momento che alle sue spalle delle strane creature svolazzavano intorno a lui. 
Farfalle dalle ali d'oro.
« Che cosa... »

Il cuore gli partì a mille. Il biondo esaminò quegli insetti con stupore e meraviglie, ma cercando di allontanarli da lui.
Erano inquietanti.
Uno strano senso di ansia lo ricoprì completamente.
Per un secondo credette di sentire dei passi dietro di sé.

Sì, dei passi.

Piccoli passi di donna.

Il pendolo suonò la mezzanotte in punto.

« Bonnesoir »


Ancora quella risatina agghiacciante





Inghilterra posò delicatamente la penna sulla scrivania e fissò l'orologio da taschino. Mezzanotte e mezza Tardissimo! Qualcosa non quadrava. Solitamente veniva disturbato da qualcuno molto prima di quell'ora.
«... Stupida rana francese» parlottò irritato l'inglese, alzandosi di colpo, e andando a controllare la porta. Si bloccò. Ma che gli importava se quel dannato francese non era venuto quella notte? Tanto meglio per lui no?
Si ri-allontanò dalla porta, deciso ad indossare il pigiama, e mandare al diavolo mille volte il rospo, quando sentì uno strano nodo in gola.
Una strana sensazione di oppressione e pesantezza. Avvertiva la presenza della magia. 
Proprio come sospettava...
Arthur uscì dalla stanza, dirigendosi così, verso la fonte di quel potere in continuo aumento...

Tic...
Tac...
Tic..
Tac..
Macchie.
Farfalle dorate.


« BEATRICE!!! » spolmonò in un grido Arthur, rompendo il silenzio di quella notte.




_____________



« Lovino? »
« Perchè diamine sei venuto bastardo. » sbraitò l'italiano cercando di coprire la sua camicia da notte il meglio che poteva con le coperte.
« Veeee, non sei contento fratello? » domandò Feliciano sorridendo ebete e cercando di lavarsi i denti senza ingerire il dentifricio.
« Sì.. CIOE' NO! » ammise l'altro aprendo la porta allo spagnolo per poi buttarsi a letto facendo il finto offeso. « Ne, mi sono dimenticato di portare una cosa a Doitsu» ammise l'italiano andando a frugare nella sua valigia « vado a portargliela » aggiunse estraendo un pacchettino.
« .... FAI QUELLO CHE CAZZO VUOI, BASTARDO! » sbraitò Lovino furioso, e terribilmente irritato, verso il fratello osservandolo mentre usciva tutto felice.
« Sei geloso? » chiese Spagna ridacchiando
« Fottiti. » terminò Italia imbronciandosi e mordendo il cuscino con forza
« Eddai, non essere geloso di quel crucco » spiegò lo spagnolo avvicinandosi al meridionale e prendendogli ad accarezzare i capelli con dolcezza « poi fai ingelosire anche me » cinguettò.
« Smettila di dire puttanate » parlottò l'altro diventando rosso in volto dalla vergogna « dici troppe cazzate per i miei gusti.»
« Tu dici? » riconfermò sorridendo « sarà. »

Italia corse lungo il corridoio, alcuni minuti prima che Francis uscisse dalla propria stanza, per raggiungere la camera di Germania. Tuttavia, fece una breve sosta davanti alla finestra che dava sul giardino: aveva notato qualcosa di strano.
« Vee... farfalle...dorate » sussurrò sorpreso non credendo a quello che stava vedendo.
Erano così belle quelle farfalle...
« Ti piacciono le farfalle, Feliciano? »
« .... sì, veee. Ma lei, bella signorina, chi...è? »
« Io sono Beatrice, la strega dorata »
« La strega....?»
« Sì, in persona piccolo Italia »
« V-ve... che bella che siete...»
« Dimmi una cosa, Feliciano. »
« Cosa? »
« Non ti piacerebbe vedere insieme a Germania quelle belle farfalle dorate?»
« Sì... con Doitsu... »
« Mhn, forse io posso accontentarti piccolo Italia...»

Ancora quella risata agghiacciante




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Eccomi qua! Finito secondo capitolo. Ringrazio tantissimo quelli che hanno commentato il precedente capitolo (e spero che mi continuerete a seguire in molti!).
Sto cercando di andare molto veloce con la stesura (scusate per eventuali errori) ma voglio finire la parte che mi interessa entro Halloween ( fa scena LOL), per poi seguire in modo più tranquillo. E nulla. Beatrice sama powa.

-Nika



   
 
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