Ciao tutti/e! Eccomi qui con un nuovo capitolo! Questo l’ho
scritto un po’ a casa e un po’ a scuola (soprattutto quest’ultima). Bene, ho
fatto ritardo anche questa volta, ma non è poi così eclatante. Per farmi perdonare
dei miei precedenti ritardi, vi ho scritto questo capitolo lungo lungo.
Come vedrete, è costituito da una serie di flashback di
Edward, intervallati da piccoli momenti del “presente”. Bene, non dico altro,
vi lascio al capitolo 20. E ancora, grazie GRAZIE di
continuare a leggerla. Siete tutti importantissimi per me!
A voi il cpaitolo 20!
20. RICORDI DEL PASSATO
Il volo basso e ritmato di un passerotto, il dolce tepore del sole appena sorto, tra una deliziosa cornice di nuvole rosee. Una brezza leggera, per nulla fredda, morbidi e timidi fiorellini che impregnano di profumo l’aria, spuntando sui rami più esterni degli alberi, le piccole gocce di rugiada che scintillano al bagliore del giorno tra i ciuffi d’erba umida.
Primavera.
Edward, seduto all’apice della solita collinetta – quella sulla quale aveva rivisto Winry per la prima volta quando era tornato dall’Ovest – scrutava il familiare paesaggio davanti a sé, beandosi di quei sospiri di vento così pacato e soave. Appoggiò la schiena al tronco della grande quercia dietro si sé, affondando le mani tra la morbidezza del prato. Percepì le gocce fresche solleticargli la pelle, mentre il sole illuminava tiepido il suo viso e il volo alto di uno stormo di rondini fendeva lieto una nuvoletta solitaria.
Distese la gamba sinistra, che si posò delicatamente a terra. La giuntura del ginocchio cigolò leggermente, come a rammentare all’ex alchimista che era passato un po’ troppo tempo dall’ultima manutenzione.
Serrò le palpebre per un istante, concentrando la sua mente sui ricordi degli ultimi mesi appena vissuti. Ormai erano passati più di cinque mesi da quel che era successo alla gamba di Winry. Con l’arrivo di May tutto era diventato molto più semplice. Inizialmente, i due avevano litigato parecchio per vari motivi, così come avevano d’altro canto sempre fatto. Comunque sia, l’arrivo della ragazza si era dimostrato davvero molto, ma molto utile.
=== INIZIO FLASHBACK ===
-
Ma...
ma... sei tu?
-
In carne
ed ossa!
Edward alzò
un sopracciglio, confuso. Non riusciva proprio a connettere l’idea che
quell’avvenente ragazza fosse davvero l’irritante bambina che aveva conosciuto
durante la sua avventura come Alchimista d’Acciaio.
May alzò gli
occhi scuri, spostando un paio di treccine color mogano dietro la spalla
sinistra. Si sistemò il lungo vestito nero, che si era arricciato sulla dolce
linea dei fianchi e si alzò dal materasso, raggiungendo a passi costanti il
biondo ex alchimista.
-
Chi è
questa ragazza?
Chiese
silenziosa Winry, con le guance che lentamente stavano assumendo un color
vermiglio acceso. Uno strano senso di rabbia stava scalando internamente le
pareti del suo petto, fino ad arrivare alla gola. L’ira bruciava muta, scottata
da fiamme inesistenti.
-
Ed!
Lo richiamò
adirata, risvegliandolo dal suo stato di trance. Edward scosse la massa di
capelli dorati, ancora inumiditi dalla pioggia battente che aveva animato fino
a poco tempo prima il tetro cielo notturno di Resembool. Un piccolo ringhio
d’irritazione risuonò sordo dalla gola di Winry.
-
Sono May
Chang e vengo da Xing!
Esordì lei,
con un grande sorriso. Winry spalancò i grandi occhi color del cielo, stentando
anch’essa a riconoscere in lei quella piccola bambina con il panda che aveva
conosciuto anni prima in uno dei palazzi abbandonati di Baschool.
Xiao-May
saltellò sulla coperta, confermando così l’identità della ragazza dai capelli
corvini.
Edward, dal
canto suo, boccheggiava sorpreso, senza pronunciare parola. Winry se ne
accorse.
-
Edward!
Urlò
inviperita – per quanto le fosse possibile, poiché era ancora molto debole –
accecata da una pungente gelosia che non aveva mai provato in vita sua. Il
ragazzo scostò lo sguardo da quello della bella alkaestrista per concentrarsi
sulla furia galoppante della sua meccanica di fiducia. Incontrando il suo sguardo
infuocato, Ed avanzò di un passo e si passò una mano tra i capelli, imbarazzato
e incerto sul da farsi.
Accanto
all’odioso macchinario dei “Bip”, Alphonse sogghignava divertito dalle buffe
espressioni del fratello maggiore e dell’amica d’infanzia.
-
Non posso
credere che sia davvero tu.
Pigolò la
meccanica, accogliendo tra le mani la piccola Xiao-May, che stava ancora
giocherellando e mordicchiando le lenzuola candide. Il piccolo panda si
accoccolò sulle dita sottili della ragazza e chiuse dolcemente gli occhietti
neri.
-
Sono
proprio io! Ho deciso di venirvi a trovare dopo molto tempo.
-
Già, è
così!
S’intromise
Alphonse, accostandosi alla mora.
-
Non ci
siamo più sentiti da quando sono tornato da Xing, così ha deciso di farmi una
sorpresa!
-
Ah.
Complimenti, come sei cresciuta!
Disse Winry,
con un sorriso che sembrava essere il più finto del mondo. May le sorrise,
chiudendo gli occhi.
-
Grazie,
Winry. Ho da poco saputo cosa ti è successo. Mi dispiace tanto!
Alphonse
s’illuminò. Raggiunse Edward, che aveva appoggiato la schiena sullo stipite
della porta chiusa. Si avvicinò al suo viso, catturando l’attenzione dell’oro
dei suoi occhi.
-
Fratellone?
-
Mmmh?
-
Credo che
mi sia venuta un’idea!
Esclamò, con
un enorme sorriso. L’ex alchimista si avvicinò ulteriormente, per permettere al
fratellino il grande colpo di genio all’orecchio. Pochi istanti dopo, Edward
alzò di scatto la testa.
-
May.
La chiamò,
con voce seria. La ragazza lo raggiunse e insieme uscirono dalla stanza. Al
giunse davanti al letto di Winry, il cui viso aveva raggiunto tonalità ancora
ignote al genere umano.
-
Gelosona!
La canzonò,
prima di scappare anch’esso dalla stanza, ridacchiando vagamente felice.
=== FINE FLASHBACK ===
Edward sorrise soddisfatto. Arrossì un po’, al pensiero della ragazza che amava. Certo che Winry, con quel viso paonazzo e la sua infondata gelosia, era davvero, davvero bellissima. Portò una mano sulla fronte, scostandosi i disordinati ciuffi biondi che ricadevano leggeri sul viso.
Ormai i capelli, se li lasciava sciolti, gli arrivavano a metà della schiena e al vento scivolavano lievi all’aria tiepida, come fossero di seta, scompigliandosi e creando splendidi giochi di luce aurea. Winry gli aveva impedito tassativamente di tagliarli, o non lo avrebbe amato più. Sorrise, ben sapendo che la meccanica non avrebbe mai cancellato ciò che le sussurrava il cuore per uno stupido taglio di capelli.
Se li accarezzò teneramente, facendoli scorrere tra le dita e li osservò, rigirandoli con le mani.
Sorrise, di nuovo, perfettamente consapevole che no, non li avrebbe mai tagliati.
Allungò un braccio verso il primo sole del mattino, così da ripararsi gli occhi dai deboli raggi luminosi. Inspirò profondamente, perdendosi nel fresco e naturale profumo dell’erba bagnata dei campi.
=== INIZIO FLASHBACK ===
-
Che schifo
questa puzza!
Borbottò seccato Edward, lamentandosi del solito odore di disinfettante che infestava l’ormai conosciuta stanza bianca. Winry alzò lo sguardo da ciò che stava leggendo, ossia un minuzioso catalogo con i nuovi modelli di automail in commercio. Posò la rivista sul comodino con fare distratto, vagamente triste, sistemandosi successivamente le coperte sul ventre.
- Hey.
Mormorò, forzando un sorriso. Edward, Alphonse e May le si avvicinarono titubanti. La bionda li fissò incuriosita e sorrise scorgendo negli occhi dell’ex alchimista qualcosa che era molto di più di un flebile barlume di speranza.
- Win.
Cominciò Edward, accarezzandole la chioma luminosa. La meccanica inclinò la testa e il suo sguardo slittò su tutti i presenti, uno per uno.
- Al ha trovato la soluzione.
- La... soluzione?
- Per la tua gamba.
- Cosa? Davvero?
- Certo. Solo, dobbiamo chiederti una cosa.
- Cioè?
- Te la sentiresti di essere curata attraverso una trasmutazione alchemica?
Winry spalancò i profondi occhi blu, tremando leggermente. Al, accorgendosene, le sorrise bonariamente, rassicurandola.
- No, Win! Tranquilla, non è una trasmutazione umana.
- Ah no? Quindi nessuno sarà sacrificato?
- Esattamente.
- Ufff. Per fortuna!
Disse, riprendendo il suo colorito naturale. May s’intromise, posandole accanto al cuscino la piccola Xiao-May, che cominciò a rotolarsi giocosamente.
- Io sono un’esperta di alchimia medica. Posso curare la tua gamba dalle ustioni, anche se gravi. Certo, non nego che farà male e che la riabilitazione sarà lunga e difficile. Non posso neanche assicurarti che vada tutto bene. Ma se vuoi disporti a fare quest’intervento, nel caso andasse bene, non dovrai più installare un’automail.
Winry s’illuminò al sentire quelle parole. Edward le strinse dolcemente una mano, come a rassicurarla della sua presenza. La meccanica sorrise, stringendo un po’ i denti per il dolore che le procurava la mano esperta di May, che le stava tastando con sicurezza la gamba, attraverso la stretta fasciatura.
- I medici ci hanno dato via libera, se questo può rassicurarti.
Asserì Al, seguendo con lo sguardo tutti i movimenti della mora. La mano di Winry vibrò grossolanamente. L’ex alchimista la strinse tra le dita, cercando di infonderle quanto più coraggio fosse possibile. Winry si concentrò sugli occhi d’oro di quello che era stato il suo migliore amico, individuando in essi risentimento, paura, speranza, rabbia.
- Ok.
Disse infine, in un sussurro. May dispose i kunai a cerchio, infilzandoli perfettamente nel materasso, circondando la gamba bruciata dalle fiamme del comandante. Negli occhi azzurri della bionda saettò un lampo di determinazione. L’alkaestrista davanti a lei alzò le mani, pronta per la trasmutazione.
- Facciamolo.
Dichiarò sicura, appena prima che una potente luce dalle tonalità azzurre l’avvolgesse completamente e un acuto grido di dolore scappasse fuori dalle sue labbra dischiuse.
=== FINE FLASHBACK ===
Edward soffiò fuori l’aria umida che aveva cullato nella sua bocca fino a quel momento, socchiudendo brevemente le labbra. Un sibilo silenzioso si propagò per la sua mente, mentre i polmoni tornavano gremiti d’ossigeno. Una brezza più fresca scompigliò i suoi capelli d’oro, che erano scivolati fuori dall’elastico rosso. Un paio di battiti del suo cuore palpitarono nella gola, con un tumulto umido che gli lasciò un retrogusto amarognolo sulla lingua.
Un fascio di luce turchese annebbiò la sua mente, mentre le sue labbra s’incurvarono in un sorriso nostalgico.
Meccanicamente, congiunse le mani con uno schiocco, pochi istanti prima di posarle a terra, a palmo aperto.
Nulla.
Nessuna strana trasmutazione, nessun muro imponente, nessuna pericolosa arma ricavata dai componenti chimici del terreno. Nessuna luce abbagliante, esclusa quella del sole, brillante, calda, aurea.
Accarezzò con le dita vissute i morbidi ciuffi d’erba, le sue labbra si schiusero in un sorriso di magra delusione. Nonostante fossero passati anni ormai, era davvero difficile abituarsi al fatto di non essere più in grado di utilizzare l’alchimia.
Scacciò secco il pensiero, mentre l’immagine di Alphonse che si rannicchiava in un angolo della loro casetta, con lo sguardo di uno che si sente terribilmente in colpa per aver sottratto chissà cosa al proprio fratello maggiore cominciava a prendere velocemente forma nella sua mente. Certamente, non gli avrebbe detto che gli mancava terribilmente l’alchimia, chissà che storie avrebbe tirato fuori. Non l’avrebbe rivelato nemmeno a Winry, dato che tempo prima le aveva detto che riusciva a vivere benissimo anche senza. In effetti, era così, ma non voleva apparire ancora più contradditorio di quanto già non fosse.
Mordicchiò un aspro filo d’erba, perdendosi nuovamente nei suoi pensieri e nel profilo così rotondo e morbido di quella collina così poco distante da lui.
=== INIZIO FLASHBACK ===
-
Sei
pronta, Winry?
Chiese
gentilmente Ed, reggendo con un braccio la ragazza, mentre con l’altro si
scostava alcuni semplici fiocchi di neve che gli si erano posati sui capelli.
La meccanica annuì, insicura. L’ex alchimista rise silenziosamente, facendo un
piccolo passo in avanti.
-
Forza,
Win. Ce la puoi fare!
Esclamò,
esortandola. Winry arricciò le labbra in un’espressione concentrata e alzò il
ginocchio destro, lentamente, per poi posarlo nuovamente a terra e sprofondare
di qualche centimetro nel debole strato di neve candida.
-
Brava!
Così!
La esortò,
con un enorme sorriso dipinto sul volto. La ragazza abbozzò un risolino
compiaciuto, mentre faceva un grande sforzo per avanzare di un altro passo.
Affondò
nuovamente lo scarponcino nella neve, facendo altri due o tre passi. La stretta
di Edward si fece meno intensa e Winry parve perdersi nel terrore. L’ex
alchimista rise sonoramente, stringendola a sé con amore.
-
Ed!
Urlò lei
indispettita, incrociando le braccia al petto. Il ragazzo sbuffò e si fermò davanti
a lei, ponendole le mani sulle spalle.
-
Win, ce la
puoi fare anche da sola.
-
Ma non...
-
Niente ma.
Sono qui vicino a te. Forza, fai un passo.
Winry allungò
incerta la gamba destra e l’appoggiò per terra. Lentamente, seguì con la
sinistra. Un sorriso soddisfatto comparve sulle sue labbra lucide.
-
Ce la sto
facendo!
Esclamò
contenta, accelerando di poco la sua avanzata. Edward la guardava a pochi metri
da lei con ammirazione, battendo le mani.
Alcuni minuti
dopo arrivarono sulla cima, completamente imbiancata. Winry si strinse nel suo
giubbotto pesante, affondando il viso nella grossa sciarpa arancione. Edward le
passò una mano tra i capelli, accarezzandoglieli.
-
Hai visto?
Ce l’hai fatta, sei arrivata fin qui solo grazie alle tue stesse forze.
-
Già. È un’emozione
straordinaria.
-
Io la
conosco bene. E devo solo ringraziare te.
-
Me?
-
Sì, te.
Perché è grazie ai tuoi automail, anni fa, che sono riuscito a reggermi in
piedi e a camminare verso il futuro. Grazie.
-
Di nulla.
Grazie a te.
-
Dovere. È
stata colpa mia.
-
Teoricamente,
è stato il col... ehm, comandante supremo.
-
Non
nominarmelo, ti prego!
Ringhiò,
stringendo i pugni. La mano delicata della meccanica sfiorò il suo viso in una
tenera carezza. Edward si abbassò verso di lei, sfiorando le sue labbra con le
proprie. L’alito dolce della ragazza inebriò i suoi sensi, mentre la sua lingua
s’insinuava dolcemente dentro la sua bocca, rendendoli un tutt’uno.
Pochi istanti
dopo, Winry si posò sul petto del ragazzo. Un leggero alito di vento polare
investì i loro visi, facendo svolazzare i capelli di entrambi.
-
Ed?
Lo chiamò
lei. L’ex alchimista abbassò lo sguardo.
-
Sì?
-
Tanto
tempo fa ti chiesi la stessa cosa.
-
Sarebbe?
-
Prima di
partire per Ovest, mi dicesti: “È uno scambio equivalente. Io ti darò metà
della mia vita, così in cambio mi darai metà della tua”. Che volevi dire, con
questo?
Edward
sorrise, con un’aria da chi la sa lunga. Alzò il viso verso il cielo, cinereo e
invernale. Una coltre di nubi sottili faceva sembrare quel paesaggio innevato
ancora più gelido. Posò una mano sulla spalla della ragazza e le baciò
velocemente la cima della testa.
-
Lo saprai.
Ammise, con
un sussurro.
-
Non ora.
Ma lo saprai.
=== FINE FLASHBACK ===
Il ragazzo scosse la testa, con un leggero sorriso. Si alzò dal prato, strisciando le dita sull’erba umida. Camminò per la campagna, fino a scorgere in lontananza una casetta su due piani, preceduta da un cartello recante la scritta “automail Rockbell”.
Alla finestra, una splendida ragazza dai capelli biondi lo salutava con la mano, urlando semplici parole che Edward non udì.
Le rispose mandandole un bacio, con la mano e nascondendo il rossore nel cappuccio della palandrana rossa.
Eccola lì, con il viso illuminato dal sole: la metà della sua vita.
Et voilà! Anche questo ventesimo
capitolo è finito! Spero sia stato di vostro gradimento! Vi preeego...
recensite! ^^
Fflover89: in effetto avevo pensato di fargli
sparare alla gamba, ma poi mi sono resa conto che forse non sarebbe stato nel
suo personaggio. Beh, penso che anche questo capitolo sia stato all’altezza J
Alhia: beh, hai visto
quello che è successo con l’arrivo di May. Che ne pensi? Aspetto la tua
recensione! Grazie!
ValeXAnime: grazie davvero! Sì,
si sono tutti riuniti xD
Onyria: scusa, me ne sono accorta dopo del “ginocchi”,
mancava una a. a parte questo, grazie della recensione. Comunque, come avrai
capito, lo “scusa” era di Roy. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Al prossimo capitolo, baci.
MeggyElric___