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Autore: Strega_Mogana    17/11/2005    4 recensioni
Visto lo strepitoso successo del primo volume, Usagi ha deciso di raccontare la sua vita anche dopo il matrimonio! buona lettura!!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Entro in casa e subito la prima cosa che mi accoglie é il profumo della cena che sta preparando il mio Mamoru.

Da quando ci siamo sposati non mangio più cibi surgelati, lui é un ottimo cuoco e prepara la cena tutti i giorni.

Ah che tesoro!

- Sono arrivata!- urlo appendendo borsa e cappotto sull’attaccapanni accanto alla porta d’entrata.

La casa dove viviamo é la mia, tra le due era la più grande e vicina al lavoro e poi, nell’ultimo periodo, prima che mi chiedesse di sposarlo, stava in pianta stabile da me, tornava nel suo appartamento solo per dare da mangiare ai pesci.

- Come sta Minako? – mi chiede uscendo dalla cucina.

- Stanca ma felice... domani torna Takashi. – gli rispondo dandogli un bacio sulla guancia – Questo bacio era da parte di Akira. – gli metto le braccia attorno al collo e gli do un bacio appassionato – E questo é da parte mia.

- Ah...- mormora ridendo sulle mie labbra – pensavo da parte di Minako!

Gli do un leggero pugno sul petto.

- Sto scherzando! Sto scherzando!  - ride stringendomi forte – La cena é pronta... ed é già molto tardi. Vieni a mangiare?

- Adesso non ho fame...

***

 

Che pace... che silenzio... non posso credere che stamattina ci sia tutta questa calma in ufficio.

- TSUKINO!!

Ho parlato troppo presto.

Mi sembrava strana questa quiete.

Se con il mio matrimonio pensavo di aver guadagnato anche un po’ di rispetto da  parte di Jérome mi sbagliavo di grosso, anzi i grandi capi hanno pure promosso boccuccia di rose responsabile di non ho capito bene cosa.  Detto in parole povere: se prima faceva il minimo indispensabile ora non fa più neppure quello e, di conseguenza, il mio lavoro è raddoppiato.

La vita é ingiusta.

Il terremoto che preannuncia il suo arrivo fa tremare le cornici che ho sul tavolo, già sotto il naso sento l’odore dei suoi sigari e, fortunatamente, ha cambiato marca, l’odore fa schifo lo stesso ma non é più così nauseabondo come prima.

Eccolo che entra... accidenti mi sembra ingrassato... come fa a passare dalle porte?

- Dovresti metterti a dieta Jérome. – gli dico ancor prima che lui possa aprire bocca.

- Fai meno la spiritosa. – grugnisce come un maiale portandosi davanti alla mia scrivania – Ho un compito per te. Deve venire da New York un uovo scrittore molto in gamba, voglio che pubblichi i suoi romanzi tramite noi. 

- E io che centro?

- Sta venendo in Giappone per scegliere l’editore ideale, é un pezzo grosso, famoso e molto bravo... Usagi voglio quello scrittore!

Alzo gli occhi al cielo... questa mi mancava!

- E, secondo il tuo cervellino malato, cosa dovrei fare per convincerlo a scegliere noi.

Vedo gli occhietti di Jérome illuminarsi pericolosamente, come se avesse un piano ben delineato nel suo cervello, un piano che, so già, non mi piacerà.

- Stargli alle costole, - mi dice come se fosse il piano più geniale che gli sia mai venuto in mente... bhe conoscendo quel lardone pervertito é veramente così – sii carina con lui, fagli capire che noi siamo i migliori nell’editoria.

Non posso credere alle mie orecchie.

- Scusa Jérome... cosa intendi per carina.

Il viso del mio capo diventa serio.

- Usagi... non mi interessa quello che farai con lui, portalo in giro, al cinema, puoi anche portartelo a letto basta che lo convinci a venire da noi!

- Jérome non voglio fare da balia ad uno scrittore viziato! – protesto scattando in piedi – Perché non lo fai tu? Sei il mio capo giusto?

Il ciccione tira una boccata dal suo sigaro cubano.

- Ho da fare. – mi dice semplicemente – In questo periodo ho parecchio lavoro.

- Tu hai parecchio lavoro? – urlo arrabbiata – Quelle attrici da due soldi che ti gironzolano intorno le chiami lavoro adesso?

- Usagi ho bisogno della persona con più esperienza e, per mia disgrazia, sei tu! Fattela andare bene perché ho già deciso.

- Mamoru lo sa?

So che é ingiusto... non dovrei nascondermi dietro mio marito, che tra l’altro e il capo di Jérome, e non dovrei neppure usarlo per minacciare una persona.

Ma, in fin dei conti, Jérome non é una persona.

E’ un ammasso di lardo e sudore che cammina e parla... beh parla... spara stronzate più che altro.

- Certo che lo sa!- mi risponde lui sicuro – Chi credi che mi abbia consigliato?

Ora sono confusa... Mamoru... il mio Mamoru, ha detto a Jérome di mandarmi a fare la baby sitter ad uno scrittore?

Non mi sembra possibile.

Corro nel suo ufficio, Mamoru sa bene che odio fare queste cose...

Il mio maritino é al telefono, seduto sull’angolo della scrivania, appena mi vede mi fa un bellissimo sorriso e un piccolo cenno con la mano. Annuisco e mi siedo sulla poltrona nera davanti alla sua scrivania.

- Sì, va bene... ho capito.. certo... farò il possibile...- alza gli occhi al cielo esasperato – ok... entro fine mese. Arrivederci. – mette giù la cornetta e mi guarda – Dimmi amore mio.

Non vorrei esser rude con lui, mi alzo, gli sorrido e mi avvicino a lui.

- Mamoru, - dico con quel tono di voce da cucciolo bastonato, quando faccio così mi sento molto stronza – hai detto tu a Jérome che devo comportarmi bene con un possibile nuovo scrittore?

La sua espressione é stupita... lo sapevo che Jérome mi aveva detto una palla!

- Jérome mi ho solo detto che c’é uno scrittore famoso che sta arrivando in città per pubblicare la sua biografia. Voleva un consiglio su come convincerlo a scegliere noi come editore e io gli ho detto di prendere il nostro uomo migliore e di convincerlo.

Sono basita... Jérome mi considera l’editore migliore?

- Ti ha veramente detto di fare la carina con lui? – mi chiede Mamoru curioso – Devo parlarci io?

In questo instante mi rendo conto che Jérome ha stima e fiducia in me, crede nel mio lavoro e, a dispetto di tutte le nostre litigate, lui mi considera uno dei suoi uomini migliori.

- No... – balbetto ancora incredula – io... io credo di potermela cavare.

Mamoru mi guarda stralunato per qualche istante poi mi da un lieve bacio sulla guancia.

- Ti ha stupito il fatto che Jérome ti consideri il suo editore migliore?

Annuisco piano... mi rendo conto di sembrare una perfetta cretina.

- Lavori con impegno, sei brava, hai talento...

Gli sorrido e gli accarezzo una guancia.

- Sei di parte. – mormoro.

- Ho sempre creduto nelle tue capacità e anche Jérome... forse lui non lo vuole ammettere tutto qui.

- Può darsi... – sospiro e mi avvio alla sua porta – ve bene, farò questo maledetto lavoro!

- Ah Usagi?

Mi volto in silenzio.

- Non essere troppo carina con lui. – dice con un lieve sorriso.

- Sei geloso?- insinuo alzando un sopracciglio... é adorabile quando fa il finto geloso.

Ridacchia leggermente, mette le mani dietro la nuca e alza lo sguardo verso il soffitto.

- Chi? Io?

- Lo sai che sei adorabile quando fai così?

Mi lancia uno sguardo e sorride maliziosamente.

- Mi hai sposato per questo no?

Ah... non posso dargliela vinta!

- No, ti ho sposato perché sei il mio capo!

Scoppia a ridere mentre torna al suo lavoro, io chiudo la porta e torno nel mio ufficio dove Jérome mi sta aspettando.

- Va bene. – gli dico scocciata – Ma scordati che io sia carina in qualche modo speciale con lui. Mi comporterò come mi sono comportata con tutti gli altri scrittori.

Jérome mi sventola la mano grassoccia davanti al viso.

- Sì sì va bene... che palle che sei... ma non fartelo scappare o ti mando in Siberia a raccogliere documenti per un libro sui pinguini.

- Almeno dimmi chi é.

- Seya Kou.

   
 
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