DRIIIIIIIIIN!!!!
Ma dove cavolo é finita quella
donna? Eppure mi aveva detto che era in casa!
DRIN
DRIN DRIIIIIIIINNNNNNN!!!
Chi mi apre la porta non é la
mia amica Minako ma suo figlio Mike di tre anni, nudo come un verme.
- Usagi acchiappalo devo lavarlo!-
urla la mia amica da un punto imprecisato del suo appartamento.
Mike mi guarda con puro terrore
negli occhietti blu ereditati dalla sua mamma, cerca di svignarsela ma sono più
veloce e lo acchiappo al volo.
- NO NON MI VOGLIO LAVARE!
Accidenti si dimena come
un’anguilla!
E presa come un ippopotamo!
- Mike fai il bravo!- tendo di
esser gentile e buona con lui... anche se non mi stupirei se questo bimbo fosse
il figlio illegittimo di Osama Bin Laden – Ti devi lavare!
- NO! L’HO FATTO IERI IL BAGNO!
– grida più forte tentando di aggrapparsi agli stipiti della porta.
- Mike ora basta! Ti devi
lavare!- urla Minako uscendo dal bagno, é completamente bagnata.
- Minako ma cosa...
La mia amica si guarda i vestiti
e sospira.
- Nel rincorrerlo sono caduta
nella vasca.
Rido debolmente e trascino il
piccolo Attila nel bagno, seduta sul fasciatoio, avvolta nell’accappatoio
giallo c’é Akira la secondogenita di Minako e Takashi.
Mentre Mike é un possibile
futuro kamikaze, Akira é la bambina più dolce, tranquilla e pacifica del mondo,
ha ereditato tutto dal padre ovviamente, mentre il quel teppista di bambino ha
lo stesso carattere esuberante di Minako.
- Mamma acqua splah!- ride
Akira, ha solo un anno.
- Usagi puoi vestire tu Akira?-
mi supplica Minako – Io tento di insaponare questo birbante.
- NO IL SAPONE NO!- grida nel
frattempo Mike cercando di uscire di nuovo ma la sua mamma é pronta; lo afferra
e inizia a strofinare con la spugna.
Intanto Akira allunga le braccia
verso di me desiderosa di venire in braccio.
- Baccio zia Usa...
La prendo tra le braccia... é
così leggera e fragile.
- Andiamo tesoro della zia,
mettiamo il pigiamino?
- Zì! Quello con le ane!
- Va bene, andata per il pigiama
con le rane. – le rispondo stringendola forte, é come una bambola.
Mentre vesto questo tesoro di
bambina ripenso a quello che è successo negli ultimi tre anni. Minako e Rei
hanno avuto un figlio, Mike e Shingo, Minako poi é rimasta incinta di nuovo e
ha avuto Akira, Ami si é specializzata in neurochirurgia, Makoto e Jun sono in
viaggio di nozze e io sono la signora Chiba da quasi due anni.
Beh, tutto sommato, la mia vita
va alla grande!
Tra le varie cerimonie e i
bambini nati questi anni sono passati velocemente, tutto procede nel migliore
dei modi.
Sono felice.. chi l’avrebbe mai
detto?
- La mamma e Mike hanno litigato
ancora?- chiedo a Akira mentre le allaccio i bottoni della casacca del pigiama.
Lei annuisce vigorosamente.
- Mike non vuole bagno. Mamma
dice Mike puzzone! – si mette le manine sul viso e inizia a ridere.
In quel momento entra Mike
avvolto nel suo accappatoio blu e mi guarda.
- Mi sono lavato!- dice duro in
viso – Anche oggi!
- Mike puzzone!- grida più forte
Akira ridendo e puntando il dito sul fratello – Mike puzzone! Puzzone! Puzzone!
– ecco la nuova cantilena di Akira.
Faccio un profondo respiro e
tento di fare un sorriso il piccolo.
- Allora Mike... ti piace
l’asilo? – dico cercando di non scatenare l’ilarità di Akira con altre parole
poco consone per una bambina di un anno.
- No!- risponde deciso
incrociando le braccia sul petto – L’asilo é una cacca!
Alzo gli occhi al cielo pronta
per la canzoncina di Akira.
- Hai detto cacca!
Ecco lo sapevo..
- Cacca! Cacca! Cacca! –
continua la bambina saltando sul lettino.
- Mike quante volte devo dirti
che tua sorella ripete tutto quello che ti sente dire? – fa Minako esausta
entrando nella cameretta e iniziando ad asciugare il bambino.
- Scusa mamma. – risponde lui
abbracciandola.
Mike é tanto pestifero ma, in
fondo, molto in fondo, é un gran tenerone, il classico mammone.
- Uffi! Anche io abbaccio! –
borbotta la più piccola scendendo dal letto e abbracciando mamma e fratello.
Che scenetta tenera.
- E alla zia niente abbraccio?-
faccio fingendomi offesa.
Mike mi salta addosso, sono così
sorpresa che cado a terra con un tonfo sordo, poco dopo anche la piccola mi sta
stritolando.
- Akira tanto bene a zia Usa...
- Anch’io. – echeggia Mike
stringendo di più la sua presa... attorno al mio collo.
Tra poco morirò soffocata.
E’ stato bello conoscervi...
- Bambini basta. – viene in mio
soccorso Minako togliendomi Mike di dosso – State strozzando la zia!
***
- I due terremoti sono a letto?
–chiedo mentre Minako entra in cucina.
- Sì, - annuisce ricacciando
indietro uno sbadiglio – oggi sono più scatenati del solito.
- Takashi quando torna?
Il compagno della mia amica é in
viaggio per lavoro da due settimane.
- Domani. – risponde Minako
versandomi del caffè nella tazza – E’ per questo che i bambini sono scatenati,
sanno che domani arriva il papà.
Takaschi é un padre
eccezionale... i bambini sono molto legati a lui.
Sorrido leggermente, sono
proprio una bella famigliola felice.
Pensare che Minako aveva sempre
detto di non volere figli, uno al massimo!
- Mike ha detto che l’asilo non
gli piace. – dico dopo un po’.
Minako alza gli occhi al cielo.
- Che ti devo dire? Ha preso
dalla sua mamma.. anche a me non piaceva andare a scuola!
Verissimo... come me d’altronde,
arrivavamo a scuola sempre in ritardo e i voti non superavano mai la
sufficienza... buono nei casi migliori.
Quando abbiamo detto ai nostri
genitori che volevamo andare all’università hanno riso per una settimana!
E’ bello quando la famiglia
sostiene le tue scelte...
- Allora. – mi dice seriamente
Minako posando la tazza sul tavolo della cucina – Cos’é successo? Tu e Mamoru
avete litigato?
- No... perché me lo chiedi?
- Perché non é da te piombare a
casa mia di sera.
- Ma se ti ho chiamato? –
ribatto lievemente offesa.
- Sì, ma tu non hai mai
chiamato... di solito arrivi e basta.
- Pensavo che i bambini
dormissero. – cerco di dare un peso alle mie ragioni, non posso esser educata
una buona volta?
- Alle sette di sera? – domanda
sospettosa alzando un sopracciglio.
Sospiro con le spalle al muro...
tanto glielo avrei detto comunque.
- Volevo un consiglio Minako. –
le dico seria e velocemente.
- Sentiamo: qual’é il problema?
- Tra due settimane é il nostro
anniversario e io volevo fare qualcosa di veramente speciale. Avevo pensato di
preparare una deliziosa cenetta.
Minako per poco non si stozza,
tossisce furiosamente lanciandomi uno strano sguardo preoccupato.
- Perché lo vuoi avvelenare?
Socchiudo gli occhi minacciosa.
- Minako... vuoi che urli
svegliando i due pargoli?
- No, ti prego! – si affretta a
dire lei – Invece di cucinare, che entrambe sappiamo che non é il tuo forte,
perché non gli prepari una sorpresa, una gita in un posto romantico magari.
Sapessi come invidio voi coppiette...- fa lei con gli occhi sognanti – andare
in giro soli soletti, le gite al tramonto. Ora il luogo più romantico che vedo
io é il parco giochi!
Scoppio a ridere, Minako é
sempre Minako!
- Ma se non riesci più a stare
senza i tuoi bambini, anche quando vieni a cena da noi e li lasci da tua madre,
chiami almeno due volte per sapere se hanno mangiato e se dormono!
- Cosa ci posso fare?- mi chiede
alzando le spalle – Sono un po’ apprensiva!
- Sei solo una madre.. non é
facile fare i genitori.
- E tu?- mi chiede
improvvisamente con un sorriso malizioso.
- Io cosa? – faccio
disorientata.
- Quando ti decidi a sfornare in
piccolo Chiba?
- Ah beh... se fosse per Mamoru
avremmo già fondato una squadra di calcio. – ammetto lievemente in imbarazzo.
I bambini piacciono molto a
Mamoru.
- Allora cosa ti frena?
Sospiro e guardo la mia amica.
- Non so se sono pronta ad avere
un figlio.