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Autore: Florence Rhymes    07/11/2010    0 recensioni
{Seguito di Fantasmi a McVilley}
Eric torna a Straeter City,perché suo padre é convinto che così riuscirà ad evitare i De La Rue,ma se non funzionasse?
e se Eric dovesse scoprire verità sconvolgenti sulla sua famiglia,arrivando a spingersi più in là di quanto sua sorella Roberta abbia mai fatto,mettendo così a rischio la sua stessa vita?
Metteteci anche una misteriosa sosia di sua sorella,una veggente e tre creature misteriose,e avrete Fantasmi a McVilley 2
(Le vicende si seguono meglio se prima si ha letto il primo libro "Fantasmi a McVilley".il titolo é provvisorio)
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fantômes du passé'
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Un botto.

Un altro.

E un altro ancora.

Eric sbuffò,spostandosi la coperta dal viso,spostando lo sguardo verso la sveglia che segnava le 03:47!Chi osava svegliarlo a quell'ora della notte?!

Decise di non dare peso alla cosa e tornò a coprirsi,tentando di riprendere sonno.

Stavolta il botto fu più forte,tanto da farlo sussultare.Si alzò,ancora assonnato,per vedere chi diamine facesse tutto quel rumore e per prendersi una bella camomilla nel caso non ci fosse nessuno.

Controllò nella camera del padre,tirando un sospiro di solievo notando che fosse tutto apposto,e successivamente scese di sotto.

Magari é un ladro

Pensò,stropicciandosi gli occhi.Scese tranquillamente le scale,notando la luce del piano di sotto accesa.

Si precipitò di sotto,notando con immenso stupore che al piano inferiore non vi era anima viva.

E allora chi ha acceso la luce?

Si chiese.In tutta risposta,sentì un ulteriore botto proveniente dalla sala,e allora armato di coltello,decise di andare a controllare chi o cosa fosse stato.

Una volta arrivato in salotto,il coltello gli cadde istintivamente dalle mani,andando a conficcarsi nel pavimento.Una ragazza nuda era distesa sul pavimento della sala,gli occhi chiusi e in posizione fetale.Sembrava quasi che stesse dormendo.

Eric non poteva credere ai suoi occhi.Se non fosse stato per i capelli castani avrebbe subito pensato che fosse sua sorella Roberta

"Ma non può essere-continuava a ripetere-eppure é qui,vicino a me..Ma é così diversa..."

La ragazza si alzò,guardandosi intorno,per poi posare il suo sguardo su Eric e rivolgerle un dolce sorriso.Gli occhi della ragazza erano verdi come lo smeraldo più puro,mentre i capelli erano castani e sporchi come se non li lavasse da secoli.

Lo sguardo della ragazza divenne improvvisamente preoccupato e terrorizzato allo stesso tempo

"Aiutami"

"Aiutarti?"

"Sta arrivando"

"Chi sta arrivando?"

La ragazza non fece in tempo a rispondere,perché una luce bianca si formò alle spalle di lei,per poi diventare un ragazzo alto,dai capelli lunghi fin sotto alla nuca e biondi,con due occhi verdi penetranti.

Eric fece un pò di fatica a riconoscerlo,dato che l'ultima volta in cui avevano avuto il dispiacere di vedersi aveva i capelli molto più corti e indossava vestiti ottocenteschi mentre ora indossava vestiti da motociclista,ma apparte questo ne era più che certo:quel ragazzo era Gilbert De La Rue!

Il biondo prese la castana per un braccio,per portarsela via

"Vieni,dobbiamo andarcene"

"No!é stato lui a mandarmi qua,e qua devo restare!"

"Ma non capisci che così potresti sparire?"

E detto ciò,i due sparirono insieme.

Eric si dovette stropicciare gli occhi un paio di volte,per rendersi conto che ciò che aveva visto era reale,che quella ragazza assomigliava veramente a Roberta,e che il ragazzo con lei era veramente Gilbert.

Ma tutto questo gli suonava ancora incredibile.Si sentì scoppiare di gioia,quando iniziò ad accarezzare l'idea che quella ragazza fosse sua sorella Roberta.

Doveva tornare a McVilley,doveva parlare con Gilbert.

********

La mattina si alzò di buona lena,mangiò latte e biscotti,e si preparò a uscire.

"Ehi dove stai andando?"

Gli chiese il madre,mentre lui stava per aprire la porta

"Devo vedermi con alcuni amici"

Il padre borbottò qualcosa,ma lui era già fuori.Si diresse a casa di Alice,voleva che venisse anche lei.Bussò due,tre,quattro volte...non gli apriva nessuno.

Bussò un altra volta,e stavolta ad aprirle fu la madre della ragazza

"Tu sei?"

"Eric.Davies."

"ALICE SCENDI,C'E ERIC!"

Urlò la donna.

Alice si alzò di colpo,vestendosi e mettendosi apposto i capelli,per poi precipitarsi di sotto.Quando vide il ragazzo,ebbe un moto di stupore.

Lei se lo ricordava piccolo,molto più piccolo,e ora era grande,molto grande.

E tremendamente figo

Pensò,per poi scacciare via quel pensiero.Ma era passato solo un anno,come diavolo aveva fatto a diventare così grande!?

"Ciao Alice"

"Ciao...Eric"

Lei si avvicinò alla porta,sorridendole,mentre il ragazzo mantenne un espressione seria.Lui le fece segno di seguirla fuori.

Si sedettero sull'altalena vicino alla casa.

"Allora,cosa vuoi dirmi?"

"Ho visto una ragazza uguale a Roberta,stanotte."

Disse,tagliando corto.Alice spalancò gli occhi,stupita.Era impossibile.Ma dopotutto é della famiglia Davies che stiamo parlando,e loro non avevano assolutamente niente di normale.

"Ma é impossibile!"

Esclamò la ragazza

"Sicuro non fosse solo uno spirito che...che so...ha preso le sue sembianze?"

"Impossibile.Gli spiriti sono sempre molto pallidi,quasi luminosi,mentre stavolta era una persona in carne e ossa,niente pallore,niente luci attorno al corpo.E inoltre"

Attese un pò prima di rispondere,ripensando all'aspetto della ragazza.Alice lo guardava,stupita.Non riusciva a credere a ciò che gli stava raccontando.

"Aveva i capelli castani e gli occhi verde smeraldo.E come sappiamo Roberta era bionda e con gli occhi color ghiaccio."

Finì,sospirando.

Alice fece una risatina isterica.Era stufa di sentire le balle sui fantasmini che loro si inventavano continuamente.Ormai era la settima volta che Eric veniva a casa sua a dirle "Ho visto Roberta".

"Senti Eric,so che ti manca tua sorella,ma devi piantarla!La stai vedendo ovunque!Ormai lei é MORTA!Vai da uno psicologo,e non da me,perché io non so curare i malati di mente."

gli disse,perfida,per poi allontanarsi dalla panchina e entrare in casa.Eric rimase a fissare il punto dove inizialmente c'era Alice,sbalordito.

Alice dentro casa borbottava cose incomprensibili mentre saliva le scale tornando di sopra.La sua camera era totalmente in disordine.Si stese sul letto,guardando la finestra,sbuffando.Le dispiaceva aver parlato così a Eric,ma voleva che si rendesse conto che per lei Roberta era diventata un ossessione!Capiva che gli mancava la sorella,d'altronde a lui mancava il fratello(morto in guerra),ma doveva smetterla di dire di vederlo ovunque.

Improvvisamente qualcosa le toccò la spalle,e si girò.Cio che si trovò davanti si potevano dire in due parole:Gilbert e Roberta.

La ragazza urlò,appiccicandosi al muro dalla paura.

   
 
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