A/N:
Here
we go
people, siamo alla fine, devo ammettere che un po’ mi dispiace,
comunque bando
alle ciance e ciancio alle bande, vorrei ringraziare tutte le persone
che hanno
letto questa storia, l’hanno messa tra le preferite, le seguite,
ecc. ma soprattutto
vorrei ringraziare brokendream e FleurDeLys per le loro
splendide
recensioni ed il loro supporto. Enjoy l’ultimo capitolo.
If At First You Don’t Succeed, Don’t Try To
Kill A Winchester
Perché
a me? Si chiese Alice per la
quindicesima volta mentre si recava al luogo dell’appuntamento.
La
collinetta dietro la scuola non
era mai sembrata così sinistra, nonostante fosse appena
mezzogiorno il cielo
era scuro e grandi nuvole nere minacciavano pioggia, i rami degli
alberi ormai
spogli prendevano ai suoi occhi forme inquietanti.
“Okay
Alice, ricordati ciò di cui
blaterava Jenny l’altro giorno, il metodo dell’‘actor
studio’, immedesimati nel
personaggio, ricordati non ti interessa l’anima di Dean, sei
spietata e vuoi
solo venderla al miglior offerente” cercò di rassicurarsi
la ragazza, l’idea
non le piaceva affatto e che fosse stata partorita da quello strano
tipo, come
si chiamava? Ah sì, Gabriel, simpatico senza dubbio, ma fuori
come un balcone,
aggiungeva soltanto altri motivi di preoccupazione.
E
poi quali cacciatori che si
rispettano chiedono aiuto ad un demone? Crowley o come diamine si
chiama, con
quel suo accento scozzese e la risposta sempre pronta, le dava proprio
sui
nervi. Non certo il modo migliore per infondere fiducia in una che si
stava
letteralmente infilando nel covo dei lupi.
Alice
guardò l’orologio per l’ennesima
volta, ancora qualche secondo e sarebbe scattata l’ora X,
alzò gli occhi dall’orologio
che portava ala polso e quasi urlò dal terrore, almeno sessanta
persone erano
comparse dal nulla, tutti avevano gli occhi neri e la guardavano
neanche fosse
un tacchino il giorno del Ringraziamento.
“Okay
ragazzi, state indietro, lei
non è sul menù” risuonò una voce in
appropriatamente gioiosa alle spalle della
giovane che, nonostante il naturale istinto di autoconservazione si
girò per vederne
la fonte, davanti a lei in tutto il suo demonico splendore c’era
Crowley che
avanzava tenendo in mano un bicchiere di quello che sembrava scotch.
“Bene,
sappiate che qui comando io,
quindi tutti i demoni dell’incrocio a destra, tutti gli altri a
sinistra,
quelli a destra fanno un’offerta, se la signorina accetta
darà al demone l’anima
di Dean Winchester che potrà poi essere spartita a vostra
discrezione con
quelli a sinistra” continuò il demone con nonchalance.
Tutto
ciò che Alice riusciva a fare
al momento era assumere una posa da “dura” sperando di
essere il più
convincente possibile cercando contemporaneamente di non avere un
attacco di
risata nervosa mentre vedeva l’orda di essere infernali
posizionarsi in due
linee ordinate.
“Bene,
vedo che ci siamo capiti, il
mio lavoro qui è finito” e prima che la ragazza riuscisse
a spiccicare parola
il demone se ne era andato.
Alice
deglutì tornando a guardare i
suoi compratori, davvero non riusciva a capire come si era fatta
convincere, ah
sì, ora ricordava erano stati il tizio ridicolamente alto e
quello con il
trench, se uno dei due l’avesse guardata negli occhi dicendo
“salta” lei non
avrebbe potuto fare altro che chiedere “quanto in alto?”
sul serio, quegli
occhi...
“Okay,
avete sentito il boss,
iniziate a fare qualche offerta” intimò la ragazza, e
sarebbe anche stata
mediamente convincente se non fosse stato per quel leggero tremore
nella voce.
I
demoni si cambiarono degli
sguardi, le bocce spaccate in sorrisi malvagi, cominciando ad avanzare,
la
giovane per tutta risposta fece qualche passo indietro, troppo
spaventata per
voltare le spalle alle terribili creature che le si avvicinavano ogni
secondo
di più.
Poi
all’improvviso al suo fianco
apparvero quattro figure.
“Loki
sei tu amico?” chiese uno dei
demoni avvicinandosi a Gabriel.
“Hey
Alaric! Quanto tempo” rispose l’Arcangelo
abbracciando il demone.
“Che
ci fai da queste parti? L’ultima
volta che ti ho sentito tu e Kali stavate portando terrore e scompiglio
da
qualche parte in Asia”
“Sì,
beh sai com’è, né io né Kali
siamo fatti per la monogamia e-” ma il racconto di Gabriel fu
interrotto da uno
schiarirsi di gola collettivo “scusa amico, ora non è il
momento” concluse
beccandosi un’occhiataccia dalle quattro persone alla sua
sinistra.
“Già,
ora non è proprio il momento”
disse Sam abbassandosi a livello del terreno e tirando su un pezzetto
di filo
di rame dalla terra “perché siete intrappolati in una
trappola del Diavolo e
state per essere esorcizzati”
“Dite
ai vostri amici che se
proveranno di nuovo a venire contro di noi faranno un fine anche
peggiore”
minacciò Dean.
Castiel
cominciò a recitare l’esorcismo,
l’aria prima riempita soltanto dalla sua voce profonda fu
squarciata da urla
disumane, l’odore di zolfo così penetrante che poteva
essere sulla lingua.
Alice
cercò di coprirsi le orecchie,
calde lacrime le rigavano il viso, finalmente era finita,
l’adrenalina lasciava
il posto alla paura che la ragazza non aveva permesso al suo animo di
provare
fino ad allora, mentre il mondo diventava sempre più buio per la
seconda volta
in quella giornata.
---
“Alice,
Alice” chiamò Dean scuotendo
la spalla della ragazza.
“Ti
odio” rispose semplicemente la
giovane aprendo cautamente un occhio, poi notò che Sam aveva una
mano sulla
spalla del fratello “vedo che sei tornato in vita”
“Così
sembra” rispose il cacciatore
con la tranquillità di uno che ha appena annunciato di aver
mangiato un
cheeseburger per pranzo.
Castiel
l’aiutò ad alzarsi in piedi
e le posò due dita sulla fronte, improvvisamente non le sembrava
più di avere un
concerto degli AC/DC in testa e così si arrischiò ad
aprire entrambi gli occhi,
la collinetta che era appena stata testimone di un evento
soprannaturale era
completamente sgombra.
“Dove
sono tutti quanti?”
“A
casa, tutti guariti. Che devo
dirti? Sono bravo” replicò Gabriel con un sorriso a
trentadue denti e facendole
l’occhiolino.
“Mmm,
okay, sentite tanto per essere
chiari, dato che prima non abbiamo avuto proprio tempo di
chiacchierare, tu sei
l’Arcangelo Gabriele e tu sei un Angelo?” chiese Alice
indicando a turno i due
essere celesti.
“Così
dicono bambolina”
“Oh,
okay, fico”
“‘Oh,
okay, fico’? io ti dico che
sono l’Arcangelo Gabriele e questo è tutto quello che
ottengo?”
“Accontentati,
quando io le ho detto
di essere un fantasma la sua massima reazione è stata
‘Oh’”
“D’accordo,
credo sia abbastanza
forse è meglio tornare indietro” intervenne Cas.
“Okay
ma per favore niente voli, non
credo che oggi potrei reggere altre stranezze” disse la giovane
guardando
implorante i quattro uomini.
“Va
bene per me, mi è mancata la mia
piccolina, non vedo l’ora di rivederla, spero tu l’abbia
trattata più che bene
Sam” rispose Dean con gli occhi lucidi al solo pensiero di
rivedere la sua
macchina.
“Oh,
non sapevo avessi una figlia”
Sam
e Gabriel quasi si ruppero una
costola ridendo.
---
Il
viaggio in macchina fu breve,
davanti alla scuola erano radunati tutti gli studenti appena usciti
dalle
classi, Dean parcheggiò e scese dall’auto seguito
brevemente dagli altri
quattro passeggeri.
Alice
strinse la mano a Cas, Sam e
Gabriel, ma quando arrivò a Dean la ignorò completamente
lanciandosi addosso al
cacciatore che dopo qualche secondo di sorpresa ricambiò
l’abbraccio,
bisbigliandole un ringraziamento nell’orecchio e facendole
scivolare un
biglietto da visita nella mano, con quella propensione a cacciarsi nei
guai ne
avrebbe avuto bisogno prima o poi.
“Alice!”
chiamò qualcuno alle spalle
della ragazza.
“Mike?”
replicò la giovane correndo
ad abbracciare il ragazzo “Che ci fai qui?”
“Sono
venuto a fare una sorpresa
alla mia sorellina, ultimamente ti ho un po’ ignorato, comunque,
loro chi sono?”
chiese sospettoso il ragazzo indicando i quattro uomini con un cenno
della
testa.
Il
primo a rispondere fu Sam.
“Salve,
agente Johnson, FBI, questi
sono i membri della mia squadra Young, Willams e Rudd, sua sorella si
è
ritrovata suo malgrado coinvolta in un’indagine che, devo
ammettere, senza di
lei non saremmo riusciti a risolvere”
“Wow,
davvero? La mia sorellina è un’eroina,
aspetta che lo sappiano mamma e papà”
“Sì
va bene, come ti pare, Lauren è
con te?” chiese la giovane guardandosi intorno, aveva promesso di
essere
gentile con la strega, tanto valeva cominciare da subito.
“Nah,
ci siamo lasciati, non
volevamo le stesse cose”
Alice
sorrise ed abbracciò suo
fratello, questo sì che poteva essere definito un lieto fine.
The
End