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Autore: IsaBelle91    14/11/2010    3 recensioni
Salve a tutti, rieccomi con un'altra storia ... questa volta Bella è la ricca e intraprendente figlia maggiore di Aro Volturi, in procinto di sposarsi con Christian, l'uomo della sua vita ... quando ad un tratto ......... ci sarà un lieto fine? spero di avevrvi incuriosito ....
Genere: Romantico, Malinconico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Volturi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un Altra Occasione Per Amare

SAAAAAAAAAAAALVEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!! A TUTTI/E


bene, eccoci con un nuovo aggiornamento ... premessa, ci saranno molte domande ma poche risposte ... proprio come dice il titolo di questo capitolo.
come sempre un immenso grazie alla mia Beta, Ayumi_L e a Giova71, che hanno recensito ....
buona lettura ... ci vediamo alla fine del cappy.


Stare ad aspettare è sempre la parte peggiore, soprattutto negli ospedali. Rimani li in attesa di qualcosa, di un informazione, ma non arriva niente, ed ogni volta che vedi un camice bianco il cuore ti salta nel petto perché pensi che sia li per te.
Da circa mezz’ora a questa parte vorrei che questo fosse vero anche per noi, ma purtroppo non è così. Non più ormai, da quando la dottoressa De Nardi, di turno nel reparto di Pediatria questa sera, è venuta ad informarci che le analisi hanno confermato la diagnosi di Carlisle. Gli erano bastati pochi secondi per capire che cosa faceva star male Nico, ma per sicurezza aveva voluto aspettare la conferma delle analisi: Leucemia. Stando alle analisi si trattava anche di una forma abbastanza aggressiva e acuta. Fabian, che ci aveva raggiunto con Tanya appena lo avevamo chiamato, si era nuovamente seduto sulla seggiola del corridoio, a quella notizia. Accanto a lui, mia sorella. Stavano zitti, immobili, con la morte nel cuore.
Nessuno di noi aveva parole, questo è uno di quei momenti in cui vorresti davvero dire qualcosa, ma sai che anche una sola parola è troppa, e che il silenzio è un rifugio sicuro per tutti.
Avevano riportato Nico nella sua cameretta da circa venti minuti, dopo ulteriori analisi. Era pallido, stanco, e si vedeva che stava male.

 

  • Posso sapere come mai era da voi?- mi chiede Tanya, uscendo dalla camera. La guardo per un istante … ha la faccia distrutta, si vede chiaramente il senso di colpa, comincio solo ora a capire che forse, a modo suo, lei vuole bene a mio nipote.

  • È arrivato da me pochi minuti prima di stare male. È stato Fabian a dirgli che se aveva qualche problema poteva venire da me e lui si è fatto accompagnare dall’autista.

  • Qualche problema? Io e Fabian stavamo litigando, ecco il problema. – ammette dispiaciuta.

  • Farsi una colpa di quello che  successo è inutile, non è stata colpa tua; certo, magari dare a quel bambino un po’ più di attenzioni invece di pensare all’azienda sarebbe stato meglio, non trovi?

  • Certo la fai facile tu, arrivi in sella al tuo prode destriero, in pompa magna, la figlia tanto amata che fa finalmente ritorno e vieni a dire a me che ho trascurato mio figlio?

  • E da quando lo consideri tale? – le domando arrabbiata.

  • Smettetela. – interviene Rose, indicando la camera del piccolo. Fabian mi fa segno di entrare.

  • Dimmi, Fabian. – gli sussurro avvicinandomi. Nico si è appena addormentato.

  • Io devo parlare con il medico, mi ha chiesto se puoi restare tu a fargli compagnia.

  • Certo. – siedo sulla sedia accanto al letto e accarezzo lievemente la mano del bambino.

  • Bella io …

  • Fabian, avrai tutta la vita per sentirti amareggiato o in colpa per quello che è successo. Ora preoccupati solo di lui. – annuisce alle mie parole e va via.

 
***
 
E’ notte fonda ormai, e il silenzio regna sovrano nel lungo corridoio della pediatria. Ormai eravamo rimasti solo Edward e io ad aspettare con pazienza che la situazione si evolvesse in qualcosa. Il punto è che nemmeno noi sapevamo come si sarebbe evoluta.
Edward ha cercato diverse volte di convincermi a tornare a casa, ma con scarsi risultati. Io invece avevo chiesto a Alice e Jasper di riportare a casa la piccola, che già da un paio d’ore si era addormentata sulla poltrona. Anche Carlisle ed Esme erano andati via, con la promessa che sarebbero tornati la mattina dopo.
Anche io, obbiettivamente avrei potuto allontanarmi, ma non ce la facevo, non potevo lasciare quel piccolino indifeso. Forse era sciocco da parte mia pensare di poter fare qualcosa in questa situazione, ma non posso fare altrimenti.
Poco dopo che Fabian mi aveva chiesto di badare al piccolo, lui mi aveva stretto la mano, nel sonno, e aveva chiamato la sua mamma … mi si era stretto il cuore a vederlo così … voleva sua madre … come tutti i bambini che stanno male, ma la sua mamma in quel momento non era affatto li…su Tanya non si poteva certo contare … mentre suo “figlio” come lo aveva chiamato stava male, lei era fuori a fumare e a spostare appuntamenti al telefono. Che schifo …

 

  • Bella …- Edward ci prova nuovamente a farmi ragionare, ma io non voglio sentire ragioni. Mi sistemo meglio contro il suo petto e scuoto la testa.

  • Come vuoi. – si arrende, ma credo che ci riproverà ancora a convincermi.

 
Un infermiera si avvicina alla stanza di Nico. È una ragazza giovane, della mia età più o meno, entra dentro, mentre Fabian dorme, e controlla i monitor e le macchine attaccate al piccolo, ma poi fa una cosa strana, davvero strana.
Siede delicatamente sul fianco del letto, per non svegliarlo, e poi gli accarezza il viso. Rimane ad osservarlo incantata per diversi minuti, finché non gli bacia la fronte ed esce, silenziosa com’è entrata dalla stanza.
E da quando un infermiera si comporta così?

 

  • Vado a prendere un caffè. – dico ad Edward alzandomi. Voglio vederci chiaro.

  • Lascia te lo prendo io …

  • No, tranquillo, così faccio due passi. – gli sorrido, e mi allontano piano.

 
Arrivata al banco delle infermiere, con la scusa di chiedere informazioni per arrivare al bar interno, parlo con la caposala.

 

  • Mi scusi, signora, io mi chiamo Isabella De Nicola. Avrei bisogno di un informazione.

  • Isabella De Nicola? Lei è per caso la moglie di …

  • Si, sono la moglie di Chirstian De Nicola. – a nome di mio marito avevo finanziato il reparto di pediatria e neonatologia, tanto che quest’ultimo portava proprio il suo nome, ecco perché mi sono presentata così.

  • Mi dica signora, che cosa posso fare per lei? – molto disponibile l’infermiera.

  • Mio nipote è ricoverato nella stanza numero 47, poco fa è entrata un infermiera, vorrei sapere il suo nome.

  • Signora vediamo, può descrivermela? – effettivamente ritrovare un infermiera in un ospedale senza saperne il nome è un impresa un po’ difficile.

  • Si, una ragazza di circa trent’anni, forse meno, capelli castano chiari lisci, abbastanza lunghi. Magra, alta più o meno come me.

  • Mi faccia controllare un momento. – batte alcuni tasti al computer e poco dopo mi guarda trionfante.

  • Potrebbe essere questa donna? – volta lo schermo verso di me per mostrarmi il tesserino identificativo.

  • Si è lei … - sussurro appena, più a me che all’infermiera. Accanto alla foto, il nome e cognome spazzano via tutti i miei dubbi: Jessica Stanley. La madre di Nico. La madre biologica ….

  • Devo parlare con lei …. È molto importante …

  • Signora, io capisco ma … posso mandare un’altra infermiera se ha bisogno …

  • No, mi scusi, - faccio un respiro profondo per calmarmi. – si tratta di una questione privata, ma della massima urgenza. Io devo parlare con lei … la prego …

  • E va bene, la faccio chiamare sul cercapersone. – digita nuovamente sulla tastiera e poco dopo torna a rivolgersi a me.

  • Arriverà fra qualche minuto, è dall’altro lato dell’ospedale.

  • La ringrazio veramente. – annoto mentalmente che dovrò fare un regalo alle infermiere, alla fine di questa brutta storia, si perché ora, come mai dall’inizio di questa tragedia, ho la sensazione che finirà tutto bene.

 
Aspetto pazientemente per dieci minuti finché non la vedo arrivare, di fretta, al banco delle infermiere, senza capire perché è stata chiamata.

 

  • Jessica?

  • Si sono io, le serve una mano signora?

  • Sono stata io a farla chiamare, Jessica. Forse lei non si ricorda di me, io mi chiamo Isabella DeNicola. - Sbianca quando sente il mio  nome e mi ricollega a Christian.

  • Che cosa vuole da me?

  • Parlare. Solo parlare. Mi concedi qualche minuto del tuo tempo? Un caffè … le va un caffè?

  • Isabella, non ho molto tempo da perdere.

  • Quando si parla di figli, non è mai tempo perso.  – annuisce alle mie parole e mi accompagna alla caffetteria li vicino.

  • Allora, mi vuole chiedere perché me ne sono andata quando mio figlio era piccolissimo? – la sua sembra quasi una sfida a farlo.

  • No, non voglio farlo. Non sono affari che mi riguardano. Vede io non sapevo di essere zia di Nico fino a … tre giorni fa, credo, quindi non sono nella posizione adatta per fare a lei la ramanzina. – la vedo rilassarsi leggermente a queste mie parole.

  • E allora perché vuole parlare con me?

  • Perché oggi io sono la zia di Nico e sono qui per questo. Lei sa che cos’ha suo figlio?

  • Leucemia.

  • Esattamente, e sa chi l’ha portato qui?

  • Come potrei?

  • Glielo dico io. Sono stata io. Suo padre e mia sorella, la su nuova compagna, stavano litigano e lui è … scappato da me, per così dire.

  • Litigavano? – sembra adirata … esattamente la reazione che volevo.

  • Non mi chieda il perché … è da anni che io ho smesso di capire mia sorella.

  • Sua sorella Tanya …

  • Si esattamente lei.

  • Lei litigava con Fabian davanti a mio figlio … quella sgualdrina mi ha ricattato e mi ha obbligato a lasciare l’uomo che amavo e mio figlio per prenderseli, e ora litiga davanti al mio bambino? – urla scoppiando a piangere.

  • Jessica, credo che mi debba spiegare un po’ di cose … - le dico, ordinando altri due caffè. Sarà una  notte molto lunga.

 
 
 
Sono passati due lunghi giorni, durante i quali non ci sono stati miglioramenti …  anzi … Nico ha bisogno di un trapianto di midollo osseo ma dato il suo gruppo sanguigno raro, ereditato dalla madre biologica, limitava fortemente le donazioni.
Nico ha il gruppo 0Rh+, e quindi può ricevere sangue o midollo osseo solo da una persona con il suo stesso gruppo oppure con 0Rh-, ma in quel caso la compatibilità sarebbe davvero minore.
Trovare un donatore compatibile si sta rivelando davvero difficile, e nel frattempo lui ha bisogno di continue trasfusioni, e il suo gruppo è davvero raro. Dato che sono 0Rh-, mi sono offerta di fare da donatrice, e questo ha scatenato, ieri, una vera polemica da parte di mia sorella.

 

  • Sono io la madre del bambino, abbiamo lo stesso gruppo sanguigno, sarò io a donarlo. – è stata irremovibile, ma per mia fortuna, invece di crederle sulla parola, la dottoressa le ha fatto fare le analisi del sangue, e lei per poco non è svenuta. E meno male che voleva essere lei a donare il sangue a Nico …

  • Signor DeNicola, signora Volturi, abbiamo i risultati delle analisi del sangue.

  • Allora?- chiede Tanya sulle spine.

  • Mi dispiace, ma non c’è compatibilità con lei signora. – le dice scotendo la testa la dottoressa.

  • Che cosa significa?- sembra davvero arrabbiata.

  • Vede signora …- in quel momento alla dottoressa le squilla il cerca persone e lei è costretta ad allontanarsi.

  • Rose, dimmi che diamine significa questo … - Tanya ha strappato il foglio con i risultati delle analisi alla dottoressa per controllare lei stessa.  Rose legge per un momento il foglio e poi ci guarda confuse.

  • Bella, vieni con me un attimo.

  • Dove credi di andare? – le chiede adirata Tanya … sembra un vulcano pronto ad esplodere.

  • Leva quella mano dal mio braccio o te la amputo prima ancora che te ne accorga.

 
Seguo Rosalie senza fiatare, lasciando gli altri incuriositi nel mezzo del corridoio.

 

  • Rose che cosa c’è?

  • Qui c’è scritto che tua sorella ha il gruppo sanguigno AB positivo … Bella, come può essere, se tuo padre e tua madre sono entrambi A Positivi?

  • Ne sei sicura?

  • Assolutamente. È scientificamente impossibile che una persona sia AB, se almeno uno dei genitori non è B. questo può significare solo che Tanya non è davvero tua sorella.

  • Dottoressa Volturi, qualche problema? – la dottoressa DeSantis ci si avvicina.

  • Stavamo parlando dei risultati delle analisi.

  • Non si deve preoccupare, abbiamo un donatore. I risultati sono appena arrivati, compatibilità del 100%.

  • Dice davvero? – Rose sembra sorpresa … ma io in tutta franchezza non posso davvero dire lo stesso … sta andando esattamente  come avevo sperato …

 
Le analisi che mia cugina tiene in mano sono la prova che mi serviva per far cadere il castello di carte che mia madre e mia sorella hanno costruito intorno alla nostra famiglia …
 
***
 
 
TRE SETTIMANE DOPO

 

  • E con questo, miei cari signori, ho finito di spiegarvi come mia madre e mia sorella abbiano tramato alle spalle di questo Consiglio di amministrazione per far crollare le azioni della società. – concludo la mia arringa con un sorriso, tornando a sedere. Attendo pazientemente che la decisione sia presa da ognuno di loro, ed espressa dalla votazione, ma dalle facce dei presenti, capisco che la prima parte del mio piano è finalmente completata.

 
 

 
  

bene, eccoci alla fine del cappy ... spero che vi sia piaciuto ... prima di lasciarvi, un paio di foto:
 
    una foto della nostra Bella quasi mamma, 

                                                                                       
  la foto di un viaggio di Edward e Bella ... non c'erntra molto con il cappy, ma è in onore dell'inizio delle riprese del film XD XD XD XD XD XD XD

   e l'incontro di Bella e Tanya ....



Bene, credo di aver detto tutto, fatemi sapere che cosa ne pensate ...
   
 
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