Salve a tutti e ben
ritrovati.
Prima di qualsiasi cosa, ci tengo a dirvi che ho deciso di scartare i
personaggi di Bey Blade dalla storia: ricoprirebbero un ruolo troppo
marginale e quindi era come se non ci fossero.
Detto questo, vi presento questo capitolo, preannunciandovi che
è un po' più lungo degli altri, ma pieno di
elementi che
spiegheranno gli eventi futuri della narrazione.
Buona lettura e non dimenticate di lasciare un piccolo commento.
Era passata circa una settimana dal
ritorno di Nick
nella sua dimensione, ma il putiferio causato dalla stampa che lo
cercava non
si era ancora sopito. Per questo il giovane aveva deciso di far perdere
le sue
tracce lasciando l’Italia per qualche tempo, tornandoci solo
per raddrizzare i
torti.
Su consiglio di Luce, si era recato in Scozia, nel
Regno Unito e aveva trovato alloggio in un piccolo albergo di un
paesello vicino
ad un castello che: era stato scelto come set cinematografico di una
delle
serie di film che preferiva: Harry Potter.
Il giovane aveva saputo che alcune scene sarebbero
state fatte nella piazzetta del paesello e non aveva la ben che minima
intenzione di perdersela.
Il giorno delle riprese si era
piazzato in prima fila,
armato con tanto di fotocamera e quaderno degli autografi, in caso
fosse
riuscito ad avvicinare uno degli attori, in particolar modo le attrici
e
ottenere una loro firma.
Sperava di avere una dedica, ma sapeva essere
impossibile. “A meno che..” rifletté
Nick.
Il giovane aveva pensato di auto firmarsi come
Millennium Falcon e, per non lasciare dubbi attaccò una sua
piuma sul
frontespizio dell’album.
“Vero! Questo vuol dire barare. Ma se sei un fan ed
allo stesso tempo un super eroe, perché non
approfittarne” disse tra se il
giovane.
Ma la giornata non sarebbe andata
come aveva previsto.
Infatti nell’ombra qualcuno stava programmando una strage.
“Ricordate” sussurrava una voce sibilante
“Li voglio
tutti morti!”
“Come desiderate generale!” risposero.
La scena che stavano per girare era
una passeggiata
per le strade della città magica ai piedi del castello.
Tutto era pronto per la
scena; mancava solo il via del regista .
L’ordine non venne: in quel momento apparvero sulla
scena persone vestite in nero ed incappucciate.
Il regista, credendo che fossero degli attori, disse
loro di andarsene perché non era il loro turno.
Nick, mentre assisteva alla scena, percepì delle aure
negative venire da quel gruppo e capì che quelli non erano
attori.
Voleva trasformarsi, ma il posto in cui si trovava era
troppo in vista e quindi cercò di allontanarsi.
Non ebbe il tempo di farlo che vide
una figura
avanzare tra il gruppo di demoni con una gemma verde incastonata nel
petto.
Il giovane capì subito la situazione. Si
allontanò dalla
folla e cercò un posto al buio dove, prima di trasformarsi,
fece una
telefonata.
Nel frattempo il generale infernale
si avvicinò al
regista e sollevò la mano sinistra lunga e pallida dicendo:
“Silenzio piccolo
verme.” E lanciò una sfera energetica verso la
sedia.
Il pubblico fu raggelato dallo spettacolo: gli attori
furono presi e
sollevati a mezz’aria da
una forza invisibile. Tutti gridarono.
Il generale infernale si voltò e disse: “Ho detto
silenzio!” e alzò la bacchetta.
La folla fu ammutolita dall’incantesimo.
“E così,
vorreste fare un film eh!” disse gelido “Odio
i film, in particolar modo questo. Siete solo spazzatura ambulante.
È giunto il
momento di fare pulizia da tutto quest’immondezzaio. Il film
che sarà girato
adesso si chiamerà “Massacro totale” e
voi sarete le star, contenti.
Prima, però, consentitemi di presentarmi”
ciò detto si
tolse il cappuccio.
Un volto pallido come la morte, con occhi rossi, privi
di qualsiasi compassione, si rivelò alla luce del sole che
venne coperto dalle
nuvole.
“Io sono Lord Voldemort” disse con
un sibilo.
Se prima le persone erano traumatizzate, ora erano
terrorizzate oltre ogni limite: si trovavano davanti il cattivo della
storia
che stavano riprendendo, quale terrore peggiore poteva esserci.
“Immagino che stiate
pensando di essere impazziti e di
avere le travvecole.” Disse lo stregone “Ma
credetemi, questa è la pura realtà.
Adesso potete urlare” e alzò la bacchetta da cui
stava uscendo una luce verde.
Un raggio luminoso fece volare via la bacchetta e
davanti a tutti apparve Millennium Falcon in persona.
“Come va?” disse Nick ironico. “Deduco
che tu sia il
secondo generale infernale giusto?”.
Voldemort si voltò verso
di lui: “Hai indovinato. È un
piacere conoscere il guerriero che ha sconfitto il supremo generale
infernale e
il primo di noi. Ma che dico!? Già ti conosco e tu conosci
me e ora farò quello
che Venom non è riuscito a fare. Ma prima perché
non far vedere la tua disfatta
in mondo visione?” schioccò le dita e le tele
camere si accesero.
“Capisco” disse Nick “Sei sicuro di
vincere. Allora
perché non liberi queste persone. Non c’entrano
niente con noi due”.
“Lo so” disse
lo stregone “Loro saranno gli spettatori della tua
disfatta” e rise.
“Non credo che i miei amici siano d’accoro con
te”
disse Nick.
“Amici?” fece Voldemort e si voltò.
Tutti i mangia morte, cioè i seguaci di Voldemort
erano stati eliminati dai guerrieri del Fantasy.
Voldemort li fissò con ferocia: “Voi. Come osate
venire qui?”
“Siamo in un universo libero amico” disse ironica
Jen.
“La pagherete per la vostra insolenza. Debonair!”
urlò
Voldemort.
Dal nulla apparve una donna alta
magra, dal volto
bianco e con unghie lunghe e nere che disse: “Mi hai chiamato
mio generale e
signore?”
La figura che era apparsa era una vecchia conoscenza
di Luce: Debonair la strega oscura che tempo addietro aveva quasi
distrutto Sephìro
e che era entrata nel
gruppo dei Dark Warriors e unita in sinistre nozze proprio con
Voldemort.
Una coppia proprio perfetta, si può dire, unita
dall’odio e dalla sete insaziabile di potere.
“Si mia sposa e mio vice. Distruggi i guerrieri del
Fantasy” le ordinò Voldemort “Ma lui
è mio”.
“Vuoi batterti contro di me Voldi?” lo
schernì Nick
“Accomodati!”
“Ti farò rimpiangere la tua insolenza”
disse Voldemort
e si lanciò contro di lui.
Mentre Nick e Voldemort si allontanavano dal paese,
Debonair sorrise malignamente, mentre pregustava la vittoria.
Fu distolta dai suoi pensieri da
Luce che le si parò
davanti: “A quanto sembra ci ritroviamo di nuovo faccia a
faccia! Questa volta mi
assicurerò di sconfiggerti”.
Il corpo della giovane donna fu avvolto dalle fiamme
che, una volta estinte, rivelarono le sembianze soleaniche di Luce:
aveva le
sembianze di un rapace color rosso vivo, con macchie gialle che le
ricoprivano
le parti intime; la sua testa era incoronata dai lunghi capelli rossi
sciolti e
risplendeva come una stella.
Dopo la sua trasformazione si rivolse ai suoi
compagni: “Di lei me ne occupo io. Voi pensate agli
altri”.
“Ne sei sicura?” chiese Anemone.
“Sicura” rispose Luce.
“Falla arrosto mi raccomando” la incitò
Marina.
“Preparate pure le posate. Non ci metterò
molto” disse
Luce.
“Non ci metterai molto?” disse Debonair ironica. La
strega rise malignamente: “Ti farò ricongiungere
col tuo defunto sposo molto
presto”.
A queste parole, Luce esplose e si lanciò verso di
lei.
Le due si affrontarono prima a distanza ravvicinata,
con attacchi rapidi, poi si scontrarono con gli incantesimi.
Debonair lanciò verso luce una miriade di sfere nere;
Luce le deviò verso l’alto, usando le fiamme e
ricambiò con vere e proprie
frecce di fuoco e saette rosse.
La strega oscura bloccò quegli attacchi con estrema
facilità e, schernì Luce: “E’
tutto qui quello che sai fare? Sei davvero
misera. Tuo marito e tuo fratello si staranno vergognando di
te” e rise.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: “Non
ti permetterò di offendere oltre i miei affetti!”
tuonò Luce.
Le fiamme che
l’avvolgevano esplosero come un vulcano
in eruzione, mostrando una terribile luce negli occhi della guerriera.
Con forza,
le fiamme volarono veloci verso la strega che riuscì a
stento a schivarle,
riportando qualche lieve ustione. Ma non era finita: un cerchio di
fuoco aveva
circondato Debonair e si stava chiudendo intorno a lei.
La strega ululò e riuscì a salvarsi da morte
certa.
Almeno questo era quello che credeva: Luce si portò alle sue
spalle con la
spada in pugno.
La lama vibrò il fendente finale. La testa della
strega, con incisa un’espressione di sgomento,
rotolò a terra.
Le fiamme avvolsero il corpo di
Debonair,
carbonizzandolo completamente.
“Che ti serva da lezione Debonair” disse Luce
“Mai
colpire un cuore già ferito!”
“Lo terrò a mente” disse una voce dietro
di lei.
Cinque lame affilate attraversarono
lo stomaco di
luce. Ma non erano lame: erano le enormi unghie di Debonaire rese
affilate e
taglienti come spade.
Un grumo di sangue uscì dalle labbra di Luce. La
giovane donna fu gettata a terra a pancia in su.
Debonère rideva trionfante. “Ti stai chiedendo
come sono
sopravvissuta?” disse Debonair con sguardo folle
“Era un’illusione. Povera
stupida. Ci sei cascata come
un pollo”.
La strega avvicinò il
volto a quello di Luce e le
sussurrò nell‘orecchio: “Povera piccola
Luce. Abbandonata al proprio destino
senza nemmeno che ci sia qualcuno che ti aiuti. Se ti può
consolare, una volta
che ti avrò ucciso ti farò raggiungere dai tuoi
compagni e dal tuo rinato Nick.
Addio piccola sognatrice!”
La strega, con sorriso maligno, piantò le sue unghie
nel suo petto.
Il corpo di Luce sparì, lasciando il posto ad un
tronco di quercia che esplose.
La strega fu colpita in pieno
dall’esplosione e scaraventata
via. Riuscì a fermarsi a mezz’aria sollevando
semplicemente le braccia. Il suo
volto era stato colpito in pieno: era tutto sanguinante e un pezzo di
legno le
aveva colpito un occhio accecandola.
“Addio Vecchia megera” disse Luce, apparsale
davanti.
La spada di Luce tagliò in due il corpo della strega e
carbonizzandolo.
La donna scese a terra e tornò normale: “Ti avevo
avvertito che mi sarei assicurata della tua disfatta questa
volta”.
Dall’altra parte del
paese Nick e Voldemort si stavano
affrontando in un combattimento aereo, che vedeva il giovane in
vantaggio.
Quando Voldemort percepì la scomparsa della moglie
gridò furioso, maledicendo Luce e Nick. Poi, attingendo al
potere della sua
pietra, si trasformò in un essere simile ad un velociraptor,
nero come la pece
e si scagliò di nuovo sul giovane.
Il giovane non riusciva a contenere tutta quella
rabbia e sapeva che, se non avesse fatto qualcosa, avrebbe avuto la
peggio.
Mentre pensava a questo, Voldemort
lo colpì con i suoi
artigli ricurvi all’altezza dello stomaco. Nick
riuscì a ridurre il danno
accompagnando il colpo, riportando solo una lieve ferita .
Lo stregone, all’improvviso, afferrò il braccio
del
giovane tenendolo stretto. La gemma che portava incastonata al petto
brillò di
un bagliore sinistro.
Nick non riusciva a muovere
più un muscolo, anzi
sentiva che il corposi stava intorpidendo.
“Ti senti male Nick?” sibilò lo stregone
“Grazie al
potere della gemma che porto ho il potere di far marcire tutto quello
che
tocco, facendolo invecchiare in modo esponenziale. Sei
finito!”.
A quelle parole Nick capì che il suo braccio stava marcendo
e lo stesso stava accadendo al suo corpo. Sentiva il soffio della morte
che gli
stava prosciugando la linfa vitale. Stava per morire.
“Aspetta Nick”
disse una voce.
Nick spalancò gli occhi e si voltò verso la sua
destra. Davanti a lui era apparsa una figura vestita di bianco, biondo
e con
occhi azzurri come il cielo.
“E tu chi sei?” chiese Nick.
“Io sono Alan il tuo angelo custode” rispose calmo.
“Il mio angelo custode?” ripeté Nick.
“Esatto!” disse “Perché ti
stai arrendendo? Non è da
te.
La morte per vecchiaia non può colpire un soleano,
ricordi? Voi potete vivere miliardi di anni senza invecchiare.
È vero potete
morire, ma non di vecchiaia. Quindi smettila di tremare e vinci. Tu hai
il
potere” e sparì.
Nick si scosse dalla visione che
aveva avuto:
Voldemort lo teneva ancora stretto e lo guardava con lo stesso sguardo.
Nick sorrise: “Hai dimenticato una cosa, amico. I
soleani non possono morire di vecchiaia” e colpì
lo stregone con un poderoso
pugno.
Voldemort fu costretto a lasciare la presa a causa del
dolore. Il suo sguardo era cambiato: ora era pieno di sgomento.
“Sai ti devo ringraziare” disse Nick “Mi
hai fatto
aprire gli occhi e per ringraziarti ti distruggerò qui,
seduta stante”.
Il giovane sguainò la
spada. Da essa uscì un bagliore
blu.
“FOLGORE BLU” gridò Nick.
“Non illuderti. AVADA
KEDAVRA!” gridò lo stregone
lanciando un bagliore verde dalla mano.
Nick non fece in tempo a lanciare
il suo colpo e cercò
di difendersi con la spada.
“E’ inutile!” disse Voldemort
“Il mio incantesimo non
può essere bloccato e tu non sei immune ai suoi effetti.
Preparati ad andare
nell’aldilà!” ed incrementò
il potere del suo anatema assassino.
“Cavolo!”
pensò Nick “Non avevo considerato il suo
vero potere. Devo farmi venire in mente qualcosa o sono spacciato.
Avanti
pensa” e chiuse gli occhi.
La vita cominciò a scorrergli davanti e, mentre
rievocava lo scontro con Abominon, ebbe la soluzione per uscire dai
guai.
“Che stupido! mi sono dimenticato che sono più
forte
di così” disse ironicamente e si
trasformò in Super Soleano, ottenendo la
potenza necessaria per spazzare via l’incantesimo.
“C-Cosa!” disse
Voldemort stupito.
“Uff!” sospirò Nick “Sai,
certe volte mi stupisco di
me stesso: mi dimentico dei miei punti di forza. Beh!
rimedierò subito a questo
battendoti”.
“Smettila di prenderti
gioco di me!” disse lo
stregone, lanciandosi verso di lui “Muori: ARTIGLIO FALCE
ASSASSINA”.
Con un movimento rovesciato, lo stregone lanciò
dall’artiglio a mezzaluna sul piede un fascio verdastro a
forma di falce.
“Tre sferzate”
disse Nick sollevando la spada
“SFERZATA DEL CIELO!”
La spada si colorò di azzurro cielo, quasi come se si
fosse fusa col cielo stesso e rilasciò un’ondata
luminosa verso il colpo dell’avversario
distruggendolo.
“Tks!” fece
Voldemort “Giochi ancora con le tre
sferzate del cielo, della terra e del mare? Non illuderti che quei
colpi, da
soli possano battermi”.
“Illudermi?” disse Nick con un sorriso
“Dimentichi che
le tre sferzate sono le basi della mia Folgore Blu. Il mio colpo
è un
evoluzione di quello noto come “Folgore di Avan” *
risultato dell’unione di
queste tre tecniche e della “Lama Blu”, attacco
tipico del Sun’s Warrior Blu,
padrone di questa spada”.
“Le leggendarie Sun’s Swords: le armi
più antiche e
potenti dell’universo, create con gli elementi della natura stessi per distruggere il
male” commentò lo
stregone “Siete così legati a quelle armi che vi
tramandate da un Sun’s Warrior
ad un altro, che tenete a loro più della vostra vita. Mi fai
ridere!”
“La cosa è
quasi reciproca!” disse Nick.
“Che vuoi dire?” fece lo stregone.
“Ci sono diverse cose che non so di me stesso. Il motivo
non so darlo. Ma non me ne preoccupo: quando sarà il momento
colmerò questi
vuoti.
In qualsiasi caso: è ora di finirla!”
“Ti accontento subito. Ti
ucciderò seduta stante!”
disse Voldemort e, attingendo dalla gemma, fuse il suo incantesimo con
i suoi
artigli “Dovresti sentirti onorato: salvo in allenamento, non
ho mai provato
questo mio attacco. In esso vi ho riversato tutta il mio potere:
l’ho chiamato
ARTIGLIO KEDAVRA ed è tutto per te” e
lanciò un enorme fascio verde verso Nick.
Il Sun’s Warrior concentrò tutta la sua energia
dentro
la sua spada e, quando l’attacco dello stregone stava per
colpirlo, vibrò un
potente fendente.
“Sei davvero cocciuto
moccioso” disse lo stregone “Non
puoi battere un attacco come questo con la semplice forza bruta, visto
che lo
posso potenziare quanto voglio” e, con le mani tese,
incrementò il potere del
suo attacco.
Con un sorriso sul becco,(considerando che è in parte
rapace), Nick aumentò improvvisamente la forza e, con un
grido, spezzò l’incantesimo.
“Cosa?” fece lo
stregone senza fiato “Come diavolo hai
fatto?”
“Non ti è mai venuto in mente che non stessi
facendo
sul serio?” disse Nick.
“Cosa?”
“E’ un principio base: mai combattere subito con
tutta
la forza. Bisogna sempre fare un piccolo riscaldamento e osservare
l’avversario”.
“Vuoi dire che..” sibilò Voldemort.
“Esatto!” disse Nick trionfante “Finora
ho osservato
ogni tuo movimento, ho incassato tutti i tuoi attacchi e ti ho lasciato
consumare le tue energie”.
Lo stregone spalancò gli occhi dallo sconcerto.
“Il tuo colpo era davvero
forte: se lo avessi usato
prima, con molta probabilità, mi avresti battuto.
Tuttavia hai commesso un errore più grave: hai
consumato tutta la tua energia in esso e lo hai pure detto, senza
pensare alle
conseguenze”.
Voldemort si morse il labbro con le
zanne: “Dannazione!”
“Già! In parole semplici significa che: HAI PERSO!
Ora tocca a me.
FOLGORE BLU!”
La luce che aveva distrutto il
supremo generale infernale
riapparve e spazzò via Voldemort, che non lasciò
traccia di se se non la gemma.
Un altro generale infernale era stato sconfitto e Nick
sapeva che ne sarebbero venuti altri a reclamare la sua testa, ma
sapeva che
avrebbe reso loro lo stesso trattamento.
Quando tutto finì, le
persone cominciarono ad uscire e
si trovarono davanti uno spettacolo unico: Millennium Falcon insieme a
personaggi televisivi e dei video giochi, che avevano combattuto e
sconfitto
Lord Voldemort e i suoi seguaci.
“Ehi! Chi sono
quelli?” disse Buffy avvicinandosi ai
suoi compagni.
“Semplice!” disse Nick “Sono attori.
Stavano girando
una scena proprio in questo paese”.
“Ho capito!” disse Marina “E sono pronta
a scommettere
che eri nei paraggi e non hai resistito dalla voglia di avere un
autografo da
questi attori vero?” e gli scompigliò i capelli
(che nella sua forma soleanica
erano completamente assenti).
“Toglimi le tue manacce di dosso” disse Nick rosso
in
volto (cosa assai buffa visto che Nick è color blu scuro) “Sono venuto qui
perché me l’ha consigliato
Luce. E comunque non sono affari tuoi”.
Marina lo guardò storto e lui fece lo stesso.
“Andiamo ragazzi!” disse Eric, frapponendosi tra i
due
“Non è il momento di comportarsi come dei
bambini.”
“Sta zitto!” dissero insieme.
Eric fu zittito dai loro sguardi con le goccioline che gli
cadevano dalla testa.
“Calma ragazzi.” Disse Luce “Abbiamo
appena combattuto
e inoltre siamo sotto i riflettori. Sono sicura che siamo stati tutti
ripresi”.
Nick e Marina furono fulminati dal pensiero.
“In più” aggiunse Luce con tono
più calmo “non mi va
di dovervi curare le ferite che potreste procurarvi se continuate
così”.
Quella fu la stoccata finale. I due si scusarono come
al solito e, insieme agli altri si voltarono verso il pubblico, che si
avvicinava curioso.
“Grandioso!”
esultò il regista “Ho registrato le scene
più belle della mia vita! Millennium Falcon e altri super
eroi contro Lord
Voldemort e i suoi seguaci. Non
riesco ad esprimere la mia gioia. Grazie infinitamente signori per
averci
salvato e dato la possibilità di assistere a questo
scontro”.
“Prego. Di nulla” disse Nick confuso.
“Signori. Potrei
chiedervi un grande favore?” chiese
il regista “Vorreste partecipare al film?”
Nick ebbe un
brivido dietro la schiena. Recitare in un film era un suo sogno, ma
dovette
rinunciarvi.
“Credo di parlare a nome di tutti i miei compagni.
Mi dispiace, ma non possiamo proprio. Non è il nostro
lavoro” disse.
“Lavoro?”
ripeté il regista “Voi signor Millennium
Falcon avete un lavoro?”
“Certo” disse Nick “distruggere i demoni
come quelli.
E credetemi: è davvero faticoso”.
Tutti dissero all’unisono
“Quelli erano demoni?”
“Come altro li potreste
chiamare?” intervenne Blade.
“Ci battiamo contro di loro da molto tempo e credetemi quando
vi dico che
quelli non erano i più forti. Ce ne sono di
peggiori”.
“Comunque non avete di che preoccuparvi!”
intervenne
Van Helsing “Finché ci saremo noi non avete niente
da temere. Garantito”.
Il discorso sembrò calmare gli animi di tutti. Era
solo la calma prima della tempesta. Infatti, pochi attimi dopo, tutti
si
accalcarono davanti a Nick e ai suoi compagni facendo domande e
chiedendo
autografi.
“Scusate gente, ma per
oggi ne ho abbastanza di film.”
Disse Nick “Andiamo ragazzi!” e volò
via, seguito dagli altri.
Una volta allontanatosi, il gruppo
scese su una
collina e tutti caddero stonati a terra.
“Cavolo!” Commentò Jen “Questi
fan sono più
distruttivi di un esercito di demoni”.
“E’ vero!” disse il Principe di Persia
“E’ più
semplice eliminare un altro generale infernale che reggere tutto quel
casino”.
“E’ il prezzo del successo”
commentò Kaeleena “La
prossima volta me la filo subito senza
dare spiegazioni e consiglio lo stesso a te Nick. Questi ti fanno
diventare
pazzo e sono molto maneschi. Uno di loro mi ha toccata”.
Tutti si voltarono verso di lei e chiesero: “Dove?”.
“Non sono affari vostri!” disse lei guardando,
imbarazzata, da un’altra parte.
“Comunque Nick” chiese Marina “Come mai
eri lì?”
“Come ho detto prima, ci sono andato perché mi
è stato
consigliato” rispose lui “Pensavo, poi, di
prendermi qualche autografo ecco tutto” e
tirò fuori il suo quaderno.
Un pugno lo colpì in
faccia e il giovane fece un bel
volo fino a che non finì dentro una buca.
Marina gli si avvicinò furiosa, lo sollevò da
terra e
lo prese per le spalle gridandogli in faccia: “Stupido! Ti
rendi conto che questo
non è un gioco? Tu sei un guerriero, non hai tempo da
perdere con queste scemenze.
Te ne saresti dovuto andare subito, per evitare di finire
nell’occhio del
mirino. Invece hai commesso un grave errore”.
“Marina smettila!” la riprese Blade
“Ricordati che è
pur sempre un umano”.
“Un umano eh?” ripeté Marina
“Lui non è più un umano
da quando è venuto nel Fantasy ed ha aperto gli occhi. Non
devi cedere a
debolezze come queste, potrebbero costarti la vita. Te ne rendi conto
oppure
no?”
Nick non rispose. Si
limitò a fissare il quaderno che
aveva in mano e poi Marina e i suoi compagni. Poi, con dispiacere,
strappò il
quaderno i mille pezzi e lo gettò in aria.
“Hai
ragione
Marina. Sono stato un egoista ed è giusto che riceva la
giusta punizione per
questo. Mi dispiace di non averci pensato prima” disse Nick.
“Lascia stare” disse Anemone
“L’importante è che tu
abbia imparato la lezione e che soprattutto tu sia riuscito a
sconfiggere un
altro generale infernale!”.
Tutti gli altri annuirono.
“E poi che gusto c’è ad avere una firma
su un pezzo di
carta che si consuma col tempo?” disse Buffy
“L’importante è che hai incontrato
personalmente gli attori. Il resto è irrilevante”.
“Già!” disse Blade.
“Per noi è giunto il momento di tornare a
casa.” Disse
Luce “Ricordati che puoi sempre chiamarci. Ma ricordati: non
usare mai tuoi
poteri per scopi personali”.
Nick annuì.
Luce sorrise raggiante e
aprì un portale, poi si voltò
verso Nick e gli disse: “Credo che adesso potrai tornare a
casa
tranquillamente. Ti faremo sapere nuovi sviluppi” e
sparì nel vortice
dimensionale.
Tutti se ne andarono uno ad uno salutando il loro
amico finché non rimase solo Marina.
La ragazza si avvicinò a
Nick e gli accarezzò il becco
ricurvo, tipico dei rapaci. Il giovane riassunse le sembianze umane e
la guardò
fissa negli occhi: “Grazie per avermi dato questa ennesima
lezione”.
Marina sorrise: “Alle volte ti comporti come un
bambino, ma so che accetti i consigli con il cuore. Ed è
questo quello che mi
ha fatto innamorare di te”.
“Vorrei poter ricambiare allo stesso modo quello che
provi verso di me. Ma non ci riesco ancora: ti vedo più come
una guida, almeno
per il momento” disse dolcemente il giovane
“Un giorno il tuo cuore
si aprirà, ne sono
sicura. E spero che avrò il posto che tu hai nel
mio” disse Marina e lo
abbracciò.
Dopo quel breve momento, i due si
staccarono l’uno
dall’altra e la ragazza scomparve nel portale.
Nick osservò il cielo e respirò l’aria
a pieni
polmoni, come se non lo facesse da tempo. Sapeva che avrebbe affrontato
molti
altri scontri e avventure e lui era pronto.
* mi sono ispirato ai cavalieri del drago per questo.
Dopo un
breve periodo di riposo, Nick torna in azione ed affronta il terzo
generale infernale.
Riuscirà a batterlo? E Qual'è il vero ruolo di
Alan?
Alla prossima.