It‘s the story
of him, is the story of her.
Carolina Sacchi
.
È mattino a casa Sacchi. E, come al solito, Carolina
non accenna ad alzarsi.
La luce filtra dalla grande finestra, coperta da delle
tende lilla.
La ragazza si rigira nel grande letto, nel suo piumone
celeste, sollevando i lamenti del povero gatto, Matisse, che stava
acciambellato sui piedi della padroncina.
“Signorina, alzati che fai tardi a scuola.” Le urla la
signora Sacchi, dal corridoio.
Carolina finalmente apre gli occhi, scocciata. Si alza
velocemente, avvolgendosi nella sua vestaglia di stoffa rossa. Si affaccia alla
porta della sua grande camera, e vede la madre, intenta a parlare
all’auricolare con un cliente, mentre cerca di mettersi una scarpa con un tacco
forse troppo alto, e nella mano destra stringe una borsa griffata e un palmare.
“Carolina, muoviti, oggi prendi la tua macchina per
andare a scuola, io non faccio in tempo” dice la madre, pigiando nervosamente i
tasti sul suo cellulare.
“Va bene” risponde fredda la ragazza. Non si aspettava
certo nessun tipo di altra attenzione dalla madre.
“Non torno per cena, ti ho ricaricato la carta di
credito, e anche tuo padre ti ha ricaricato l’altra, ciao. Scappo che sono in
ritardo” urla la madre, già giù dalle scale, afferrando il soprabito beige.
La ragazza si dirige nella grande cucina, mai usata
dalla madre. Già perché ci pensa Carmen a cucinare, la signora che va tutti i
giorni in casa Sacchi a lavorare.
Non fa colazione, non vuole rovinare la linea, che ha
già perfetta. Afferra solo un cracker ai cereali, con un sorso d’acqua, giusto
per non svenire a scuola.
Ci mette un po’ a decidere cosa mettere, ma alla fine
esce di casa, con la borsa in mano.
Apre il garage e s’infila dentro la sua decapottabile
metallizzata, un regalo del padre, per perdonare tutti i suoi sbagli, e tutti i
momenti in cui non è stato presente nella vita di Carolina, ma a lei non
importa, in fondo ha un’auto favolosa, che fa invidia a tutti i ragazzi della
sua scuola, come del resto tutti invidiano la sua vita.
Preme sull’acceleratore, il rombo del motore
rumoreggia nell’abitacolo.
Esce dal giardino di casa sua, dirigendosi al suo
liceo.
Arriva al liceo classico Giosuè Carducci, a Milano.
Parcheggia la sua Decapottabile nel parcheggio privato, per gli alunni e
professori.
Eccola lì. Carolina sacchi, diciott’anni
appena compiuti. Penultimo anno di liceo classico. Agita la sua chioma castana,
consapevole che almeno qualcuno la stia guardando. Chiude la portiera
dell’auto, mettendosi sugli occhi grigio perla un paio di occhiali da sole
griffati Gucci.
Cammina con andatura leggera ed elegante fino alle sue
due amiche, uguali a lei. Chiara e Marina. Eccole lì. Tutte e tre, come delle
regine.
Carolina in mezzo, indossa dei jeans a vita bassa
Dolce e Gabbana, una dolcevita, semplice di cashmire,
un giubbottino imbottito, che le arriva appena sopra
i fianchi, sempre firmato. Cammina nelle sue Serafino viola, come se tutti
dovessero guardare lei, e basta. Infatti è consapevole dell’effetto che fa
sulle persone.
Entrano in classe, con dieci minuti di abbondante
ritardo. Il professore di greco non dice niente. Infatti una delle famiglie che
contribuisce maggiormente al riempimento delle casse della scuola Carducci è
proprio quella di Carolina che, grazie a questo piccolo particolare, ha sempre
un trattamento più... riservato rispetto agli altri studenti, anche se anche
loro pagano comunque le loro rate.
Ma lei è sempre al di sopra degli altri.
Perché lei è Carolina
Sacchi. La ragazza che per i suoi diciott’anni ha
ricevuto una carta di credito, così piena che sarebbe potuta scoppiare. La Carolina Sacchi che riesce sempre avere
i vestiti prima che sbarchino nelle passerelle italiane dal resto del mondo.
La Carolina
Sacchi che ha i genitori con alle spalle un bruttissimo divorzio, e che
cercano sempre di comprare l’amore della figlia coprendola di mille regali, uno
più costoso dell’altro.
La Carolina
Sacchi che in classe messaggia distrattamente con
il suo Iphone, in cerca di qualche ultima novità
dalle passerelle Parigine.
La Carolina
Sacchi che ha una casa fuori Milano con una piscina enorme e una cuoca
personale.
Sì.
Lei è proprio quella
Carolina Sacchi, che forse un po’ tutti, e un po’ nessuno vorrebbero
essere.
Le lezioni volano via in fretta, ed è già ora di
rientrare a casa, ma non per tutti.
Infatti le tre ragazze salgono sull’auto di Carolina,
per un pomeriggio di shopping in Monte Napoleone, la via in cui ogni ragazza
vorrebbe passare un pomeriggio, la via più chic di Milano.
Eccole di nuovo lì, le possiamo benissimo vedere
camminare in mezzo ai passanti, e ai turisti che si soffermano davanti alle
vetrine.
“Devo ritirare un pacco di mia madre da Tiffany” dice
a un certo punto Chiara, fermandosi davanti alla gioielleria.
“Va bene, noi entriamo da Dolce e Gabbana, che avevo
visto delle scarpe che mi piacevano” risponde distrattamente Carolina,
affiancata dall’altra amica.
Insieme entrano in quel negozio, con le carte di
credito nuove nei portafogli.
Sì, questa è Carolina
Sacchi.
Il Mio
Angolino:
Questa nuova FF mi è venuta in mente
Ascoltando “Romanzo Criminale” di Emis
Killa.
Non so perché, ma subito mi è venuta una certa ideuzza.
Bhe, lascio
a voi il giudizio!
PeaceLoveAndRock <3
*P s i c o S o u l .