Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Alaska_Higurashi    17/11/2010    4 recensioni
Questa storia tratta le tematiche della cultura hip hop. Anche se non foste interessati al genere, spero che vi incuriosisca lo stesso! "Buio…solo i fievoli raggi di luna piena e i piccoli lampioni sparsi nelle vie, illuminano la periferia di Tokyo. Su ogni singolo muro, c’è un frammento di vita di molte generazioni.Molti pezzi, sono più chiari rispetto agli altri…sicuramente i più vecchi o quelli fatti male. Tra tanti, uno,predomina sugli altri… Frecce multicolori, si intrecciano e sovrappongono tra loro,dando vita a lettere più o meno grandi: “CREW HOSHI” Loro, i padroni della notte…Loro, la crew migliore…Lei……Il king"
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ragazze mie, ho davvero riso tanto con le vostre recensioni xD E ovviamente non posso non ringraziarvi ancora, per essere qui a leggermi :)

Ho davvero tanta voglia di scrivere *-*
Quindi...appena finisco questa storia vedrò di continuare quelle lasciate interrotte nel fandom di Death note, dopo dichè, a prescindere se riuscirò a finirle o meno,
ritornerò qui con una nuova ficcy “LA VALLE DEI RE”  spero che vi piaccia la terra dei faraoni ;)

 

 

CAPITOLO 8

 

RIVALITA’

 

Il sole, picchiava come non mai.

La pioggia aveva rinfrescato un po’ la città, ma ora era tornato tutto normale.

Nei telegiornali, non si fa altro cha parlare di caldo, guerre e i mille problemi che attanagliano i vip e le altre persone non comuni.

-Ma perché non si fanno i cazzi propri?Pensano di avere solo loro dei problemi?-

-Se così si possono definire!-

-Appunto…come se i problemi fossero “ho il seno piccolo” oppure “il mio ex marito si è messo con la mia migliore amica”...che ci fotte a noi degli stupidi capricci dei vip? Abbiano i nostri di problemi…-

Sango e Inuyasha erano seduti in salotto sul vecchio divano.

Era mezzogiorno inoltrato e da circa un’ora avevano messo al minimo il condizionatore, altrimenti si rischiava di morire soffocati…

Fa davvero molto caldo…i telegiornali annunciano che è l’anno più caldo degli ultimi quindici anni.

-Senti Inuyasha…ora devo proprio andare! Kirara mi aspetta!-

-Ok…ci vediamo-

-Ciao!-

Disse alzandosi dal divano e precipitandosi fuori in strada.

 

Contemporaneamente, anche Miroku stava rincasando a casa, e “STRANAMENTE” s’incontrarono.

 

-Ehi là!Guarda chi si vede!-

Disse avvicinandosi

-Tsk...Tokyo è piccola, e?-

Disse senza fermarsi e continuando per la propria strada.

-Emm…si!Anche io sono contento di vederti!-.

Rispose affiancandola.

-Guarda che tu abiti dall’altra parte!-

-Lo so, ma voglio scortarti fino a casa…-

-So difendermi da sola…e se non sbaglio, ne hai avuto già una prova, giusto?-.

-Si e preferirei non ricordarlo…-

-Bene, allora sloggia-

-Ma che ti è successo?-

-Prego?-

-Sei…diversa…l’altra sera, mi sembrava di essere diventati amici, no?-

-NO-

-Mamma come sei acida!-

-Io acida?Ma stà zitto frocio…-

-Ehi!Non credi che dovresti guardare più in la dell'aspetto o il modo di vestire di una persona?-

Sango si fermò e lo fisso dritto negli occhi.

-Hai ragione Miroku, ma credo che prima, lo debba capire tu-

Si allontanò continuando per la sua strada.

Miroku, rimase sorpreso dal suo comportamento.

Pensava che nonostante il suo carattere freddo, si fossero chiariti.

 Ma capì anche, che Kagome, le doveva aver raccontato tutto.

 

 

 

 

-Kagome?Potresti venire un secondo in cucina, per favore?-

-Si mamma, arrivo!-

Uscita dalla sua stanza, scese di fretta le scale e raggiunse la madre in cucina.

-Che c’è?-

-Potresti andare al supermercato?Ho dimenticato a comprare alcune cose e sono stanca per poter uscire nuovamente…-

-Ma mamma!Ti servono proprio queste cose?-

-E si…purtroppo sono di vitale importanza per la cena!-

-Uff…va bene…*Se sono di vitale importanza come hai fatto a scordarle?!*-

La madre le scrisse in un piccolo foglietto, tutto ciò che le occorreva, nel frattempo la ragazza, andò a prepararsi.

Pochi minuti dopo, ritornò in cucina.

-Fatta la lista?-

-Si. Ecco a te-

-E i soldi?-

-Aspetta che vado a prenderteli-

 

Kagome si affacciò dalla finestra

-Aaah!Ma si muore dal caldo!-

-Tieni!-

-Ma non potevo andarci di pomeriggio, vero?Appena esco perdo 10 kg!-

-E fai bene sorellina!-

-Sota!Se hai coraggio ripetilo!Vieni qui fratello degenere!-

Urlò inseguendolo per tutto il salotto.

-Suvvia, non litigate sempre!Tu fila in camera tua e tu vai, per favore-

-Ok ok…ciao!Chiudi la porta!-

 

Kagome percorse il giardino e scese per le scale del tempio.

Percorsa la via in cui stava, girò per la prima a destra e poi per la seconda a sinistra.

Non era molto distante, ma con quel caldo, passava perfino la voglia di affacciarsi dal balcone!

Nonostante l’orario di punta abbastanza inoltrato, le vie erano quasi deserte.

 Arrivata a destinazione, le porte meccaniche si aprirono facendola entrare e provocandole una grande soddisfazione…l’aria condizionata!

-*Aaah…che bellezza…resterei volentieri qui dentro…*-

Prendendo un carrello, iniziò a percorrere tutti gli scaffali e a prendere gli occorrenti mancanti per la cena.

Prima di andare alla cassa, diede una rapida occhiata alla lista, per controllare di aver preso tutto:

-*Uova…fatto. Panna….fatto. Oh no! Ho dimenticato il burro!*-

Si avviò allo scaffale dei prodotti frigoriferi e cercò le piccoli confezione del burro.

-Hei Higurashi!Quanto tempo!-

Kagome girò la testa alla sua destra.

-Oh…ciao Hojo!-

Hojo, era un ragazzo alto e moro.

Non erano proprio amici, ma da sempre, si salutavano quando si incontravano a scuola.

Non sono dello stesso istituto, lui è già alle superiori.

-Fai la spesa?-

Chiese avvicinandosi.

-Emm…si…*Cosa dovrei fare in un supermercato?!*-

Un difetto di Hojo…non è molto sveglio.

Sembrava cadere sempre dalle nuvole e si preoccupa sempre molto per la salute degli altri.

In modo particolare, gli sta a cuore Kagome.

-Hai preso tutto?Magari facciamo un po’ di strada insieme!-

-Si, io ho finito!Ti ringrazio!-

E’ simpatico, gentile e premuroso.

Più e più volte, le sue amiche Yuka, Eri e Ayumi, le avevano detto che ha un debole per lei e che sarebbero dovuti uscire insieme qualche volta.

Ma nonostante i suoi continui appuntamenti, rifiuta sempre per un motivo o per un altro.

Se è vero ciò che dicono le amiche, meglio non illuderlo e restare solo amici.

 

Si misero in fila alla cassa e poco dopo uscirono fuori.

Chiacchierarono allegramente del più e del meno, fino a quando, svoltato un angolo della strada per il tempio, Hojo, urtò qualcuno.

-Ehi ragazzino!Vedi dove metti i piedi!-

Rispose un ragazzo molto più alto di lui.

-Mi...mi dispiace…scusa, non ti avevo visto!-

Disse inchinandosi in gesto di scusa.

-Tsk…babbeo!-

Continuò quel ragazzo.

Aveva dei capelli color ebano, che gli cadevano scomposti sulle spalle e un bellissimo taglio di occhi, che gli incorniciava perfettamente, le iridi blu mare.

(Sinceramente non ricordo alla perfezione il colore dei suoi occhi…ma credo fossero ugualmente scuri. ndAlaska)

Lo afferrò per il collo, quasi a sollevarlo da terra e si preparò a mollargli un pugno in pieno stomaco.

-Così, la prossima volta, ti ricorderai di guardare!-

Hojo si agitava e cercava di divincolarsi da quella presa.

Pregava quel ragazzo di lasciarlo andare.

-Hei tu!Lascialo stare!Ti ha già chiesto scusa, no?-

Gli urlò contro Kagome facendosi avanti.

-E tu chi saresti per dirmi quello che devo o non devo fare?-

-Higurashi!Scappa!Non preoccuparti per me!-

Le urlava il ragazzo.

-Ti credi più figo facendo così?Molla immediatamente quel ragazzo.-

Kagome, si era ormai intromessa troppo in quella discussione.

-Suikotsu…mettilo giù…possiamo divertirci con qualcun altro…non credi?-

Disse un altro ragazzo che era rimasto fino a poco prima nell’ombra.

Anche egli, era alto. Aveva dei lunghissimi capelli ondulati, di colore castano.

La cosa che più attirava, erano i suoi occhi.

Rossi come il fuoco.

Si avvicinò pericolosamente a Kagome, mettendola con le spalle al muro e bloccandole l’uscita con le mani all’altezza della sua nuca.

-Così impari ad intrometterti in faccende che non ti riguardano…ragazzina.-

-Hei!Levati di dosso!-

-Sei un po’ troppo impertinente per i miei gusti…però, sei molto carina…-

Disse carezzandole una guancia.

Kagome iniziò ad avere paura.

Soprattutto quando quel Suikotsu, atterrò Hojo con un solo colpo in pieno stomaco.

Ora, erano entrambi contro di lei.

Hojo era rimasto piegato in due dal dolore, mentre quei due tipi, le erano praticamente addosso.

-Lasciatemi!-

-Sssh…non ti facciamo nulla di male…vogliamo solo divertirci un pò…-

Kagome iniziò a fremere per la paura.

-Naraku, non esagerare al tuo solito. Chiaro?-

-E sta zitto!-

Gli ringhiò contro feroce.

-Lasciami!Mi fai orrore!-

Cercava di divincolarsi e fuggire, ma più si agitava, più quel tizio la teneva ferma.

-Mi fai male!-

Guardò a terra.

Hojo…era sparito!

Che fosse scappato?O fosse andato a chiedere aiuto?

Fatto stà che ora, era completamente sola.

Suikotsu, si era poggiato con le spalle a un palo e mentre fumava una sigaretta, assisteva divertito alla scena.

Improvvisamente, quando ormai Kagome si era completamente arresa alle lacrime, una voce familiare provenne alla sua sinistra.

-Naraku…sei sempre il solito-

Per quel poco che riuscì a scorgere tra i capelli ondulati di Naraku, vide un altro ragazzo immobile a testa bassa.

-Tsk…non sono affari tuoi-

rispose quasi infastidito.

-Hei Tess!-

Disse Suikotsu avvicinandolo.

Si conoscevano?

-Dai amico, ci stiamo solo divertendo!Non preoccuparti…non le facciamo nulla di male!-

-Lasciatemi andare!Io non mi diverto affatto!Ti prego, aiutami!-

Disse Kagome in preda alle lacrime.

-Sta zittà stupida!-

Rispose Naraku tappandole la bocca con una mano.

Sembrava infastidito dalla presenza di quel ragazzo.

Infastidito o…spaventato?

A quel gesto, il misterioso ragazzo alzò il viso verso Naraku.

-Ti ho detto di lasciarla. Non sono uno che si ripete. Non provare a toccarla più di così. Quella ragazza non c’entra nulla!-

-Tsk…e sentiamo, perché dovrei darti ascolto?-

Come tutta risposta, Naraku strinse ancor di più la mano contro il viso di Kagome. Provocandole delle soffocate urla di dolore.

I suoi artigli, stavano per trafiggerle la pelle delle guance.

-Dai Naraku!Lasciala andare!Le stai facendo male!Non vedi?-

Disse avvicinandosi Suikotsu.

 

Piccola distrazione.

Naraku si ritrovò improvvisamente a terra.

Un improvviso dolore, gli prese a pulsare sulla nuca e sullo stomaco.

 

-Con chi credi di parlare, idiota?-

Rispose il ragazzo che si era fiondato, in quell’attimo di distrazione, fra i due.

Con un pugno ben assestato lo colpì sullo stomaco e per la caduta, gli fece sbattere la testa.

Era molto veloce!

-Ok ok….ora lasciami!Cazzo mi fai male stronzo!-

Gli urlava contro Naraku.

 

Kagome si inginocchiò a terra e respirava a fatica.

Quel bastardo la stava per soffocare.

Suikotsu le si avvicinò.

-Ehi?Va tutto bene?-

Chiese preoccupato

-Idiota!Come pensi che possa stare bene?-

Gli rispose massaggiandosi la guancia sinistra e tentando di asciugarsi le lacrime.

-Hai ragione…scusami, il mio amico ha esagerato un po…-

Le sfiorò l’altra guancia per asciugarle un piccolo rivolo di sangue.

 

Ora, poteva vedere chi era stato il suo “salvatore”:

Lunghi capelli argentati gli ricadevano sulla schiena.

Si trovava praticamente su Naraku!

Con una mano lo teneva fermo in terra per il collo.

Kagome sbarrò gli occhi:

-Inu…yasha!-

 

Non si voltò minimamente.

 

-Cosa?Lo conosci?-

Chiese Suikotsu.

-S…si…-

-Oh cazzo!Ora capisco perché si è incazzato così con Naraku!-

-Non fraintendere Suikotsu…non l’ho fatto per quella stupida piagnucolona-.

-Cosa?Chi sarebbe la stu…-

Si fermò improvvisamente.

Le parole gli morirono in gola.

Suikotsu la guardava preoccupato.

-Ehi!-

Aveva abbassato lo sguardo sul marciapiede.

Non aveva ancora il coraggio di ribattere…era ancora terrorizzata per l’accaduto.

 

Inuyasha si alzò, liberando Naraku.

-Vedi di sparire-

Anch’egli si alzò, massaggiandosi il collo.

-Sai che stavi per strozzarmi?Non riesco proprio a capire cosa ti sia successo! Che te frega di quella ragazza?-

Inuyasha non rispose.

Il comportamento del suo pseudo-amico lo aveva infastidito a dir poco.

Molte volte lo aveva visto fare cose del genere, ma su quella ragazza, la cosa gli sembrava diversa.

-Meglio che stiate alla larga da Sango. Quando verrà a sapere dell’accaduto, saranno cazzi amari. Sapete, questa stupida e la sua migliore amica-

Disse in un ghigno, quasi un sorriso.

-Inuyasha!Smettila anche tu di chiamarla stupida! Non vedi com’è conciata?Naraku ha esagerato un po’…-

-Tsk…io me ne vado!-

Rispose Naraku allontanandosi.

-Ehi?Ti sei calmata?Dai!Mi fai sentire in colpa!Vuoi che ti riaccompagni a casa?Per scusarmi…-

Inuyasha non capiva più nulla.

Perché Suikotsu si stava preoccupando così per Kagome?

-No. Ti ringrazio. Faccio…da sola-

Kagome si rialzò senza guardarlo in faccia.

Suikotsu, salutò i due scusandosi nuovamente con Kagome, per poi lasciarli soli in mezzo a quella via deserta.

-Hai intenzione di rimanere li impalata a fissarti i piedi?-

-Penso che siano fatti miei ciò che faccio o meno. E poi non ti ho chiesto io di rimanere…-

-Tsk-

Inuyasha si mise a braccia incrociate a fissarla.

Asciugandosi gli ultimi residui di lacrime, si abbassò per riprendere la busta del supermercato che aveva adagiato poco prima a terra.

Improvvisamente, ebbe come un flash mentale.

-HOJO!-

Cercò di intravederlo nella via centrale.

-Quello stupido…altro che aiuto!Se l’è data a gambe!-

-Chi?-

Chiese Inuyasha

-Uno mio pseudo-amico, che il tuo amico ha steso-.

-Tsk…andiamo Kagome. Ormai non c’è più nessuno per strada-.

Kagome rimase ad occhi sbarrati

-C…come?E’...è la prima volta che mi chiami per nome!-.

Kagome corse ad affiancarlo.

Inuyasha, la stava involontariamente riaccompagnando a casa.

-E allora?-

-Be…forse…incosciamente, stai iniziando a considerarmi tua amica!-

Ecco…finalmente sorrideva di nuovo.

-Non dire idiozie!Non potrei mai diventare amico di una stupida piagnucolona come te!-

-Grrr!Lo stupido sei tu!Egoista antipatico!Non posso farci nulla se…ho avuto paura…-

Kagome, si infuriò.

Questo, provocò un leggero sorriso sulle labbra di Inuyasha.

-*Bene…è questa la Kagome che conosco!* Suikotsu parla tanto, ma non ti avrebbe fatto nemmeno un graffio.-

-L’altro però…-

Si toccò la guancia ferita.

-L’altro è solo uno stupido. Ti ha fatto male solo perché c’ero io.-

-Cosa?Perchè?-

-Non ti interessa.-

Inuyasha mutò completamente tono.

-Scu…scusa tanto…-

-Tsk. Comunque sia…non mi sembra che ci sia stato un buon motivo per piangere!-

-Cosa?Senti, non so come ragioni tu ma…-

-Mamma quanto parli!Non stai mai un attimo zitta?-

-Grrr…non ti ho chiesto io di venirmi dietro!Sei tu che stai facendo la mia stessa strada!-

-E’ un semplice caso-

-Bene…-

Furiosa come non mai, accelerò il passo, seminando a pochi metri di distanza Inuyasha.

-*Stupido stupido stupido!Come fai a parlarmi così…*-

-Kagome?-

-…-

-Kagome!-

Inuyasha la raggiunse appena in tempo.

Furiosa com’era, non si era accorta di attraversare senza guardare.

Se non si fosse sentita improvvisamente tirare verso il petto di Inuyasha, una grande macchina nera, l’avrebbe messa sotto.

-Attenta…-

Sbuffò.

Kagome rimase spiazzata.

Per la seconda volta in pochi minuti, Inuyasha l’aveva salvata.

Ora si trovava messa di spalle, contro il petto di Inuyasha, che la teneva fra le sue braccia.

-Non sai che si guarda quando si attraversa?...uff…sei proprio una bambina…-

Inuyasha parlava con una calma impressionante.

Riprese a camminare con le mani nelle tasche.

Kagome lo seguiva a testa bassa senza fiatare.

Si sentiva in tremendo imbarazzo.

 

Poco dopo, giunsero sotto il torii del tempio Higurashi.

Inuyasha si rigirò verso di lei.

-Data la tua fortuna di oggi, sta attenta a non cascare dalle scale!Perchè ora vado per la mia strada e non ti posso aiutare. Ci si vede.-

La salutò con non curanza.

Kagome alzò il viso.

Inuyasha, riprese la sua strada.

Pochi metri più in la, si sentì improvvisamente richiamare dalla ragazza.

-Uffa…che c’è ancora?-

Si girò sbuffando.

Kagome corse verso di lui.

Con un sorriso gli disse:

-Inuyasha…ti…ti ringrazio per quello che hai fatto per me oggi-.

-Tsk…devo andare-.

Poco prima che si rigirasse, Kagome, gli diede un dolce bacio sulla guancia.

-Grazie…dico davvero Inuyasha!-

Salutandolo nuovamente con la mano, corse su per la lunga scalinata del tempio, lasciando Inuyasha a dir poco perplesso in mezzo al marciapiede.

 

Era uno stupido bacio sulla guancia, ma lui, non ne aveva mai ricevuti.

Si sentì andare in tilt.

Gli dava, una strana ma piacevole sensazione…

Non poteva saperlo, ma per la prima volta nella sua vita, era arrossito.

   
 
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