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Autore: daliakate    19/11/2010    5 recensioni
Jareth sconfitto decide di dimenticare ciò che prova per Sarah con la perfida Mab,regina delle fate,ma quando lui torna sui suoi passi lei intrappola Sarah in una sorta di labirinto nero.Questa volta Sarah dovrà salvare sé stessa e Jareth ma il labirinto che dovrà affrontare sarà pieno d'insidie mortali...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ecco il primo capitolo,sono davvero ansiosa di sapere i vostri pareri diciamo che è il mio banco di prova per questa storia.Baci.
 
 

Meritiamo ciò che siamo

 

Il tempo umano era implacabile e spaventava Jareth...Nell'underground erano passate solo poche settimane... nel mondo di Sarah tre anni!

L'idea che lei stesse crescendo era quasi insopportabile.Presto avrebbe perso la sua innocenza e un babbeo umano gli avrebbe rubato cuore e virtù...lui non avrebbe potuto farci nulla.

Quella sera si appollaiò sul solito ramo,quello più folto,per evitare che lo scorgesse;Sarah conosceva la sua forma animale e non voleva darle soddisfazione.

Lei non viveva più con la sua famiglia,studiava al college ma ogni venerdì sera preparava il borsone per poter tornare a casa.

Ora non si sentiva più come un'estranea,il labirinto le aveva insegnato che nulla si dà per scontato.Nemmeno l'affetto dei suoi cari.

Sarah compiva sempre gli stessi gesti prima di coricarsi,lui li conosceva a memoria,tant'è che subito si era accorto che c'era qualcosa di strano;Dopo essersi spazzolata non era andata a letto bensì si era affacciata alla finestra,sospirando fissava la luna piena,nei suoi occhi innocenti una luce dolce non lasciava dubbi.

 

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Non sopportando ulteriormente quella vista era volato silenziosamente via.Doveva fare qualcosa e lo avrebbe fatto!

Aveva bisogno di distaccarsi sia dal labirinto che dal mondo umano, una scelta sgradevole ma necessaria,insomma il male minore.

*********

 

Dopo cento anni Jareth era tornato alle sue origini,era tornato tra la sue gente,ovvero nelle terre del piccolo mondo.

Di nobili natali,poteva ambire a diventare il re delle fate,ma non sopportava l'avidità e la crudeltà gratuita della sua razza.Le lotte di potere lo disgustavano,per cui aveva preferito un regno piccolo ma con un popolo stupido e servile.Un' isola tranquilla.

I suoi genitori erano stati messi a morte dalla potente regina,colpevoli di avere un figlio disertore.Ella lo amava e lo voleva al suo fianco,lui invece desiderava altro.

Lo smacco era costato caro e l'onta era stata affrontata con una battaglia sanguinolente e senza un vincitore,così i due nemici avevano optato per una tregua.Con un potente incantesimo nessuno dei due poteva nuocere all'altro.

Di tanto in tanto si stuzzicavano,l'una infestava di fate operaie le porte del labirinto.L'altro inviava Goblin a rapire fate-ninfe.

Questo gioco teneva vive le aspettative della regina,che mai sei era rassegnata al rifiuto,per Jareth invece era un passatempo come un altro.

La decisione di farle visita era avvenuta la notte stessa in cui aveva giurato di non rivedere più Sarah.Una potente e bellissima regina che lo bramava lo avrebbe salvato dalle sue debolezze.

 

Sorvolò il deserto rosso che dividedeva il labirinto dal sacro bosco,cercò di non ricordare troppo si concentrò sul panorama che diventata sempre più verde e sempre più rigoglioso.

Il regno di Mab era imponente.Al contrario di quello che pensano gli umani,le fate non sono minuscole,hanno le loro stesse fattezze.

Il castello di Mab si ergeva su una verde collina,le torri avevano una forma a spirale e si avviluppano verso l'alto,come se volessero pungere il cielo.Tutto era di colore o verde smeraldo o argento.Il villaggio era costituito da strutture in quercia con tetti di rami d'abete,nell'aria c'era odore di funghi e di muschio,di violette e di rose.

I nobili vivevano alle basi del castello in case di color argento.Un tempo anche lui viveva lì.Un tempo così lontano da aver quasi dimenticato di esser stato un fanciullo,uno scapestrato che cavalcava gli unicorni e stuzzicava i draghi dormienti.

Riacquistò la sua forma originale sul ponte del castello.Per l'occasione aveva scelto un mantello fatto di piume bianche con una spilla di diamanti.I lunghi capelli oro gli ricadevano indisciplinati sulle spalle e negli occhi aveva la sua migliore espressione.Beffarda e luciferina.

Senza troppi fronzoli oltrepassò le guardie e si diresse nella sala del trono.

Non lo colpivano gli specchi alti fino all'infinito o i pavimenti di cristallo.Mentre percorreva il corridoio delle rose,un pensiero lo attraversò di colpo:Sarah sarebbe rimasta affascinata dallo splendore di quel posto.Con stizza lo ricacciò da dove era arrivato.

Finalmente varcò la sala:essa era di forma ovale,con tante colonne dall'aspetto serpentino,il bianco del marmo poteva quasi accecare.Dal soffitto pendevano stalattiti di cristallo che colpiti dal sole creavano tutti i riflessi dell'arcobaleno.

Seduta con aria apparentemente distratta se ne stava Mab,la potente regina.

Lunghi capelli simili a fili d'argento incorniciavano il viso dai lineamenti perfetti,sembravano scolpiti nell'alabastro così come l'incarnato.Unica nota di colore in quel pallore antico erano le labbra a forma di cuore.Mab era la creatura più bella che si potesse immaginare.Un umano ne sarebbe diventato schiavo ma Jareth la trovava noiosa.Non c'era nulla di più desiderabile di un viso che poteva arrossire o di un cuore che batteva forte,come il frullo d'ali di un colibrì.

La regina piantò gli occhi viola sulla figura impettita che le stava a pochi passi:<<Quando le fate guardiane mi hanno avvisato del tuo arrivo, credevo che mentissero!>>.La voce era dolce e melodiosa fatta apposta per trarre in inganno.

<<Spero che tu non le abbia messe a morte>>.

<>.Mab rovescia il capo all'indietro in un elegante risata,dopo qualche istante si ricompone e si alza in piedi per avvicinarsi a Jareth.Indossa una tunica lilla che le accarezza la figura esile,la sua camminata è leggera come dei passi di danza,sembra quasi fluttuare.

<<Sono così felice di rivederti,sai che sono passati cento anni>>.Mab è a pochi centimetri da lui,così vicina che il suo profumo di rose e gelsomino gli invade le narici.

<<Avevo bisogno di una vacanza e ho pensato di farti visita>>.Adularla è impresa ardua e lui adora le sfide.

<<Ti prendi gioco di me come al solito>>.Gli si avvinghia addosso,come un serpente avvolge la sua preda.<<Sei stato ferito da quella insulsa ragazzina,mai avrei pensato che >>.

<>.E'un sibilo minaccioso che quasi la sorprende.

<<Come osi !!>>.I lineamenti sono ora tesi in una maschera d'ira.

<<Non sono qui per insultarti,ma non devi azzardarti a schernirmi>>.

Il tono di Jareth è fermo,lei non lo spaventa.

<<Non era mia intenzione credimi è solo che non capisco cosa tu ci trovi in quell'essere insulso.Potresti avere di meglio e comunque se tu me lo consenti posso darle una bella lezione.>>

<>.Da abile truffatore aggira l'ostacolo e stuzzica l'interesse,nel viso di lei non c'è più traccia di rabbia anzi le è spuntato un sorriso da squalo.

<<Sei il solito adulatore e soprattutto sai sempre come stuzzicarmi>>.Mab lo prende per mano e insieme si avviano nelle stanze private.

 

Le fate non interpretano il verbo amore come fanno gli umani,per loro ha solo un significato:copulare.

Sotto le dita di Jareth c'è un corpo freddo che al massimo può placare un istinto basico ed animale,lo stesso istinto che lo spingeva a far pensiere impuri su una creatura innocente.

Se solo avesse potuto stringerla a sè almeno una volta...Con lo sguardo fissa il vuoto e si lascia inghiottire mentre giace con la regina.

 

 

 

 

 

   
 
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