Epilogo

Sasuke si lanciò contro gli shinobi, la katana davanti a lui e il corpo teso a scorgere il minimo movimento nemico.
Tuttavia sembrava che più shinobi abbatteva e più altri né comparivano. Gli parve, quasi che l'intero Villaggio della Foglia fosse giunto per reclamare la sua vendetta nei suoi confronti.
"Che vengano pure” bisbigliò. “Non sarò io a morire!” proclamò con sicurezza.
Poi accadde qualcosa che mai si sarebbe aspettato. Hinata Hyuuga si lanciò su di lui e riuscì a ferirlo ad un braccio con uno shuriken.
Sasuke si voltò verso la ragazza e con un calcio la gettò a terra. Tuttavia l'Uchiha s'accorse immediatamente che qualcosa non andava in quella ferita.
La testa aveva cominciato a fargli male e la vista s'era fatta più annebbiata.
"Veleno!” esclamò appoggiandosi ad un ramo. “Dannata ragazzina.” Gridò, andando ad afferrare Hinata per il collo.
"Dammi l'antidoto!” ordinò stringendo la presa sulla pelle della ragazza. “O stai certa che tu morirai con me!”
Hinata sentì delle lacrime sfiorargli le guance, ma rimase immobile senza dire una parola.
"Maledetto Sasuke!” sentì gridare da Kiba, mentre questo si lanciava sul nemico. “Lasciala andare!”
Sasuke si voltò verso il ninja e preparò la tecnica dei Mille Falchi che venne facilmente evitata da Kiba.
"D-Dannazione!” mormorò Sasuke sentendo che non aveva più il controllo del suo corpo. Il veleno stava facendo effetto prima di quanto avesse immaginato.
Alle sue spalle un gruppo di shinobi si stava dirigendo dalla sua parte.
"Sasuke Uchiha!” parlò uno di loro. “Sei stato dichiarato colpevole di tradimento nei confronti di Konoha. La pena è la morte!” concluse accennando ai ninja alle sue spalle.
"Sarai portato a Konoha e verrai giustiziato.” intervenne Neji.
Sasuke si piegò sulle gambe, la mente ormai incapace di ragionare lucidamente. Una cosa però la sapeva, se era stato avvelenato non sarebbe mai giunto a Konoha, non vivo comunque.
"È un sonnifero molto potente.” spiegò Kiba con un sorriso. “Così efficace che alla vittima sembra di essere caduta vittima di un veleno. È stata Sakura ad idearlo” concluse osservando il cadavere della ragazza poco più in là.
"Appositamente per te” concluse Hinata massaggiandosi il collo. I segni rossi dell'Uchiha erano ancora ben visibili sulla sua pelle.
"Credeva di poterti uccidere, ma era ancora accecata dai sentimenti che provava un tempo per il suo compagno di squadra. Per questo era venuta a cercarti.”
Sasuke si accasciò a terra, le palpebre troppo pesanti per rimanere aperte. Vide Kiba prendere il corpo senza vita di Sakura ed affidarlo ad alcuni shinobi, prima di cadere nel regno dei sogni.

Sognò del periodo della sua infanzia. Naruto lo stava prendendo in giro, com'era solito fare, mentre Sakura lo fissava adorante. Si stavano allenando con il maestro Kakashi e Naruto s'era offerto di comprargli una ciotola di ramen se lo avesse battuto in uno scontro.
Com'era stato prevedibile Sasuke aveva vinto la scommessa e Naruto aveva dovuto pagargli il pranzo.
Poi il panorama era cambiato all'improvviso intorno a loro. Naruto giaceva a terra privo di vita, gli occhi azzurri spalancati nella sua direzione, il sangue che macchiava i suoi vestiti. Accanto a lui Sakura piangeva sul suo petto mormorando continuamente perdono.
Sasuke si portò una mano al petto. Cos'era quel dolore che stava provando? Chiuse gli occhi, convinto che la cosa migliore fosse quella di ignorarlo.

L'Uchiha si risvegliò in una cella fredda ed umida, il corpo pieno di lividi era continuamente scosso da fremiti di dolore. Si mise a sedere e osservò le tre guardie fuori dalla prigione.
Poi si guardò le mani, su cui erano stati posti dei sigilli per impedirgli di utilizzare il suo chakra.
"Sembra che alla fine non avrà la morte onorevole che tanto desiderava.” disse un membro della squadra Anbu al suo compagno.
Sasuke strinse i i denti e si morse le labbra.
"Chi sarà a farlo?” domandò l'altro.
"Non è stato deciso, sembra che Kakashi però si sia offerto per...” non concluse la frase accorgendosi che Sasuke si era svegliato.
I due si zittirono all'istante.
La notte scese su Konoha. Dalla sua cella, l'Uchiha osservò le nuvole ricoprire la luna ed addensarsi sopra il villaggio.
Alcuni rumori di passi soffocati e di armi che cadevano a terra attirarono l'attenzione di Sasuke che spostò lo sguardo sui corpi stesi a terra delle sue guardie.
Poi tra l'oscurità intravide una figura incappucciata che stava facendo girare delle chiavi nella serratura della prigione.
Sorpreso si domandò chi fosse il pazzo, abitante di Konoha, che stava cercando di liberarlo, o forse di ucciderlo con le sue stesse mani.
Attese immobile che la figura si mostrasse ai suoi occhi. Fu così che alla flebile luce di una torcia intravide il volto del suo vecchio maestro, Kakashi.
"Sei qui per uccidermi, Kakashi?” domandò calmo, come se si fosse aspettato quella mossa.
"Zitto e seguimi!” ordinò il ninja spingendo l'Uchiha fuori dalla cella e guidandolo lungo i cunicoli della prigione di Konoha.
Non incontrarono nessuno e quelli che incrociarono era tutti stati messi fuori combattimento da Kakashi. Sasuke seguì il suo vecchio maestro fino ad un antico passaggio sotterraneo utilizzato in passato per far evacuare la gente dal villaggio in caso di attacchi nemici.
Camminarono in silenzio fino a quando un'uscita lasciò intravedere una tenue luce notturna che portava alla foresta.
Kakashi si fermò improvvisamente e così fece anche Sasuke. Afferrò le mani del ragazzo e lo liberò dai sigilli imposti dai suoi carcerieri.
"Vattene, prima che cambi idea!” disse Kakashi passando a Sasuke la sua katana.
"Perché?” fu la semplice domanda di Sasuke.
"Naruto e Sakura non avrebbero voluto che tu morissi per condanna a morte!” rispose lo shinobi. “Non lo faccio per te, ma per loro.”
Sasuke rimase in silenzio. Dall'esterno l'ululato di un lupo attirò la sua attenzione.
"Ricordati questo Sasuke. Se saprò che avrai intrapreso nuovamente la via della vendetta io ti ucciderò. Non importa dove o quando, ti ucciderò con le mia mani!” concluse Kakashi. Si calò nuovamente il cappuccio sui capelli argentei e ripercorse la galleria nel senso contrario.
Sasuke osservò la sua figura sparire nella notte, poi con uno sguardo indecifrabile uscì dal passaggio segreto.
In lontananza un lampo illuminò la cima di un monte, mentre la pioggia cominciò a cadere sul terreno.
L'acqua bagnò il suo volto e per qualche secondo Sasuke ebbe quasi la sensazione di essere rinato.
Ed era così, infatti.
Uno nuovo Sasuke sarebbe rinato dalle ceneri del vecchio, non un Uchiha, ma solo Sasuke.
"Aspettatemi...” mormorò al vento. “Un giorno anch'io tornerò da voi, ma ora è arrivato il mio momento, il tempo di vivere. ”

Fine^^

Eccoci alla conclusione di questa breve ff. Anche se forse ho in mente una breve one-shot come seguito... vedrò se riuscirò a trovare del tempo u.u
Grazie a tutte le persone che hanno letto, recensito ed inserito la storia tra seguite-preferiti-ricordate.
Come ho scritto in precedenza il finale non mi convince. All'inizio volevo far morire Sasuke, ma farlo uccidere per condanna a morte proprio non riuscivo ad immaginarlo! XD Così, l'ho lasciato a vivere, nel rimorso e nella speranza che un giorno potrà incontrare nuovamente Naruto e Sakura che lo stanno aspettando...