Quando i miei occhi
incrociarono i tuoi vidi quelle sfere grigio perlate tentennare e le pupille
dilatarsi muovendosi febbrilmente.
Distogliesti subito lo sguardo
e ti voltasti , sparendo tra la folla.
Immediatamente ti
seguii.
La tua figura slanciata , vestita di nero , percorreva i
corridoi con lunghe falcate leggere ed eleganti.
Quando giungesti
al bagno del settimo piano , finalmente ti fermasti e io , nascosto dietro a una
colonna ti osservai.
Ti vidi allentare il collo della cravatta con
un gesto ansioso , mentre cercavi di regolarizzare il respiro ; poi ti levasti
il maglione , rimanendo in camicia.
I tuoi occhi indugiarono sul
tuo riflesso nello specchio.
La tua espressione solitamente
indecifrabile era un miscuglio di terrore , inadeguatezza , indecisione ,
rimorso e sofferenza.
Non avrei mai creduto possibile vederti in
questo stato.
Come in preda a una crisi di panico ti lavasti con
foga il viso con l’acqua ghiacciata e il tuo corpo esile venne scosso dai
singhiozzi.
Ti reggevi con le mani aggrappate ai lati del
lavandino di marmo mentre le lacrime scorrevano sul tuo volto bianco latte
mescolandosi con le gocce d’acqua che pendevano dai tuoi capelli
umidi.
Deglutisti un paio di volte poi , finalmente , ti
accorgesti della mia presenza.
Ti voltasti di scatto estraendo la
bacchetta e io istintivamente feci lo stesso , puntandotela
contro.
“So cosa le hai fatto Malfoy!” gridai.
“Una
fattura non è così?”
Ovviamente non mi rispondesti , semplicemente
il tuo volto angelico venne deformato da una smorfia rabbiosa mentre mi lanciavi
addosso una maledizione.
Riuscii a scansarmi appena in tempo e
risposi all’attacco.
Non cèra tempo per pensare , ora l’unica cosa
importante era difendersi.
La polvere fluttuava nella
stanza come una foschia formata da detriti e vetri rotti e ovunque rimbombava il
suono di piastrelle e tubi spaccati dai nostri
incantesimi.
Completamente fradici ci rincorrevamo a scatti ,
nascondendoci , come due belve feroci che si studiano l’un l’altra prima di
sferrare l’attacco finale.
I nostri passi calpestavano grosse
pozze sul pavimento schizzando sulle pareti mentre enormi zampilli di liquido
trasparente fuoriuscivano violentemente dai condotti come indomabili cascate in
miniatura.
All’improvviso regnò il silenzio.
Lo
scroscio dell’acqua era l’unico suono che riuscivo chiaramente a
percepire.
Mi misi a gattoni , nascosto dietro la fila ordinata
delle porte dei gabinetti , cercando di individuare la tua
sagoma.
Mi trovasti tu per primo e di nuovo , dalla tua bacchetta
sprizzarono scintille luminose verso la mia direzione.
Le evitai
per pura fortuna , gettandomi a peso morto verso destra , poi mi rialzai e
iniziai a correre lungo il muro piastrellato.
Svoltai l’angolo e
quando ti vidi , in piedi a pochi metri da me , le parole mi uscirono dalla
bocca , automaticamente.
“Sectumsempra!”
La bacchetta ti sfuggì di mano e cadde producendo un timido
tonfo sul lastricato bagnato.
Ti vidi scivolare all’indietro
mentre il tuo corpo inerme venne travolto , come trafitto da una moltitudine di
lame invisibili e poi scaraventato verso la parete di
fondo.
Shockato da quel risvolto inaspettato , iniziai a camminare
lentamente verso di te , mentre una muta paura si faceva spazio dentro il mio
cuore.
“No…” sussurrai mettendo a fuoco la tua
immagine.
Giacevi al centro del
pavimento allagato.
Le tue membra erano scosse da
tremiti.
Vedevo il tuo torace muoversi a scatti e la tua schiena
inarcarsi , mentre respiri e singhiozzi strozzati uscivano rochi dalla tua
gola.
Ovunque , nessun centimetro risparmiato , la tua pelle
diafana era lacerata da squarci e graffi e il sangue colava copioso dalle ferite
, imbrattando i vestiti
Ormai anche l’acqua intorno a te si stava
tingendo di quel colore scarlatto , creando rivoli che scorrevano espandendosi
sempre di più seguendo la corrente.
“Io non…”
Quasi
non riconobbi la mia voce sconvolta quando la udii echeggiare flebilmente , come
ovattata.
L’odore del sangue mi diede alla testa e per un attimo
traballai.
Quando spostai lo sguardo sul tuo viso , le gambe mi
cedettero e caddi a terra , in ginocchio , vicino al tuo corpo che tremava senza
controllo.
I tuoi grandi occhio grigio azzurri erano spalancati a causa del
dolore e sembravano andare via via opacizzarsi mano a mano che il tempo
passava.
Ogni tuo lineamento era contratto in una smorfia
sofferente e mi sembrava quasi di non poter più vedere il colore naturale della
tua carnagione , sporcata com’era dal liquido cremisi e lo stesso valeva per i
tuoi biondissimi capelli sparsi a terra.
“Non volevo…io…non lo
sapevo” ansimai allungando la mano verso il suo petto zuppo di
sangue.
Avvertii immediatamente la consistenza calda e appiccicosa
del liquido che si coagulava e venni percorso da un conato di vomito mentre
sentivo il mio volto impallidire.
Non sapevo cosa
fare.
Cosa dovevo fare?
Come potevo salvare
Malfoy?
Iniziai a farneticare , pronunciando frasi sconclusionate
, giustificazioni.
Non sapevo nemmeno io quello che stavo dicendo
, sapevo sole che le mie domande senza risposta e i tuoi sospiri disperarti mi
stavano torturando.
Che il senso di colpa e l’impotenza mi stavano
torturando.
“Non volevo” ripetei per l’ennesima
volta.
“Non
volevo…”
Improvvisamente la porta si
spalancò e dalla soglia , entrò Severus Piton.
I miei occhi colmi
di orrore e sgomento incontrarono i suoi , neri e lividi di
rabbia.
Con poca grazia mi spinse via e si chinò sul
serpeverde , estraendo la bacchetta dal mantello e passandola
sopra le piaghe provocate dalla maledizione.
A denti stretti
iniziò a borbottare un incantesimo e con sollievo mi sembrò che il flusso di
sangue iniziasse a rallentare.
Rimasi immobile a guardare i tagli
che andavano piano piano a ricucirsi , ma la sensazione sgradevole del mio gesto
impulsivo continuava a non volermi lasciare.
Mi sentivo come
orripilato da me stesso.
Quando il professore di Pozioni ebbe
praticato la contro maledizione per la terza volta , vidi il tuo corpo
rilassarsi.
Almeno adesso il dolore sembrava essersi
placato.
“Non sapevo gli effetti di quella magia…” pigolai
incerto
Due affilate gemme di onice nero mi trafissero con
furia.
L’espressione di Piton mi fece morire la parole in
gola.
Ti detti un ultima occhiata piena di sgomento e rimorso e
poi indietreggiai scappando via , verso il dormitorio dei
Grifondoro.
Mi feci una lunga doccia ,
lavandomi via il tuo sangue con gesti frenetici , mentre la mia pelle si
arrossava a causa dell’impeto con cui sfregavo la spugna su di
essa.
Chiusi il rubinetto e feci un profondo
respiro.
Fu come risvegliarsi da un brutto sogno per poi cadere
nella consapevolezza che la realtà era un incubo peggiore di quello che aveva
immaginato.
Iniziai a piangere convulsamente , divorato dal
rimorso.
Anche se era stato per legittima difesa ti avevo colpito
nel momento in cui eri più vulnerabile e per giunta con un incantesimo di cui
non conoscevo nemmeno gli effetti , anche se ora , ne ero certo , doveva
trattarsi senza ombra di dubbio di magia oscura.
Quello che mi
faceva stare peggio però , era il rammarico di non essermi chiesto perché tu
stessi piangendo.
Forse ti eri pentito delle tue
azioni.
Forse avevi solo bisogno che qualcuno ti tendesse la mano
e ti aiutasse.
E io , il prescelto , colui che da tutti era
considerato buono , leale e corretto , non lo avevo
fatto.
No.
Dovevo smetterla di pensare queste
cose.
Era assolutamente impossibile che ti fossi
pentito.
Ormai eri diventato un mangiamorte , come tuo padre , ne
ero sicuro.
E adesso volevi uccidere Silente.
No ,
non meritavi nessuna compassione.
Affondai la testa nel cuscino stringendo le estremità del
guanciale.
Sentii che la superficie si inumidiva un poco e poi ,
un leggero gusto salato mi giunse alle labbra.
“Malfoy non merita
nessuna compassione” ripetei quasi per autoconvincermene.
Le mie
parole vennero soffocate dalla stoffa contro cui la mia bocca era
premuta.
Mi
dispiace…Draco.
I tuoi occhi pumblei mi
fissarono nell’oscurità che avvolgeva il mio inconscio.
Pronunciai
il tuo nome e mi addormentai.
Ciao a
tutti^^
Era un sacco di tempo che volevo scrivere una Drarry
(anche se questa non è propriamente una Drarry , dipende dall’interpretazione
che le viene data…io la vedo così) ma per vari motivi non era mai riuscita
nell’intento.
Poi ieri ho rivisto il film “Harry Potter e il
principe mezzosangue” e la scena del duello nel bagno tra Draco e Harry mi ha
dato l’ispirazione per questa one-shot.
E’ una scena che veramente
amo con tutta me stessa.
Ho riletto il pezzo anche dal libro e
proprio da questo ho voluto mantenere il titolo del capitolo in cui essa si
svolge.
Quindi di getto l’ho scritta ed eccomi
qui.
Anche se in pratica ho solo descritto la scena dal mio punto
di vista su come Harry avrebbe potuto viverla. XD
Comunque spero
che vi piaccia^^
Alla prossima! <3
Shieru.