Cammino per il centro con le mie amiche, mi sono decisa a
comprare tutine, bavaglini e tutto il necessario quando avrò scoperto il sesso
del bambino.
Ma poi, quando vedi tutti quei vestitini minuscoli, come
si fa a resistere alla tentazione?
- Guarda questo!- esclama Minako con gli occhi lucidi,
sollevando una tutina gialla con ricamanti dei pagliacci.
- Usagi non puoi non comprare questo!- fa Makoto prendendo
un piccolo golfino.
- Ragazze...- sospiro esausta – stiamo solo vedendo cosa
c’é in giro vi ricordo che dovrebbe nascere più o meno verso metà Giugno...
farà caldo quando nascerà!
- Ma come fai a non cedere alla tentazione?- mi chiede Rei
mentre osserva i pupazzi da mettere nella carrozzina – Io farei un altro figlio
solo per comprare i vestitini!
- Usagi!- quasi urla Ami impressionata – Guarda quanti
giochi istruttivi per il tuo bambino!
Incredibile... Ami pensa solo a studiare.
- Ami... non ho neppure la pancia e già inizi a parlarmi
di giochi istruttivi e studio?
- lo studio é importante!
- Ti prego. - mormoro massaggiandomi le tempie con le dita
e sospirando profondamente.
- Usagi non stai bene?- mi chiede Ami allarmata.
Tutte le altre mi circondano premurose.
- Hai mal di testa?
- Stai per svenire?
- Hai le nausee?
- Non hai una bella cera...
Mamma mia... queste voci sono un continuo ronzio nella mia
testa...
- Sto bene. –
cerco di rassicurarle con un filo di voce, anzi più che altro é un tentativo
per farle stare zitte e tranquille – Mi andrebbe un bel gelato... sì... al
cioccolato e pistacchio, magari anche la stracciatella e con la panna montata!
E poi anche una fetta di torta alle mele.
Che fame che mi é venuta all’improvviso!
Tutte mi guardano stralunate.
- Che ho detto?
- Non ti sembra un po’ presto per le voglie? – mi fa Minako
sospettosa.
- Sai Minako...- replica Rei con le braccia incrociate sul
petto e le labbra contratte in una smorfia – non credo che siano voglie queste.
E’ il solito appetito di Usagi!
Ops...
- Mi critichi sempre!- le dico facendole una linguaccia- Tu
eri quella che, quando aspettava Shingo, mangiava solo tonno in scatola!
- Era l’unica cosa che non mi faceva vomitare!
***
Torno in ufficio carica di pacchi.
Lo sapevo che non avrei resistito a tutti quei vestitini!
Sono rimasta sui colori neutri per non rischiare troppo,
anche se spero che sia una femminuccia.
Mamoru, ovviamente, vuole un maschio.
Vedremo chi dei due sarà accontentato, ma, in fin dei
conti, non é detto che bisogna fermarsi a un figlio solo!
- Dov’é finita l’idea di comprare i vestiti dopo aver
saputo il sesso del bambino? – mi chiede Mamoru sulla soglia dell’ufficio.
- Non ho resistito...- gli rispondo mortificata, so già
che metà di questa roba, probabilmente, il mio bambino non la metterà mai.
- Spero che tu non abbia comprato vestitini da femmina. –
dice dando una sbirciatina dentro le borse – Perché é un maschio.
- Io dico che é femmina... sono la madre... le sento
queste cose.
- Ah si?- sogghigna lui – Scommettiamo che ho ragione io?
- Va bene!- rispondo decisa – Io dico che é femmina.
- E io dico che é maschio. Vedremo poi chi avrà ragione...
Gi do un delicato bacio, prendo la borsa e gli prendo una
mano.
- Andiamo? Siamo in ritardo!
Aggrotta la fronte perplesso.
Non dirmi che l’ha dimenticato!
- Dove dobbiamo andare? – mi chiese confuso.
Il mondo mi cade addosso... l’ha dimenticato sul serio!
- Mamoru... la visita... la prima ecografia!
Mio marito sgrana gli occhi ed immediatamente assume
un’espressione colpevole.
- Accidenti...- impreca sottovoce picchiandosi la mano
sulla fronte – lo sapevo che c’era un impegno più urgente oggi!
- Te lo sei dimenticato? – gli chiedo duramente.
Non posso crederci che l’abbia dimenticato!
Sento la collera crescere dentro di me.
- Usagi... perdonami... – mi dice con un filo di voce – ho
programmato una riunione molto importante proprio oggi.
Fantastico... la prima ecografia di nostro figlio e mio
marito prende un altro impegno!
- E non puoi rimandarla?
Mamoru mi guarda spaventato dal mio sguardo... so che é
infuocato, sento pure io le fiamme della rabbia bruciare.
- No... perdonami. Alle prossime non mancherò!
- Ma... questa é la prima ecografia di nostro figlio! Lo
vediamo per la prima volta! Non posso credere che tu non voglia venire con me!
- Usagi...
- No, lascia perdere. – lo interrompo decisa – In fondo é
molto più importante una riunione di manager che un mucchio di cellule con
parte del tuo DNA. Posso comprendere che non puoi sacrificare un pomeriggio per
vedere se tuo figlio sta bene.
- Non esagerare! – cerca di difendersi, si sta arrabbiando
anche lui – Ti sono sempre stato vicino, ti ho sempre sostenuto.
- Benissimo.. ora solo io l’egoista perché voglio che il
padre di mio figlio venga con me dal dottore. Fantastico Mamoru... inizi a
scaricare le responsabilità, e nostro figlio ha solo qualche settimana! Mi
chiedo cosa farai quando diventerà grande!
- Stai mettendo in dubbio il mio ruolo? Credi che non
possa esser un buon padre?
- Mi stai mettendo in bocca parole che non ho detto. –
ribatto indispettita.
Non abbiamo mai litigato così forte... sì i battibecchi ci
sono stati ma tutto si risolveva in pochi minuti.
Questo é un vero e proprio litigio... il suo sguardo irato
mi mette soggezione.
- Parliamo di te allora... e delle tue amiche. Mio figlio
deve crescere con cinque pazze scatenate che organizzano ancora i pigiama
party?
Ora lo picchio!
- Sei ingiusto...- mormoro con un filo di voce – vattene
alla tua stupida riunione Mamoru... e spera che questo litigio non abbia fatto
del male al bambino.
Lo vedo impallidire... forse solo stata troppo dura con
lui, ma sono infuriata con me stessa, con lui, con il mondo... non so neppure
io con chi veramente sono arrabbiata.
Prendo la borsa ed esco fuori dal mio ufficio, appena le
porte dell’ascensore si chiudono davanti a me e scoppio a piangere.
Meraviglioso!
Prima rido come una bambina, poi urlo come un’invasata,
ora piango come una fontana!
- Piccolino.. la mamma é già abbastanza nervosa e lunatica
di per sé. – mormoro prendendo il fazzoletto – Vacci piano con gli ormoni, tuo
padre deve arrivare sano e salvo il giorno della tua nascita.