- Non posso credere che tua madre sia stata l’ultima donna
a scoprire che eri incita!
Questa é stata la frase con cui mia madre mi ha accolto in
casa sua questo pomeriggio.
- E tu come lo sai?- le chiedo togliendomi il cappotto e
sistemandolo sull’appendiabiti.
Addio sorpresa.
- Conosci tua madre..- echeggia papà dal divano – ha una
rete spionistica da far impallidire perfino l’FBI o il KGB.
Sorrido e gli do un lieve bacio sulla guancia ignorando
mia madre che ha preso Mamoru sotto braccio e lo ha trascinato in cucina.
- Come stai papà?
- Bene... il vecchio nonnino sta bene...- ridacchia
accarezzandomi il ventre – e qui ci sta il mio primo nipotino? Non far
disperare troppo la mamma... – mormora con un
lieve sorriso.
Lo adoro il mio papà... si dice che noi donne tendiamo ad
innamorarci degli uomini che somigliano a nostro padre e, ora, mi rendo conto
che, per me, é così. Mamoru é tanto dolce come il mio papà... sono certa che
mio figlio amerà suo padre come io amo il mio.
Dalla cucina mi raggiunge il fastidioso cinguettio di mia
madre, sospiro e mi avvio per salvare Mamoru.
- Meglio toglierlo dalle grinfie di quella donna. –
mormoro tra me e me – Altrimenti mi chiede il divorzio.
Mamoru é seduto al tavolo, mentre mia madre continua a
parlare e preparare da mangiare. Anche se é china sui fornelli mamma é sempre
vestita bene, truccata, pettinata, l’unica nota stonata solo le babbucce in
peltro a forma di orso.
Ora che ci penso... quelle ciabatte, un tempo, erano mie!
Osservo mio marito, riesco a capirlo solo con lo sguardo
e, ormai, ho notato già da un pezzo che quando é solo con mamma lui pensa ad
altro, annuendo più volte senza una ragione vera e propria.
Gli ho insegnato io questo trucco.
Mi avvicino e gli sfioro un braccio destandolo dai suoi
pensieri.
- Vai di là con papà. – gli mormoro all’orecchio – La
tengo a bada io.
Lui sorride e mi bacia una guancia.
- Ti adoro.
Esce dalla cucina e io prendo il suo posto, pronta per
affrontare uno dei suoi discorsi.
- Allora tesoro, -
inizia con un sorriso, uno di quelli che ti fanno accapponare la pelle – come
ti senti?
- La mattina é più disastrosa... per via delle nausee. –
le rispondo sospettosa – Ma poi va meglio. Senti mamma io e Mamoru volevamo
farvi una sorpresa con il bambino, volevamo dare la notizia oggi, per questo
non te lo abbiamo detto.
- Oh non importa!- mi risponde aprendo il forno e
infilando la lasagna – Mi ha informato la mamma di una tua amica.
Alzo gli occhi al cielo... la mamma di Mianko ci mette
sempre il naso...
Eppure mi sembra strano, dopo la graziosa frase di
benvenuto, mamma non mi ha più detto nulla.
Forse non vuole agitarmi visto le mie condizioni
delicate...
O forse sta per sganciare la vera bomba...
- Sai tesoro...
Oh oh... quando usa questo tono é pericolosa... molto
pericolosa.
- ...se facessimo una festa con i tuoi parenti e con i
tuoi amici?
Dovevo aspettarmelo da mia madre!
- No, non mi va. Non sono nelle condizioni adatte per una
festa, vomito ogni quarto d’ora, mi sento stanca e mi viene mal di testa quando
sono in mezzo alla gente.
Mia madre assume quella classica espressione per farmi
sentire in colpa.
Ma io non voglio cedere!
- Ma, cara, il mio primo nipotino! Non posso non
festeggiare.
- Chi ti vieta di festeggiare? Basta che non mi trascini
ad una delle tue solite stupide feste.
- Ma come faccio a festeggiare mia figlia e suo marito se
voi non venite?
Sospiro... non voglio!
- Mamma, - tento la via della diplomazia e del
ragionamento – ti prego, non me la sento proprio.
- Ma tesssoro. – piagnucola sedendosi accanto a me – Tutti
vogliono farti le loro congratulazioni.
Una lampadina si accende nella mia testa, é sempre stata
insistente mia madre ma, di solito, se le dicevo che non mi sentivo bene la
smetteva subito.
Ora no... c’é sotto qualcosa...
- Mamma...- le dico calma – hai già organizzato tutto
vero?
La vedo arrossire un attimo, si alza di scatto come se
qualcuno le avesse punto il sedere con il forchettone e torna ai suoi fornelli.
- Beh... ho solo avvisato qualche prente stretto. Gli zii
e la nonna Moe... sono così contenti! Tu non devi preoccuparti di nulla tesoro,
ci penso io!
Frase inquietante...
***
Siamo seduti al tavolino di un caffè, Mamoru ha ordinato
un caffè per lui e una cioccolata per me.
Sono in astinenza da caffè da quanto ho scoperto di esser
incinta… dicono che sono già abbastanza nervosa senza assumere caffeina.
Sorseggio tranquillamente la mia cioccolata calda sperando
di non vomitarla tutta tra pochi minuti.
- Sei pensierosa. – mormora Mamoru osservandomi.
- Sono speranzosa di non vomitare anche l’anima tra venti
minuti.
Ride e mi prende una mano.
- Che monello di bambino… tieni duro, dovrebbe diminuire
la nausea tra qualche settimana.
- Non ne sarei così sicura…- rispondo con un sospiro
rassegnato - mia madre ha vomitato per nove mesi quando era incinta di me.
Ancora me lo rinfaccia quando si arrabbia. Ma spero che, durante la sua stupida
festa, mi venga un attacco così forte da costringerci a tornarcene a casa!
Ride ancora e guarda l’ora.
- Sbaglio o sono in ritardo?
- No, non sbagli.
- Sarà successo qualcosa?
- Magari c’è traffico, è ora di punta in effetti. –
stabilisco guardandomi attorno.
Mamoru annuisce e punta i gomiti sul tavolo per poi
appoggiare la testa sulle mani.
- Come la vedi questa donna?
Mi rilasso sulla sedia e incrocio le braccia sul petto
pensierosa.
- Sai… non lo so proprio. Non riesco ad immaginare e il
genere che piace a Seya. Probabilmente è una ragazza semplicissima, figlia di
un operaio e di una casalinga, timida, riservata… un tipo del genere.
- Sì, pure io mi sono fatto quest’idea. Eppure lui non è
mai sceso in dettagli quando parla di lei, la chiama solo Jo.
- Penso che sia inutile farsi domande ora. – dico
prendendo la tazza della cioccolata – Tanto tra poco la conosceremo.
Sono nervosa, questa donna è molto importate per lui,
chissà com’è?
Finalmente Seya entra nel bar, vestito con jeans e camicia
rossa, cappellino e occhiali da sole, perfettamente mimetizzato con gli altri
abitanti della città.
La cosa strana è che, accanto a lui, non c’è una donna ma
un uomo.
Un bell’uomo… alto quanto Mamoru, muscoloso, capelli
biondi che gli arrivano fino alla schiena, gli occhi di un azzurro intenso, è
abbronzato ma non troppo, vestito con un paio di pantaloni neri e una giacca
azzurra, molto elegante. Stanno parlando come se fossero vecchi amici ma di
questa Jo neppure l’ombra.
Seya si guarda attorno un attimo e poi ci scorge, ci fa un
cenno e dice allo sconosciuto di seguirlo.
- Scusate il ritardo. – dice subito con un lieve sorriso,
noto immediatamente che è imbarazzato – Bene vi presento Jonny Smith. – fa
indicando l’energumeno accanto a lui – Jo questi sono Usagi e Mamoru.
- Finalmente vi conosco!- fa lui entusiasta – Seya mi ha
praticamente detto tutto di voi.
O cavolo!