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Autore: Strega_Mogana    28/11/2005    7 recensioni
Visto lo strepitoso successo del primo volume, Usagi ha deciso di raccontare la sua vita anche dopo il matrimonio! buona lettura!!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Non posso credere che tua madre sia stata l’ultima donna a scoprire che eri incita!

Questa é stata la frase con cui mia madre mi ha accolto in casa sua questo pomeriggio.

- E tu come lo sai?- le chiedo togliendomi il cappotto e sistemandolo sull’appendiabiti.

Addio sorpresa.

- Conosci tua madre..- echeggia papà dal divano – ha una rete spionistica da far impallidire perfino l’FBI o il KGB.

Sorrido e gli do un lieve bacio sulla guancia ignorando mia madre che ha preso Mamoru sotto braccio e lo ha trascinato in cucina.

- Come stai papà?

- Bene... il vecchio nonnino sta bene...- ridacchia accarezzandomi il ventre – e qui ci sta il mio primo nipotino? Non far disperare troppo la mamma... – mormora con un  lieve sorriso.

Lo adoro il mio papà... si dice che noi donne tendiamo ad innamorarci degli uomini che somigliano a nostro padre e, ora, mi rendo conto che, per me, é così. Mamoru é tanto dolce come il mio papà... sono certa che mio figlio amerà suo padre come io amo il mio.

Dalla cucina mi raggiunge il fastidioso cinguettio di mia madre, sospiro e mi avvio per salvare Mamoru.

- Meglio toglierlo dalle grinfie di quella donna. – mormoro tra me e me – Altrimenti mi chiede il divorzio.

Mamoru é seduto al tavolo, mentre mia madre continua a parlare e preparare da mangiare. Anche se é china sui fornelli mamma é sempre vestita bene, truccata, pettinata, l’unica nota stonata solo le babbucce in peltro a forma di orso.

Ora che ci penso... quelle ciabatte, un tempo, erano mie!

Osservo mio marito, riesco a capirlo solo con lo sguardo e, ormai, ho notato già da un pezzo che quando é solo con mamma lui pensa ad altro, annuendo più volte senza una ragione vera e propria.

Gli ho insegnato io questo trucco.

Mi avvicino e gli sfioro un braccio destandolo dai suoi pensieri.

- Vai di là con papà. – gli mormoro all’orecchio – La tengo a bada io.

Lui sorride e mi bacia una guancia.

- Ti adoro.

Esce dalla cucina e io prendo il suo posto, pronta per affrontare uno dei suoi discorsi.

 - Allora tesoro, - inizia con un sorriso, uno di quelli che ti fanno accapponare la pelle – come ti senti?

- La mattina é più disastrosa... per via delle nausee. – le rispondo sospettosa – Ma poi va meglio. Senti mamma io e Mamoru volevamo farvi una sorpresa con il bambino, volevamo dare la notizia oggi, per questo non te lo abbiamo detto.

- Oh non importa!- mi risponde aprendo il forno e infilando la lasagna – Mi ha informato la mamma di una tua amica.

Alzo gli occhi al cielo... la mamma di Mianko ci mette sempre il naso...

Eppure mi sembra strano, dopo la graziosa frase di benvenuto, mamma non mi ha più detto nulla.

Forse non vuole agitarmi visto le mie condizioni delicate...

O forse sta per sganciare la vera bomba...

- Sai tesoro...

Oh oh... quando usa questo tono é pericolosa... molto pericolosa.

- ...se facessimo una festa con i tuoi parenti e con i tuoi amici?

Dovevo aspettarmelo da mia madre!

- No, non mi va. Non sono nelle condizioni adatte per una festa, vomito ogni quarto d’ora, mi sento stanca e mi viene mal di testa quando sono in mezzo alla gente.

Mia madre assume quella classica espressione per farmi sentire in colpa.

Ma io non voglio cedere!

- Ma, cara, il mio primo nipotino! Non posso non festeggiare.

- Chi ti vieta di festeggiare? Basta che non mi trascini ad una delle tue solite stupide feste.

- Ma come faccio a festeggiare mia figlia e suo marito se voi non venite?

Sospiro... non voglio!

- Mamma, - tento la via della diplomazia e del ragionamento – ti prego, non me la sento proprio.

- Ma tesssoro. – piagnucola sedendosi accanto a me – Tutti vogliono farti le loro congratulazioni.

Una lampadina si accende nella mia testa, é sempre stata insistente mia madre ma, di solito, se le dicevo che non mi sentivo bene la smetteva subito.

Ora no... c’é sotto qualcosa...

- Mamma...- le dico calma – hai già organizzato tutto vero?

La vedo arrossire un attimo, si alza di scatto come se qualcuno le avesse punto il sedere con il forchettone e torna ai suoi fornelli.

- Beh... ho solo avvisato qualche prente stretto. Gli zii e la nonna Moe... sono così contenti! Tu non devi preoccuparti di nulla tesoro, ci penso io!

Frase inquietante... 

 

***

 

Siamo seduti al tavolino di un caffè, Mamoru ha ordinato un caffè per lui e una cioccolata per me.

Sono in astinenza da caffè da quanto ho scoperto di esser incinta… dicono che sono già abbastanza nervosa senza assumere caffeina.

Sorseggio tranquillamente la mia cioccolata calda sperando di non vomitarla tutta tra pochi minuti.

- Sei pensierosa. – mormora Mamoru osservandomi.

- Sono speranzosa di non vomitare anche l’anima tra venti minuti.

Ride e mi prende una mano.

- Che monello di bambino… tieni duro, dovrebbe diminuire la nausea tra qualche settimana.

- Non ne sarei così sicura…- rispondo con un sospiro rassegnato - mia madre ha vomitato per nove mesi quando era incinta di me. Ancora me lo rinfaccia quando si arrabbia. Ma spero che, durante la sua stupida festa, mi venga un attacco così forte da costringerci a tornarcene a casa!

Ride ancora e guarda l’ora.

- Sbaglio o sono in ritardo?

- No, non sbagli.

- Sarà successo qualcosa?

- Magari c’è traffico, è ora di punta in effetti. – stabilisco guardandomi attorno.

Mamoru annuisce e punta i gomiti sul tavolo per poi appoggiare la testa sulle mani.

- Come la vedi questa donna?

Mi rilasso sulla sedia e incrocio le braccia sul petto pensierosa.

- Sai… non lo so proprio. Non riesco ad immaginare e il genere che piace a Seya. Probabilmente è una ragazza semplicissima, figlia di un operaio e di una casalinga, timida, riservata… un tipo del genere.

- Sì, pure io mi sono fatto quest’idea. Eppure lui non è mai sceso in dettagli quando parla di lei, la chiama solo Jo.

- Penso che sia inutile farsi domande ora. – dico prendendo la tazza della cioccolata – Tanto tra poco la conosceremo.

Sono nervosa, questa donna è molto importate per lui, chissà com’è?

Finalmente Seya entra nel bar, vestito con jeans e camicia rossa, cappellino e occhiali da sole, perfettamente mimetizzato con gli altri abitanti della città.

La cosa strana è che, accanto a lui, non c’è una donna ma un uomo.

Un bell’uomo… alto quanto Mamoru, muscoloso, capelli biondi che gli arrivano fino alla schiena, gli occhi di un azzurro intenso, è abbronzato ma non troppo, vestito con un paio di pantaloni neri e una giacca azzurra, molto elegante. Stanno parlando come se fossero vecchi amici ma di questa Jo neppure l’ombra.

Seya si guarda attorno un attimo e poi ci scorge, ci fa un cenno e dice allo sconosciuto di seguirlo.

- Scusate il ritardo. – dice subito con un lieve sorriso, noto immediatamente che è imbarazzato – Bene vi presento Jonny Smith. – fa indicando l’energumeno accanto a lui – Jo questi sono Usagi e Mamoru.

- Finalmente vi conosco!- fa lui entusiasta – Seya mi ha praticamente detto tutto di voi.

O cavolo! 

   
 
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