Due settimane e mezzo di
ritardo… sono davvero imperdonabile.
Ma in mia discolpa devo dire che
le interrogazioni a scuola (-.-) mi costringono a studiare fino a tardi
e poi…
volevo che questo capitolo fosse perfetto.
Quindi godetevi 3 pagine e mezzo
di dolcezza : )
Capitolo
14
Durante
tutto il viaggio da casa sua a quella di Booth aveva cercato di trovare
un
senso in quello che stava facendo…
Le
sembrava di non averci riflettuto abbastanza, ma allo stesso tempo di
pensarci troppo…
Voleva andare da lui.
Ma
per dirgli cosa? Che
improvvisamente le
parole di Angela non le sembravano più un insieme di
sciocchi concetti astratti
e privi di logica??
Che
era cambiata anche se non lo credeva possibile??
Accostò
l’auto al ciglio della strada, poggiando il mento sulle sue
mani che
stringevano il volante.
E
se da un lato credeva che dipendere da sentimenti irrazionali, da
relazioni
destinate a fallire fosse il primo passo verso
l’infelicità… dall’altro
aveva
sempre provato il desiderio di sperimentare anche
lei quel senso
generale di appagamento, quel rilascio di endorfine e serotonina che
porta alla
completezza dei sensi e di cui aveva sentito così tanto
parlare.
E
poi, lei, la Signora delle Ossa che aveva chiuso la porta ai sentimenti
fino a
quel momento, cosa ne sapeva dei rapporti veri?
Aveva
semplicemente detto che non ci credeva, ma non aveva motivato la sua
scelta con
fatti concreti…
Angela,
Sweets… avevano sempre detto che era innamorata di Booth e
lei non aveva mai
creduto ad una parola, fino a quella sera… ma non essendo
mai stata innamorata
come poteva dire che non era vero?
Tutto
questo non era da lei. Lei era una scienziata. Ragionava per logica.
Rimise
in moto l’auto.
Adesso
sapeva dove aveva sbagliato. E cosa doveva dirgli.
***
“Bones???
Che ci fai qui?? Stai male? È successo qualcosa di
grave?”
“No,
sto bene, ma ti devo parlare.”
“All’una
di notte? Cosa c’è di così importante
da non poter aspettare un orario
decente?”
“E’
una cosa molto importante… di cui mi sono resa conto solo
ora.”
Booth
si spostò per farla entrare e si chiuse la porta alle spalle.
“
Ero venuta qui per dirti che avevo sbagliato quella sera…
ma ho
riflettuto e ho capito che lo sbaglio l’ho fatto molto prima.
Credo
di aver fatto un errore, nel giudicare le relazioni tra uomo e
donna… Convinta
dell’inesistenza di sentimenti veri e duraturi, e credendo
una relazione un
semplice sfogo antropologico e fisiologico, ho sempre creato legami con
gli
uomini che si basavano su semplici e naturali impulsi
sessuali… pensavo fosse
impossibile vivere diversamente. Ma logicamente parlando,
c’è una falla nel mio
ragionamento: come si può, infatti, trarre delle conclusioni
su un argomento
senza avere la certezza che esista anche un modo diverso di vedere la
cosa?? È
totalmente irrazionale!!”
ancora
non del tutto sveglio, Booth si chiese di cosa stesse parlando,
all’una di
notte, così emozionata e con una luce negli
occhi… come se avesse fatto una
scoperta scientifica.
“Bones,
cosa diavolo stai dicendo??”
“siediti Booth.” E lo sospinse verso il
divano con le mani “sto cercando di dirti che fino a quanto
non ti ho
conosciuto, io avevo un solo modo di considerare le relazioni umane,
era
l’unico che conoscevo… poi sei arrivato tu, e mi
hai parlato di amore, relazioni
durature… e io non posso semplicemente negarne
l’esistenza perché non posso
essere certa che non esistano davvero, se non ho mai provato nulla del
genere,
no?”
lui
le si era lentamente avvicinato, cercando di non farsi confondere da quelle parole, timoroso
di sperare e poi
rimanere deluso “stai dicendo che…”
“che
dovremmo darci una chance. Se lo vuoi ancora, certo. Il nostro sarebbe
un…
esperimento scientifico. Se fatto con passione potrebbe avere un buon
margine
di riuscita.”
I
loro volti erano vicinissimi, sentivano uno il respiro
dell’altro sulla pelle.
Brennan
aveva parlato tenendo gli occhi bassi, non riuscendo a sostenere il suo
sguardo
magnetico
“Già.
Passione.” Aveva detto Booth posando
delicatamente le mani sul suo volto
e sussurrando sulle sue labbra, ancora incredulo per quella stramba
dichiarazione che le aveva fatto la sua Bones “abbiamo
bisogno solo di
passione, noi” e aveva finalmente colmato la poca distanza
che li separava.
Le
loro bocce si muoveva in sincrono. Stavolta non avevano fretta,
stavolta era
vero; non era un bacio rubato al sapore di tequila, non era una
scommessa da
pagare, non avevano neanche qualche stupida ragione per fermarsi.
Stavolta
si lasciarono andare, Bones affondò le mani nei capelli di
lui per avvicinarlo,
e Booth la prese per i fianchi facendo scontrare i loro
corpi…ma quando Bones
scese a baciargli la mascella un lampo di lucidità lo
colpì “Io… dovrei…”
“shh.
Non parlare…” lei lo spinse verso la sua camera da
letto, senza nessuna
intenzione di fermarsi. Si lasciò scappare una risatina
vedendo la sua
determinazione: non pensava fosse così audace
anche a letto
“calma,
calma Bones… per poterti amare come
voglio, devo prima chiarire con Hanna.
Per poterti dare…tutto, devo
parlarle… poi potremo stare insieme, finalmente”
concluse guardandola adorante.
Sul
viso di Brennan una smorfia di disappunto “ va bene. Ma non
mi sembra proprio
una grande mossa per la riuscita del nostro esperimento reprimere gli
appetiti
sessuali.” Booth si limitò a scuotere la
testa… quella sera non aveva voglia di
criticare i suoi modi dire così poco romantici, la
accompagnò al suo letto e la
coprì con una coperta, poi le diede un bacio sulla fronte
“dormi adesso, Bones…
domani sarà un gran giorno”.
Si
stese sul divano, troppo euforico per prendere sonno, anche se si
sentiva un
po’ in colpa… ma domani, domani sarebbe
incominciata la sua nuova vita, quella
che aspettava da sempre, quella con la donna che amava.
Aveva
sempre detto a Bones di non trattarlo come se fosse un osso da
analizzare, ma
in quel momento essere un esperimento scientifico
non gli dispiaceva
affatto.
***
Lui
l’aveva chiamato quella mattina, molto presto.
Quasi come se morisse dalla voglia di comunicargli la decisione che
aveva
preso. E questo le aveva fatto ben sperare, finché lui non
aveva insistito per
vedersi prima di dirle qualcosa… e allora aveva capito.
Aveva perso.
Adesso era sulla panchina di fronte al suo albergo,
ad aspettarlo. Per salutarlo. Lo vide venire verso di lei, bello come
sempre.
Si sedette vicino a lei, le mani sulle ginocchia, in cerca delle parole
giuste.
Decise di aiutarlo. “ho già capito
Seeley… non c’è bisogno che ci pensi
troppo,
non vorrai farti scoppiare il cervello?” e rise, per spezzare
la tensione… per
non piangere
“Mi dispiace” rispose lui e lei ci credeva, sapeva
che non l’aveva fatto di proposito, che non voleva ferirla.
“dispiace anche a me… Adesso devo andare. Ho un
aereo da prendere” gli strinse appena la mano,
afferrò la valigia e si avviò
verso la strada per chiamare un taxi. Non ce la faceva a stare
lì un minuto di
più.
Rimase girata di spalle, sapendo che lui la stava
fissando. Quando arrivò il taxi si girò
“Spero che tu sia certo, di quello che
fai…e spero anche che tu sia felice”
“ anche tu, Hanna. Anche tu.” E la
guardò andare
via, una parentesi del suo passato, pronto per dedicarsi alla storia
del suo
futuro.
***
Non
era mai stato così ansioso di tornare a casa
sua… Schiacciò il piede
sull’acceleratore, fremendo al pensiero di rivederla.
Si chiese se tornando l’avrebbe trovata sveglia;
magari aveva ripensato a quello che aveva detto, si era pentita, e
adesso lo
aspettava con una vagonata di spiegazioni scientifiche per giustificare
il suo
comportamento di ieri sera….
Alzò gli occhi al cielo, in una muta preghiera, e
uscì velocemente dall’auto.
Ad un tratto si era svegliata, strofinandosi gli
occhi come una bambina, cercando di capire dove si trovava.
Seeley era rimasto fermo, sulla porta, aspettando
che lo sguardo di lei si
posasse su di
lui.
Quando i suoi occhi color del cielo lo avevano
guardato, aveva sentito una sensazione di calore mai provata
prima… e quando
gli aveva rivolto un sorriso abbagliante capace di illuminare
l’intera stanza,
temette che il cuore potesse scoppiargli.
“buongiorno”
“Buongiorno, Bones… dormito bene?”
“Magnificamente.”
“ Io… ehm… ho parlato con
Hanna… lei” si interruppe
un momento vedendola avanzare verso di lui “…ha
capito. Tu… non hai avuto
ripensamenti, o altro, vero?”
lo stava fissando e Booth si perse in quel mare blu,
che erano i suoi occhi
“non sono mai stata così sicura in vita
mia”
affermò Temperance
decisa,
avvicinandosi sempre di più.
“quindi…”
“quindi, se non sbaglio, abbiamo un lavoro da
finire.” Detto questo, lo trascinò dentro la
stanza e chiuse la porta con un
calcio.
***
Qualche
ora più tardi erano distesi sul letto,
mentre si lasciavano cullare dai battiti frenetici dei loro cuori.
I raggi caldi del sole di metà mattina, riscaldavano
la schiena di Temperance Brennan che si godeva quel momento di estasi
mai
provato, stretta tra le braccia del suo patner.
Booth prese a disegnare dei cerchi immaginari con le
dita, sulle sue spalle nude
“a cosa stai pensando?”
“ a nulla Bones.”
“ questo è, ovviamente, impossibile. Nessuno
può
smettere di pensare…”
“ Ok! Stava pensando a quanto sia meraviglioso stare
qui, con te… è una vita che ti aspetto”
e le aveva baciato delicatamente le labbra.
Anche Bones stava pensando. Pensava che aveva fatto
bene ad andare lì la sera precedente, aveva fatto bene a mettersi in gioco per la
prima volta.
Si era buttata, con la paura di cadere, Booth
l’aveva presa al volo e l’aveva portata a toccare
il cielo con un dito.
Metaforicamente, certo.
Temperance gli sorrise e ricambiò il bacio.
“Così tanto tempo sprecato… abbiamo
molto da
recuperare, sarà meglio iniziare” e con un sorriso
malizioso era tornata a
sfiorargli le labbra con un dito.
Sperava di restare per sempre in quel dolce
paradiso.
Fin.
È stata fantastica questa
“avventura” e devo ringraziare molte persone per
l’aiuto e l’appoggio costante:
mia madre per le sue
conoscenze
mediche, che mi sono tornate più che utili in questo
racconto, e per essere
stata sempre disposta a leggere i miei capitoli in anteprima e darmi un
giudizio super sincero;
a wta87
che ho avuto
l’onore di conoscere durante questo percorso e che mi ha
assiduamente
commentato dall’inizio della storia e i cui giudizi e
consigli ( e i complimenti,
anche xD ) mi hanno infinitamente aiutato: è stato un vero
piacere conoscerti…;