Il nuovo e il vecchio Naruto
Pov. Miiko
In
questo mondo, dove accadono molte cose spiacevoli a causa dell’egoismo umano, a
volte dimentico che cose belle possono accadere.
E
cosa c’è di più bello di una nuova vita?
Spesso
il venir a sapere di diventare genitori, mette paura e spesso i bambini non
sono desiderati e finiscono per essere abbandonati, quando hanno la fortuna di
essere messi al mondo. C’è chi invece decide direttamente di abortire, privando
al futuro bambino, il diritto di vivere.
So
bene cosa vuol dire. I miei genitori non mi volevano e non me lo hanno mai
nascosto. Mia madre provò ad abortire, ma le dissero che era troppo tardi. A tre
mesi di gestazione, quando scoprì di essere in dolce attesa, non poteva più porre
fine alla mia vita e così io venni al mondo.
Un
mondo che oggi vedo colorato, ma che mi era sempre parso in bianco e nero. Non
avevo mai ricevuto affetto da nessuno, mia madre, morì quando ero piccola, non
riuscendo a sopportare il parto, si era ammalata e perì poco dopo. Mio padre mi
odiava perché la mia nascita aveva causato la morte della sua amata. Mi odiava
ancora di più perché gli ricordavo mia madre, ma allo stesso tempo ero così
diversa da fargli provare ribrezzo nei miei confronti. Mi domandai perché non
mi avesse abbandonato o altro, poi lo venni a sapere. Mi abbandono vicino a un
cassonetto dell’immondizia, ma gli venni restituita da alcuni ninja che ebbero
l’ordine di riportarmi da lui. Avrei tanto voluto che una nuova famiglia mi
prendesse con se, ma a Konoha le adozioni erano
davvero rare, nonostante gli orfani fossero tanti.
Non
amo parlare, né pensare alla mia infanzia, ma proprio quando seppi della
gravidanza di Sakura e vidi Naruto felice come non l’avevo
mai visto, mi sentii invidiosa di quel bambino che sarebbe venuto al mondo.
Lui
avrebbe avuto due genitori che lo avrebbero amato, cosa che io a volte cerco
ancora oggi, ma che non avrò mai.
Considero
Naruto come una sorta di padre e Sakura una sorte di
madre. Spesso loro si occupano di me e si preoccupano delle mie condizioni.
Sakura mi porta qualche manicaretto da mangiare e mi sta accanto quando mi
sento male, ma per quanto so di essere nei loro cuori, non è come avere dei
genitori al proprio fianco. Quando ho paura o sono indecisa su qualcosa, non mi
sento libera di esprimermi liberamente né con Naruto,
né con Sakura. Cosa che con i genitori viene spontanea…credo,
bhe se si ha un buon rapporto.
Inoltre
non era solo quello il motivo per cui invidiavo quel bambino.
Quando
sarebbe nato…avrei perso anche quei pochi momenti che
passavo con il mio sensei e Sakura e questo mi
rendeva triste.
Non
volevo perdere quell’unico legame che avevo avuto nella mia breve vita. Volevo conservarlo
e renderlo più saldo e invece per quanti sforzi potessi fare…questione
di mesi e sarebbe tutto finito.
Naruto era
cambiato moltissimo da quel giorno. Sora e Eichi
erano della mia stessa opinione. Era un Naruto nuovo.
Era
sempre col sorriso sulle labbra e gli scherzi che Eichi
gli faceva, non lo disturbavano per niente o meglio lui stava al gioco,
fingendo di arrabbiarsi e rimproverando in modo affettuoso il mio compagno.
Anche
gli allenamenti erano diventati più divertenti e meno pesanti. Terminavano prima
rispetto al solito e questo perché Naruto doveva
andare a fare la spesa o qualche commissione. Sakura voleva continuare a
svolgere la sua vita tranquillamente, come se niente fosse cambiato, ma Naruto non voleva che facesse sforzi e si incaricava lui
dei piccoli compiti che la donna svolgeva.
Era
carino, ma secondo me asfissiante allo stesso tempo, ma sembrava che a Sakura
quel suo donargli attenzione non gli dispiaceva affatto.
Come
abitudine, una volta a settimana andavo a mangiare da Sakura, sempre lo stesso
giorno, e quando dovetti recarmi a casa della mia amica, Naruto
aprì la porta. Si era trasferito nel suo appartamento e incasinandoo
non poco la casa.
Mi
guardò sorpreso vedendomi a casa sua.
Non
so se sapesse di queste serate tra me e Sakura, so solo che quando glielo
dissi, mi chiese se potevo tornare un’altra volta. Sakura non si sentiva molto
bene e voleva riposare.
Ovviamente
dissi di si, non volevo in alcuno modo creare disturbo, ma il bambino in un
modo o nell’altro aveva già cominciato a portarmi via quei pochi momenti che
amavo.
Il
giorno dopo all’allenamento ero un po’ nervosa…forse
dovrei dire molto, dato che per una banale sciocchezza finii per picchiarmi con
Eichi.
Naruto
mise in castigo sia me che il mio compagno, facendoci fare un doppio
allenamento quel giorno. Eichi non mi parlò per una
settimana, dato che era stato punito per colpa mia.
Mi
rendevo conto che il mio comportamento era stupido, ma non riuscivo a frenare
il mio carattere. Ero una tipa piuttosto possessiva e abitudinaria e detestavo
quando le cose cambiavano …in peggio.
Forse
anche per questo mio carattere mio padre non mi ha mai amato. Chissà…
Pov Kakashi
Da quando
Naruto aveva scoperdo che
sarebbe diventato padre era diventato insopportabile. Sarebbe più esatto dire
che era tornato il Naruto che era quando era solo un
ragazzino, sempre eccitato per ogni cosa e sempre allegro. Rideva e scherzava
in continuazione e a volte non prestava nemmeno attenzione a quello che gli
dicevo. Non che mi dispiacesse questo suo modo di fare, almeno aveva smesso di
pensare costantemente a Kabuto. Anzì
ora sembrava non preoccuparsene proprio più. Diceva che Kabuto
non avrebbe mai potuto torcere un capello, né a lui,né a chi amava.
Era diventato
nuovamente presuntuoso, ma ero a ben conoscenza del fatto, che il mio allievo,
non avrebbe mai sopravvalutato il pericolo.
Nella
sua spensieratezza, continuava a stare all’erta, ma aveva i nervi più rilassati
ed era più semplice avere a che fare con lui, tranne quando gli si chiedeva di
lasciare il villaggio per qualche missione. Si rifiutava categoricamente, di
lasciare la sua Sakura da sola nelle sue condizioni, ma alla fine svolgeva
sempre quello che gli chiedevo, dopo il ricatto di Saskura
di non sposarlo più.
Avevano
finalmente deciso di compiere il grande passo e la data era già prefissata.
Il
15 giugno, un giorno non troppo caldo, che permetteva comunque di vestirsi leggeri.
Il matrimonio
fu alquanto noioso per il sottoscritto. Le donne che cinguettavano qua e là e
che si entusiasmavano per qualsiasi cosa e gli uomini che non facevano altro
che mangiare il buffet e parlare di tecniche ninja.
Ma
infondo io ero andato solo perché sapevo che Sakura e Naruto
ci tenevano, perché Anko mi ci aveva trascinato a
forza, ma soprattutto per mangiare.
Cercai
di starmene in disparte nascondendomi da Anko, vista
l’occasione, non avrebbe fatto altro che ridicolizzarmi, ricordando ai presenti
il giorno del nostro matrimonio.
Come
sempre avevo la mia inseparabile maschera e quando mi rifiutai di togliermela,
quando dovevo baciarla dopo il si, la mia dolce mogliettina si era arrabbiata
talmente tanto che sostitui il bacio a un sonoro
pugno in testa, per poi urlare a tutti che per una settimana avrei dormito sul divano…addio alla nostra luna di miele.
Era
stato alquanto imbarazzante e ancora oggi tutti ci scherzavano sopra.
C’erano
anche un po’ di marmocchi alla festa, i quali si divertirono col sottoscritto.
Quel
disgraziato di mio figlio aveva bisbigliato qualcosa all’orecchio di Fugaku, il figlio di Sasuke di
quattro anni.
Vidi
il bambino venirmi in contro chiamandomi per nome, anche se un po’ storpiato, e
mi chiese di prenderlo in braccio. Intenerito lo accontentai, ma subito dopo mi
ritrovai a insultarlo, dato che mi aveva scoperto il viso.
Mi
beccai uno sguardo gelido da Sasuke, che con occhio
vigile controllava sempre la sua famiglia e dovetti scusarmi con il piccolo Uchiha, per far calmare il capo clan.
Mi
andai a sedere distrutto su una sedia prendendo un bicchiere di sakè.
Avevo
fatto una fine ignobile.
Sospirai.
Ero capo
di un villaggio, ma alla fine non ero io a impartire ordini. Mia moglie mi
comandava a bacchetta e non potevo nemmeno arrabbiarmi se qualcuno provava a
guardarmi il volto senza scatenare la collera di qualcuno.
Ma
mio figlio me l’avrebbe pagata per quello scherzetto, dato che lo avevo beccato
a ridere a crepapelle quando scappai da Sasuke.
Ma le
mie disgrazie non finirono li. Solitamente si usa lanciare il bouque alla fine del matrimonio, ma Sakura aveva aspettato
la fine della festa per farlo. Continuavo a essere seduto sulla mia sedia a
farmi i cavoli miei, quando mi vidi circondato da tutte le donne presenti alla
festa, le quali saltellavano allegramente per afferrare il mazzo di fiori.
Anko si
mosse troppo energeticamente e dandomi una culata, mi fece cadere all’indietro,
all’interno della fontana che era dietro le mie spalle.
Tutte
mi guardavano deluse, dato che il mazzo di fiori, cadde vicino a me e senza
farci caso l’afferrai.
Uscii
dalla fontana alquanto infastidito, ma mi ricordai di dare il bouque a mia moglie.
La sera
precedente mi aveva assillato con sta storia, voleva prenderlo lei a tutti i
costi e quindi l’accontentai.
Quando
mi disse il perché lo voleva, mi sentii male. Voleva sposarsi una seconda
volta.
Pov Sakura
Finalmente
il giorno che avevo sempre sognato era arrivato. Non era con l’uomo con cui da
bambina fantasticavo, ma con uno decisamente meglio. Mi sentivo al settimo
cielo e sentivo che anche il mio bimbo lo era. Aveva scalciato più volte quel
giorno.
Ormai
mancavano pochi mesi e finalmente io e Naruto avremmo
accolto tra le nostre braccia il piccolo Uzumaki.
Non
sapevamo se fosse maschio o femmina, non volevamo saperlo. Lo avremmo scoperto
il giorno della nascita.
Naruto
sembrava tornato un bambino e mi divertiva troppo quando si metteva a fare lo
stupido con il mio pancione.
Amavo
quei momenti di tranquillità e avrei voluto che tutto non finisse mai, ma quel
senso di pace non era duraturo.
Mi
sveglia di soprassalto sudata dalla testa ai piedi. Ero terrorizzata.
Sentii
la voce di Naruto ancora impastata dal sonno
chiedermi cosa avessi. Non volendo che si procurasse, mi inventai una voglia
costringendolo ad uscire nel bel mezzo della notte.
Rimase
tutto il tempo della sua assenza a fissare il buio intorno a me cercando di
ricordare cosa avessi sognato. Era un sogno ricorrente, che solitamente facevo
quando mi capitava di addormentarmi durante la giornata.
Avevo
paura che si trattasse di un sogno premonitore, dato che un incubo normale non
si ripete più volte.
Non mi
accorsi del rientro di Naruto e quando accese la
luce, chiusi gli occhi di scatto per il
bagliore.
Mio
marito appoggiò sul letto la busta con i bignè alla crema e inginocchiandosi a
terra, dalla parte del letto dove dormivo io, mi chiese “Ora che ho preso i
bignè nonostante tu non abbia nessuna voglia, mi dici che cos’hai?”
Lo guardi
sorpreso. A volte dimenticavo che Naruto aveva un
intuito eccezionale ed era sempre in grado di capirmi.
“Non
ho niente” dissi abbozzando un sorriso. Un sorriso più falso non poteva uscirmi
e accorgendomente, addentai un bignè sperando che Naruto si bevesse la messa in scena.
Non funzionò,
Naruto rimase a fissarmi a lungo, finchè
non finii di mangiare.
Lo guardai
nuovamente e non riuscii a trattenere le lacrime. Strinsi le lenzuola e
sussurrai “Ho paura!”
Vidi
Naruto sussultare e per poi chiedermi il perché.
Scossi
la testa “Non lo so. Sono giorni che faccio lo stesso sogno. Non ricordo
esattamente cosa ho sognato, ricordo solo una brutta sensazione e qualcosa di
viscido!”
Naruto non
disse niente, ma mi abbracciò solamente dandomi un bacio sulla testa e
accarezzandomi i capelli.
“Ho
come la sensazione che tutto questo…sia solo un
momento bellissimo che terminerà presto!” dissi portandomi le mani al ventre.
Naruto
appoggiò la sua mano sopra la mia. Solo allora mi resi conto di quanto fosse
più grande della mia e quanto essa mi rassicurasse.
Avvicinò
le labbra al mio orecchio e mi disse “Qualunque cosa minacci la nostra
serenità, io lo fermerò. Farò di tutto perché questi giorni non finiscano mai. è
una promessa!”
Lo allontanai
un po’ da me per osservarlo nei suoi profondi occhi azzurri e lessi tutta la
sua volontà di proteggermi, che aveva sempre avuto, ora più che mai.
Riuscì
a rassicurarmi un po’, ma quella sensazione di disagio, continuava a tormentarmi
il cuore.
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Chiedo scusa per il ritardo.
Mi rendo conto che è più di un mese, ma la scuola mi mette un’ansia addosso,
che mi mette un blocco e non riesco a scrivere nonostante abbia del tempo
libero per farlo. Sinceramente credevo di non riuscire a recensire per ancora
molto tempo, ma oggi ho avuto voglia di provarci e mi sento abbastanza
soddisfatta del risultato. È ancora un capitolo di transizione, ma se le cose
vanno come vanno, le acque cominceranno a muoversi nel prossimo capitolo, che
non so dirvi quando sarà.
Spero solo che possiate
avere un po’ di pazienza.
Passo ai ringraziamento:
Erol89: sono contenta che la storia
ti piaccia. A dire il vero anche io preferisco l’azione ai momenti sdolcinati,
anche se i momenti di pausa sono buoni per alleggerire il racconto e qualche
volta cercare di far ridere il lettore, anche se non è il caso di questo
capitolo.
Per quanto riguarda i figli
di Sasuke, avevo già accennato al fatto che aveva dei
figli nel capitolo 7, anche se in una frase. Ho in mente di farli comparire
prima o poi se la storia non prende altre strade. Continua a seguire la storia
e grazie per la recensione.
Luna
di ghiaccio:
ciao. Ti ringrazio infinitamente per tutte le volte che hai recensito. Mi fa
piacere che la storia ti piaccia. Per vedere
il/la piccolo/a Uzumaki dovrai attendere un
po’.
Continua a seguirmi e grazie
tante.
A presto.
Godemo: ti ringrazio per aver seguito la storia, spero che il
capitolo ti piaccia. Fammi sapere.
alexleonhart: ciao. Grazie per avermi
messo al corrente della tua opinione. Eh già, sono sorpresa anche io del fatto
che sia stato Sasuke a far rinsavire Naruto, anche perché all’inizio avevo pensato a Shikamaru, ma poi mi è venuta un’altra ideuzza
e Shikamaru dovrà interpretare un’altra parte. Spero che
anche questo capitolo ti piaccia.
A presto
Grazie anche a tutti gli
altri che seguono.
Al più presto possibile
Ciao
Neko =^_^=