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Autore: Elothiriel    05/12/2010    3 recensioni
“Éomer Éadig. […] nell’ultimo anno della Terza Era prese in moglie Lothíriel, figlia di Imrahil.”
Così dice Tolkien, e non sappiamo altro su Lothìriel. Chi era questa Principessa di Dol Amroth e com'è stato il suo matrimonio con Eomer?
La voce narrante è proprio lei, che racconta ciò che Tolkien tace: la storia di questa fanciulla venuta dal Mare per sposare il Signore del Mark.
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eomer, Imrahil, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III

CAPITOLO III

 

Sarei rimasta a guardarlo per sempre, mi sembrava che non avrei più potuto ammirarlo così, sfolgorante nel sole del mattino, circondato dai suoi cavalieri.

Ruppe l’incantesimo il sommesso ma udibilissimo “Uh-uh, niente male” di Mathrel. Sentii anche il suono secco e severo del nocchino che le aveva tirato Imhlen.

Éomer mi aveva guardata con soddisfatto rispetto, mi sussurrò Imhlen mentre il mio futuro sposo voltava il cavallo e gridava:

“Suonate i corni! Suonate i corni per Lothíriel figlia di Imrahil, Principessa di Dol Amroth, prossima Signora del Mark!” E sentii in quelle parole ciò che io avevo espresso con il mio sguardo meravigliato e ammirato: l’approvazione.

E gli Eorlingas suonarono forte i loro corni, e tutto il Mark suonò per me, e ne fui felice. Mi sentivo come in un sogno. Poi uno scudiero di Éomer mi portò vicino una stupenda giumenta pomellata, bardata come il cavallo di Éomer. Queste furono le prime parole che mi rivolse il mio futuro marito:

Vieni, monta su Stellagrigia, te la regalo. Essa è un cavallo purosangue di Rohan, ed è lontanamente imparentata con la stirpe dei Mearas. Cavalca al mio fianco!”

Aspettò che il suo scudiero mi avesse aiutata, anche se non ne avevo bisogno, a scendere e a risalire, poi gli affidò il cavallo che montavo prima.

La éored iniziò a galoppare all’unisono, e Stellagrigia li seguì da sola, senza che io dovessi fare niente. E dalle schiere dei Rohirrim si levò un canto gioioso:

 

Suonate i corni, per la nuova Signora del Mark!

Principessa dal Mare lontano, Lothíriel figlia di Imrahil

dono di pace da Éomer conquistato!

Molto hanno combattuto i figli di Eorl in quest’Era

Sfidando la morte e l’ombra nera.

Théoden  e Théodred ed Éomer ed Éowyn,

il vessillo verde e bianco ha trionfato,

l’ombra l’assalto ha ritirato!

 

Cantate, per la nuova Signora del Mark!

Che sia un giorno gioioso,

sangue elfico e marino per la Casa di Eorl!

Dopo tanta sofferenza

arrivano giorni di speranza!

Cantate, suonate i corni, per la nuova Signora del Mark!

 

E così cantando i Cavalieri di Rohan partivano, trascinando anche la nostra carovana nel loro galoppo armonioso e veloce. “Che meravigliosa accoglienza” mormorò Imhlen al mio fianco. “Degna di una regina dei tempi perduti”

Che meravigliosi Cavalieri” le fece eco Mathrel. “Tutti così biondi.”

“Non cambierai mai, Math” la rimbeccò Imhlen.

Éomer, che cavalcava davanti a noi tre, accanto a mio, si girò un secondo, incrociando il mio sguardo. Mi rivolse un largo sorriso, poi si volse e spronò il suo cavallo Zoccofuoco. Io, che mi stavo incominciando a riprendere dall’emozione di averlo visto per la prima volta, ammutolii di nuovo e continuai a fissare trasognata la sua schiena.

“Così non puoi andare avanti, Lothi” disse Mathrel. “Insomma, ci devi passare tutta la vita con questo Éomer, e se ogni volta che ti guarda rischi di svenire, dubito che gli sarai di molta compagnia”

“Mathrel ha ragione, Lothi”esordì Imhlen. Mathrel le lanciò un’occhiata sorpresa.

“Davvero?” chiese.

“Questa volta sì. Su, Lothi, devi farti coraggio e cercare di essere te stessa. Non ti sei ridotta così neanche quando nostro padre era assente e tu e la mamma avete ricevuto quel messo traditore che diceva che Minas Tirith aveva ceduto e avremmo fatto meglio a mandare ingenti tributi al Nemico per salvarci! Non puoi svenire se Éomer ti sorride. Cerca di dimostrare che nostro padre ha fatto bene a scegliere te per essere Regina.

Le parole di Imhlen mi scossero. Mi raddrizzai la schiena e cercai di assumere un’aria più dignitosa, specialmente dopo che i Rohirrim avevano cantato in mio benvenuto.

Vidi che mio padre mi stava facendo segno di avvicinarmi a lui e a Éomer.

“Vado?” chiesi alle mie sorelle.

“Vai!” mi risposero in coro, d’accordo, almeno questa volta.

“Lothíriel, stavamo parlando di come sta prosperando Rohan dopo la sconfitta del Nemico. La nostra terra non ha sofferto tanto per la guerra, ma qui il Nemico, nella forma del traditore Saruman, ha causato molti danni”

“Il Mark si sta riprendendo bene” disse Éomer. “Nella scorsa primavera le ferite della terra incominciarono a guarire quasi miracolosamente, e la mia gente tornò a vivere nell’Ovestfalda. Le tracce che gli Orchi avevano lasciato furono ricoperte dall’erba verde, e nonostante le amarezze appena passate il popolo si è messo al lavoro per far tornare il Mark allo splendore e alla prosperità di prima.”

“Non dubito che tutto questo sia anche merito tuo, Éomer.

Il Signore del Mark non rispose, ma si voltò verso di me e mi chiese:

“Ti piace la mia terra, Principessa di Dol Amroth?”

“Molto” risposi guardandolo negli occhi. Mi sembrava che avendomi rivolto la parola avesse messo in fuga la paura che mi avvolgeva. “Mi pare morbida e insieme resistente, sconfinata e verde. Mi sembra che un Cavaliere possa galoppare all’infinito su queste praterie e essere sempre felice, libero come il vento e sicuro come la roccia.” Mi accorsi che mio padre aveva aspettato le mie sorelle ed era indietro con loro.

“Hai detto un Cavaliere, ma te? Una Principessa come te potrebbe essere felice qui?”

“Si…si, Signore del Mark, io potrei essere felice qui.

“Mia sorella non lo era. Si sentiva prigioniera, e adesso vive lontano.

“Erano tempi diversi, e io non sono coraggiosa né abile quanto la Dama dal Braccio di Scudo. Io potrei amare le terre di Rohan come se fossero la mia patria, ma il Mare…non dimenticherò mai il Mare.”Mi interruppi, temendo di averlo offeso.

“Non ho mai visto il Mare”disse lui scrollando le spalle. “Ma so cosa significa essere trattenuti lontani dai luoghi che si ama di più. Farò in modo che tu possa trovare in Edoras una nuova casa.

“Grazie, Sire.”

“Chiamami Éomer. Éomer è il nome che mi è stato dato quando sono nato, non Signore del Mark o Re di Rohan. Sono gli stranieri che mi chiamano così, e tu non sarai a lungo una straniera nel Mark. E tu, non hai un nome un po’ più corto di Lothíriel, Principessa di Dol Amroth?” Io feci un piccolo sorriso.

“A casa mi chiamano Lothi” risposi. “Lothi è un nome abbastanza corto.

“Va bene. Lothi mi piace.”

Restammo un po’ in silenzio, poi Éomer cavalcò avanti alla testa della sua éored e io restai sola in mezzo a quei cavalieri. Éomer mi piaceva, mi accorsi. Era vero, non sorrideva spesso e non era raffinato come mio padre o i gentiluomini della mai corte, ma mi sembrava onesto e saldo, e perché no, anche bello. Ma da qui a innamorarmene c’era molta strada. Sarei mai riuscita ad innamorarmi veramente di mio marito o avrei condiviso il resto dei miei giorni con un uomo che non amavo?

Arrivammo a Meduseld nel pomeriggio, dopo una breve ma allegra sosta su una collina di soffice erba all’ora di pranzo. Ebbi modo di osservare come i Cavalieri fossero affezionati a Éomer, e di quale ammirazione fosse oggetto. Incominciavo già a sentirmi fiera di lui.

Il Palazzo d’oro era impressionante e bellissimo. La gente era assiepata ai nostri lati della strada mentre io, le mie sorelle, mio padre, Éomer e le nostre guardie personali risalivamo la collina verso la reggia.

“Éomer! Éomer Éadig!” gridavano gli abitanti di Edoras. “Re Éomer è tornato con la Principessa venuta dal Mare!”

Cosa vuol dire Éadig?”chiesi allo scudiero di Éomer.

“Vuol dire benedetto” rispose quello. “Sotto il suo comando Rohan, dopo la caduta del Nemico, sta prosperando come non mai, e la gente ha iniziato a chiamarlo Éadig, benedetto, dal fato e dai Valar.

“Grazie di avermelo spiegato.”

“Prego, Signora.”

In cima a una collina c’era una terrazza di pietra dove da una fontana a forma di due teste di cavallo zampillava acqua gorgogliante, e poi le robuste porte dorate e il salone dal pavimento istoriato con pietre multicolori, che formavano disegni serpeggianti e rune ramificate. Anche le colonne erano riccamente scolpite, e dalle pareti pendevano splendidi arazzi, uno dei quali rappresentava Eorl il Giovane che galoppava verso la Battaglia del Campo di Celebrant. Fuori, al sole su una terrazza retrostante, alcune donne dalla chiome grigie stavano tessendo un nuovo grande arazzo, che raffigurava Théoden, Éomer ed Eowyn che galoppavano verso i Campi del Pelennor. Quando si accorsero che le stavo osservando, si alzarono e si inchinarono, poi si rimisero al lavoro.

 

La sera ci fu un grande banchetto.

Il grande salone del trono era stato riempito di tavoli e al centro c’era un tavolo più grande degli altri, dove sedevamo noi di Dol Amroth, Éomer e suoi luogotenenti. Avevo conosciuto Gamling il Vecchio, che aveva combattuto la Battaglia del Fosso di Helm. Ero curiosa di conoscere questa gente di Rohan, e mi ripromisi di imparare quanti più nomi era possibile. Furono cantate canzoni nella lenta lingua del Mark e Mathrel e Imhlen si esibirono in un ballo della nostra tradizione, che chiamavamo il “Ballo delle Onde” perché si dondolava e ci si muoveva come i flutti del mare quando iniziano ad agitarsi. Furono molto apprezzate, anche perché le avevo sciolte dalla promessa di vestirsi male e portavano entrambe gli abiti che avevano portato da casa, splendenti e brillanti. Anch’io ero vestita del blu di Dol Amroth, ma non seguii subito le mie sorelle nei loro balli. Infatti Mathrel aveva convinto due giovani di Rohan a danzare con loro un ballo che conoscevano entrambi, sia la mia gente che quella di Éomer batteva le mani e i musici stavano dando il meglio di sé stessi. Era tutto bellissimo, e mi sembrava che non avrei mai potuto eugugliare Imhlen e Mathrel. Mi andava bene di stare seduta al fianco di mio padre ed Éomer a guardarle. Senonchè Mathrel si avvicinò volteggiando a noi, e sorridendo mi costrinse ad alzarmi, poi chiese a Éomer di ballare con me sotto i nostri sguardi attoniti. Lui si alzò di malavoglia, e così ballammo insieme, e anche se lui in realtà non era molto bravo, fu divertente.

“Ma tua sorella è sempre così?” mi chiese mentre danzavamo.

“Si, e non cambierà mai.”

Che strana ragazza. Le donne di Rohan sono molto diverse da voi. Non sapevo se fosse un complimento o un commento seccato.

Quella notte, la prima della mia vita che passai a Edoras, dormii insieme alle mie sorelle nella camera che era stata di Eowyn. In realtà Éomer aveva dato una camera per una anche a Mathrel e a Imhlen, ma loro avevano rifiutato graziosamente.

Io e Imhlen eravamo già sotto le coperte, invece Mathrel stava ancora ballando al suono di una musica immaginaria. Sebbene Imhlen fosse la più brava a danzare, Mathrel metteva più entusiasmo in questo tipo di balli in compagnia.

“Mathrel, vai a letto” le ordinò Imhlen. “Prenderai freddo.

Mathrel si coricò nel letto accanto al mio, ma non aveva alcuna intenzione di dormire.

Che giornata interessante!” esclamò. “Éomer è così diverso da gli uomini della nostra patria, ma è bello, no? Mi sembra più forte. Non è niente male, no davvero. Io le lanciai un’occhiataccia. “Non voglio mica rubartelo, Lothi! Dico solo che mi piace, come cognato, intendo”

Quando sarà il matrimonio, Lothi?” chiese Imhlen.

“Il primo maggio, fra quindici giorni. Éomer ha detto che verrà anche Eowyn e persino Re Elessar”

Che bello, Lothi! Avrai un matrimonio stupendo.”

Ma io non amo Éomer” sospirai.

“Come potresti amarlo? Lo conosci da un giorno. Mi disse Imhlen. Non risposi, ma mia sorella sporse un braccio fra i nostri letti e mi strinse una spalla. “Lo amerai, Lothi. Vedrai.”

 

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Ecco, il Signore del Mark è entrato in scena! Che ne dite? Lo so che non è ancora molto approfondito, ma d’ora in poi mi focalizzerò soprattutto sul rapporto Lothi Éomer. Mathrel e Imhlen continuano a piacervi?

Spero che sarete comprensive (o comprensivi se c’è anche qualche signore fra i miei lettori)  con Lothi che si sta dimostrando meno coraggiosa di uello che credeva lei stessa, ma è un’evento molto importante nella sua vita e lei in fondo non è che una ragazza ventitrenne. =)

Sempre mille grazie a coloro che mi leggono e soprattutto recensiscono.

Spero che continuerete a seguirmi.

Un bacio,

Elothiriel

  
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