Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
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Autore: devilrose1982    06/12/2010    1 recensioni
Cosa potrebbe succedere se una giovane chitarrista italiana si trovasse faccia a faccia con Axl Rose...??
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ancora concerti nella Mecca del rock.
Venerdi sera di enormi speranze, a dire il vero era ancora presto e con una birra in mano stravaccata sul divano del backstage ero concentrata a canticchiare con i guns nelle orecchie, dovevo essermi concentrata troppo, evidentemente ero stata  abbastanza brava a riprodurre la vocina di Axl Rose visto che Mattia di fronte a me aveva un'aria che non saprei descrivere, non saprei dire se era piu' sbigottita o chissà cosa.
-" Non mi avevi mai sentito cantare? E si che suoniamo insieme da parecchio..."
-" Voltati"
Glaciale, stranito, così imbambolato che quasi mi fece paura.
-" CC, girati" tuonò.
Cos'era successo... nemmeno ci fosse un maniaco omicida con una motosega.
Oddio pensai appena realizzai chi ci fosse veramente dietro di me.
Stivali texani, jeans, camicia rossa aperta sul petto, tantissimi anelli, bandana in testa, me lo immaginavo più alto sinceramente, in una frazione di secondo avevo studiato ogni singolo centimetro di quella figura, era cambiato con gli anni ma l'avrei riconosciuto tra mille.
Axl Rose.
No, aspetta, le rose, il signor Rose, no, non era possibile, non poteva essere stato lui.
Era una cosa inimmaginabile.
-"Salve, posso?"
Chiese, evidentemente solo per cortesia visto che era gia entrato e aveva gia preso posto sul  divano vicino a noi.
-" Bel concerto ieri sera mi hanno detto, purtroppo non sono riuscito ad essere presente, ci tenevo ad essere qui stasera..."
Sembrava anche gentile
-"... dicono che siete bravi, anche se di solito la gente tende ad esagerare, volevo vedere di persona se valevate davvero..."
Gentile forse era un parolone...
-"Anche le belle ragazze si sono messe a fare rock"
Ok ok, lui era quello che era, una celebrità, un mostro sacro, adoravo le sue canzoni, lo avevo segretamente ringraziato per averci regalato perle come November rain, My Michelle, ma non mi era mai stato simpatico e il suo tono in quel momento non mi faceva certo cambiare idea.
C'era un qualcosa di strano nelle sue parole, nel suo tono, nella sua voce che non me lo faceva sentire sincero.
Mi sentivo a disagio, e non perchè stavo parlando, oddio,lui stava parlando, noi ci limitavamo a 
fare da spettatori al suo monologo visto che interrompeva ogni abbozzo di nostra risposta.
Mi sentivo a disagio perchè non mi toglieva gli occhi di dosso, mi guardava come se non avesse mai visto una donna in vita sua.
-" Vedrà chi siamo, così si renderà conto che è valsa la pena disturbarsi a  venire fin qui"
Respirai e feci un cenno di ringraziamento a Mattia per la sua sfacciataggine.
-" Speriamo" disse mentre si versava del vino nel bicchiere
-" Ma non datemi del lei, mi fa sentire vecchio" 
-"Mi aspettavo un grazie per le rose, me le ricordavo più cordiali le italiane"
Quell'uomo mi irritava sempre di più mentre continuava a fissarmi, mi versò del vino nel grosso calice di cristallo che teneva in mano, abbozzò un brindisi con un sorriso malizioso girandomi intorno come fanno le api con i fiori.
Fortunatamente arrivò anche il resto del gruppo per iniziare le prove.
   
 
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