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Autore: Miwako_chan    06/12/2010    1 recensioni
“Co-mor-bo-si-tà” Sillabo incerto sperando che almeno questa volta abbia capito bene.
“Si, Naruto. Bravo, finalmente ce l’hai fatta.”
Incrocio le braccia imbronciandomi. Giuro, non la sopporto quando mi tratta da stupido.
“Io per te sono come una comorbosità.” Mi spiega Sakura giocherellando con le dita tra le ciocche rosa.
“E quindi?” Domando indisponente, irritato più che altro dal fatto che non ho ancora ben afferrato che cacchio vuol dire sta comorbosità.
“Avrò rilevanti implicazioni nel tuo esito finale.” Mi dici sorridendo. Pari quasi contenta.
“Sarebbe?” Esclamo stranito. È anche vero che sono un emerito baka, ma oggi a Sakura proprio non la riesco a capire.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Oh yah, I’ve already known it: I’m a dobe dube…










Si abbandonò al fianco di Hinata congiungendola a sé. Il tramonto del cielo di Konoha rappresentava sempre un momento memorabile, ed era diventata abitudine di Naruto e Hinata soffermarsi ogni sera sul colle Oichou ad ammirarne lo spettacolo.
Una commedia dallo sfondo infuocato e dalle soffici nuvole rosate a farne d’attori, brulicante dalle brevi apparizioni di volatili neri. Calde scie di cielo sfidavano l’orizzonte variando camaleontiche in ogni sfumatura dal rosso all’arancione, fino a che il sole nella sua lenta discesa non scompariva al di sotto di quell’immaginaria linea.
Rimasero in silenzio assaporando i giochi del cielo. Hinata teneva il capo morbidamente appoggiato al petto del ragazzo, non c’era bisogno di parole, le bastava sentire quel petto alzarsi e abbassarsi al ritmo del respiro e i battiti del cuore, che quel giorno stranamente parevano più forti e irregolari. Si scostò di poco per domandargli se ci fosse qualcosa che non andava, ma Naruto riuscì a precederla dandole già la risposta.

“Sasuke è tornato.”

Mantenne la voce calma, lo sguardo vivido e azzurro rivolto avanti a sé, sembrava quasi che riuscisse a vedere dall'altra parte del cielo.
Hinata sgranò gli occhi sbattendo ripetutamente le lunghe ciglia. Non che il ritorno di Sasuke fosse per lei motivo di gioia, rappresentava, infatti, una semplice anche se sorprendente notizia, ma comprendeva perfettamente il significato che quelle poche parole potessero avere invece per Naruto.
“L’ho visto con i miei stessi occhi oggi al parco insieme a Sakura.”
Alla parola Sakura, Hinata si velò per un attimo di tristezza. Anche se faticava ad ammetterlo, il fatto che fosse stato da solo in sua compagnia le era moto di fastidio. Nonostante questo decise di ingoiare l'amaro, in fondo non era il momento migliore per rovinare tutto con una sciocca gelosia.
“Sei riuscito a parlargli?” Domandò alzando lo sguardo su di lui che non ricambiò continuando ostinatamente a osservare l’orizzonte.
“No.”
Sopraggiunse una pausa.
“L’ho solo visto in lontananza. Eppure non posso sbagliarmi, era lui per davvero.”

Hinata si strinse ancor più al petto del ragazzo. “Lo andrai a cercare, ora?” Mormorò con voce ovattata nascondendo il viso nella maglia di Naruto.
“Vorrei, ma Sakura dice che sarebbe rischioso. È considerato da tutti un criminale, bisognerebbe aspettare che si sistemino le cose o che comunque sia lui a fare il primo passo.” Rispose incerto abbassando lo sguardo, sembrava pensasse il contrario di quanto affermava.
L’aveva cercato per anni, e ora, quando sembrava essere più vicino che mai, gli veniva detto di aspettare ancora. Per Naruto doveva essere una sofferenza non di poco conto dover raccapezzarsi su quale fosse la scelta giusta da fare. Prestar ascolto agli altri, oppure far di testa propria? Ultimamente però agire di sua iniziativa non aveva portato a buoni risultati.

“Tu ne sapevi qualcosa?” Chiese ad un tratto Naruto posando lo sguardo su Hinata.
La ragazza lo guardò stranita per poi ribattere. “Assolutamente no. Se avessi avuto anche una benché minima informazione su Sasuke stanne certo che ti avrei detto tutto. Come avrei potuto nascondere proprio a te una cosa del genere?”
“Si hai ragione, scusami. È che Sakura mi ha detto che già in molti al villaggio sapevano del ritorno di Sasuke, ma non ha voluto farmi nomi.”
Hinata smorzò una risatina.
“Già per il fatto che non ti ha dato dei nomi io sospetterei che sia falso e poi perché tante persone avrebbero dovuto mantenere il segreto? Tu saresti stato il primo a cui l’avrebbero riferito e ancor prima a Tsunade.” Rispose prontamente con una punta d’ironia che non le si addiceva. La contrariava aver capito che se già altra gente sapeva, tra questa gente era inclusa anche Sakura, ciò voleva dire che aveva già parlato a Naruto riguardo a Sasuke prima di oggi e che però il ragazzo non le aveva mai accennato il discorso.
“Quindi prima di vederlo oggi, Sakura ti aveva già parlato di Sasuke, giusto?” Gli chiese cercando di mantenersi neutrale.
Naruto deglutì appena stupendosi di come Hinata fosse riuscita a capirlo, anche se gli venne il dubbio che forse fare quell’addizione di fatti poteva rappresentare una difficoltà unicamente per lui.
“Me ne aveva solo accennato, ma non avendo alcuna prova non sono riuscito a darle fiducia.” Ammise occultando intenzionalmente ogni particolare. Pensò che fosse solo inutile e dannoso che Hinata sapesse ogni cosa. L’unico risultato che avrebbe ottenuto sarebbe stato quello di farla rimaner male per non esser stato capace di confidarsi con lei.
La giovane si morse il labbro inferiore intuendo le parole non dette nella risposta di Naruto. Socchiuse gli occhi malinconica, non l’avrebbe costretto a parlarle, se non lo faceva di sua volontà preferiva che restasse in silenzio, del resto poi, aveva comunque massima fiducia in Naruto.
“Le credi ad ogni modo ora? Sei sicuro che Sasuke abbia fatto il suo ritorno?”
“Sì, l’ho visto con i miei occhi, e voglio crederci davvero.” Naruto si lasciò scappare sulle labbra un sorriso. Il solo ripeterlo. Il solo ripetere che Sas’ke era tornato riusciva a elettrizzarlo, eccitarlo, fargli scoppiare una sorta di gioia violenta nel cuore, scuotergli l’anima nel profondo.
Hinata percepì tutto questo, l’effimera felicità di Naruto. Appoggiata in quel modo a lui riusciva a percepire come i battiti del suo cuore variavano al pronunciare il nome di Sasuke. In quel momento si sentì usurpata dal suo posto nel cuore di Naruto da ben due accattivanti individui: rosa e blu. Scosse il capo allontanando materialmente quei pensieri.
Naruto le passo con delicatezza le dita fra i lunghi capelli neri percorrendoli in tutta la loro lunghezza. Rimase con sguardo affettuoso a osservare la sua Hinata, piccola, incredibilmente delicata e bella. Si sentì per la prima volta dopo tanti anni completo, nell’amore e nell’amicizia . Si sentì felice di credere in Sakura, di credere nella certezza di esser a un passo dal riavere il suo Sasuke.

“Sono felice Hinata-chan.” Espresse semplicemente la sua emozione.
Hinata si voltò a guardarlo e Naruto colse l’occasione per far combaciare le loro labbra.
La prese a sé con un morbido bacio, avvolgente e appassionato. Penetrò quelle labbra di miele con la lingua, racchiudendole il viso tra le mani.
Lei lo lasciò fare aggrappandosi alle sue spalle con disperazione, quasi avesse paura di perderlo se per puro caso avesse lasciato la presa.
Era talmente piena del sapore di Naruto da mancarle l’aria, si lasciò così scappare un lieve gemito che accese immediatamente il desiderio dell’altro.

“Naruto!” Un breve richiamo interruppe i due amanti.

Notevolmente infastidito dall’inopportuna intromissione, il ragazzo si distaccò da Hinata che come se non si fosse accorta di nulla ricercò risentita e altrettanto vogliosa quelle labbra che si stavano allontanando.
La figura di Sai apparve poco lontano, un incantevole contrasto bianco e nero sul paesaggio incendiario del crepuscolo.
Appena lo vide, Hinata arrossì vistosamente portandosi imbarazzata un piccolo pugno chiuso davanti alla bocca, mentre Naruto alzandosi in piedi esibì guardando il compagno un’espressione mista tra il sorpreso e lo scocciato.
“Ehi Sai, che succede?” Gli domandò. Era evidente che il ragazzo lo stesse cercando.
“Naruto, non volevo disturbarti, ma…” Lasciò cadere un’occhiata eloquente su Hinata, che dal canto suo distolse prontamente lo sguardo intimidita.
“Devo parlarti.” Terminò la frase senza aggiungere altro. Era bastato il tono di voce per far intendere a Naruto l’importanza della cosa.




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Sabato,




Si portò alle labbra la tazza di caffè, mentre con sguardo ancora assonnato rimaneva a fissare la parete bianca davanti a sé.
“Buongiorno Naruto.” Disse Hinata sistemandosi sulla sedia accanto.
“Mhpf.” Fu il grugnito di risposta.
“Dormito bene?” Continuò zuccherando abbondantemente il suo latte e miele.
“Mh.” Brontolò sbadigliando svogliato.
Hinata si lasciò sfuggire un piccolo sospiro per poi bersi in una volta sola tutto il contenuto della tazza. Poi si alzò accingendosi a sparecchiare.
“Certo che siamo proprio di buonumore,” Commentò iniziando a sciacquare le poche stoviglie rimaste dalla sera precedente. “anche oggi.” Aggiunse demoralizzata.
“Già.” Ammise Naruto persistendo nel fissare la bianca parete del monolocale.
“Forse sarebbe ora di farsela passare. D’altronde sono passati ben due giorni.” Considerò mordendosi appena il labbro, stando attenta a non far sembrare le sue parole una critica. Naruto non le rispose e abbassò semplicemente lo sguardo.
“Naruto.” Lo chiamò piano riponendo l’ultimo piatto sulla mensola ad asciugare. La casa era immersa nel silenzio della mattina, spezzato solo dal lento e cadenzato ticchettio dell’acqua che gocciolava via dalle stoviglie e il fischiare melodico dei passerotti fra le fronde degli alberi.
“Immagino la tua delusione, immagino come tu possa esserti sentito nel capire che ti aveva solo preso in giro. Io stessa mi chiedo come Sakura abbia potuto fare una cosa del genere, ma non serve a nulla continuare a…”
“Basta.” La azzittì di colpo alzando la voce come se improvvisamente si fosse risvegliato da quello stato letargico. “Non voglio più parlarne di questa storia, basta così.”
Hinata gli s’avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla e stringendola appena con affetto. Decise di portargli via dalle mani la tazzina di caffè ormai vuota, ma il ragazzo oppose resistenza e non mollò la presa.
“È finito, dai lascia che la metto a lavare.” Disse fredda, detestava quando si comportata così da bambino.
A quel punto Naruto lasciò la tazza, si portò le mani al capo e si scompigliò con furia la chioma bionda. Il solo ricordo di come Sakura fosse stata capace di prendersi gioco di lui riusciva a mandarlo in bestia. Non poteva capacitarsi di come avesse potuto fargli una cosa del genere, e soprattutto per quale assurda ragione. Da quando Sai gli aveva spiegato che cosa Sakura gli avesse proposto prima d’incontrarsi al parco con lui, l’aveva evitata come la peste. Non era ancora pronto per confrontarsi con lei e chiederle spiegazioni e non era nemmeno sicuro che valesse la pena di farlo. Eppure… no, prima o poi avrebbe dovuto affrontarla. In fondo Sakura era pur sempre Sakura, per quanto l’avesse deluso o ferito, non poteva dimenticare chi fosse e che cosa avesse rappresentato e rappresentasse tutt’ora per lui.
Sarebbe sempre rimasta uno dei legami fondamentali nella sua vita, nonostante tutto.

“Naruto.” Mormorò Hinata tra il leggero scrosciare dell’acqua del rubinetto.
“Dimmi.” Rispose lui con il viso tra le mani e un’espressione abbattuta a segnargli il volto.
“Oggi, sai ci sarà la festa del Tanabata Matsuri, mi piacerebbe moltissimo andarci e penso che farebbe bene anche a te svagarti un po’, cosa ne dici?” Disse teneramente mentre asciugava con un panno la tazzina.
“Come se avessi bisogno di una pausa, ti ricordo che non esco in missione da mesi, non ho bisogno di andarci per rilassarmi se è per questo.” Borbottò appoggiando mollemente il capo tra le braccia incrociate sul tavolo.
“Sì lo so, ma lunedì dovrai rientrare in missione, quindi questi sono gli ultimi giorni di libertà, e per lo meno pensò che tu te li debba godere. E poi se non vuoi venire per te, vieni per me, sono certa che non te ne pentirai Naru-chan, anzi.” Parlò con il suo solito tono di voce, un po' acuta e un po' dolce.
“Se ci tieni davvero, ci andiamo. Forse hai ragione tu. Come sempre hai ragione tu. Magari mi distraggo davvero e la smetto di scervellarmi inutilmente .” Rispose laconico afferrando un biscotto al cioccolato dal vassoio.
Alzò il capo improvvisamente a causa di un forte rumore di vetri in frantumi. Vide la ragazza con lo sguardo rivolto verso il basso ad osservare la brutta fine della tazzina che stava asciugando, lo strofinaccio stretto ancora tra le mani che nervose lo torcevano e stropicciavano.
“Hina-chan sei sempre la solita.” Mormorò Naruto sorridendo dolcemente.
“M-mi dispiace.” Farfugliò confusa chinandosi a raccogliere i frammenti di porcellana.















Angolino Autrice:


Allora, nonostante possa sembrare completamente casuale aver messo che l’ultimo paragrafo si svolge sabato, in realtà ho contato bene i giorni che sono passati nella storia, in modo che tutto coincidesse.
Comunque questa è una bella notizia, perché la storia dura una settimana, quindi ci stiamo decisamente avvicinando al finale di questo strazio. ^-^

Passo subito a ringraziare Vaius per il commento! Grazie mille per il tuo sostegno. So che ci tieni particolarmente al personaggio di Hinata, quindi spero che sia riuscita a tenerla abbastanza IC e che ti piaccia come ho impostato il suo rapporto con Naruto.
Ci sono alcune parti nella storia che probabilmente risultano poco chiare, ma più avanti verranno spiegate meglio.
Ringrazio infine tutti i coraggiosi lettori e chi ha aggiunto la storia nelle seguite!


Al prossimo aggiornamento!











  
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