Per me le drabble vanno sempre a tre a tre. Così ora. :3
Mi trovo strana a
pubblicare in questa sezione, ma stavolta Gabrielle, Rachel, Adrienne, Michael ed Eric sono tutti personaggi personali.♥
Direttamente da
"The Last Rose" e "Gabrielle" Michael, Adrienne e Rachel appartengono alla mia fantastica Sheep♥. Coco ed Eric alla sottoscritta. Se vi sono almeno
un po' piaciuti, andate a scoprire le loro storie nei nostri profili. Ne
saranno solo contenti.
Tre spaccati per
cento parole esatte ciascuno. Li dedico proprio a loro.♥
A Rain, Drie, Coco, Mike, Eric. E a
tutti quelli che verranno dopo.
Con amore.
Picchiettò la superficie del
catalogo e ne piegò un angolo, verso il basso.
Era una bella macchina
fotografica. Sarebbe passata a darci un'occhiata: aveva tanto tempo libero.
Pizzicò la cannuccia verde con i denti e guardò - di nuovo - l'orologio.
~ Penseranno che
sto stalkerando qualcuno.
Si agitò sulla sedia: in fondo
alla sala, Adrienne - già nel suo pellicciotto scuro
- si sfilava finalmente il grembiule. Coco strizzò il bordo del tavolino, la
guardò fare cenno a Rachel di raggiungerla. Seguì i passi goffi e spruzzati di Rain.
Sorrise. Lasciò i soldi sul
tavolo e scivolò in strada. }}
Non stava cercando una casa, non
stava cercando un lavoro. Nemmeno una vita.
Nessuno di questi motivi l'aveva
spinto a tornare. Eric Miller era esattamente il tipo di persona che avrebbe
saputo dire con certezza se una partita di eroina fosse o meno di buona
qualità, eppure correva nel buio di Camden Town senza
guardarsi affatto in giro. I pneumatici pesanti percorrevano un'altra strada.
Un altro filo di pensieri convulsi.
Fermò la yamaha
arancione, si accostò al marciapiede. C'era una ragazza senza ombrello. Sotto
la pioggia.
Esile, piena di lentiggini. I
suoi occhi avevano il colore del cielo di Londra. }}
Le mani di Michael erano grandi.
Le mani di Michael erano affusolate e agili. Scivolavano sulle ghiere
dell'obiettivo come su un corpo di donna: stringendo e ruotando con cura, quasi
avesse potuto lasciarvi dei lividi se
solo avesse premuto un po' a fondo con le dita. Le mani di Michael erano
gentili. Immaginarle mentre colpivano o ferivano era un ossimoro. Non era
possibile.
Le mani di Michael avevano
sempre quell'inconfondibile odore di liquido per lo sviluppo.
Gabrielle impiegò quasi un'ora
per decidersi: quel pomeriggio si avviò felice verso lo studio, stringendosi al
petto un paio di guanti in cachemire blu.
}}