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Autore: Shark Attack    11/12/2010    8 recensioni
Che fine hanno fatto i sogni e la tenacia di Naruto? Morti, come il ricordo di ciò che quel ninja è stato.
E che ne è stato del sorriso di Sakura? Rinchiuso, segregato. Dentro quel cuore malato.
Quella che Sasuke si trovò davanti agli occhi stanchi non era più la sua Konoha.
E quei ragazzi laggiù, troppo cresciuti e provati dalla vita, con gli sguardi spenti e le speranze rinchiuse in un manicomio..
Nulla era più come ricordava.
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Trent'Anni



Ormai Ino si era allontanata ormai da abbastanza tempo, poteva procedere senza problemi.
«Forza, Sakura, alzati!»
Quegli occhi verdi, così chiari ed innocenti, gli fecero percorrere gelidi brividi lungo la schiena. Shikamaru si grattò la testa e sbuffò: le donne, una vera seccatura.
«Andiamo...», prese qualche secondo per riflettere. Come l'avrebbe smossa? A quanto gli aveva riportato Ino, Sakura era solita rimanere in quella casa anche per due giorni di seguito, pur non avendo nulla da mangiare, spinta solamente dal ricordo di Sasuke e dalla sua voglia di vederlo e viverlo ancora.
Però poco prima aveva detto qualcosa riguardo alla sua guarigione, probabilmente riferendosi al fatto che la sera prima poteva aver smesso di pensare solo a lui. Perché, dunque, continuare a rimanere lì?
«Dove andiamo?»
Eppure la Sakura che ricordava negli ultimi anni non parlava mai... forse era guarita in quel senso.
Un dubbio gli balenò in mente, stuzzicando un'ipotesi alquanto improbabile.
«Sai che giorno è oggi, per caso?», le chiese con finta noncuranza.
«Lunedì!», rispose prontamente lei.
Sbagliando.
«Sì, ma che numero, mese, anno...»
«Credo... l'11 marzo, sì, se l'altro giorno ero andata al mercato con Ino vuol dire che era venerdì 8, il compleanno di Hachi, dovevamo cercarle dei nastri per abbellire la tutina che le ha cucito, hai visto che carina...?»
Shikamaru rimase allibito da quel flusso di informazioni, ma cercò di non darlo a vedere troppo. La voce di Sakura stava via via sbiadendo dalla sua memoria e risentirla così di colpo era in qualche modo shockante; iinoltre la sua ipotesi era più che confermata: la tutina di cui parlava era quella per il terzo compleanno di Hachisu e se la ricordava bene perché Ino aveva piagnucolato per una settimana e forse più che non le riusciva bene, annoiandolo con inutili complessi per tutto il tempo.
Si passò una mano sul volto, imprecando mentalmente. «E Kiba?», azzardò.
Sakura sorrise impacciata ed arrossì violentemente, mentre si contorceva le dita.
Deglutì e sospirò, decisamente amareggiato. Non ci voleva.
Quindi la sua memoria l'aveva abbandonata ad otto o nove anni prima, anche se, a vederla così vitale ed attiva, non riusciva a non pensare alla malsana ironia della sua instabilità mentale.
Era migliorata, peggiorando inesorabilmente.


Il vento era calato.
Gli uccelli avevano smesso di cantare.
Le fronde degli alberi, immobili, osservavano mute la scena.
Il mondo sembrava essersi fermato.
Kaeru stropicciò gli occhi e si sentì tremendamente a disagio, comprendendo finalmente tutto ciò che stava succedendo attorno a lui. Il confronto diretto tra Naruto e Sasuke gli aveva risvegliato la coscienza e il buon senso che l'ammirazione per il nukenin aveva appannato: che diamine stava facendo?
Credeva davvero che fosse la cosa giusta, seguire Sasuke in capo al mondo alla ricerca di un po' di adrenalina?
Il mantello non svolazzava più e il titolo di Hokage gli rimaneva fisso sotto gli occhi.
Non sapeva come, ma suo padre aveva ribaltato la situazione. Adesso sì che era figo.
Improvvisamente il tempo sembrava essersi fermato, come se avesse voluto aiutarlo a realizzare che suo padre non era più quel ninja mediocre, buono a nulla, pigro, chiassone ed irritante che aveva sempre conosciuto, no: c'era qualcosa, in quegli occhi azzurri, che lo attraeva inesorabilmente. Sarà stata quella gioia sepolta e finalmente dissotterrata? O la tenacia di chi sa attendere, sperare, senza mai arrendersi? O forse la determinazione di chi ha qualcosa da difendere, di chi combatte per la gente che ama?
Un miscuglio di tutte quelle cose e di tante altre stava facendo tornare Kaeru con i piedi a terra.
Spostò lo sguardo su Sasuke e sul suo sharingan appena attivato, e scosse la testa. Si aggrappò al braccio del padre e gli tirò una manica per attirare la sua attenzione.
«Cosa c'è?»
«Papà... io...», tirò su col naso e rafforzò la sua determinazione, «Mi dispiace di averti fatto preoccupare tanto! Io...»
La grande mano gli si posò sulla testa e scompigliò i sottili capelli neri. Naruto ridacchiò e lo strinse a sé con più forza. «E' anche colpa mia, tranquillo».
«Ma che carini», sibilò Sasuke con veleno, interrompendoli.
Entrambi gli Uzumaki si voltarono verso di lui, inondandolo con la limpidezza dei loro volti, sereni nonostante la serietà che li pervadeva. Lo sharingan brillava nella loro direzione come occhi di lupo nella notte.
«Se non ti fossi fatto pervadere dalla vendetta, avresti avuto ciò che stai agognando da tanto, lo sai bene».
«Ma certo! Perché non ci ho pensato subito!», lo schernì, «In fondo, cosa c'è di più bello che gettare alle ortiche una promettente carriera da ninja solo per avere qualche rogna piagnucolante tra i piedi, fino a rammollirsi in attesa che possa diventare abbastanza grande da poter giocare al maestro? Ah! Naruto! Guarda come ti sei ridotto tu... non hai mai capito nulla! Tu...»
«Tuo padre era un rammollito?», domandò pacato il biondino.
Sasuke inspirò e sbuffò furente, un'espressione accesa in volto. «Era in declino! Tutto il clan era in declino! Tutti quanti! Solo Itachi e i giovani erano ancora meritevoli di essere chiamati ninja, solo loro! Tutti gli adulti, mariti, mogli... tutti gli altri erano solo impigriti! Ma io lo rifonderò, ricreerò il clan Uchiha come merita, ritornerà ad essere un clan potente e vigoroso, e il nostro nome sarà temuto e rispettato da tutti gli altri! Vedrai!», sbraitò indemoniato.
Le folli dichiarazioni fecero provare brividi freddi sia ad Ino sia a Kaeru, ed entrambi ebbero paura di quel ninja traditore. Assassino, fuorilegge, nikenin, sanguinario ed altre terribili parole a lui associate vorticavano nelle loro menti, pietrificandoli ai loro posti. Naruto, invece, non ebbe nessuna reazione.
Lui si limitò ad ascoltare una volta di più il delirio del suo amico e socchiuse gli occhi, provando pietà per lui.
«Sasuke-kun... come puoi dire cose simili?»
Tutti i presenti si voltarono verso l'origine di quel bisbiglio impaurito, faticando nello scorgerla attraverso gli alberi.
La persona che aveva parlato era esile, appoggiata ad un tronco, nascosta nell'ombra.
Sasuke provò una strana sensazione nell'udire quella voce e ne comprese il significato nello scorgere la chioma rosa ciliegio che caratterizzava l'Haruno. «Sakura», sussurrò.
Naruto mosse un piede per scattare nella sua direzione e proteggerla istintivamente, ma l'ombra di Shikamaru alle sue spalle lo fece desistere e lo rassicurò. Non ci sarebbe stato bisogno del suo intervento.
La seguì con gli occhi mentre lei correva nella direzione di Sasuke, regalandogli un breve e doloroso momento di ricordo di ciò che il Team 7 una volta era stato.
Da quanto tempo non ripensava a loro come ai membri di una squadra... ma ormai era passato tanto tempo, troppo perché continuasse a sperare che tutto si sarebbe sistemato.
Sakura era impazzita, Sasuke sragionava. E lui ora era Hokage e non avrebbe mai più potuto ricongiungere i suoi compagni.
Eppure non riusciva a fermare la corsa di Sakura e non riusciva a togliere gli occhi dall'espressione sollevata e confusa di Sasuke.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Appoggiò una mano sulla spalla di Kaeru e rimase a guardare, arrendendosi agli eventi.
«Sasuke, sei tornato!», gli disse lei fermandosi a circa quaranta centimetri da lui, «Finalmente! Io...»
«Non...»
Sasuke era confuso. Non stava urlando? Non aveva attacchi isterici? No... Sakura sembrava... felice? Il suo viso era esattamente quello che aveva avuto in mente per tutta la vita. Lo stesso che l'aveva seguito anni prima, e che lui aveva deturpato e gettato al pianto dopo averla sfruttata nella disperata ricerca di eredi.
«Non hai paura?», tentò incerto.
«Di perderti ancora? Sì, tanta!»
Distolse lo sguardo da quegli occhi verdi, troppo genuini e vivi per i suoi gusti. Strinse un pugno ed inspirò profondamente, cercando di controllarsi. «E di impazzire di nuovo?»
Sakura sembrò spaesata e sbatté le palpebre un paio di volte prima di rispondere, balbettando comunque per l'incertezza. «Impazzire... sono abituata, Sasuke. Per te, io... nulla potrebbe ferirmi più della tua assenza, lo sai...»
L'Uchiha si guardò attorno decisamente spiazzato. Incontrò lo sguardo vacuo di Naruto, quello serio ed attento di Shikamaru e quello preoccupatissimo di Ino, e comprese. Fece un passo verso di lei e mosse il braccio come a volerla sfiorare, ma si trattenne. Forse le avrebbe chiesto di seguirla ancora, o forse no. Probabilmente lei era l'unica che avrebbe potuto dargli un erede sano e forte, ma dopo averla vista in quello stato, in quei giorni passati, iniziava a dubitarne. Un tempo, sì, quando l'aveva messa incinta, sarebbe stato perfetto... chissà perché il suo bel piano si era guastato.
Avrebbe dovuto tenerla con sé?
Sarebbe cambiato qualcosa?
Ormai era tardi per pensarci.
«Naruto»
L'Hokage alzò il mento nella sua direzione e si fece nuovamente serio.
«Dimmi»
Sasuke distolse lo sguardo dalla donna e camminò verso il suo eterno amico e rivale.
«Non attaccherò più Konoha».
Il viso del biondino si rasserenò impercettibilmente. Era troppo confuso per comprendere appieno.
«Ma...?», azzardò.
Sasuke udì passi provenire dalla foresta, si voltò ed incrociò lo sguardo spaesato di Hinata e quello furente di Kiba Inuzuka, le sue zanne scoperte, il suo odio. Si avvicinò ancora di più a Naruto e fu sorpreso nel vedere il viso curioso di Kaeru scrutarlo con impegno e privo di paura. I suoi sentimenti erano mutevoli come quelli del padre, nona aveva mezze misure.
«Niente ma...»
Ma sparirò per sempre.
Konoha non mi appartiene più.
Non ho più nulla da fare, qui.
Ma non l'avrebbe mai detto.
Kiba raggiunse Sakura e la sua protezione affettuosa la fece arrossire imbarazzata.
«Ho un solo favore da chiederti», disse ancora l'Uchiha, «E poi me ne andrò per sempre».
L'Hokage lo ascoltò attentamente. Intorno a loro, il silenzio era calato improvvisamente, tutti concentrati su ciò che Sasuke aveva da dire.
«Riconosco che la storia del nostro clan non ha particolarmente beneficiato a quella di Konoha, soprattutto nel suo epilogo», diversamente dal delirio precedente, pronunciava ogni parola con tranquillità, misurandone i suoni, come se si fosse preparato quel discorso da tempo e lo stesse recitando con cura, «Ho ormai compreso che la vendetta non porta a nulla, se non ad un effimero momento di soddisfazione ma che, quando lo si assapora, ci si rende inevitabilmente conto di non aver nient'altro che quello... il destino me lo ha spiegato nel sangue e nella solitudine».
Kaeru, stretto alla tunica del padre, assorbiva ogni parola con avidità, concentrandosi per non dimenticarne mai anche solo un sussurro. Non si sarebbe mai perdonato di perdere l'epilogo di quella storia così affascinante... non dopo averne preso parte da protagonista!
Sasuke spiccò un salto all'indietro atterrando su un ramo lontano e si strinse nel suo mantello. Lanciando uno sguardo mesto a Sakura, nuovamente in lacrime. «Naruto, non permettere che il ricordo del mio Clan cada nell'oblio e...»
Il suo sguardo si perse negli occhi candidi del suo piccolo ammiratore, ancora stretto tra le braccia del padre. Qualcosa di caldo e freddo allo stesso tempo gli pervase il petto, ma lui scosse la testa e scomparve nella foresta.

Sakura si sentì venir meno le forze e dovette aggrapparsi a Kiba per non cadere.
Spalancò gli occhi verdi e si sentì vuota, sperduta.
«Tranquilla, Sakura», la sollevò e le sorrise fiducioso, «Io non ti lascerò mai. Non soffrirai più per amore», disse, e la baciò con trasporto.
Per la prima volta nella sua vita, Sakura Haruno provò un dolce tepore nell'anima e si domandò se fosse quella la sensazione che si prova quando i sentimenti ti pervadono senza controllo mentre il cuore conosce finalmente la gioia di essere amati.
Kaeru si schifò di quella visione e si voltò con una smorfia. Alzò lo sguardo verso il padre ed allungò la mano per stringere la sua.
«Uh?», gli chiese lui sorpreso.
«Dimenticavo di farti i complimenti per la nomina, signor Hokage», esclamò in un luminosissimo sorriso, «Sono fiero di te, papà!»
«Anche io lo sono», Hinata lo raggiunse e gli appoggiò una mano sulla spalla e si allungò fino a posargli un tenero bacio sulla guancia, «Lo siamo tutti».

«Ma quello... kami sama! Naruto! Quel bambino è identico a te!!»
«Ehm... sì, Sakura, ci sono un paio di cosette da spiegare...»




Sasuke osservò quella scenetta da lontano, nascosto nell'ombra, mentre la strana sensazione di caldo e freddo continuava ad attanagliargli il petto in una morsa inespugnabile.
Alla fine, pensò, Karin aveva ragione: il cuore di Sakura si era infranto per sempre e non avrebbe più potuto a condurlo a sé.
Quella volta, quando pioveva da giorni e lui e la rossa erano rimasti bloccati in una grotta, non aveva mostrato di aver dato importanza ad una simile stupidata, ritenendola un'inutile romanticheria femminile e scommettendo con sé stesso che Sakura sarebbe sempre ritornata da lui.
Ma la stava osservando da minuti, ormai, e lei era sempre lì, aggrappata a Kiba o al fianco di Naruto, e presto sarebbe tornata ad essere allegra spensierata come solo nella più tenera infanzia era stata. Perdita della memoria... consapevole di tutto ciò che le aveva fatto passare, persino Sasuke riconosceva che era stata una bella fortuna, per lei.
L'esilio sarebbe stato meno doloroso, sapendola felice e protetta da bravissime persone.
Ripensò ancora a Karin, a quell'oca che si era sempre rivelata essere più inutile che utile per i suoi scopi, e si domandò quanti giorni ci avrebbe impiegato per raggiungere il suo rifugio.
Ormai, in fondo, rimaneva solo un'ultima cosa da fare.



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Hola! ^^
Chiedo venia per il ritardo assoluto ed enorme con cui sto postando questo capitolo, ho avuto molto da fare e anche se avevo qualche minuto libero, non appena aprivo il file ricadevo nel blocco dello scrittore... per cui eccomi solo ora, spero di aver sistemato un buon capitolo, anche solo per farmi perdonare!
Originariamente questo era l'ultimo capitolo e, mentre nel sistemarlo, mi son resa conto che non ho molto altro da aggiungere alla storia... se non un epilogo totale, un ultimo capitolo che posterò tra una settimana o due al massimo! :)
Ultimamente vi stavo ingannando, direte voi, perché dicevo che sarei andata avanti ancora per un po'... beh, mi dispiace, non ci ho mai creduto troppo! XD
Più che altro vorrei lasciarla un po' un sospeso, senza appesantirla troppo con millemila capitoli su cosa succederà da questo felice momento in poi...
Beh, come avrete potuto intuire, ormai è tutto concluso... spero che non vi sia sembrata una cosa posticcia e frettolosa perché non è affatto così!! >.<
E, se è venuto fuori un capitolo-cacca, mi dispiace moltissimo. E' da un po' che non scrivo...
Più che altro, se non fosse arrivata Sakura, sarebbero finiti alle mani, come sempre.

Ah, appunto temporale sul capitolo: alla fine Sakura non riconosce Kaeru, anzi, non lo conosce proprio. Ma all'inizio del capitolo, quando parlava con Shikamaru, ha dichiarato che ricordava solo fino al terzo compleanno di Hachisu, che ha giusto giusto tre anni più di Kaeru. Ecco spiegato il motivo dello stupore finale! ^^

Dopo l'epilogo del prossimo capitolo cosa succederà?
Nulla, non ci saranno sequel e simili.
Continuerò le altre mie fic e, se vi è piaciuta questa, spero mi possiate seguire anche in futuro, con una mia nuova creazione che segue un po' le orme di questa qui, come stile di narrazione e anche leggermente come contenuti... si intitolerà “Come il Fuoco, il Sangue e l'Amore” (no, “Rosso” e basta non rendeva l'idea! XDD) e comparirà tra non molto, magari ci sarà già il link al primo capitolo già nel prossimo! ^^
Per ora vi lascio alle risposte delle recensioni, qui come sempre e... beh, che dire? Grazie per avermi seguita e sopportata fin qui! ^_^

Alla prossima!
Shark


P.S.
Che begli avatar che avete! :P


   
 
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